MONTEPULCIANO, PARTE LA CORSA AL DOPO ROSSI: ALICE RASPANTI E MICHELE ANGIOLINI IN POLE POSITION…
E DOPO LA SCONFITTA AL REFERENDUM, GIANCARLO PAGLIAI SI DIMETTE DA TUTTI GLI INCARICHI NEL PD…
MONTEPULCIANO – Ieri sera il consiglio Comunale ha votato all’unanimità l’interruzione dell’iter legislativo regionale per la fusione Montepulciano-Torrita di Siena, conformemente all’esito referendario. Quindi non ci saranno forzature rispetto al pronunciamento popolare che ha bocciato sonoramente la fusione. Chi ha sostenuto il NO può dunque tirare un ulteriore sospiro di sollievo. Da segnalare la posizione del M5S, che, nel corso del dibattito, di essere “a favore delle fusioni, perché portano importanti e significativi benefici”, ma di essere stato contrario alla fusione dei comuni di Torrita e Montepulciano, “perché calata dall’alto”. Insomma un NO più sul metodo che sul merito della questione. E c’è chi si augura, come il consigliere Daniele Chiezzi (lista civica propria) che tale posizione possa portare, già dalla prossima campagna elettorale amministrativa, a riaprire il fronte “contribuendo a sensibilizzare sul punto i cittadini, affinché nasca una spinta ‘dal basso’ per realizzare una ristrutturazione amministrativa che prima o poi tutti riconosceranno come ineludibile”.
Intanto però la fusione mancata di fronti ne ha aperto un altro. Quello relativo alla candidatura a sindaco. Con il Comune unico, con tutta probabilità sarebbe stato ancora Andrea Rossi il front man del Pd e alleati. Adesso invece il sindaco uscente non è più candidabile perché ha già fatto due mandati. Montepulciano deve cambiare cavallo. E Torrita probabilmente pure, vista la batosta rimediata in casa propria da Giacomo Grazi.
Ma torniamo alla città del Poliziano che continuerà a votare con il turno secco, senza ballottaggio. Con Rossi fuori gioco, chi ne prenderà il testimone? O meglio, a chi sta pensando il Pd per la successione a Rossi?
Certo i due mandati di Andrea Rossi hanno visto Montepulciano decollare e assumere il carattere di meta turistica di primissimo ordine. La città ha mantenuto la sua leadership territoriale. Ha acquisito visibilità a livello internazionale, ha mantenuto (cosa non scontata) in piedi e ha anche potenziato eventi importanti come il Cantiere Internazionale d’Arte e il Live Rock Festival di Acquaviva, ha fatto da set per produzioni cinematografiche e televisive di grande richiamo… Ha arricchito, ammodernato e potenziato l’offerta commerciale, ricettiva gastronomica, che è e resta uno dei motori principali del turismo. Ha promosso il marchio del Vino Nobile nel mondo… Insomma Montepulciano è cresciuta e sta meglio di 10 anni fa.
L’eredità di Rossi è sostanziosa e non sarà facile, per chiunque sia il candidato a prenderne il posto, garantire da subito un uguale livello. Anche di consenso personale.
Al momento di nomi ne circolano alcuni. I primi due di totale continuità con l’attuale amministrazione e quindi con la “linea Rossi”. Uno è quello dell’assessore alle attività produttive, avvocato Michele Angiolini, fratello di Alessandro Angiolini, già assessore nella prima giunta Rossi in quota Verdi e adesso tra i più critici verso la “Montepulciano da bere” o “Rossiland” di questi tempi. Nei giorni scorsi proprio Michele Angiolini ha inaugurato con tanto di vestito buono e fascia tricolore il “Castello di Babbo Natale”. Che sia stata una sorta di prova generale? Certe foto che circolano sui social potrebbero anche lasciarlo intendere.
Il secondo nome, invece, è quello di Alice Raspanti, 51 anni, capogruppo di maggioranza, Pd della prima ora, ma di area cattolica ex DC. Molti la danno come il “braccio destro” di Andrea Rossi e quindi come la candidata in pectore numero uno. Ma nel Pd e in genere nella sinistra l’ipotesi di un sindaco/sindaca ex Dc a Montepulciano non è che faccia fare salti di gioia, soprattutto adesso che la stella di Renzi sembra ormai tramontata.
Il terzo, leggermente dietro, è Andrea Biagianti, 33 anni, esponente della sinistra del partito, quella non renziana. Eterna promessa, sempre sul punto di esplodere, un po’ come Bernardeschi o Berardi… Potrebbe essere il colpo a sorpresa. Come potrebbe esserlo il 43enne Lorenzo Bui, consigliere comunale, attivo da anni negli ambienti culturali e musicali della Valdichiana.
