LAVORI SULLA LINEA FIRENZE-BOLOGNA. CHIUSI SENZA GLI INTERCITY. QUATTRO CONSIGLIERI REGIONALI PD CHIEDONO PIU’ FERMATE NELL’ORARIO INVERNALE
CHIUSI – Diciamolo subito: l’interruzione della linea ferroviaria tra Firenze e Bologna per lavori poteva essere l’occasione per rimettere una fermata o due del Frecciarossa alla stazioin e di Chiusi. Perché per andare da Chiusi a Milano adesso o prendi il Frecciarossa a Firenze o ci metti dieci ore, perché gli IC passano per Genova… La stazione di Chiusi-Chianciano e con essa la città di Chiusi e tutto il territorio circosante che ad essa fa riferimento, da sempre, sono stati e sono ancora una volta penalizzati pesantemente. Una fermata del Frecciarossa o di Italo avrebbe risolto molti problemi e non avrebbe tagliato fuori Chiusi, la Valdichiana, la Valddorcia e il Trasimeno. Ma Trenitalia evidentemente ha deciso che questo è un territorio di serie B (anche di serie C) e nonostante i flussi turistici rilevanti e in crescita rispetto agli anni precedenti, non ha previsto nulla che potesse in qualche modo compensare la soppressione degli Intercity causa lavori nel tratto appenninico. Nonostante queste difficiltà e l’assenza di treni diretti per il nord (che prima c’erano) la stazione di Chiusi-Chianciano è meta e approdo per centinaia e centinaia di viaggiatori che ogni giorno arrivano per poi dirigersi a Montepulciano, nella celebratissima e fotografatissima Valdorcia, al lago Trasimeno, sull’Amiata… Anche alla festa paesana del Tria Turris ci è capitato di incrociare turisti diretti o di rientro da Montalcino, Cinigiano, Castel del Piano, da Passignano e Cortona… In passato era evento rarissimo. Oggi no, ma il gruppo FS fa finta di non vedere. Così come il Ministero dela Cultura fa finta di non vedere il danno che crea tenendo chiuse le tombe etrusche e spesso anche il Museo Nazionale di Chiusi (tutte strutture di sua competenza, non del Comune). Sembra che governo, FS, Trenitalia abbiano deciso di dare una mazzata definitiva a Chiusi e al territorio cicostante.
E, a propositi di treni e collegamenti sempre più difficoltosi, è di questi giorni una interrogazione presentata da alcun consiglieri regionali toscani del Pd. Per la precisione Vincenzo Ceccarelli, Lucia De Robertis, Elena Rosignoli e Anna Paris: “Considerato quanto scritto e dichiarato più volte da FS e RFI sul potenziamento dei servizi lungo la linea AV Firenze-Roma chiediamo con forza che la Regione si attivi presso i gestori del servizio al fine di richiedere un aumento dell’offerta del numero di fermate dei servizi dell’alta velocità lungo la Direttissima negli Hub di Arezzo e di Chiusi, a partire dal prossimo cambio orario di dicembre”, scrivono i consiglieri aretini e senesi, che così proseguono: “Già in sede di audizione in “Commissione Trasporti del Consiglio” nel febbraio scorso attraverso i suoi rappresentanti la società RFI aveva rassicurato circa la possibilità di individuare una soluzione tecnica a fronte di un’eventuale richiesta di passaggio da tre a otto coppie di servizi AV che insistono su Arezzo e Chiusi-Chianciano.” I 4 cosiglieri Pd ricordano anche gli investimenti considerevoli fatti sulla linea in questione: “In questi anni inoltre sono stati effettuati anche importanti investimenti che hanno implementato e migliorato la tecnologia della linea AV proprio in questo tratto. Fin dal 2020, ad esempio, è stato attivato sulla tratta della Direttissima compresa fra Rovezzano e bivio Arezzo Sud l’ERTMS, il più evoluto sistema per la supervisione ed il controllo del distanziamento dei treni. Tra l’altro questo stesso sistema è stato avviato a fine dicembre 2022 anche sulla tratta bivio Arezzo Sud-bivio Orvieto Sud. La stessa linea risulta finanziata con fondi PNRR per l’installazione del nuovo impianto ERMTS L2 che va a migliorare le performance della linea in termini di regolarità, grazie a una riduzione dei guasti infrastrutturali agli impianti di sicurezza e segnalamento. Tutto ciò rende ancor più evidente l’importanza che rivestono i due Hub ferroviari di Chiusi ed Arezzo per tutto il sud della regione, anche in considerazione del fatto che sono stati spostati numerosi servizi intercity che sono stati deviati sulla linea Adriatica”. Ceccarelli De Robertis Rosignoli e Paris, concludono con una richiesta perentoria: “E’ fondamentale garantire, già dal prossimo orario invernale, il potenziamento del numero delle fermate dell’AV nelle due stazioni”.
L’estate appena cominciata sarà un calvario, il territorio e molte attività economiche risentiranno negativamente dei disservizi e della soppressione di fermate di treni intercity. Dopo il taglio della fermata del frecciarossa effettuato nel 2023, l’estate del 2024 sarà duqnue un’estate sprecata e falcidiata da decisioni errate e scellerate del gestore ferroviario. Alcuni sindaci, compreso il sindaco di Chiusi Sonnini, hanno espresso pieno appoggio alla richiesta dei 4 consiglieri regionali Pd. Ma basterà? Sembra quasi che chi muove le fila del tutto stia facendo una mossa dopo l’altra per depotenziare le stazioni di Arezzo e Chiusi e magari per indirizzare le scelte verso la bufala della stazione in linea in mezzo alla campagna della Valdichiana, dove non ci sarà niente di niente, neanche un bar, una farmacia, un albergo… e dove si potrà arrivare solo in macchina percorrendo 60 km da Perugia, più di 50 da Siena e 60 da Chiusi…
Noi rimaniamo dell’idea che finché non s sgombrerà definitvamente “la mucca dal corridoio” e cioè non si abbandonerà ogni ipotesi di stazione in linea, togliendola anche dai piani urbanistici approvati, la questione non si risolverà, anzi, al contrario, ogni scelta e decisione andrà anella direzione di un impoverimento dei servizi e del ruolo delle due stazioni. Perché questo è ciò che sa già avvenendo. Lavori o non lavori…
m.l.