BETTOLLINI, IL PD E GLI ALTRI: CHIUSI E IL RISCHIO “SINDROME PIEVESE”

MOLTE ANALOGIE TRA LA SITUAZIONE DEL SINDACO DI CHIUSI E QUELLA DI FAUSTO SCRICCIOLO NEL 2018
CHIUSI – Nel ’79 uscì un film che parlava dei rischi connessi ad un incidente con esplosione in una centrale nucleare. Titolo “Sindrome cinese”, attori Jane Fonda, Michael Douglas e Walter Matthau. Ebbe molto successo perché il tema era caldo in quel periodo e perché solo 12 giorni dopo l’uscita del film nelle sale, si verificò l’incidente nella centrale di Three Mile Island negli Usa. Una coincidenza incredibile che fece la fortuna del film e diede all’opera del regista James Bridges un’aurea profetica… Per la verità l’incidente di Three Mile Island fu molto grave, ma la “Sindrome cinese” (con conseguenze catastrofiche a livello planetario) non si verificò, come non si verificò nel 1986 a Chernobyl. Gli effetti dei due incidenti risultarono molto diversi rispetto a quanto “previsto” dal film e anche diversi tra loro, in conseguenza della presenza o assenza di strutture di contenimento adatte.
Ecco, in questi giorni, politicamente parlando, a Chiusi aleggia il rischio di una implosione. E che ciò possa causare una… Sindrome Pievese.
La situazione in cui si trova adesso il sindaco chiusino Bettollini è infatti molto simile a quella in cui venne a trovarsi il sindaco pievese Fausto Scricciolo nel 2018.
Anche Scricciolo, sindaco dal 2014, era entrato nel Pd sull’onda del renzismo montante e di quella voglia di rottamazione della vecchia nomenklatura che in quel momento sembrava inarrestabile. A differenza di Bettolini che si ritrovò assessore e poi vicesindaco e “sindaco reggente” per cooptazione da parte di Scaramelli, che tra il 2012 e il 2015 sembrava il number one della politica senese, Scricciolo veniva da una storia diversa, divisa tra impegno nel Terziere Castello e impegno nell’area ecologista. Entrambi però, nel partito di appartenenza, sono stati sempre dei corpi estranei, se non esattamente degli intrusi. Bettollini, prima grazie all’onda renziana, poi all’adesione alla linea Zingaretti, ma soprattutto grazie alla sua propensione all’uso dei media si è via via ritagliato un suo spazio, sostituendosi spesso e volentieri ad un partito assente. Ha fatto il sindaco e il Pd. Scricciolo, anche per una impostazione caratteriale diversa, no. E’ rimasto sempre un corpo estraneo, più sopportato che supportato.
A pochi mesi dalla fine del mandato però, sia l’uno che l’altro si sono ritrovati con il partito contro. O non il linea. A nessuno dei due è stato detto chiaramente che il partito aveva idea di cambiare. Sia a Città della Pieve che a Chiusi il Pd si è dilaniato in una diatriba sorda e muta.
A Città della Pieve sappiamo come poi è andata a finire: Scricciolo fuori gioco, partito senza una alternativa costruita per tempo, listone civico “tutti contro il Pd” con candidato un ex segretario Pds, ma con l’appoggio dichiarato della Lega, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e dei 5 Stelle. Comune a Fausto Risini e Pd per la prima volta dal dopoguerra, all’apposizione. Prima con Scricciolo fu dato un colpo mortale allo “strapotere” politico della frazione Moiano, poi la rottamazione avviata da renziani ha trovato compimenti a loro spese con l’operazione Risini.
Il Pd che non digeriva più i moianesi, e poi nemmeno Scricciolo è rimasto con il cerino in mano. Ma solo il cerino. La lampada se la son presa i leghisti e il resto del mondo.