Ma sono voci, sensazioni. Il Pd non si è pronunciato, né lo hanno fatto gli alleati. Ad oggi l’unico pronunciamento è quello di Giancarlo Pagliai, portavoce del Comitato per il Sì alla fusione, che dopo la sconfitta al referendum, si è dimesso da tutti gli incarichi nel Pd.
“Il risultato referendario – scrive Pagliai – dimostra, specialmente su Torrita, che le nostre Comunità non sono ancora pronte e non so se mai lo saranno, ad allargare i confini amministrativi, ha vinto il campanilismo e la paura di contaminarsi. I cittadini hanno bocciato il nostro progetto e ci hanno chiaramente detto che non vogliono la fusione, probabilmente aldilà del progetto stesso! Con la vittoria del NO ha vinto il conservatorismo rispetto al progresso, ha vinto la paura rispetto al coraggio.
È stata negata alle nuove generazioni la possibilità di sperare in un futuro migliore e purtroppo le difficoltà di amministrare un Comune medio piccolo rimarranno tali. La vittoria del NO ha negato una grande opportunità di crescita ai cittadini Poliziani e Torritesi, le conseguenze di questa scelta non si faranno attendere. In questa campagna referendaria, si è palesato uno Spread incolmabile tra noi e la cittadinanza, e di questo dobbiamo tenerne conto in vista delle prossime Amministrative. Ha vinto il NO sia a Torrita che a Montepulciano, chi ha coordinato l’intero percorso (il sottoscritto) non può fare finta che nulla sia accaduto!
Evidentemente non siamo riusciti a farci capire o non siamo stati convincenti nello spiegare un progetto così importante. La mia coerenza mi porta inevitabilmente ad assumermi tutta la responsabilità della sconfitta e a trarne le dovute conseguenze. Rassegno pertanto le mie dimissioni irrevocabili da ogni incarico che rivesto all’interno del Partito Democratico. Il futuro mi vedrà impegnato come semplice iscritto, e sarà in questa veste che continuerò a dare il mio piccolo contributo”.
Prima di pensare alle elezioni, ai programmi e alle candidature il Pd di Montepulciano dovrà leccarsi le ferite e riflettere sulla sconfitta referendaria e sulla bocciatura di una proposta su cui aveva speso moltissimo. Poi ci sarà la “conta” per il segretario nazionale del partito, con posizionamenti e riposizionamenti anche dei quadri locali…
Intanto gli avversari osservano in silenzio il marasma interno al Pd, con la speranza che le contraddizioni interne facciano implodere il “fortino”. Dopo di che sarà più facile dare l’assalto al Palazzo d’Inverno, anche senza generali di grande carisma e di grande sagacia tattica e strategica. Potrebbe bastare il lucrare sulle cazzate altrui…
E Montepulciano, nonostante i buoni risultati ottenuti negli ultimi 10 anni e la crescita esponenziale sul piano turistico, oggi è una città e un comune contendibile. La tentazione del tutti contro uno, cioè contro il Pd potrebbe essere forte…
A sinistra però potrebbe anche presentarsi una lista autonoma dal Pd, ma non disponibile ad alleanze spurie con la destra, la Lega e i 5 Stelle. Difficile che vinca, ma potrebbe essere comunque l’ago della bilancia.
m.l.
Alessandro Angiolini, Andrea Rossi, Giancarlo Pagliai, Piero Cappelli
Avranno anche vinto il campanilismo e la chiusura e la paura del nuovo come si dice,ma questa generalmente è cosa che si dice sempre quando la gente dimostra il contrario di quanto pensano gli eletti (e da qui si dimostra la frattura fra amministrati ed amministratori), io invece credo che abbia vinto e sia venuto fuori il senso di insopportabilità della gente per le manovre con le quali si è creduto di far quadrare il cerchio e con il cerchio soprattutto i bilanci,visto che in una campagna generale che parte dalla raschiatura del fondo del barile, i tagli e le restrizioni hanno inevitabilmente portato i cittadini ad essere innegabilmente contro le decisioni di questa classe politica.E che si sarebbe voluto che avessero votato anche a favore? E’ che accettando la logica alla quale per anni si sono sottoposti i cittadini, alla fine si vede che la linfa ( parlo dei soldi eh ?) che è colata dalle arterie del corpo sociale ha prodotto che tutto l’organismo si sia deperito al punto che non si sopportano più le reazioni e quindi l’unica cosa che c’è da dire è quella che la gente sia campanilista, che sia refrattaria al cambiamento ed amenità simili.La gente è incazzata per il semplice fatto che sotto alla politica di questo tipo condotta per anni ed avallata dai vertici ma anche dai gangli inferiori dei partiti, dai semplici votanti ai semplici militanti, a coloro che remano dentro le organizzazioni, dentro i sindacati compiacenti( e la gente è proprio tanta quella che campa col sistema), ci si sia ridotti a dare questo