SIENA E LA VOGLIA DI VOLARE. TORNA IN BALLO IL RILANCIO DELL’AEROPORTO DI AMPUGNANO?

mercoledì 24th, luglio 2024 / 12:45
SIENA E LA VOGLIA DI VOLARE. TORNA IN BALLO IL RILANCIO DELL’AEROPORTO DI AMPUGNANO?
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SIENA – Ogni tanto la questione torna a galla. Siena vorrebbe volare. Ma non ha l’aeroporto. O meglio uno ce lo avrebbe (piccolo), ma di fatto è dismesso. Si tratta dell’aeroporto di Ampugnano, a poca distanza dalla città, nel territorio di Sovicille.  La questione va avanti da una ventina d’anni, L’ultimo a rilanciarla sul tappeto è stato l’on. Francesco Michelotti (Fratelli d’Italia) che in una dichiarazione ha detto testualmente di sostenere “la necessità di riqualificare l’aeroporto di Siena, affinché diventi un punto di riferimento per il turismo di qualità e i voli di piccoli jet privati”. “Sono convinto – afferma Michelotti – che vada lanciato un bando pubblico per attirare imprenditori e capitali privati. Il progetto di Carlo Panerai, presentato da diversi mesi all’Enac, è uno dei potenziali aspiranti al bando. A me interessa che si creino le condizioni per rivitalizzare Ampugnano”. A questo proposito l’onorevole senese precisa: “Ci sono due strade. O Enac Servizi, la società in house creata da Enac, decide di rilanciare Ampugnano in proprio e di investire sull’aeroporto, oppure c’è la gara. Ritengo che sia la strada più semplice, per far sì che Ampugnano porti ricchezza sul territorio e faccia crescere le imprese della filiera del turismo e non solo”. Però fa una ulteriore precisazione a scanso di equivoci: “Non sogno voli di linea per Milano o Olbia, ma uno scalo per piccoli aerei e jet privati. velivoli da quattro a dieci posti, non invasivi per il territorio ma importantissimi per uno sviluppo del turismo di alto livello”.

Ma sul fatto che l’aeroporto, anche solo per piccoli aerei e jet privati, porti sviluppo e rafforzi la filiera ddel turismo, non tutti sono d’accordo. Secondo gli operatori turistici di Sovicille sarebbe solo una iattura.  La proposta di Michelotti poggia su un dossier che a fine 2023 egli stesso ha consegnato un  al viceministro delle infrastrutture Bignami. Il citato Progetto Panerai (Carlo Panerai, presidente di Delta Aerotaxi) presentato da tempo, prevede un investimento di 17 milioni di euro, necessario per adeguare la struttura e la strumemtazione di Ampugnano che dal 2013 è chiuso ai voli commerciali anche se certificato Enac, ed è sede dell’aeroclub Siena.

Si è parlato negli anni anche di una possibile riconversione dell’area aeroportuale in impianto per l’atletica o per un grande parco fotovoltaico. L’on. Michelotti parte dalla convinzione che “sempre più turisti, e non solo ricchissimi, preferiscono spostarsi in aereo. Meglio se non con voli di linea. O restiamo nel medioevo, con le carrozze, o di questo aeroporto, già esistente e che necessita di ben pochi adeguamenti, o ne sfruttiamo le potenzialità”.

I comitati ambientalisti della zona di Sovicille e anche alcune forze politiche (vedi Potere al Popolo) definiscono la proposta di Michelotti e il dibattito sul rilancio di Ampugnano, “una discussione fuori tempo massimo”.
“Ritirare fuori l’uso dell’ aeroporto come volano per l’economia locale é segno di una classe politica provinciale, arretrata e senza idee. In una fase storica in cui si parla di razionalizzare il traffico aereo e incentivare la scelta di traiettorie a basso impatto per contrastare l’inquinamento atmosferico. In un territorio che attirare turisti proprio per il suo paesaggio, le sue campagne armoniose, i suoi boschi e i suoi borghi fuori dal tempo, con due aeroporti internazionali a poco più di un’ora di distanza e soprattutto una linea ferroviaria, quella sì, risalente al tempo delle carrozze, pensare di far arrivare i turisti a Siena con l’aereo é pura follia.
Discutete di come collegare in modo moderno ed ecosostenibile la città, se ne siete capaci, invece di fare proposte scellerate e ridicole per gettare fumo negli occhi della gente”, scrive Valerio Amici di Pap in un post su Facebook.
commenti gli danno ragione, ma c’è anche chi fa notare che “nel breve periodo la linea ferroviaria nel tratto Chiusi-Siena non avrà miglioramenti. Il raccordo Siena-Firenze è in condizioni penose, per andare a Pisa si devono tirare i dadi sulla FI-PI-LI”. Altri al contrario citano le esperienze positive di aeroporti come quello di Perugia (120 km di superstrada da Siena) e di Salerno, non di primissima fascia, ma comunque molto utilizzati. Certo sia Perugia che Salerno hanno una massa critica di utenza potenziale ed effettiva superiore a Siena per numero di abitanti e contesto circostante.  Però se Siena è… Siena e le terre di Siena sono tra le mete più ricercate e fotografate da turisti di tutto il mondo è perché sono rimaste in larga misura com’erano nel Medioevo e nel Rinascimento, come le dipinse Ambrogio Lorenzetti nell’allegoria del buono e del cattivo governo che campeggia nel palazzo comunale della città del Palio.
Un aeroporto, anche se per velivoli piccoli, forse non è la priorità. E nemmeno la soluzione, perché sarebbe davvero una struttura per pochi eletti. Ma il problema dei collegamenti di Siena e del senese con il resto del mondo esiste e quello sì è una priorità. Tranne la Siena-Bettolle che poi prosegue verso Cortona e Perugia, tutto il resto fa acqua da tutte le parti. La linea ferroviaria Chiusi-Siena è rimasta ancora come era nell’800, il raccordo per Firenze è un budello stretto e pieno di buche e cantieri, come la Siena-Grosseto. Le strade interne per Volterra e Pisa-Livorno, per Arezzo non sono certo migliori, della Cassia direzione Roma non ne parliamo… Comprensibile che i turisti (più o meno ricchi) tendano a cercare soluzioni diverse come quelle dell’aerotaxi con scalo il più vicino possibile alla meta. Ed è vero anche che il turismo di alto bordo nel senese (compresi Chianti e Valdcorcia) rappresenta una fetta importante della torta.
Nella foto (il cittadino online): l’aeroporto di Ampugnano
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