CHIUSI: L’IMPIANTO ACEA NON SI FARA’, IL SINDACO LANCIA UNA POSSIBILE ALTERNATIVA
RISPOSTE POCO CONVINCENTI AI RILIEVI DEI COMITATI. REGIONE E COMUNE SEMPRE PIU’ CHIARAMENTE VERSO IL NO DEFINITIVO. PROPOSTO AD ACEA UN GRANDE PARCO FOTOVOLTAICO…
CHIUSI – Si è concluso anche il secondo round dell’Inchiesta Pubblica regionale sul progetto Acea. L’Inchiesta pubblica è un “supplemento di indagine, fatto in pubblico, rispetto alla Procedura di VIA (Valutazione Impatto Ambientale), quindi non è la sede decisionale e non poteva, né può prendere decisioni definitive. Ma a questo punto una cosa è certa: l’impianto per il trattamento e la trasformazione dei fanghi di depurazione o carbonizzatore che dir si voglia, non si farà.
La seduta di ieri ha confermato che ciò che era già emerso nella sessione del 23 novembre. Non ci sono le condizioni per poter procedere. I tecnici di Acea hanno risposto alle domande e ai rilievi critici dei Comitati, ma le risposte non sono state convincenti, non hanno fugato i dubbi, anzi. Non hanno confutato le accuse di approssimazione della progettazione stessa, nè tantomeno quella sulla non certificata validità della tecnologia Ingelia, che sarebbe alla base del progetto.
Ieri in un teatro Mascagni ancora gremito fino al loggione, si è continuato a discutere per 6 ore sugli aspetti tecnici, apportando nuovi elementi di valutazione, con i comitati che hanno puntigliosamente e puntualmente confutato alcuni aspetti illustrati da Acea e hanno posto sul tavolo, con alcuni avvocati, anche altri elementi non secondari, oltre quelli specifici già affrontati. Tra questi i possibili rischi connessi a malfunzionamenti, incidenti, fermo impianto, black out o a conferimento di materiali non conformi ai protocolli e magari pericolosi, per errore, fatalità o malversazione (tutte cose possibili e spesso accadute purtroppo in Italia; la presenza a tutt’oggi di inquinamento da nichel e antimonio della falda e delle acque superficiali nella zona di Fondovalle (cosa emersa nel 2013 e oggetto di procedimento giudiziari); la vicinanza dell’impianto proposto alla linea ferroviaria dell’alta velocità, che vi passa sopra in sopraelevata, e che con vibrazioni e scintille potrebbe causare situazioni di rischio…
Tutte cose pertinenti e rilevanti, così come pertinenti e rilevanti sono stati i rilievi sulle emissioni in atmosfera, sulle acque di processo, sulla qualità e caratteristiche del prodotto finale (il byochar e la frazione liquida), sul traffico dei camion in entrata e in uscita, sull’uso di sostanze chimiche e di acido nitrico in quantità industriale ecc.
Ma tutte cose di fatto superate da alcuni atti precedenti. Da passaggi già agli atti…
In sostanza per 4 ore si è discusso di cose importanti, ma intorno al… nulla.
Perché gran parte delle puntualizzazioni dei comitati tendevano a dimostrare che si trattasse di un impianto chimico e nella fattispecie di un carbonizzatore. E così è. Ma a Chiusi i carbonizzatori, così come i termovalorizzatori, gli inceneritori, le discariche e le industrie che producano emissioni nocive, sono VIETATI da un “atto di governo” deliberato nel giugno del 2018 e recepito nelle norme di piano regolatore nel dicembre 2018. Si è discusso molto in questi mesi anche sulla parola “carbonizzatore”.
