TAVERNELLE, TRASFERITO IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI. AMAREZZA NELLA COMUNITA’ LOCALE
TAVERNELLE – E’ una prassi che da sempre ha caratterizzato la vita dei Carabinieri, quella di applicare una rotazione dei militari nella conduzione delle caserme dell’Arma. Diverse le motivazioni, quella più diffusa tra la gente è che tra gli abitanti di un territorio e i rappresentanti della Legge non deve venir mai meno un certo distacco, così da rendere più libero l’agire dei carabinieri sul territorio. Nessuno ovviamente ha mai obbiettato, ma alla conferma del cambio del Maresciallo alla stazione dei carabinieri di Tavernelle, un velo di amarezza ha attraversato l’animo di tutti. Sì, stando ai commenti che da giorni si possono raccogliere, si percepisce benissimo una certa emozione dinanzi al comunicato che il Comandante Giampiero Pelliccia, Maresciallo Maggiore della Stazione dei Carabinieri di Tavernelle è stato trasferito, dopo 12 anni e mezzo di servizio. La notizia che pure era nell’aria da tempo, ha fatto calare un velo di tristezza nell’animo di tutti gli abitanti della Val Nestore. Gianpiero Pelliccia, sulla scia dei suoi predecessori che si sono alternati al comando della Stazione, ha forse più accentuato quel ruolo di missione che un mestiere difficilissimo come appunto fare il Carabiniere, deve avere. Una professione che se esercitata con piglio grigio e burocratico, porta a pochi risultati sociali e Pelliccia se ne è ben guardato dallo svolgere il suo ruolo dentro le rigide formalità. Infatti insieme ai suoi collaboratori sostava spesso in piazza, a fare colazione nei bar insieme a semplici cittadini, con i quali dialogava confidenzialmente, affrontando anche problemi familiari apparentemente minori. E proprio questo farsi percepire come una persona a cui si potevano chiedere pareri, lo ha fatto diventare un punto di riferimento. Certo ha sempre applicato la legge. Insomma il suo agire e quello di tutti i suoi sottoposti, è stato improntato alla prevenzione, al dialogo. Certo la sua laurea in Scienze Politiche, non solo lo ha attrezzato di un bagaglio culturale non comune, ma gli ha permesso di sviluppare sensibilità umane che gli hanno permesso di approcciarsi verso la comunità con spirito di servizio e di ascolto. Viene naturale ricordare il famoso film commedia del nostro neorealismo “Pane, amore e fantasia”, del 1953 diretto da Luigi Comencini, con Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica, dove appunto il maresciallo Antonio Carotenuto, diventa un protagonista della vita di una intera comunità. “Intervenire se possibile prima che le questioni come la violenza – questa la sua ferma convinzione – il propagarsi di una certa malavita locale e d’importazione, riuscisse a mettere radici e imporre così quel clima di paura che è poi l’anticamera dell’omertà”. Su quella che può essere considerata la questione droga, una piaga nazionale, grazie al lavoro di intelligence, è riuscito a mettere a segno colpi assai importanti e a bloccare vari personaggi che da anni spacciavano. Stupefacenti che innescavano storie familiari davvero drammatiche. Ma non solo, anche il fenomeno dei furti nelle case e nelle aziende ha subito un forte ridimensionamento. Quella che veniva percepita una sfida alle Istituzioni, da un gruppo di malviventi piuttosto professionali che anni fa aveva finito per mettere a soqquadro la vita di una intera comunità attraverso la messa in atto di furti seriali, dopo un lavoro di pedinamento, di appostamento, è stata sgominata. Scoperte piantagioni casalinghe di marijuana, arresti di soggetti che detenevano chili di hashish, fermati autori di furti di rame per lo più romani che agivano in trasferta. Poi come non ricordare l’impegno profuso durante il covid. Sì, è stato un decennio in cui la presenza dei carabinieri sul territorio si è fatta sentire in modo determinante. Di questa presenza tutti si sentono in dovere di ringraziare. Ora al Maresciallo Pelliccia è stata assegnata la conduzione di un’altra caserma: quella di Passignano sul Trasimeno. La Forte dei Marmi dell’Umbria. Il Sindaco Pasquali lo sappiamo, sta aspettando il suo arrivo con entusiasmo.
Renato Casaioli