DELITTO MEREDITH. PARLA IL LEGALE DI SOLLECITO

sabato 28th, settembre 2013 / 10:11
DELITTO MEREDITH. PARLA IL LEGALE DI SOLLECITO
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L’avvocato Luca Maori: “ La vicenda è stata gonfiata mediaticamente sin dall’inizio”

PERUGIA – Il 30 Settembre si avvicina. Lunedì, infatti, si aprirà l’ennesimo capitolo dell’infinita vicenda dell’omicidio di Meredith Kercher. A Firenze, si svolgerà, infatti, il processo di Assise d’appello. Notizia di qualche settimana fa è che le difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito chiederanno nuove perizie. Per questo la corte, presieduta da Alessandro Nencini, ha redatto un calendario di udienze nell’ipotesi in cui dovesse ritenere necessario rinnovare l’istruttoria e quindi riaprire il dibattimento. L’obiettivo è quello di arrivare alla sentenza entro dicembre, come si evince dalle date delle udienze programmate: l’ultima è per il 26 novembre. Nel corso della prima udienza, la corte dovrebbe già stabilire il programma dei lavori, decidendo se accogliere o meno le richieste di rinnovazione dell’istruttoria contenute nelle memorie depositate dalle difese, che sollecitano nuove perizie. La stessa Cassazione, nella motivazione della sentenza, suggerisce l’esame di una terza traccia trovata sul coltello sequestrato in casa di Sollecito. Per adesso, gli imputati non hanno chiesto di essere di nuovo ascoltati. Il processo si svolgerà nella maxiaula del tribunale di Firenze, la numero 32, che sarà predisposta per ospitare dalle 200 alle 300 persone, fra pubblico e giornalisti. Questi ultimi avranno a disposizione anche una sala stampa. Per le riprese video, l’intenzione sarebbe quella di autorizzare l’installazione di una telecamera fissa, che fornisca le immagini a tutte le testate. Il calendario indicativo prevede udienze il 30 settembre, 4, 23 e 24 ottobre, 6, 7, 25 e 26 novembre. La sentenza dovrebbe esserci prima di Natale. Anche recentemente sia Amanda che Raffaele sono stati intervistati dai media di mezzo mondo. Clamore hanno fatto le dichiarazioni di Amanda che non tornerà in Italia. Ricordiamo che i due vennero condannati in primo grado (26 anni per la Knox, 25 per Sollecito) nel 2009, e per questo incarcerati. In precedenza era già stato condannato, con il rito abbreviato, a 16 anni di galera Rudy Guede come omicida. Ma in appello (3 novembre 2011) Amanda e Raffale furono prosciolti da ogni accusa con una sentenza che destò molto scalpore all’epoca. Ma lo scorso 26 marzo, la Cassazione ha cancellato l’assoluzione, rimandando il tutto alla Corte d’assise d’appello di Firenze (il caso non può essere giudicato dallo stesso collegio, e a Perugia esiste un unico collegio).

Abbiamo fatto qualche domanda all’Avvocato Luca Maori, legale insieme a Giulia Bongiorno, di Raffaele Sollecito.

Avvocato Maori, un suo commento in generale sul processo… maori

Non è un processo giudiziario ma mediatico. Già il 3 Novembre 2007 quando furono arrestate in tutta fretta tre persone, Amanda, Raffaele e Patrick Lumumba, prosciolto pochi giorni dopo, le prima dichiarazioni degli inquirenti furono: “Abbiamo arrestato i colpevoli. Giustizia è stata fatta!”. Quindi sin dall’inizio l’impatti mediatico è stato dirompente. Dopo la sentenza di primo grado, il tutto è stato ribaltato nel successivo grado di giudizio, perché p stato fatto quello che noi chiedevamo, e cioè fare le perizia genetica e far approfondire alcuni elementi non chiari. Di fronte a questo la Corte di Appello non poteva non assolvere Amanda e Raffaele. Il Procuratore generale ha fatto ricorso in cassazione che ha annullato la sentenza di assoluzione demandando il tutto alla Corte di Assise di Firenze. La Cassazione ha stabilito che il processo deve essere rifatto. Quindi ci troveremo a Firenze non sapendo bene cosa troveremo di fronte, se la colpevolezza o l’assoluzione. Dobbiamo capire cosa intenderà fare la Corte di Assise di Appello di Firenze.

 Lei dice vicenda mediatica… molto mediatica. Questo ha reso più difficile il ruolo di voi Avvocati di Amanda e Raffaele?

E’ esattamente così. Un pompaggio mediatico così forte ha condizionato. E’ stato determinante. Una cosa così non mi era mai successa in tanti anni di professione. Quest’ attenzione spasmodica è stata determinante e condizionante.

 L’attenzione mediatica spasmodica può aver influito subito in sede di svolgimento delle indagini dei primissimi momenti dopo il delitto?

Certamente.

David Busato

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