IL BUCO NERO DELLE PERSONE SCOMPARSE NEL NULLA: 66 IN UMBRIA, 16 IN PROVINCIA DI SIENA E DI AREZZO

mercoledì 13th, dicembre 2023 / 12:27
IL BUCO NERO DELLE PERSONE SCOMPARSE NEL NULLA: 66 IN UMBRIA, 16 IN PROVINCIA DI SIENA E DI AREZZO
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Ieri 12 dicembre non era solo l’anniversario, il 54esimo per la precisione, della strage di Piazza Fontana a Milano, quella da cui cominciò la lunga e sanguinosa stagione degli anni di piombo. Era anche la Giornata Nazionale dedicata alle persone scomparse nel nulla. Che in Italia sono parecchie. Con tendenza all’aumento.

“L’anno scorso in Italia le denunce di scompoarsa sono state oltre 24mila e purtroppo nel 2023 l’andamento dei primi sei mesi ricalca quanto già accaduto lo scorso anno” Lo afferma Maria Luisa Pellizzari, dallo scorso luglio commissario straordinario del governo per le persone scomparse.

“A scomparire sono molto di più gli uomini, l’80% delle denunce riguarda maschi e il 20% le donne”, sottolinea Pellizzari la quale fa notare un altro dato rilevante e assai preoccupante: Più del 70% delle denunce di scomparsa riguarda minori. Soprattuttonella fascia 14-17 anni. I casi di allontanamento volontario rappresentano mediamente l’80-90%. Secondo l’ultimo report semestrale dedicato dal Viminale al fenomeno, dal 1 gennaio 1974 – anno di avvio degli inserimenti nella banca dati Ced interforze – al 30 giugno 2023, i ritrovamenti sono stati in tutto 235.999, pari al 72,8% delle 324.389 denunce di scomparsa complessive registrate dalle forze di polizia. Alla data del 30 giugno scorso, le denunce di scomparsa attive, cioè relative a persone non ancora rintracciate sono 88.390.

Nei primi sei mesi di quest’anno, sono 6.297 le persone ritrovate, a fronte di 13.031 denunce di scomparsa, con 6.734 denunce attive. Il 73,9% attiene alla fascia under 18, il 22,5% corrisponde alla fascia della maggiore età e il 3,6% alla fascia degli over 65.

I dati sulle persone scomparse di nazionalità italiana indicano che nel primo semestre 2023 sono state ritrovate 3.419 persone, pari al 75,5% del totale delle denunce di scomparsa (4.531). Restano pendenti 1.112 casi (24,5%). Per il 76,6% dei casi la motivazione registrata è “allontanamento volontario”, percentuale che sale al 90,4% per i minori. La Lombardia è la regione dove si registrano il numero maggiore di denunce di scomparsa, il 17,4% del totale nazionale.

I dati sulle persone scomparse di nazionalità straniera, sempre relativi al gennaio-giugno 2023, riportano 8.500 denunce, con 2.878 ritrovati e 5.622 denunce ancora attive. Nell’87,1% dei casi la motivazione registrata è “allontanamento volontario” (88,6% tra i minori). Si tratta in gran parte di minori immigrati che abbandonano i centri di accoglienza diretti in altre regioni o in altri Paesi. Non a caso buona parte delle denunce si segnalano in Sicilia e Friuli Venezia Giulia, le regioni in cui ne arrivano di più via mare o via terra.

Nel primo semestre 2021 erano scomparse in Italia 7.947 persone. Di queste, 3.928 sono state ritrovate mentre quelle ancora da ritrovare risultavano 4.019. Come si vede il dato cresce.

Quanto al fatto che siano soprattutto i minori a scomparire, è vero: sono il 57% del totale dal 2007 a oggi. E sono soprattutto stranieri. Nei primi 6 mesi del 2021 i ragazzi italiani scomparsi sono stati 1.503, mentre gli stranieri sono stati 3.434.

Secondo i dati del Commissario del governo per le persone scomparse sono 46.417 i bambini mai ritrovati dal 1974 a oggi tra quelli ricercati attraverso una denuncia di scomparsa su un totale di 136.884. Numeri che fanno venire i brividi.

Sono 16 le persone (di ogni fascia d’età) che ogni giorno spariscono nel nulla e non vengono ritrovate.

