IL PRIMO COMANDAMENTO DI ERNESTO ASSANTE: ASCOLTATE MOLTISSIMA MUSICA ROCK!
Questa mattina, 29 febbraio, all’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato tributato l’estremo saluto ad Ernesto Assante, giornalista, critico musicale, esperto di nuovi media e molto altro. Tra le altre cose anche un “compagno”, morto improvvisamente un paio di giorni fa. Gravissima perdita.
Aveva due anni meno di me, Ernesto Assante. Lui era del ’58. Io del ’56, anno del primo scudetto della Fiorentina. E di una nevicata memorabile. La generazione è la stessa. Anche io faccio il giornalista, ma Assante era molto più bravo di me. Ho ascoltato centinaia di trasmissioni in cui lui, alla radio, spiegava la musica. Ma non solo la musica. La radio è un mezzo straordinario. Che sembrava fosse stato ucciso dalle Tv: Video killed the radio stars. Do you remember? Sembrava. Ma grazie a persone come Ernesto Assante (e al suo sodale di una vita Gino Castaldo) la radio ha continuato a dispensare musica di quella buona e pillole di cultura non solo musicale. E grazie al loro insegnamento continua a farlo. Viva la radio.
Una decina di anni fa (uno più uno meno) Ernesto fissò in un video i suoi 5 comandamenti. Di questi mi piace ricordare il primo. Che è folgorante: “Ascoltare moltissima musica rock. Chi non lo fa non è una persona per bene. Non fidatevi di chi non ascolta musica rock! Vuol dire che non ha capito gran parte del motivo per essere a questo mondo. Per migliaia di anni, finché il rock non è stato suonato non c’era assolutamente motivo di essere a questo mondo“.
Sarà perchè anch’io sono cresciuto a pane e rock, ma sono perfettamente d’accordo e credo che il 1° comandamento di Ernesto Assante dovrebbe essere inciso sulla pietra. A futura memoria.
I ragazzi di oggi, quelli che affollano i concerti dei Maneskin, di Annalisa o Mahmoud e anche quelli manganellati a Pisa dalla Polizia, forse non riescono a capire di cosa parliamo. E probabilmemte non è neanche giusto chiederglielo.
Ma per chi è cresciuto ascoltando i Led Zeppelin, i Pink Floyd, i Deep Purple, i Jethro Tull, e Bob Dylan e i Creedence e i Rolling Stones, e gli Who e poi i Clash, David Bowie, gli U2, e John Lennon, i Birds e gli Steppenwolf, Santana e gli Urriah Heep e magari anche la Pfm, gli Area, i New Trolls e le Orme, il mondo di oggi è davvero un baretto di periferia con un juke box scassato.
Aveva ragione Ernesto: il rock è l’essenza del mondo. Chi non ama il rock non è di questo mondo. Ma non solo: chi è che ha criticato di più le guerre e i genocidi se non il rock? Pensateci.
Qualcuno tra i lettori di primapagina ha avuto da ridire negli anni sulla mia “inclinazione” a vedere il mondo attraverso la lente del rock. A considerare il rock una “rivoluzione” o comunque un mezzo non secondario per far passare e veicolare dei concetti, spesso più efficace della politica. Ernesto Assante la pensava come me. O io come lui (più probabile).
Per questo, qui, su queste colonne, facciamo il possibile per segnalare gli eventi rock nel territorio. Come giornale abbiamo usato il rock anche per raccontare delle storie in teatro: gli anni di piombo, il boom economico, le grandi migrazioni… Perfino un fatto del ‘500 (“Tradire! La notte prima dell’assedio”). Apprezziano chi propone rock indipendente e le band locali che provano a non fare solo cover, ma anche brani propri. Sappiamo che anche per loro è difficile, perché la dittatura dei talent show e delle cover è peggio di quella di Putin. Difficilissimo cercare di uscirne e uscirne indenni… Provarci però, vale la pena.
E oggi, nel salutare Ernesto Assante (uno di noi), ci sentiamo di farlo ribadendo il concetto: “Ascoltate moltissima musica rock. E diffidate di chi non lo fa… “.
m.l.
Nella foto (361 Magazine): Ernesto Assante
Parole “sante”.