Eccola la “Sindrome Pievese”. Il Pd che fa harakiri e il comune che passa di mano
Le due città sono quasi gemelle, hanno molte connessioni, sono di fatto, da anni, due vasi comunicanti per flussi demografici, scolastici, economici, culturali, sportivi, commerciali… Sono simili anche come dimensioni, sono entrambe titolari di Diocesi, e la Diocesi conta sia a Città della Pieve che a Chiusi, ma non sono uguali. Città della Pieve è più arroccata dentro le sue mura, e politicamente da quando è finita l’era dei Giovagnola, Fonti, Gobbini, è rimasta marginale anche rispetto al resto del Trasimeno, a Perugia, alla Regione… Con Fallarino e Manganello ha provato a tenere il punto e per un po’ ci è riuscita. Poi il fortino è capitolato, senza però una deflagrazione precedente. Senza scontri palesi e nel partito di maggioranza. Tutto si è svolto nel più classico stile papalino, dentro le stanze in gran segreto, sottotraccia, come avveniva ai tempi dei Della Corgna.
A Chiusi – come abbiamo ricordato in un articolo di qualche giorno fa – sono state poche invece le tornate elettorali comunali in cui non ci sia stata una crisi precedente, anche feroce, nel partito di maggioranza. Dal Pci al Pd spesso in vista delle elezioni sono esplose situazioni complicate. Questa volta invece il Pd per far fuori Bettollini sembra aver scelto il metodo pievese. Papalino. Tutto sotto traccia. “Ne discuteranno gli organismi a tempo debito” è l’unica cosa che finora è uscita dalla bocca della segretaria Simona Cardaioli. Intanto Bettollini, il sindaco, è già fuori dal partito. E il Pd non ha più il sindaco.
A Chiusi , anche all’interno del partito di maggioranza si è sempre litigato di più che a Città della Pieve. A Chiusi molte volte i dirigenti della federazione senese trovavano il duro e dovevano tornarsene a Siena con la coda tra le gambe.
Ma la domanda adesso è: a Chiusi può succedere la “sindrome pievese”, cioè la stessa cosa che è successa a Città della Pieve nel 2019 con Risini?
La situazione del Pd in effetti è molto simile. Ma a Chiusi è possibile che nasca un “rassemblement” civico stile Risini, e che questo trovi l’appoggio delle destre, dei 5 Stelle e magari anche della sinistra antagonista e senza tetto?
Un’altra analogia tra la situazione pievese del 2018-19 e quella chiusina di adesso, è che in entrambi i casi le elezioni e le discussioni sulle candidature, sono arrivate a pochi mesi da alcune battaglie locali con la mobilitazione di cittadini e comitati. A Città della Pieve il Comitato Per il Diritto alla Salute che si è battuto strenuamente per la difesa del Pronto Soccorso e dell’ospedale, ha senza dubbio inciso sulla vittoria di Risini. A Chiusi c’è stata da ottobre 2019 a gennaio 2020 la grande mobilitazione del Comitato ARIA sul progetto Acea… E non vi è dubbio che anche a Chiusi qualcuno sta pensando ad un listone che possa prendere le mosse proprio dall’ambiente di quel comitato, per poi allargare il cerchio a chi ci sta…
Per ora ognuno sta sulle sue: la sinistra a sinistra del Pd (Possiamo) parla di confronto con lo stesso Pd (senza Bettollini però); la destra, ovvero Fratelli d’Italia e Forza Italia, sembra orientata ad una lista unitaria, ma non civica, magari insieme anche alla Lega, che ha il pacchetto di voti più consistente. Qualche esponente precisa che la cosa non può in alcun modo riguardare “quei voltagabbana dei 5 Stelle”
Tutti dicono che non appoggeranno mai una eventuale lista Bettollini. Lista che, se non arriverà una ricucitura del sindaco con il Pd, potrebbe essere sulla scheda elettorale.
Il quadro al momento sembra poco favorevole ad una soluzione alla Risini, insomma. Ma il Comitato ancora non si è pronunciato e alla luce del sole non si è mosso. Se lo facesse potrebbe indurre qualcuno a ripensare la propria strategia.