Quell’atto, votato dalla maggioranza e dai 5 Stelle (i podemos non parteciparono alla votazione uscendo dall’aula) di fatto ha messo in sicurezza il territorio di Chiusi, dopo la vendita del terreno dell’ex centro carni ad Acea. Tant’è che Acea, capendo di non poter realizzare il progetto proposto, ha chiesto una variante al Prg, in modo da poter trovare una scappatoia, magari nella clausola che consente l’insediamento a quelle aziende che pur essendo insalubri dimostrino di utilizzare la migliore tecnologia possibile per l’abbattimento delle emissioni finanche alla loro totale eliminazione”.
Dalla illustrazione del progetto e dalle risposte fornite alle domande dei comitati, Acea questa certezza non l’ha data. Tutt’altro.
Quindi la Variante non sarà approvata. Il sindaco Bettollini lo ha ribadito, chiaramente, rivendicando quell’atto, e lasciando intendere che, anche volendo, la Variante sarebbe difficilmente approvabile perché la normativa non lo consente in quanto prevede che non si possano approvare varianti il cui oggetto presenta punti controversi e crea forti contrasti sociali nella cittadinanza e nel territorio. Due condizioni che in questo caso ricorrono entrambe.
Abbiamo detto che l’inchiesta pubblica non è sede decisionale e che è solo un “approfondimento” utile a dare alla Regione il massimo degli elementi di valutazione, sia sugli aspetti tecnico-scientifici, che sul clima sociale e politico che la questione ha determinato; che la decisione finale arriverà al termine dell’inchiesta pubblica e dopo che la Conferenza dei Servizi, già convocata per il 19 dicembre, avrà valutato le “integrazioni” al progetto apportate da Acea. Poi ci sarà anche la discussione della variante nel consiglio comunale di Chiusi e il parere del Comune.
Ma come abbiamo scritto in un articolo precedente di venerdì 29 novembre, il giudizio espresso dalla referente della Regione presso la Conferenza dei Servizi, arch. Chiodini suonava già come un de profundis.
Non a caso ieri, alcuni intervenuti a nome dei comitati, ma non solo (Santucci. Lazzeri Contini, Tenti, Marrocchi…) hanno citato quel verbale per dire che il NO è già scritto, di fatto, in un verbale del 31 ottobre.
Lo ripubblichiamo così sarà più chiaro: “L’Arch. Chiodini (tecnico della Regione, ndr) infine, rileva che alla luce dei pareri e contributi pervenuti e della discussione odierna è emerso che il progetto depositato presenta numerose carenze. Sembra profilarsi un problema di livello minimo di progettazione per il rilascio delle autorizzazioni richieste; mancano una serie di elementi di approfondimento che generalmente rappresentano il presupposto per l’apertura di una Conferenza di Servizi, nel corso della quale devono essere svolte valutazioni e al massimo richiesti chiarimenti di dettaglio. Dà atto che ormai la Conferenza è stata aperta e che la discussione si è incentrata sulla formulazione di richieste di integrazioni. Ritiene che il Proponente debba provvedere a fornire gli approfondimenti richiesti in tempo breve, non più di 20 giorni. In tal caso i lavori della conferenza potrebbero essere aggiornati a una nuova seduta. Tuttavia, qualora nella prossima seduta emergesse ancora la necessità di richiedere ulteriori integrazioni, ritiene che non si potrà dare ulteriore corso al procedimento, mancando i presupposti per l’ammissibilità dell’istanza, a partire dalla qualifica stessa del prodotto. Rileva che si pone anche la questione di non sottrarre nuova documentazione alla consultazione del pubblico; sul punto rileva lo svolgimento dell’inchiesta pubblica nell’ambito della quale potrà essere garantita la partecipazione del pubblico su tutta la documentazione e fissa al 19.12 2019 la nuova seduta della conferenza dei servizi”
Se le integrazioni apportate da Acea non saranno convincenti o sufficienti, la Conferenza dei Servizi non procederà oltre e dichiarerà il progetto inammissibile.