In Italia ci sono 63.620 persone scomparse e mai ritrovate. In tutto dal gennaio 1974 (quando si è iniziato a monitorare il fenomeno) ad oggi sono state presentate 266.671 denunce di scomparsa.

Persone sparite nel nulla. Un buco nero impressionante che ha inghiottito migliaia di vite e ha stravolto quelle dei loro familiari, di chi ancora le cerca o le aspetta a casa. Nessuna regione della penisola è esente dal fenomeno

in Toscana le denunce di scomparsa, nel primo semestre di quest’anno, sono state 574, sempre secondo il report, del commissario straordinario del Governo. Di queste 354, secondo i dati, sono stati rintracciati, 8, purtroppo, senza vita. Per 220, invece ancora nessuna traccia. Sono 105 i minorenni italiani scomparsi nella regione di cui 16 non ritrovati, tra gennaio e giugno, mentre quelli stranieri sono stati 281 di cui 163 non ritrovati.

La Toscana si piazza, in Italia, al nono posto per numero di denunce di scomparsa.

Nell’ultimo anno, su un totale di 904 denunce, in 253 non hanno mai fatto ritorno dai loro cari, sempre secondo il rapporto del commissario straordinario.

A guidare la classifica per maggior numero di scomparsi è la provincia di Firenze (91). Seguono Grosseto (36), Lucca (25), Massa Carrara (23), Arezzo e Siena (16 ciascuna), Pisa (13), Livorno (12), Prato (11) e Pistoia (10).

In Umbria nel 2023, da gennaio a giugno, sono state 110 le denunce di scomparsa. Numero elevato per una regione che conta solo 800 mila abitati. .

Dal 1974 ad oggi in Umbria sono scomparse 1.199 persone, di queste 1.133 sono state ritrovate, 66 sono le persone che ancora non sono state rintracciate. Nel 2022 ci sono state 221 denunce di  scomparsa: 162 si sono risolte con il ritrovamento. Molte le denunce riguardanti minori stranieri e, per 22 di questi, non si hanno notizie da tempo. Tra le 66 persone scomparse e di cui si sono perse le tracce risultano i nomi noti alla cronaca di Fabrizio Catalano, Barbara Corvi, Sonia Marra scomparsi nel 2005, 2006 e 2009…

Tra le cause delle sparizioni ci sono sicuramente i citati casi di “allontanamento volontario” e casi di “smarrimento cognitivo”, ma di sicuro ci sono anche casi di rapimento, di coercizione e di violenza da parte di coniugi e conviventi, amanti, datori di lavoro, trafficanti di esseri umani, organizzazioni criminali che operano sul territorio nel campo della prostituzione, della droga, finanche dedite al traffico degli organi. Poi ci sono i suicidi e anche gli omicidi con occultamento del cadavere, ci sono casi di “fuga” da strutture come ospedali e case di riposo, scelte di radicalizzazione politica e di clandestinità…

L’associazione Penelope che si occupa delle famiglie con persone scomparse chiede che nelle denunce la dicitura “allontanamento volontario” venga sostituita con “allontanamento per motivi ignoti”, questo perché l’aggettivo “volontario” porta spesso a un ritardo, che non dovrebbe esserci, delle attività di ricerca e di indagine. Altro dato inquietante, contenuto nel report, è che oltre agli scomparsi, ci sono anche i “cadaveri senza nome”. Più di 2000 sono infatti in Italia i corpi non identificati giacenti negli obitori. Quanti di quei 2000 apartengono a persone di cui è stata denunciata la scomparsa e non sono state rintracciate né vive, né morte? Secondo l’associazione Penelope una soluzione per saperlo ci sarebbe, si chiama Banca del Dna, nella quale è registrato il dna di molti familiari degli scomparsi. “Ma il problema – dice l’associazione Penelope – è che costa troppo e per questo non viene attivata e utilizzata come dovrebbe.  Così come non è mai stata attivata una “squadra speciale per la ricerca degli scomparsi”, che chiediamo da sempre”.

Sedici casi in provincia di Siena, 16 in provincia di Arezzo, 66 in Umbria: anche sotto questo aspetto il nostro territorio non è un’isola felice. Anche gli allontamenti volontari sono spesso segnale di disagio delle fasce giovanili e degli anziani, specchio di situazioni border line di coercizione e violenza. Poi quando sparisce una bambina di 5 anni come la piccola Kata, da un ex albergo occupato, nel centro di Firenze, è difficile parlare di allontamento volontario…

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