GIORGIA MELONI E UN GOVERNO CON TROPPI AMICI INGOMBRANTI

martedì 09th, gennaio 2024 / 18:19
GIORGIA MELONI E UN GOVERNO CON TROPPI AMICI INGOMBRANTI
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Giorgia Meloni e il suo governo hanno un problema. Anzi, più d’uno. Con gli amici. Da un lato i fascisti, quelli che il 7 gennaio scorso si sono radunati davanti all’ex sede del MSI in via Acca Latenzia a Roma, per commemorare i tre attivisti che nel 1978 rimasero uccisi, due da estremisti di sinistra e un terzo durante gli scontri con la polizia che ne seguirono e a centinaia  hannno celebrato la ricorrenza facendo il saluto romano. Che è vietato, perché considerato “apologia del fascismo”, un reato. Amici ingombranti che la presidente del Consiglio fatica a tenere a distanza, come il deputato armato Pozzolo, quello dalla cui pistola è partito il colpo che ha ferito un ragazzo alla cena di capodanno del sottosegretario Del Mastro nel biellese. Tutta gente che inneggia spesso e volentieri a Mussolini e ha pure nostalgia delle camicie nere, dei saluti romani, dei labari e del Ventennio. Tutta gente che porterà pure voti e consenso, ma certo non fa gioco al governo e all’immagine che esso veicola dell’Italia.

Ma nel goveno Meloni non ci sono solo esponenti di Fratelli d’Italia che è il partito erede del Msi. C’è anche Matteo Salvini, anche lui amico di estremisti di destra e non solo di estremisti di destra. Anche del miliardaio Elon Musk, proprietario di Tesla e di X.

Ci si è fatto fotografare insieme il 15 dicembre scorso, quando Musk è venuto in Italia e ha incontrato ufficialmente il Ministro delle Infrastrutture. I due hanno parlato del Ponte sullo Stretto, dell’immigrazione dell’Intelligenza Artificiale, delle politiche per i giovani, delle connessioni Internet superveloci. Più di un’ora di colloqui a tutto campo nelle stanze del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti). Che c’è di strano nel summit Salvini-Musk? Niente, se non che Salvini, qualche annetto fa andava suonare i campanelli di presunti spacciatori (“scusi, lei spaccia?”cirofonò nel gennaio 2020 ad un tunisino nel quartiere Pilastro di Bologna) ergendosi a difensore della legalità e a fustigatore dei traffici illeciti e diffusi di sostanze stupefacenti. Solo che quel ragazzo tunisino, 17enne, risuitò incensurato e del tutto incolpevole… Salvini voleva mostrare la faccia feroce e la sua sfrontatezza nell’affrontare di petto il problema. Ora, a distanza di meno di un mese dall’incontro con Elon Musk, viene fuori la notizia riportata dal Wall Street Journal (non dall’ultimo dei giornaletti scandalistici) che “alcuni dirigenti e membri del consiglio di amministrazione di Tesla temono che l’uso di droghe da parte di Elon Musk possa danneggiare l’andamento delle sue aziende. Il miliardario – specifica l’articolo del WSJ –  avrebbe fatto uso in varie circostanze di Lsd, funghi allucinogeni e soprattutto di ketamina in funzione antidepressiva. Nel testo si fa accenno anche a cocaina ed ecstasy. Musk in passato era finito al centro di polemiche per aver fumato marijuana in pubblico”. 

Insomma un altro amichetto ingombrante. Certo Musk non spaccia per strada. E non deve essere nemmeno facile andare a suonargli in campanello di casa. E può anche essere, come afferma – che alcune sostanze le abbia assunte o le assuma con prescrizione medica off label, per combattere la depressione, ma se ciò che scrive il WSJ si rivelasse vero e se fossero confermate le preoccupazioni dei dirigenti di Tesla, l’immagine di Musk ne uscirebbe a pezzi.

Anche Rai News ha ripreso la notizia: “Persone vicine a Musk, che ora ha 52 anni, hanno hanno affermato che il suo uso di droghe è ancora in corso, in particolare il consumo di chetamina. L’imprenditore avrebbe assunto spesso LSD, cocaina, ecstasy e funghi psichedelici durante feste private in tutto il mondo dove gli ospiti firmano accordi di non divulgazione o accettano di non utilizzare i propri telefonini”.  Il servizio di Rai News cita anche un passo del Wall Street Journal: “L’uso illegale di droghe, scrive il quotidiano finanziario, rappresenterebbe probabilmente una violazione delle politiche federali che potrebbe mettere a repentaglio i miliardi di dollari di Spacex in contratti governativi”. 

Salvini cosa dirà la prossima volta che incontrerà Elon Musk? Che vuol fare un giro su una Tesla? A dire il vero per Giorgia Meloni oltre ai fascisti da piazza e quelli in doppiopetto (con la pistola) ed Elon Musk il miliardario visionario con il vizietto – pare – delle droghe, comincia a diventare ingombrante anche lo stesso Salvini, il quale, mentre la presidente del Consiglio cerca di accreditarsi come leader di destra sì, ma tranquilla agli occhi dell’Europa, lui si mette a organizzare la convention delle destre più estreme e dei sovranisti più anti europei del vecchio continente. Lo ha fatto un mese fa a Firenze, dove ha dipinto l’establishment dell’UE come “il primo nemico dell’Europa, i tecnocrati massoni che vogliono distruggere l’identità del nostro continente. Noi del Gigante Golia Soros non abbiamo paura!”. Frasi che echeggiano quelle sul complotto pluto-giudaico-massonico di mussoliniana memoria… Gli fece eco – con un messaggio in video alla convention di Firenze la francese Marine Le Pen per la quale “i partiti di estrema destra sono movimenti di resistenza democratica e patriottica di fronte a una struttura burocratica dominante, di fronte a un potere arbitrario”.

Avrà un bel da fare la signora Giorgia da’ ‘a Garbatella  per spiegare ad Ursula Von del Leyen e agli altri leader europei che la compagnia di giro che si è portata nel Governo dell’Italia ha chiuso i ponti con il fascismo (che l’Europa con i Russi e gli americani combattè e sconfisse nel ’45),  non ha amici impresentabili o “instabili” e rema dalla stessa parte della UE. Dire lo può anche dire, il problema è se le crederanno. Non sarà facile…

m.l.

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