E la stessa cosa ha detto, di nuovo, ieri, il sindaco di Chiusi Bettolini, che si è scusato per alcuni errori di comunicazione e per i toni talvolta sopra le righe, ma ha tenuto il punto rivendicando il fatto che il Comune di Chiusi è l’unico comune del comprensorio ad aver adottato una norma così restrittiva nel proprio strumento urbanistico riguardo agli impianti a rischio.
Ha dichiarato l’inesistenza di patti o vincoli con Acea relativi alla cessione del terreno, ha ricordato di aver respinto alcune forzature che Acea aveva inserito nella relazione accompagnatoria dell’acquisto e ha anche annunciato che in data 27 novembre l’Amministrazione Comunale di Chiusi ha inviato una lettera ad Acea Ambiente Srl nella quale si invita la società romana a soprassedere al progetto in questione e a utilizzare l’area dell’ex centro carni acquistata per realizzare, in alternativa al carbonizzatore, un impianto più green, ovvero un grande parco fotovoltaico.
A noi di primapagina questo cambio di indirizzo proposto da Bettollini fa piacere, perché quella del Parco Fotovoltaico è una proposta che facemmo proprio noi, su queste colonne nel 2016, all’inizio della campagna elettorale per le amministrative. L’idea aveva come scopo quello di recuperare e rimettere in produzione l’area dismessa dell’ex centro carni, creare un polo energetico che potesse fornire corrente elettrica alla zona industriale e non solo, evitare consumo ulteriore di suolo agricolo…
Certo, oggi, rispetto al 2016 non ci sono più i contributi pubblici per il fotovoltaico, quindi le condizioni e la remuneratività sono diverse, ma una cosa del genere potrebbe essere una soluzione anche per Acea (che non lascerebbe inutilizzato l’investimento fatto sul terreno) e potrebbe trovare così una via d’uscita onorevole da una vicenda sicuramente l’ha messa in difficoltà dal punto di vista del’immagine se non altro. Potrebbe essere inoltre una battaglia da fare tutti insieme, Comuni limitrofi e comitati compresi, se l’obiettivo è davvero quello di fare cose ‘green’ che non deturpino il territorio e non creino situazioni di rischio o di penalizzazione delle attività esistenti e delle vocazioni del territorio. Chiaro che la proposta alternativa, inviata in via ufficiale, chiude di fatto ad ogni possibilità di ripensamento sul carbonizzatore.
Vedremo se Acea valuterà la proposta e se su questo Bettollini troverà alleati tra i sindaci, le imprese, gli esteti del paesaggio ecc…
Da notare che la PEC inviata dal Comune ad Acea con questa proposta sia precedente alla stessa sortita del consigliere regionale Scaramelli, che dal salotto di casa si era anche lui appellato ad Acea perché facesse un passo indietro ritirando il progetto… Quantomeno Scaramelli è arrivato secondo.
Quanto ad Acea, non sappiamo se le convenga tiare la corda fino in fondo e farsi bocciare il progetto da Regione e Comune. Perché questo sarà ciò che avverrà. Sono cose che fanno curriculum, come si dice… Ma in negativo.
Già la situazione ambientale per la società romana non è favorevole. Intervenendo ieri, a nome dei Comitati Romano Romanini ha gridato, senza giri di parole che i Comitati sarebbero contrari anche ud un impianto più piccolo o medio, come sono contrari a quello proposto, perché si tratta di un impianto chimico e perché – ha detto rivolto ad Acea – “non ci fidiamo di voi!”
La questione insomma a questo punto non è solo quella delle emissioni, cioè se l’impianto proposto inquina o non inquina e se inquina quanto inquina, ma della percezione di essere di fronte ad una tecnologia dubbia brevettata da una società (Ingelia) con gambe molto fragili, ad un’altra società piuttosto approssimativa (Acea Ambiente) e ad un progetto (quello presentato da Acea Ambiente) “fallace”, cioè pieno di falle, di buchi neri, di quesiti irrisolti, molti dei quali rimarcati e sottolineati non solo dai Comitati, ma anche e soprattutto da Arpat e dai 16 enti preposti ai pareri istruttori…
Non a caso anche le osservazioni di Arpat (pubblicate anche quelle nel nostro articolo di venerdì 29) sono state più volte citate ieri dagli esponenti dei comitati come metro di “misura” delle falle e carenze progettuali.
