CASTIGLIONE DE LAGO, IL PD “BACCHETTA” GLI AUTOCANDIDATI: “BASTA RAMPANTI INIZIATIVE PERSONALI!”
INTANTO BATINO SI SCHIERA CON MINNITI (E BOCCI), GRAN PARTE DEL PARTITO INVECE STA CON ZINGARETTI (E VERINI)…
CASTIGLIONE DEL LAGO – Qualche giorno fa su queste colonne abbiamo dato notizia dell’autocandidatura di Mariella Spadoni alle primarie Pd, in vista delle elezioni amministrative. L’assessora ha infatti dichiarato di “voler giocare la sua partita” e di essere quindi pronta a scendere in campo in prima persona per la successione a Sergio Batino. Qualcuno sui social si è subito premurato di informarci che quella di Mariella Spadoni non è “la prima” candidatura come abbiamo scritto noi, e che ce ne sarebbero almeno altre due già in campo: quella di Matteo Burico assessore nella prima giunta Batino sfidante del sindaco uscente alle primarie 2013 e quella di Alessio Meloni, assessore in carica, come Spadoni. Vero, lo sapevamo, tant’è che ne avevamo già scritto nel mese di agosto. Solo che all’epoca si parlava di “papabili”. Di figure che avevano dato una loro disponibilità a candidarsi. In quell’articolo, tra l’altro, si facevano anche i nomi di Alessandro Torrini e Stefano Nuccioni, che invece “aleggiavano” nell’aria. Come possibili figure di garanzia ed esperienza…
Mariella Spadoni invece si è proprio autocandidata.
E la cosa non deve essere piaciuta alla segretaria dell’Unione Comunale del Pd, Maria Laura Sebastianelli, la quale, ancora sul Corriere Pievese di Gianni Fanfano, non si è fatta scrupolo di bacchettare l’assessora: “Mariella Spadoni, nonostante l’invito e le regole che la segreteria in accordo con la Direzione del partito aveva deciso e approvato, ha lanciato la sua candidatura, anche lei, per le prossime amministrative” scrive la Sebastianelli che poi rincara la dose: “Come già riportato in precedenti articoli da chi scrive, le persone vengono dopo alleanze e programmi, per cui i personalismi non devono essere anteposti a temi importanti che dovranno far parte del prossimo programma. Programmi che valuteranno con le forze di coalizione ma che assolutamente devono tener conto dei temi più volti enunciati, Sanità, Mobilità Alternativa, definizione dell’area dell’aeroporto, valorizzazione del centro storico e del lungolago. Guardando oltre il lavoro fatto dall’attuale Amministrazione è fondamentale potenziare il flusso turistico per la creazione di posti di lavoro per i nostri giovani, tutto questo viene prima degli interessi personali. Alla luce di ciò il Partito si dissocia da queste rampanti iniziative personali che vanno al di là di legittime aspirazioni, tutte eventualmente da ricondurre all’analisi ad al dibattito all’interno del partito e della coalizione di centro sinistra che siamo impegnati a costituire, ma che ad oggi assumono la forma di un moto di protesta verso gli organi decisionali del partito, senza essere consapevoli che saranno le primarie a decidere”.
Non ci è andata leggera la segretaria del Pd: “rampanti iniziative personali” ha definito la sortita di Mariella Spadoni e di non meglio specificati altri. Forse gli stessi Burico e Meloni. Perché Nuccioni e Torrini non sono usciti dal guscio e non hanno esternato alcunché. Quindi, in un colpo solo, la segretaria del Pd ne ha fatti fuori tre, richiamandoli all’ordine e alla disciplina di partito, al rispetto delle regole condivise, senza fare fughe in avanti non concordate… A differenza del Palio di Siena, tutti dentro i canapi e in questo caso nessuno può partire di ricorsa.
Il che, tradotto, è un bel siluro a tutti e tre i “papabili” che hanno dato disponibilità a giocare la partita delle primarie per la candidatura a sindaco. Probabile pertanto che i giochi si riaprano del tutto e che la “bacchettata” sulle dita consigli qualcuno a fare un passo indietro piuttosto che in avanti.
Perché avevamo citato Nuccioni come possibile candidato? perché ha già fatto il consigliere comunale e perché è uno dei fondatori di Progetto Democratico, ma non il front man del movimento dei “dissidenti”. Viene dal Psi e non dal Pci-Pds-Ds… Potrebbe essere oggettivamente la carta giusta per arrivare ad un accordo tra Pd ufficiale e il Pd di derivazione (Progetto Democratico). Accordo che al momento appare anche l’unica possibilità forse per aspirare alla vittoria alle elezioni. Se è difficile che il Pd di Batino lasci la candidatura a sindaco ad uno dei partiti alleati e in particolare al gruppo degli ex dissidenti e difficilissimo per esempio che la lasci a Fabio Duca, il capo della “fronda”, meno difficile e “compromettente” sarebbe lasciarla ad uno come Nuccioni…
Alessandro Torrini, per esperienza e carisma potrebbe fare lo stesso gioco. Fungendo pure da “garante” per entrambi i contraenti. Ma Torrini finora ha sempre smentito di essere in corsa o di volerci provare. Il congresso Pd potrebbe anche consigliarlo diversamente, vedremo. Per ora sembra molto in sintonia con Burico. Potrebbe essere un suo grande elettore…
Vedremo come finirà… Meloni e la Spadoni, ammesso che le candidature resistano, sono entrambi espressione della continuità con la giunta attuale, ma essendo in due, sembrano anche espressione di una resa dei conti interna ad essa… Burico (ammesso che resista pure lui) è invece l’espressione della discontinuità, non un “nemico”, ma un antagonista di Batino sì. Come dicevamo, ha già fatto l’assessore, è stato segretario dell’Unione Comunale Pd ed ha fatto parte della segreteria regionale con Leonelli. E’ giovane, ma non di primissimo pelo. Folgorato da Renzi ai tempi della prima Leopolda, ha poi via via preso le distanze dal renzismo… Dei tre è la figura più politica. Mariella Spadoni, la più “tecnica”, Alessio Meloni quella “meno targata”. Burico e Meloni amano il rock, entrambi…
Alla fine non si può escludere che fra i tre litiganti, spunti fuori il quarto a sorpresa che potrebbe essere la stessa Maria Laura Sebastianelli. Ovvero il partito che si riprende la scena.
Intanto Sergio Batino si è schierato per Minniti e non per Zingaretti. Nella stessa cordata anche il sindaco di Piegaro Ferricelli e quello di Corciano Betti. E pure l’ex sottosegretario Giampiero Bocci, uomo di governo e dell’ala ex Dc, che punta alla segreteria regionale del partito in concorrenza con Walter Verini e il giovane Andrea Pensi.
Batino dunque è in cordata con Bocci, gran parte del Pd lacustre invece appoggia Verini e, a livello nazionale, Zingaretti.
E a proposito dello stato del Pd in Umbria Verini è stato chiaro: “Se continueremo a litigare sulle nomine invece che sulle questioni, sulle scelte, la prossima volta litigheremo su chi fa il capogruppo… di minoranza…”. L’umbria è una regione a rischio per il Pd. E Castiglione del Lago, come tanti altri comuni pure. Il clima attuale all’interno del partito non depone a favore del Pd in vista delle amministrative. Il Pd potrebbe perdere anche contro… nessuno. Come il gigante ferito Polifemo.
M.L.
Nella foto in alto: Matteo Burico con Alessandro Torrini. A centro pagina Mariella Spadoni. In basso Alessio Meloni
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