Tra iscritti, militanti ed elettori Pd, cresce la spinta a ricucire lo strappo con Bettollini. Molti chiedono e auspicano “uno sforzo di tutti” in tal senso… E tutti, sia nel Pd che tra gli avversari, guardano i numeri delle passate elezioni dalle comunali del 2016 alle europee del maggio 2019 e fanno due conti: il Pd è sceso dai 2.850 voti del 2016 ai 1.629 del 2019. E dai 1.620 vanno detratti anche quelli della “diaspora renziana” di Scaramelli. A Chiusi votano più di 7.000 persone. Ci vuol poco a capire che la “sindrome pievese” è dietro l’angolo.
m.l.
Perché si continua a dare i numeri confrontando elezioni diverse con popolazioni diverse? Il solito articolo pippone style per dirci che se non ci accattiamo Bettollini si perdono le elezioni. Io credo il contrario che presenta Bettollini come candidato sindaco perde le amministrative
la popolazione votante sarebbe diversa tra elezione ed elezione? e dove? Tu puoi pensarla come vuoi, ma io, nei panni del Pd, una riflessione sul quel calo da 2.850 a 1.629 lo farei. Del resto a sostenere Bettolini nel 2016 c’era ufficialmente solo il Psi. L’esperienza pievese, molto simile per molti aspetti, docet. O no? Paolo Scattoni, tu puoi pure aspirare a fare il Risini della situazione… o a a fare il king maker per cercare un Risini chiusino, ma la sostanza non cambia. I numeri quelli sono e dicono che il Pd è largamente in minoranza e vince solo se gli altri sono divisi. Se poi anche il Pd si divide e si trova contro Bettollini, e senza Scaramelli, voglio vedere come fa a vincere… Se invece il Pd ha messo in conto di perdere le elezioni per “purificarsi” e ripartire al netto del passato, è un altro discorso.
Certo che i numeri sono diversi! Dal 2016 al 2019 il calo degli abitanti è stato di circa trecento abitanti. Inoltre i votanti possono essere diversi perché alle amministrative possono votare gli stranieri comunitari che facciano domanda per l’iscrizione straordinaria alle liste elettorali. Comunque gli elettori non sono i 7000 dichiarati nell’articolo. Ad oggi la popolazione a fine 2019 è di 8312 abitanti. Se il calo continua come negli ultimi anni alle elezioni con circa 8150m abitanti. Ricordo che gli stranieri residenti sono circa 1200 e quindi si va sotto i 7000 se a questi si sottraggoni i circa mille al di sotto dei 18 anni si va a 6000. Quindi come si vede i dati sono molto ballerini. Così come la partecipazione al voto che alle europpe è tradizionalmente bassa. Nel cosiddetto “drammatico calo” da 2850 a 1629 se lo si misura su votanti è del 2 o 3%. Considerando che nel frattempo qualche scissione di partiti politici l’ha subito.
Questo giocherellare sui dati non mi pare serio.
Marco, non capisco perché ti ostini a farne una questione solo di nomi. La costruzione di un progetto di governo di una città che si vuol proporre ai cittadini, parte da un complesso di cose importante, direi decisive.