Ernesto, mi permetto di chiamarlo per nome non per conoscenza ma perché lui avrebbe voluto così, era una persona solare; guardate le sue foto o quella perla musicale che è Web Notte insieme all’ inseparabile Gino Castaldo; un viso aperto da un sorriso contagioso un Gianni Minà della Musica e come Minà scomparso appena un’anno fa, ci mancherà tantissimo. A me piace immaginarli insieme per inaudite zingarate con i personaggi immensi da loro intervistati, incontrati, vissuti..
I nostri stessi miti…
Ne sapeva di rock il buon Assante.
Sul resto, a mio avviso la mediocrità del panorama musicale attuale è una delle tante manifestazioni dell’ impoverimento culturale, artistico e tecnico che avanza inarrestabie. Alcuni esempi : un tempo si costruiva il duomo di Milano, oggi si va avanti a pannelli di vetro e cartongesso non perché siano più fighi e moderni, ma solo perché a malapena siamo capaci di murare due mattoni uno sull’ altro. O ancora, nei supermercati troviamo montagne di cibi pronti,congelati e non, per il semplice motivo che nessuno nelle case è capace di cucinare, e allora si fa andare bene quella roba lì. E in musica, una volta tramontati i David Gilmour e Brian May, nonché i loro illustri colleghi alla batteria e al basso, non c’è più nessuno capace di suonare gli strumenti come si deve. E allora ci facciamo andare bene quel che c’è, Annalisa e Mahmoud. In particolare, i ragazzi si fanno andare bene qualsiasi cosa, anzi, meno impegnano la testa e meglio è.
In generale, il progresso dell’ umanità è solo apparente, la verità è che la tecnologia sta mascherando un’ involuzione generale che comporta, tra le altre cose, la riduzione della media delle dimensioni del cervello.
E invece bisognerebbe avere un po’ di coraggio e non farsi andare bene quello che passa il convento, bisognerebbe ricominciare a far suonare anche nei locali, nei pub, alle efste popolari, le band che suonano davvero e non usano le basi o non fanno solo cover, per lo più sbiadite. Bisognerebbe riprendere l’abitudine di discutere, come si faceva negli anni ’70, anche delle canzoni, degli album, e anche di ciò che i territori producono in campo musicale, perché è anche da lì che passa a crescita o il declino culturale delle persone e dei territori stessi. Come primapagina, nel ns piccolo ci abbiamo sempre provato parlando e scrivendo di quello che c’è in giro, proponendo spettacoli, coinvolgendo in questi spettacoli anche band musicali locali facendole cimentare anche xcon situazioni inusuali per loro. In “Tradire! La notte prima dell’assedio”, abbiamo proposto una colonna sonora rock, scritta per l’occasione, per raccontare e accompagnare un racconto su un fatto del’500… L’operazione credo sia anche riuscita e non era scontato. Fare musica propria è come scrivere un libro,come dipingere un quadro o fare una scultura o una serie di foto da mettere in mostra… La musica e il teatro come altre arti, sono anche narrazione, sguardo sul mondo e sul presente (ma anche sul passato o sul futuro). Nel 2019 utilizzammo testi, riflessioni e canzoni di Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen per raccontare le grandi migrazioni che in quel momento erano un tema caldissimo. IN questi mesi stiamo portando in giro lo spetaccolo sopra citato, su un assedio del ‘500, per parlare anche delle guerre di oggi. Il rock, come diceva Assante, in tutto ciò però non è solo la colonna sonora. E’ anche molto altro. I giovanissimi però ascoltano altre cose. I vecchi (noi) siamo rimasti lì e facciamo fartica a capire le altre cose. Le generazioni di mezzo (i 40enni) sembrano assenti su tutta la linea. Qualcuno addirittura guarda Sanremo.
Simili iniziative meritano indiscutibilmente un plauso, ce ne dovrebbero essere di più in giro. Giustamente poi, bisognerebbe ricominciare a suonare nei pub. Io in passato, anni 90, ho preso parte a gruppi amatoriali della zona e i luoghi d’ elezione erano pub e feste all’ aperto (unità, ruzzi…), e di gente ad ascoltare ce n’ era tanta. Ma oggi pub e locali adatti per suonare quasi non ce ne sono più : la sensazione è che siamo rimasti ancorati ad un mondo che non esiste più, e non siamo stati capaci di tramandarlo alle nuove generazioni. I ragazzi ascoltano quelle cose, ma perchè noi non li abbiamo messi in condizione di ascoltare qualcosa di diverso. E per quanto riguarda noi, non riusciamo a capire quelle cose, perchè c’è poco da capire : quella musica dal punto di vista dei contenuti tecnici NON VALE NIENTE. E resto dell’ idea che se viene ascoltata, non è perchè piace, ma perchè è ciò che passa il convento e chi ci cresce, ci si abitua. Come il più piccolo dei miei figli che canticchia la canzone di Annalisa “quando quando quando quando”.
