IL PRIMO COMANDAMENTO DI ERNESTO ASSANTE: ASCOLTATE MOLTISSIMA MUSICA ROCK!

giovedì 29th, febbraio 2024 / 15:38
IL PRIMO COMANDAMENTO DI ERNESTO ASSANTE: ASCOLTATE MOLTISSIMA MUSICA ROCK!
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Questa mattina, 29 febbraio, all’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato tributato l’estremo saluto ad Ernesto Assante, giornalista, critico musicale, esperto di nuovi media e molto altro. Tra le altre cose anche un “compagno”, morto improvvisamente un paio di giorni fa. Gravissima perdita.

Aveva due anni meno di me, Ernesto Assante. Lui era del ’58. Io del ’56, anno del primo scudetto della Fiorentina. E di una nevicata memorabile. La generazione è la stessa. Anche io faccio il giornalista, ma Assante era molto più bravo di me.  Ho ascoltato centinaia di trasmissioni in cui lui, alla radio, spiegava la musica. Ma non solo la musica. La radio è un mezzo straordinario. Che sembrava fosse stato ucciso dalle Tv: Video killed  the radio stars. Do you remember? Sembrava. Ma grazie a persone come Ernesto Assante (e al suo sodale di una vita Gino Castaldo) la radio ha continuato a dispensare musica di quella buona e pillole di cultura non solo musicale. E grazie al loro insegnamento continua a farlo. Viva la radio.

Una decina di anni fa (uno più uno meno) Ernesto fissò in un video i suoi 5 comandamenti. Di questi mi piace ricordare il primo. Che è folgorante: “Ascoltare moltissima musica rock. Chi non lo fa non è una persona per bene. Non fidatevi di chi non ascolta musica rock! Vuol dire che non ha capito gran parte  del motivo per essere a questo mondo. Per migliaia di anni, finché il rock non è stato suonato non c’era assolutamente motivo di essere a questo  mondo“.

Sarà perchè anch’io sono cresciuto a pane e rock, ma sono perfettamente d’accordo e credo che il 1° comandamento di Ernesto Assante  dovrebbe essere inciso sulla pietra. A futura memoria.

I ragazzi di oggi, quelli che affollano i concerti dei Maneskin, di Annalisa o Mahmoud e anche quelli manganellati a Pisa dalla Polizia, forse non riescono a capire di cosa parliamo. E probabilmemte non è neanche giusto chiederglielo.

Ma per chi è cresciuto ascoltando i Led Zeppelin, i Pink Floyd, i Deep Purple, i Jethro Tull, e Bob Dylan e i Creedence e i Rolling Stones, e gli Who e poi i Clash, David Bowie, gli U2, e John Lennon, i Birds e gli Steppenwolf, Santana e gli Urriah Heep e magari anche la Pfm, gli Area, i New Trolls e le Orme, il mondo di oggi è davvero un baretto di periferia con un juke box scassato.

Aveva ragione Ernesto: il rock è l’essenza del mondo. Chi non ama il rock non è di questo mondo. Ma non solo: chi è che ha criticato di più le guerre e i genocidi se non il rock? Pensateci.

Qualcuno tra i lettori di primapagina ha avuto da ridire negli anni sulla mia “inclinazione” a vedere il mondo attraverso la lente del rock. A considerare il rock una “rivoluzione” o comunque un mezzo non secondario per far passare e veicolare dei concetti, spesso più efficace della politica.  Ernesto Assante la pensava come me. O io come lui (più probabile).

Per questo, qui, su queste colonne, facciamo il possibile per segnalare gli eventi rock nel territorio. Come giornale abbiamo usato il rock anche per raccontare delle storie in teatro: gli anni di piombo, il boom economico, le grandi migrazioni… Perfino un fatto del ‘500 (“Tradire! La notte prima dell’assedio”). Apprezziano chi propone rock indipendente e le band locali che provano a non fare solo cover, ma anche brani propri. Sappiamo che anche per loro è difficile, perché la dittatura dei talent show e delle cover è peggio di quella di Putin. Difficilissimo cercare di uscirne e uscirne indenni… Provarci però, vale la pena.

E oggi, nel salutare Ernesto Assante (uno di noi), ci sentiamo di farlo ribadendo il concetto: “Ascoltate moltissima musica rock. E diffidate di chi non lo fa… “.

m.l.

Nella foto (361 Magazine): Ernesto Assante

 

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