Entra in gioco una visione comune della realtà, intenti condivisi che le forze politiche o semplici movimenti esprimono. Occorre trovare una sintonia almeno con parti della realtà cittadina perché le condivida. Un lavoro che richiede un confronto sugli obiettivi da realizzare, sulle priorità da inserire in un programma. Un impegno più complesso che mettersi d’accordo in qualche stanza tra poche persone. Quando la politica funzionava ed era partecipata gli accordi sui programmi e le cose da fare venivano prima di tutto, solo dopo si passava a discutere dei nomi. Da tempo è stata ribaltata la questione e sono esplosi i personalismi le contrapposizioni, le divisioni insanabili che hanno allontanato la gente, anche dal voto e reso la destra più forte che mai. Recuperare buone pratiche che funzionavano e riempivano le sezioni di gente forse sarebbe utile
In tutti i casi gli svolazzamenti suil territorio sento e vedo non da adesso che vengono posti in essere.La paura comincia a far ” novanta?”. Era poi tanta fantasia quella che ho affermato un po’ di giorni fa quando ho parlato del Listone? Hanno criticato tutti la non necessità di fantasia,ma entrambi nei vostri svolazzi dimenticate due cose e la Giunta Risini lo dimostra: la prima è che non sono più i tempi dove se Dio vuole i risultati elettorali siano scontati e questo per molti motivi soprattutto dovuti al degrado della politica,perlopiù fatta dai partiti della sinistra che avete sostenuto e che continuate a sostenere e la seconda ragione è quella che è la più lapalissiana di tutte e che dice che la volontà degli elettori va rispettata,anche se non piace.I crampi allo stomaco sono nel conto quando succedono queste cose….I disegni non contano….quindi voi due(Lorenzoni e Scattoni) uno per un verso e l’altro per un altro al punto da sembrare opposti, sostenete lo stesso governo e sostenete uno per un verso e l’altro per un altro che da una parte il possibile ”rassemblement” dei comitati toglierebbe a Bettollini la possibilità di un eventuale successo e l’altro a cui starebbe bene la mancanza di tale successo vorrebbe dotare il PD di altre direzioni di marcia che se non sappiamo quali siano al giorno d’oggi si possono facilmente intuire conoscendo i miei prodi…anzi proprio ”i miei Prodi”….con la P maiuscola.La tanto denigrata sindrome Pievese vedo che inizia a funzionare, se non altro ad impensierire un potere decennale che oggi si dibatte nelle stanze del cambiamento di DNA del partito conquistato da altre forze a lui una volta estrane e anzi contrarie..Eh sì,proprio da altre forze e che ha obbedito ciecamente a queste non rendendosi conto che il tempo per lui ha giuocato in maniera sfavorevole.Ma la Lega- a parte il bluff dell’avvelenamento dei pozzi” che molte volte viene ripreso proprio per misurare la febbre e mostrare che ci sia invece da parte dei possibili perdenti ancora la forza di opporsi, pensate proprio che disdegni dare un colpo a coloro che ” non possono non dirsi bettoliniani” e non possa intravedere di percorrere un nuovo scalino almeno per il momento mettendo i suoi voti
a disposizione di un Listone ed anche di una Lista Civica dalla quale si chiami fuori per il momento ? Tutti duri e puri come Martinozzi che preferisce invece apparire duro e puro ma non porsi il problema del potere e quindi del governo della città e campa cavallo che l’erba cresce ?….Mi sembrerebbe-se fossi della Lega- un errore se non altro strategico perchè quello sì che farebbe rasentare la certezza dell’imporsi della Nuova Giunta,che non dovrebbe essere refrattaria a mio giudizio a contenerne i voti e quindi almeno favorevole a dare indicazione ai suoi elettori a votare per il rassemblement dei Comitati in collegamento con i 5 stelle e Possiamo, che ne dovrebbero insieme rappresentare l’etica civica. Tanto difficile pensarlo ? Nel suo caso dovrebbe essere mettere in comune con i comitati quel po’ di cose in comune,anche per il modo di come si è dipanata tutta la questione del carbonizzatore affrontata dalla giunta. Al di là di questo non vedo alternative almeno per adesso e se interessa togliersi dai piedi queste persone che adesso rappresentano non tanto la Giunta ma la SUA ETICA di incollamento al decennale potere e che hanno sempre governato assieme al potere dei soldi(le banche) ed a quello