”Ascoltare moltissima musica Rock.Chi non lo fà non è una persona per bene.Non fidatevi di chi non ascolta musica Rock. Vuol dire che non ha capito gran parte del motivo per essere a questo mondo.Per migliaia di di anni finchè il Rock non era mai stato suonato non c’era assolutamente motivo di essere a questo mondo”.
Dico solo una cosa poi lascio perdere: una volta nella località di Siena chiamata ”I Cancelli Rossi” alias Ospedale Psichiatrico le persone probabilmente erano più normali di quelle che ci sono oggi al giro ed i tanti che al tempo inveirono alla Legge Basaglia probabilmente tutti i torti non li avevano.Rileggetevi per bene quello che dicono le prime 5 righe di quello che dovrebbe essere il testamento morale pubblicate in questo Post. Poi ci si incazza contro il mondo….ma cosa si vuole sperare quando i metri di misura sono fatti di gomma estensibile…..
Carlo, aspettavo questo commento. Ci avrei scommesso. Perché è una antica disputa… Tu chiamale se vuoi… provocazioni. Perché quella di Assante è ovviamente una provocazione. Ma prova a rileggere bene quelle 5 righe, quel “primo comamndamento”. Poi chiudi gli occhi e pensaci su. Pensa a quello che il rock ha rappresentarto dal quando è stato inventato (intorno al 1954, pare: ci facemmo uno spettacolo teatrale nel 2010…) ad oggi e soprattutto a ciò che è stato ed ha rappresentato tra il 1960 e il 1990. E vedrai che darai ragione ad Ernesto. Perché dimmi te se c’è stato in questi ultimi 70 anni qalcosa di più dirompente, trasgressivo, rivoluzionario, trascinante, più radicale e più coinvolgented e più antagonista del rock. Anche le rivoluzioni che davano speranze non sono andate come si sperava.. Il problema è che anche il rock adesso è involuto e non è più quello degli anni ’70. E infatti i risultati si vedono…
Il rock è una creatura marcatamente anglosassone, quindi per quelli come lui, automaticamente rappresenta il diavolo…
Marco, finiamola qui, ogni altro mio commento è superfluo.
x Giangiacomo Rossi. A proposito del Diavolo(mettiamola in barzelletta quello che dice) mi ha fatto passare per la mente la barzelletta detta diverse volte su questo giornale del diavolo sul ponte di Calafuria a Livorno ma ormai è roba vecchia e lunghetta quindi risparmio ai lettori la noia di leggerla e non la racconto perchè molti la sapranno di certo.In quanto al diavolo guardi che ha sbagliato persona;al diavolo ci credeva Don Abbondio ed il sottoscritto quelli di tale categoria ritiene che dovrebbero mettere su famiglia , mantenere i figli ed andare al lavoro senza vendere fumo agli altri raccontando stregonerie,pensi se per me il Rock-come dice lei-essendo creatura anglosassone possa mai rappresentare belzebù….
” Belzebù” se ben se lo ricorda era un altro, che proveniente da quegli ambienti di sagrestia s’interessava invece molto proficuamente ed intelligentemente di politica, di affari e di mafia ed ha segnato per decenni la politica italiana.Lui il Rock lo lasciava ”ascoltare e ballare” agli altri e mentre ballavano lui però governava.Ma pare però che a tali ”ballerini” abbia insegnato poco perchè continuano a ballarlo come vede,anzi lo vorrebbero anche ”scrivere sulla pietra”….pensi lei su quali mondi valoriali ci andiamo a posare e quali siano le tensioni interne che danno luogo alle priorità all’interno dei cervelli.Poi ci incazziamo sul mondo che non ci corrisponde.Tante volte mi chiedo ma è Chiusi che è così oppure è così tutta l’Italia ? Rispondere a tale domanda in verità non è facile…..ma più il tempo passa e più mi sembra che sia così tutta l’italia….
tanto per rimanere in tema.. . https://www.primapaginachiusi.it/2024/03/concerti-rock-nei-siti-archeologici-si-comincia-domenica-10-chiusi-poi-sarteano-san-casciano-bagni/