Qualcuno nel corso dell’audizione ha espresso giudizi pesanti sull’Amministrazione chiusina, il capogruppo cetonese di minoranza Niccolucci (facendo un po’ di campagna elettorale) ha invitato il sindaco Bettollini a dimettersi; il sindaco di Cetona Cottini, invece ha espresso disappunto per il fatto che il Comune di Cetona non è stato formalmente coinvolto nel procedimento dalla Regione Toscana, ma non ha puntato il dito contro Bettollini e l’amministrazione di Chiusi, e non per spirito di corpo o di partito, perché in altre occasioni lo ha fatto. Anche altri amministratori presenti in sala, nei commenti a latere, fuori onda diciamo, hanno dato l’impressione di apprezzare gli atti messi in campo dal Comune di Chiusi a tutela del territorio.
Perché sebbene Bettollini & C. fossero tendenzialmente favorevoli al progetto Acea in quanto sembrava potesse risolvere più problemi (quello generale dello smaltimento fanghi, quello della sistemazione dell’area ex centro carni e dell’adeguamento del depuratore esistente), si sono tenuti aperte delle vie di fuga (“se c’è il minimo dubbio non si approva”), non hanno fatto sconti nelle osservazioni e prescrizioni e si sono tutelati, tutelando anche il territorio con una norma di salvaguardia come quella che vieta impianti a rischio.
Questo è avvenuto. E se l’impianto proposto da Acea non si farà sarà anche grazie a quelle norme inserite nel piano urbanistico di Chiusi. Non solo per la sollevazione popolare. Poi che per l’amministrazione questa vicenda sia stata e sia tutt’ora uno scoglio non facile da lasciarsi alle spalle è indubbio.
A proposito della Variante al Prg che potrebbe mettere la parola fine e la pietra tombale su questa storia, Romanini ha ricordato che il Comitato Aria ha presentato una osservazione alla stessa nella quale si chiede di vietare tutte le attività insalubri di prima e seconda classe, in modo da non trovarsi più di fronte a casi come questo di Acea. Tale osservazione, come le altre, non è ancora stata discussa. Ma ci viene un dubbio: come può un comune vietare tutte le attività insalubri? Essendo classificate attività insalubri anche le lavanderie, la carrozzerie, le officine meccaniche, le falegnamerie, le stalle, le scuderie, le friggitorie, i depuratori… Servirà forse una formulazione più circostanziata e precisa. Magari attraverso un confronto sul tema. E in ogni caso il confronto non potrà terminare con la chiusura della questione carbonizzatore. Perché alcuni nodi restano sul tappeto: il depuratore attuale, la bonifica dell’area, il problema di come smaltire i fanghi di depurazione, le politiche industriali rispetto al territorio…
I Comitati, che hanno fatto un grande lavoro e hanno vinto il confronto con Acea, hanno di fronte una grande occasione.