”al di là del Tevere”(le parrochie)segnando in negativo la storia di Chiusi degli ultimi 20-25 anni proprio per i vincoli calati e nomine dei quali il potere laico e civile avrebbe dovuto fare volentieri a meno ma che non ha mai fatto tale proprio per la loro subdola penetrazione,si dovrebbe capire che una Giunta Civica(non mi riserbo di dirlo) capitanata da un bel pull di singoli Tomas de Torquemada che s’incarichino di levar di torno coloro che lavorino per entrare dentro le componenti e poi farle saltare dall’interno e quindi vietare a loro l’ingresso in giunta,sarebbe cosa credo proponibile e da affrontare a viso aperto. Ma perchè, questi che hanno fatto il bello e cattivo tempo col loro silenzio producendo il guasto che hanno prodotto pensate che siano migliori ? Un partito che a livello nazionale permette di entrare fra le sue fila uno come Migliore, una come la Lorenzin, una come La De Micheli può rappresentare un presidio alla bontà della politica? Ed in periferia è lo stessa cosa, con nomi meno di grido ma la sostanza è precisamente la stessa. Ed allora chi si scandalizza di quello che ho detto poco fa è in perfetta malafede ! Sosterrà che è fantasia di bassa lega,sosterrà che diventano cose improponibili.A giudicare dal terrore di Lorenzoni dovrebbe essere uno spauracchio la cosa per chi cerca di stare seduto sulla sedia, ma per chi non ha nulla da perdere ed è un libero cittadino non dico che sarebbe la panacea di tutti i mali ma potrebbe essere un fatto appetibile.Uno scalino da cui ripartire e senza i fantasmi che ti prendono per mano e ti portino dove vogliano loro mentre urlano che diversamente sarebbe uno scatafascio. Poco ma sicuro,per loro senz’altro…..talvolta provar non nuoce,se non si prova si rimane a piedi ed è questo che sperano.
Carocarlo,per come la sinistra ha sempre trattato le oppososizioni, cosa vuoi pretendere !
Io comunque,da un po di tempo, parlo sempre in mio conto.
Quando ero in consiglio comunale,anche se ero preso per un rompi COGLIONI,in tutti i consigli portai ,come minimo,due o tre interpellanze,e ,come ebbe a dire una consigliera di maggioranza:tutte cose giuste,peccato portate da te al quale ,per principio,bisogna dire No !
Io quindi ,con il mio voto dovrei dare un appoggio a chi,da sempre,ha portato odio e disprezzo ,per chi la pensa diversamente ?
Tanto tempo fa,alcuni buontemponi scrissero su un muro del liceo Poliziano: “giunta rossa non avrai il mio scalpo” !
Erano buontemponi ma,tutti i torti non l’ avevano!
Esempio lampante ? il primo governo Conte,che disse,dopo che Salvini fu messo nelle condizioni di dimettersi,e fece bene,…… io Salvini l’ ho dovuto ” sopportare ” e la ministro Trenta ,quando non fu rieletta affermò che era l ‘ unica che aveva combattuto con tutte le forze Salvini!
Io non sono un leghista,anche se Salviniano,sono e, sono sempre stato uno di destra e,Almirantiano, mi piace affermare :TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES !
Per Marco Nasorri. Non mi sembra affatto che Lorenzoni ne faccia una questione solo di nomi ma ne fà una questione di contenuto politico.Perchè dietro ai nomi c’è il contenuto politico che è il comportamento e la storia delle persone.E se la storia delle persone è diventata degradata lo si deve agli errori che queste hanno fatto.E’ completamente inutile proporsi il rattoppo pèerchè poi prima o poi le fratture ritornano in essere e gli errori si pagano ancor più duramente di prima. La mia ipotesi- che può e lo capisco-che possa sembrare inverosimile per l’appoggio fantapolitico di una Lega, se è vero che alla sinistra più vera interessa il governo di Chiusi,credo che l’unico mezzo da mettere in campo sia il coinvolgimento su di se diretto dei comitati,anche con l’aiuto dei voti della Lega.Se non si fosse fatto così a quest’ora Città della Pieve sarebbe governata dalle propaggini dei soliti e soprattutto dalla ben nota partitocrazia e non da una lista civica. Taglio delle torte a parte che secondo me sono cazzate e levate di scudi ad hoc tanto per la propaganda che serve a farsi considerare di quella parte.
