VALDICHIANA, ALTRI DUE SINDACI PRONTI A LASCIARE: CETONA E SAN CASCIANO, IL PD CAMBIA CAVALLO?

lunedì 10th, dicembre 2018 / 19:19
VALDICHIANA, ALTRI DUE SINDACI PRONTI A LASCIARE:  CETONA E SAN CASCIANO, IL PD  CAMBIA CAVALLO?
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Le elezioni amministrative si avvicinano e il quadro delle possibili conferme (almeno come candidati)  e delle uscite di scena si va delineando, giorno dopo giorno. E quella che si profila sembra essere una vera e propria rivoluzione. Alcuni sindaci, si sa, non possono ricandidarsi perché hanno già fatto due mandati e si tratta dei primi cittadini dei 2 comuni più grandi del territorio: Sergio Batino di Castiglione del Lago e Andrea Rossi di Montepulciano. Poi ci sono quelli che hanno già fatto un passo indietro, o di lato e difficilmente saranno in campo alla partita di primavera. E qui parliamo di Fabrizio Fè di Pienza che ha annunciato la sua volontà di non ripresentarsi; di Giacomo Grazi di Torrita di Siena, che si è messo in aspettativa già adesso, prima della fine del mandato, dopo la batosta subita al referendum sulla fusione con Montepulciano. E infine di Fausto Scricciolo, di Città della Pieve, che proprio sabato scorso ha scritto una lettera ai pievesi in cui si dice “pronto a liberare il posto che occupa”. Di tutti e tre abbiamo scritto in articoli precedenti.

Sul versante toscano altri due sindaci in carica, entrambi alla fine del primo mandato, quindi ricandidabili, sembrano decisi a non tentare il bis. Si tratta di Paolo Morelli di San Casciano Bagni, che già 5 anni fa aveva dato la propria disponibilità solo per un a legislatura e di Eva Barbanera, di Cetona, unica donna del gruppo e per un certo periodo unico sindaco Pd su posizioni non renziane. Sia Morelli che Eva Barbanera avrebbero comunicato la loro decisione alle rispettive direzioni comunali del partito di maggioranza.

Qualcuno potrebbe anche ripensarci, naturalmente. Ma al momento le decisioni prese sembrano piuttosto chiare e non “interpretabili”.  Tranne Fabrizio Fè (Pienza) che è espressione di una lista civica, con il Pd all’opposizione, tutti gli altri sono invece espressione del Pd. In nessuno dei 7 comuni citati, però, c’è l’alternativa pronta. In alcuni il Pd è addirittura in alto mare e in preda a divisioni e lotte intestine (vedi Castiglione del lago, con la vicenda delle autocandidature che ha fatto arrabbiare i vertici del partito e non solo), nei comuni più piccoli si parla con sempre maggiore insistenza della possibilità che il Pd non si presenti nemmeno con il proprio simbolo, sostenendo magari aggregazioni di tipo civico…

A Cetona, per esempio in un quadro del genere potrebbe anche tornare in gioco qualche ex (Di Meo, Bussolotti?), mentre a San Casciano – come abbiamo già scritto in altra occasione – è in ascesa la stella di Agnese Carletti, giovane vicesindaca. Ma è solo un nome che circola, non c’è nessuna indicazione ufficiale in tal senso.

Intanto nella Valdichiana senese, tra paesi che non votano (Chiusi, Sarteano e Trequanda), e sindaci che sono pronti a gettare la spugna, le possibili conferme – come candidati, poi le elezioni vanno comunque vinte – sono alla fine solo due: Riccardo Agnoletti di Sinalunga, in quota Pd, e Andrea Marchetti di Chianciano, in quota Lista Civica con l’appoggio del centro destra. Anche per loro, però, non c’è al momento il 100% di certezza sulla ricandidatura. Molto dipenderà anche da come evolverà la situazione interna al Pd a livello nazionale e da come si riposizionerà il centro destra. Poi c’è anche da vedere se Lega e 5 Stelle marceranno insieme o separati. Alle Amministrative finora i 5 Stelle non hanno fatto contratti con nessuno. Certo, la mancata “alleanza” o l’assenza di un “contratto” tra le due forze di governo nei comuni, darebbe al centro sinistra maggiori chances di vittoria.

Vedremo. Ma le bocce sono già in movimento, anche se nessuna è vicina al “pallino”. E se 5 anni fa sembrava ci fosse una sorta di corsa per candidarsi, adesso sembra piuttosto un fuggi fuggi.

I motivi possono essere più d’uno: a) la stanchezza e la solitudine (fare il sindaco senza un partito alle spalle non deve essere facile, e il Pd non c’è più da un pezzo); b) l’aria che tira e cioè il fatto che tutti, al prossimo giro, per la prima volta possono perdere e mettere la faccia in una sconfitta non piace a nessuno; c) il sentirsi più sopportati che stimati da quel poco che rimane dei “vertici politici”  e, infine, d) la situazione di generale difficoltà degli enti locali e la presenza di un Governo nazionale di parte avversa ed esso stesso forte nei numeri, ma pieno di incognite sulla tenuta e sulla coesione tra i due contraenti e dalla linea nebulosa e incerta…

Si può comprendere insomma la poca voglia di riprovarci…

m.l.

Nella foto: Eva Barbanera e Paolo Morelli con il sindaco di Sarteano Francesco Landi (al centro)

 

 

 

 

 

 

 

 

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