Alla fine comunque nel paese di mezzo, in mezzo alle terre di mezzo, l’ambasciatore venuto da Roma a proporre un sistema per trasformare la merda in un prodotti da vendere dovrà accontentarsi di aver comprato un terreno. I cittadini, riuniti in comitati e confraternite contrarie a quella soluzione fanno festa, hanno vinto la loro battaglia; il Capitano del Popolo ha parlato a lungo con l’ambasciatore, ma alla fine ha detto che non ci sono le condizioni per procedere e che lo statuto del Paese di Mezzo non consente certe operazioni e lo Statuto non si cambia; il Consiglio della Contea prima ha posto una serie infinita di eccezioni, poi ha detto che la proposta dell’ambasciatore è addirittura inammissibile. Si è discusso molto nel Paese di Mezzo e in tutte le terre di mezzo, si sono alzate barricate contro quell’aggeggio con 4 camini per trasformare la merda, che l’ambasciatore arrivato da Roma voleva piazzare alle porte del Paese di Mezzo; il popolo ha riscoperto la voglia di parlare e partecipare alle decisioni come si usava tanto tempo fa (le terre di mezzo erano famose pr questo), salvo accorgersi, alla fine delle discussioni, che certi aggeggi nel Paese di Mezzo il consiglio del Capitano del popolo li aveva già vietati per statuto.
Il 6 dicembre, si terrà una nuova udienza generale alla presenza dell’ambasciatore romano, del capitano del Popolo, dei comitati e delle confraternite dei cittadini, dei capitani del popolo dei castelli viciniori, ognuno coi suoi scribani, architetti, geografi, e ingegneri. Ma sarà solo per gli auguri di Natale.
m.l.
Quando i problemi vengono affrontati da tutte le parti coinvolte possono portare a soluzioni intelligenti mi auguro che che l’onesta’ e sensibilità diano i suoi frutti e dei valori ad un territorio un po’ depresso ! AUGURI!
Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna morale o sociale di altri per un’azione, un comportamento che siano o possano essere oggetto di disprezzo o di discredito. La vergogna. questa sconosciuta
“salvo accorgersi, alla fine delle discussioni, che certi aggeggi nel Paese di Mezzo il consiglio del Capitano del popolo li aveva già vietati per statuto.”
Allora perché non piò tardi di due settimane fa il capitano del popolo al rappresentante dei comitati urlava “la verità ti fa male”, parlando di una verità che non si è rivelata tale? Ma guarda un po’ tutti contro adesso, troppo facile…
Oltre alla vergogna aggiungerei dignità e coerenza queste sconosciute.
Luca però ad onore del vero va anche detto che l tuo gruppo non votò l’atto di governo del giugno 2018 che vieta certi insediamenti, perché ritenuta una questione che doveva risolvere la maggioranza. E per coerenza, oggi i podemos, dovrebbero gioire e sostenere la proposta fatta dal Comune ad Acea per realizzare un parco fotovoltaico al posto dell’impianto fanghi, perché quella proposta fatta da primapagina nel 2016, in campagna elettorale Possiamo la caldeggiò perch ritenuta una soluzione green per l’area del centro carni. E comunque io sarei comunque soddisfatto del risultato maturato anche in forza degli atti ufficiali di Arpat, Asl, comune e regione.
La soluzione più dignitosa a questo punto sarebbe quella che ho ipotizzato nei miei lunghi scritti e che tutti sanno quale possa essere senza nascondersi dietro ad un dito.Ed il perchè sia così il mio parere, l’ho spiegato da dove deriva.Senza eliminare le cause non si eliminano nemmeno le future discrasie e le cause sono il modo di comportarsi di questa classe politica. Detto questo ,sabato sono andato via alle ore 20 dall’incontro al teatro ma a monte di tutte le audizioni che ci sono state avrei voluto rivolgere ai tecnici di Acea una semplice domanda che sarebbe stata quella semplice e lapalissiana se per libera scelta loro avessero scelto di comperare una casa loro ed abitarla accanto al carbonizzatore.Visto come è organizzata la politica ci sta anche che qualcuno che giuoca in difesa del Comune in questa vicenda avesse potuto rispondere che non è un area atta ad accettare insediamenti abitativi pubblici ma solo industriali….quando dico che hanno timore solo della perdita del consenso dico la sacrosanta verità.A loro quello interessa,non altro e l’hanno dimostrato se tante le volte servisse qualche esempio ulteriore.Ed allora tutti riflettano in quali mano si sono messi coloro che il consenso glielo hanno dato.Ed allora si ritorna sul campo della dirimenza degli interessi,perchè gli errori non servono a nulla se poi col tempo non se ne tiene conto.