Io faccio soprattutto una questione di numeri. Più che di nomi e di schieramenti. Il Pd, coi numeri che ha attualmente, non è più maggioranza. Se si divide la torta con Bettollini, figuriamoci. Per questo il mio ragionamento è: “conviene al Pd rompere con Bettollini?” E non lo dico perché sono un fan del Pd. Tutt’altro. Lo dico da osservatore che deve per mestiere raccontare le cose, possibilmente raccontarle per come stanno. E’ ovvio che nel Pd in molti pensino sia meglio ricucire lo strappo con il sindaco. Ed è altrettanto ovvio che farebbe ridere una alleanza anti Bettollini, con dentro il Pd e, che so, i massimi esponenti del Comitato Aria, i Podemos e i 5 Stelle che del Pd hanno detto sempre peste e corna…
Quanto ai numeri, sono quelli che ho citato. Inutile fare voli pindarici sugli stranieri che possono richiedere l’iscrizione o sul calo demografico o sull’astensione come fa Scattoni. Alle Europee gli elettori iscritti sono stati 6.635, alle comunali 2016 furono 6.669 (io ho scritto 7000 per brevità). Come si vede non c’è differenza: 34 elettori in meno. E anche alle comunali è capitato che l’astensione fosse molto alta, quando vinse Ceccobao, più del 30% non votò… Se si ragiona nel merito, magari ci si intende…
Si continua con i numeri dandoli sbagliati e mescolando pere con mele, voti in diverse competizioni elettorali. Intanto gli elettori alle amministrative saranno intorno ai 6000 e non 7000 come altrove scritto. Il PD se riesce a coagulare forze di sinistra, o comunque interessate a una politica progressista a Chiusi, sono in larga maggioranza. La percentuale del 2016 era quasi del 94% dei votanti. Se per Possiamo e M5S ha pesato la credibilità dei candidati locali meglio così, vorrà dire che hanno scelto bene rispetto ad altre competizioni elettorali. Ora sappiamo che la Lega e Bettollini non si legheranno e quindi le liste che si presenteranno potrebbero essere almeno 3. AL MOMENTO una lista Bettollini è comunque fuori gioco. Poi ci sono alcun mesi (diciamo 5) per confrontare indirizzi e scelte possibili sui contenuti. Ci sono state scelte della gestione Bettollini sbagliate sulle quali bisognerà confrontarsi. Scelte sulle quali Bettollini è sempre stato restio a mettere in discussione. Poi, però, certe elucubrazioni su dove Bettollini vuole pescare voti facciamolo dire a lui e non per interposta persona.