tipo di spiegazioni in cui è chiaro che la fiducia venga meno. E se viene meno la fiducia vieme meno tutto, non resta nulla, ma dovrebbero essere in primo luogo i politici a capirlo questo, solo che lo capiscono a pro loro quando le cose sembrano andare col vento in poppa e poi dopo danno le spiegazioni che abbiamo sentito. Ed allora cosa resta ? Ma davvero vogliamo convincerci che l’accentramento delle attività amministrative in agglomerati allargati e che tendenzialmente amministrano semprepiù un numero maggiore di persone,vadano incontro alla modernità invece che andare incontro ad un uso fatto per risparmiare energie economiche e non solo ma anche aumentando un controllo sociale utile a far passare istanze,perchè anche l’Europa stessa( che c’entra eccome, anche in questo caso dove appare che non possa riguardare anche il localismo e che invece nei fatti non è così,ma che invece passa per questo, in maniera anche disinvolta e quindi anche assumento una natura fedifraga politicamente)Eh sì perchè se non ci sono più i soldi per i servizi e le Provincie e le Regioni sono a corto di energia economica, invece di sottrarre le autonomie-che sono un preciso segno politico-si dovrebbe capire che tutti sottostiamo ad un torchio che spreme e destina sempre minor linfa in periferia- ci impone equilibri di bilancio dando sempre meno da mangiare all’affamato al quale si sono già tagliati i viveri da diverso tempo? Vadano a convincere qualcun’altro.Ora fanno le vittime, ci mancava anche questo.Prima accettano politiche dei governi quando sono al governo al centro, poi in periferia cercano di far passare le ragioni delle restrizioni spianando la strada a quella stessa logica.Negli anni 60 e 70 la tendenza politica era quella dell’espansione delle autonomie sui territori, adesso in periodo della restaurazione si perseguono logiche restrittive dell’autonomia espandendo le forme di organizzazione giuridico-amministrativa concentrate sempre in minor punti,lontani dalle peculiarità locali e semprepoiù comprendenti territori allargati che vengono classificati come omogenei. Il fatto mi sembra proprio che corrisponda ad una mancanza politico-culturale che dimostra le iniziative prese senza valori fondanti di riferimento. E come al solito coloro che sono più esposti al fallimento politico sono coloro più vicini alla gente, non certo i burocrati che siedono negli scranni delle regioni e delle provincie.Ricorda tanto quando facevamo il militare che quando venivano distribuite le punizioni i primi ad essere puniti erano i sottoposti gerarchicamente ai livelli più bassi.Quasi mai le responsabilità dell’operato se le prendeva un ufficiale ma questi le scaricava sul sergente e questi sul caporal maggiore ma in camera di punizione di rigore ci finiva il soldato. In questo caso però con una differenza che è quella che nei livelli più bassi si è sempre detto di si alla politica dei gironi che si avevano sopra.Ed allora con chi se la devono prendere se non con loro stessi? Ma constato che tutto questo serve a poco perchè sono la gente ed i cittadini ad essere ”arretrati”. Per quanto riguarda poi le considerazioni su quale possa essere un probabile ago della bilancia a sinistra del PD non mi sembrerebbe il caso di porsela come domanda: e chi lo dovrebbe impersonificare tale ago, forse quel frate che abitava nel convento di Velletri da non confondersi con i vari Fratoianni ? E’ proprio vero che le ” pulci hanno la tosse…..” ma sembra davvero di ragionare di politica?
Carlo, guarda che sulle fusioni dei comuni i tuoi amici a 5 Stelle sono favorevoli. A Montepulciano e Torrita si sono schierati contro solo per una questione di metodo (e per non confondersi co il Pd). Lo hanno dichiarato loro. Non lo dico io.
Quanto alla eventuale lista a sinistra del Pd, questa potrebbe essere l’ago della bilancia nel senso che potrebbe allearsi con il Pd, oppure semplicemente togliere voti agli altri contendenti (soprattutto ai 5 Stelle), consentendo al Pd di vincere le elezioni. Ma potrebbe, al contrario, anche sottrarre voti al Pd (magari quelli degli elettori Pd che non voterebbero mai Lega o M5S, ma non gradirebbero un sindaco ex Dc) facendolo perdere. Ci sono state parecchie situazioni di questo genere, anche in questo territorio… Sarà interessante vedere cosa faranno i 5 Stelle, se correranno da soli, se si alleeranno con la Lega sposando la linea del “tutti contro uno”, oppure cercheranno loro una sponda con una eventuale lista di sinistra… A Montepulciano (perché di Montepulciano parliamo) il Pd non è il solo partito in mezzo al guado, in questo momento. Ma l’articolo è focalizzato sul Pd. Degli altri parleremo in una prossima puntata.