Si ricomincia? Se ACEA ha progetti li faccia conoscere. I dilettanti allo sbaraglio hanno già fatto troppi danni. Purtroppo anche ACEA ha dimostrato di non essere quel gran professionista. Per ora la società civile di Chiusi ha dimostrato di avere risorse umane adeguate per giudicare,
Sul fatto che Acea si sia dimostrata progettualmente approssimativa siamo perfettamente d’accordo. II progetto in questione non ha superato l’esame tecnico. E lo dice la commissione esaminatrice, non solo il popolo o la società civile che si è adoperata per dimostrare le falle… Quanto alla proposta avanzata dal comune (e anticipata da Bettollini in sede di inchiesta pubblica) di realizzare in alternativa un Parco Fotovoltaico credo che discuterne non farebbe male a nessuno, anche se adesso l’area è di Acea e dovrà essere Acea a decidere che cosa farne. Ovviamente nei limiti delle cose fattibili. Il carbonizzatore non lo era, salvo “adeguamenti” che alla luce dei fatti non sono stati prodotti o non sono stati convincenti, il parco potrebbe esserlo. Se ne può parlare oppure no? E perché non parlarne? Già il capogruppo di maggioranza e il sindaco di Cetona, contrari al carbonizzatore, hanno mandato segnali di apprezzamento per il cambio di indirizzo e mi pare un segnale interessante.
Si può parlare di tutto, anche al bar. Sarà bene evitare di perdere tempo con chi non pur avendo responsabilità ha toppato per più di due anni.
Senti Marco , ma visto che dimostri di conoscere certi documenti così bene ed in anteprima perchè non li pubblichi? Cioè perchè non pubblichi la pec del Comune così tutti possiamo prenderne atto ?
Uno è pubblicato anche in questo articolo, altri li ho pubblicati il 29 novembre: https://www.primapaginachiusi.it/2019/11/acea-la-regione-verso-la-bocciatura-del-progetto-anche-arpat-comune-hanno-fatto-sconti-lo-dicono-gli-atti-al-di-la-delle-polemiche/
quanto alla PEC del comune ho riferito ciò che il sindaco ha detto in sede di Inchiesta Pubblica, davanti al Mascagni gremito, ai commissari e alle telecamere.
X Il Sig.venturini. Tutti sig. venturini si aurano quello che si augura lei, ma il fatto è che se lo auguravano tutti, nessuno escluso e in primis la classe politica che è stata eletta anche vari anni fa. Ed allora come la mettiamo questa storia ? Ecco perchè se non c’è un ricambio di questa classe politica gli auguri servono proprio a poco.Hanno forse risollevato le sorti di Chiusi come dicevano o si pensa che per risollevare le sorti di Chiusi basti far fermare la freccia rossa due volte al giorno per 6 mesi ?
Lo sà qualcuno della maggioranza cosa ha detto ad un amico comune dopo che è stato dato l’alt non effettivo ma sulle carte fin’ora al progetto di cui si parla e che appare un alt quasi definitivo?: ”Ma io ero contrario al carbonizzatore ! ”. Mi sono spiegato o no di cosa si parla oppure c’è bisogno che la gente capisca col disegnino ed ancora si insiste ?
Infatti, documenti alla mano, se no si ricomincia nel solito modo, con le chiacchiere, fino a 10 giorni fa chi parlava di carbonizzatore era un bugiardo, ora lo chiamano tutti con il suo nome.