E’ proprio nel ”merito” che non ci si intende caro Marco.Tu ragioni per numeri e per ”convenienza”(parole tue).Il merito è un altra cosa nel senso che da come si sono messe le cose-e quindi nel merito e dandone un giudizio politico-ti sembra che il PD debba accettare un Bettollini che ha restituito la tessera perchè uno dei motivi fondamentali è quello di non essere stato scelto dai territori? Ti ho già detto( con l’ultimo intervento)i motivi ripetuti fino alla stanchezza per i quali il PD l’abbia seccato e secondo me e secondo parecchi sono quelli papali papali,anzi quello della non candidatura è l’ultimo della lista,perchè la mlista non è breve. E’ inutile cercare di fare rigirii che vorrebbero portare a ricostruire un rapporto che è crollato e quindi politicamente proprio nel merito la cosa non mi appare un percorso intelligentemente fattibile e produttivo per lo stesso PD. Ma siccome dici che hai sempre criticato il pd e come te l’hanno criticato sia Podemos, sia i 5 Stelle ed in maniera più larga numericamente anche i Comitati, mi dici come mai ti sembrerebbe inopportuna la posizione di un PD che non accetta più Bettollini (che fra l’altro ha reso la tessera)e faccia parte di un rassemblement più largo proprio per esserci e poter scongiurare la definitiva debacle? Quando sei in un rassemblement di forze mi sembrerebbe che la cosa più conveniente-visti i trascorsi- sia quella di essere presente dove si decide la politica e con un certo quantitativo di voti perdipiù. Bettollini se vuole si faccia la propria lista e si presenti e vediamo chi la vota. Può darsi che la votino anche in parecchi ma saranno quei parecchi che hanno politicamente dato il consenso a Bettollini come l’hai dato tu e non al PD.Mi sembrerebe che sotto tale aspetto ci sia qualcosa che non quadri.Ed allora vedi che ”nel merito” si tratta sempre di un fatto in cui il riferimento ai nomi c’entra poco ma c’entra quella la politica che ha prodotto quel nome ? Convergendo su Bettollini il PD si taglierebbe le gambe da solo e la cosa apparirebbe che la pezza sia più grande del buco.Per parare poi degli interessi di partito ai quali Bettollini non è stato ligio e ne è stato in contrasto in maniera tale da non essere presentato?.Il bambino e l’acqua sporca non si salvano insieme di regola, mentre tu li vorresti salvare.Ha reso la tessera? Si faccia la lista per contro proprio allora,ma qual’è il problema? Io tutta questa tendenza all’abbracio a Bettollini la definisco ”tifo” e non ragione. Poi i tuoi motivi li sai tu e personalmente non m’interessano ma io cerco di ragionare con la politica davanti e la politica parla chiaro mi sembra.Se poi il PD non si mostri aperto al divenire e spinga per ricucire se ne assume tutte le responsabilità, -politiche- s’intende.Ma non mi sembrerebbe se così fosse, che possa fare una scelta positiva nè politicamente nè strategicamente. Le uova sono rotte e la frittata ormai è fatta, sennò diviene veramente un caso di Stato….ma te lo figuri….
ci deve essere un gusto strano a girare intorno alla fuffa. Ma se piace…
Paolo Scattoni i numeri sugli elettori te li ho dati al millimetro, in un commento precedente. Ma ribadisco: io ho scritto 7.000. Ho esagerato? Sarò più preciso: alle europee 2019 sono stati 6.669. Alle comunali invece 6.635. Non mi pare che manchi una fila di case a 7.000 e che la differenza sia sostanziale anche tra le due tornate elettorali. Fattene una ragione.
Allora vediamo le percentuali delle europee dell’anno scorso. Il PD a Chiusi ha preso 40.7%, M5S 12,4%, la sinistra il 2,8%. Allora se a Chiusi si ripetessero le alleanze a livello nazionale farebbe il 55.9%. Poi ci sono state le forze (PCI, +Europa e Europa Verde) minori che difficilmente si riverserebbero su Lega-FdI e FI. Ammettiamo però che di queste soltanto la metà andasse al centrosinistra saremmo al 60%. Il resto 40% è delle forze di destra che già hanno detto che non sosterrebbero un’eventuale lista Bettollini. L’uso dell’aritmetica non lascia spazio all’interpretazione.
Io però ritengo che questa sia la fase della messa a punto dei programmi. Mettere insieme una lista di argomenti sui quali discutere e capire se ci sono convergenze su misure specifici.
Il totale dei voti validi dati alle 5 liste in competizione nel 2016 fu 4377.
certo, ma sempre su 6.635. Bettollini ne prese 2.850, il 65%. Si era nel momento clou dell’onda renziana… Oggi non credo che il Pd possa aspirare ad un numero del genere. Oggettivamente. Senza Bettollini o con Bettollini contro, poi…
A noi interessa in questi mesi parlare del futuro di Chiusi, capire con chi potrebbe essere possibile cercare di realizzare le nostre idee, le previsioni sono cose da scommesse alla Snai, non ci interessano.