FRANCIA, VINCONO DESTRA E SINISTRA. E I GIOVANI TORNANO A VOTARE

lunedì 01st, luglio 2024 / 12:06
FRANCIA, VINCONO DESTRA E SINISTRA. E I GIOVANI TORNANO A VOTARE
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Le elezioni legislative volute e fissate da Macron dopo la sconfitta alle Europee del’8-9 giugno, hanno visto prevalere al primo turno il Rassemblement National di Marine Le Pen  e Jordan Bardella lche con l’aggiunta della lisra Republicains di Erico Ciotti ha ottenuto un terzo dei voti (33,1%), mentre Ensemble di Macron è arrivato terzo con il 20% dei suffragi. Nel mezzo,il Nuovo Fronte Popolare, ovvero la sinistra con il 27,9%. Il sistema elettorale francese prevede il ballottaggio lo tra i candidati che hanno raggiunto almeno il 12,5 % e dunque al secondo turno previsto per domenica prossima andranno in tre: la destra di Le Pen, Bardella e Ciotti, il Nuovo Fronte Popolare di sinistra e anche Macron. Già ieri sera, superando il 50% dei voti nei rispettivi collegi, alcuni candidati sono stati eletti al primo turno. In particolare Marine Le Pen e altri 39 candidati del Rassemblement National, 32 del Nouveau Front Populaire e solo due nella lista Ensemble. Per gli altri bisognerà aspettare una settimana. La maggioranza assoluta all’Assemblée Nationale è di 289 deputati, i sondaggi danno il rassemblement di estrema destra tra i 270 e i 295. Alcuni addirittura sopra i 300. Ma accordi elettorali o patti di desistenza tra la sinistra e i macronisti (area gollista e di centro) potrebbero impedire che quella che è già stata definita “l’onda nera” dilaghi. Non è semplice perché tra la sinistra più radicale e il partito di Macron non corre buon sangue, ma l’obiettivo di fermare la destra che l’italiano Fratoianni ha definito “uno splendido programma” potrebbe indurre le parti a sostenersi a vicenda, collegio per collegio. Ovvio, che visti i numeri e le posizioni di partenza, dovranno essere i macronisti se mai a sostenere i candidati del Fronte Popolare nella maggior parte dei collegi. Vedremo. Intanto il primo turno qualche lezione l’ha già data: 1) la Francia,che non è una nazione qualsiasi, è tornata in massa alle urne: ha votato più del 67% degli aventi diritto, un’affluenza record rispetto alle elezioni più recenti; 2) sono tornati al voto anche i giovani. e secondo un sondaggio il 41% degli elettori di età compresa tra 18 e 24 anni ha votato a sinistra, per le Nouveau Front Populaire, il 23% invece per il  Rn e i suoi alleati. Insomma la sinistra che fa la sinistra ritrova consensi ed entusiasmo e attrae più della destra populista, sovranista, xenofoba e razzista e forse gli appelli di personaggi come N’bappé e Thuram, stelle dei Blues, nati e cresciuti nelle banlieu, hanno avuto il loro peso; 3) il “turbocentrismo” alla Macron (e alla Renzi e Calenda) al contrario perde quota anche se il risultato del partito del presidente francese non è poi così disprezzabile e lo tiene a galla. Anche se in balìa di onde fortissime.

I risultato di Melenchon e del Fronte Popolare è un messaggio anche al resto d’Europa e all’Italia, in particolare al Pd di Elly Schlein anche lei “incoraggiata” in qualche modo da voto europeo a prendere coraggio e a riportare il Pd su un terreno più congeniale alla tradizione e alla storia della sinistra italiana, smettendola di rincorrere un centro che non c’è più e che attrae ormai solo i ceti supergarantiti e i salotti buoni, mentre la gente comune abita da tutt’altra parte ed ha problemi molto diversi. Dalla Rivoluzione del 1789 in poi, dalla Francia arrivano sempre delle lezioni e dei segnali… basta saperli riconoscere.

 

 

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