Marco, mi sembra che la prima parte della tua risposta non sia molto pertinente peril semplice fatto che – come dici tu- ”i miei amici a 5 stelle” la pensino diversamente dal mio sul tema delle fusioni è cosa da non rilievo, perchè ce ne sono anche altre di differenziazioni su ciò che loro pensano e ciò che penso io.Questo l’ho sempre detto se ben ricordi. Il problema non è questo assolutamente, ma il problema credo che stia nelle cose che ho già detto e che portano tutte all’atteggiamento della gente in questa fase che viviamo.Per la sinistra che tu immagini come possibile alleata del PD, il mio ragionamento è quello che siano molto più alte le probabilità in questo caso che in quello contrario.I segnali che confermano questo ci sono già da diverso tempo e soprattutto riguardano le possibili collocazioni dei centri di potere(piccolo potere per un più grande potere e capiamoci quando dico questo perchè non è davvero difficile immaginarlo eh ?) e certamente da come si sia svolto il comportamento dei ramoscelli a sinistra del PD che nulla hanno prodotto se non il loro ulteriore sfaldamento,credo sia molto più facile pensare ad un collante che tenga insieme una minima parte dell’elettorato che è loro rimasto e che alla luce odierna è totalmente insignificante nei numeri perchè fra poco si parlerà ” dello zero virgola”,
e lo spettacolo che daranno durante quel viatico che tub ipotizzi.Poi sono loro che parlano di idealità…..Sembra di sentire e ricordare il partito socialista quando la DC lo metteva alle strette e lo richiamava all’obbedienza sulle alleanze: gli faceva intravedere un bocconcino appetitoso di gran lunga più corposo del loro peso elettorale e loro irresistibilmente ne erano attratti e l’equilibrio si ricomponeva.Ti sembra che la cosa sia proprio tanto diversa al punto che la sirena non si chiami più DC masi chiami in altro modo? Certo, credo che sia molto più facile ”trattare” con un padrone più malleabile e che è alle strette sul fatto di poter perdere il potere e per questo è ” aperto alla società” che suonare il campanello al padrone di casa che ha messo l’avviso sul portone che i testimoni di geova non suonino il campanello…Anche questi- se ci pensi- sono spettacoli da nulla…..poi la gente s’incazza che la sinistra non ci sia più.Ma secondo me è quello che questa sinistra si merita.quando non se lo meritava, la sinistra cresceva e la gente incominciava ad avere i diritti per i quali aveva lottato e che il sistema almeno per certi versi non riusciva a recuperare.E la gente stava meglio.Ma sarebbe bene che la gente si svegliasse e che se certi sperano che il voto trasmigrato verso i 5 stelle possa ritornare nei luoghi di origine, a questo giro forse si sbagliano.Basterebbe solamente vedere e sentire il fuoco incrociato che viene prodotto sui media e nelle Tv di stato.Ti ricordi mai che specialmente la TV avesse mai parlato contro il governo ? In 70 anni io non l’ho mai sentito; adesso lo sento.
Che segno è questo secondo te ? Incominciamo a ragionare da queste cose che poi attraverso queste vedrai che si arriva anche alla giustezza o meno delle fusioni.Ecco perchè mi sono permesso di dire che l’Europa c’entri eccome,soprattutto a causa del rubinetto che maneggia, con il quale a seconda di come si giri si dia o si tolga acqua all’assetato….
Io ricordo giornalisti e trasmissioni della Tv di Stato che non parlavano affatto bene di Berlusconi per esempio, quando governava Berlusconi. Anche di Monti e della Fornero non tutti tessevano le lodi. Così come di Renzi… Non penserai mica che i 5S e la Lega non si possano criticare… Ma che c’entra tutto questo con la situazione politica di Montepulciano?
Secondo te la Tv di stato ai tempi di Monti e della Fornero attaccava il governo.Va bene così,allora mi cheto.Vorrà dire che prenderò un po’ di fosforo…..
Lo capisco perchè dici cosa c’entri Montepulciano….ma vedo che è inutile cercare di spiegarlo; perchè l’ho fatto e l’ho scritto, ma l’Amplifon proprio tanto non costa, si può prendere anche a nolo.E’ che non c’è più sordo di chi non voglia sentire…poi chi l’ha detto che i 5 stelle non possano essere criticati? Non l’ho mai pensato e mai lo penserei. Ma per farli passare come le ” vergini delle rocce” va bene anche questo…..ora ci mancava che si fosse detto. Caro Marco, anche nel tuo ultimo post sui Casamonica avevo risposto ma poi ho cancellato tutto perchè non mi sembrava opportuno ed ho lasciato perdere.E’ incommentabile. Difatti non l’ho commentato al contrario di come faccio normalmente per altri argomenti.Questo il mio parere.