L’atto di indirizzo non lo votammo perché in quel momento fu fatto solo per far fronte al crescente successo del comitato, quel documento riportava dei divieti che nessuno della maggioranza pensava che potessero essere un impedimento ad acea, tant’è vero che è riportato un divieto per i carbonizzatori e tutti nella maggioranza fino a 10 giorni fa negavano che l’impianto acea fosse un carbonizzatore, questa vicenda difficile e logorante per tutta la comunità, ora con chi vuol salvare la poltrona e con chi attraverso articoli assurdi vuole rivoltare la frittata rischia di cadere nel ridicolo.
dire “articoli assurdi” significa che si hanno argomenti per confutarli e dimostrare che sono assurdi. Se no è una diffamazione gratuita. Aspetto le argomentazioni. Possibilmente nel merito di ciò che è stato scritto. Astenersi perditempo.
L’assurdità sta nel fatto che sarebbe giusto che in questa vicenda ognuno si assumesse le proprie responsabilità, non si può far finta di niente, non si può ignorare il fatto che in modo, diciamo così, molto appassionato, fino a 10 giorni fa il sindaco urlasse che era un valorizzatore e sabato in teatro lo abbia definito tranquillamente un carbonizzatore. Dell’aspetto legale se ne occuperà chi di dovere, a me interessa l’aspetto politico, appena due settimane fa, in televisione, il sindaco urlava a Luciano Fiorani “fa male la verità”, dichiarando una sua verità che l’inchiesta ha smentito clamorosamente, sabato si è autoaccusato di aver fatto errori gravissimi, io non ho nessun interesse ad accanirmi personalmente con Bettollini, nessuno credo lo voglia mettere alla pubblica gogna, però un sindaco che compie su una vicenda come questa un’inversione a U nel giro di pochi giorni e si autoaccusa di errori gravissimi non può avere un futuro da amministratore del comune di Chiusi, questa è la mia posizione e quella del gruppo consiliare che rappresento. Mi aspetterei che una corretta informazione parlasse di queste cose e non cercasse di ignorare il valore delle responsabilità, questa è la mia opinione che chiaramente non coincide con la tua, ce ne faremo una ragione, mi basta sapere che per una volta sia sull’operato della maggioranza sia sui tuoi articoli la pensano come me in tanti, ma proprio tanti tanti.
X Luca Scaramelli. Mi trovi perfettamente daccordo e questo dovrebbe insegnare a chi ne paga il prezzo che le frittate non debbano essere rigirate,ma che se lo sono o se tentano di esserlo,tutto questo mette in evidenza che è invalso un modo di pensare che fa parte di questo sistema che costantemente viene celato o con normale procedura o con ”normali equilibrismi” e che ad ogni scopertina quello che credono possa valere sia il portare la gente con artifizi che una volta sarebbero stati irrisi, verso la fabbrica di una verità che è tutt’altro che verità ma che serve invece a far perdurare tali equilibri perchè si pensa che o ci se ne possa avvalere con prebende e prebendine ma che nello stesso tempo non si fa altro che mischiare aspetti caratteriali delle persone in unione a tutto questo e la risultante è un pezzo unico, fuorviante sia per se stessi che per gli altri.E sinceramente lo spettacolo non è bello, perchè la gente comprende e non vuole essere più trattata o soggiogata come lo è stata in passato,mentre certe fonti di tutto questo, hanno fatto carriera ed accumulato status socio economici smentendo quello che inizialmente erano.Sarebbe troppo lunga parlarne in questa sede,ma sarebbe divertente.Ma chi nel tempo ha dato un giudizio su tutto questo(me stesso scrivendo e rispondendo ai post e molti altri soprattutto) mi sembra alla luce di questo esempio di cui si parla non sia stato smentito.
Non saranno assurdi, ma ancora non capisco perché il sindaco ha aspoettato 8 mesi per dire qualcosa sulle osservazioni arrivate da ARPAT, ASL, ecc.
Per la stessa ragione per la quale nessuno ha risposto ai tecnici che facevano presente che la diga del Vajont rischiava di scoppiare, che il ponte di Genova rischiava di crollare, che i terroristi avrebbero colpito negli USA prima dell’11/9. Finché va bene, va bene… poi si vedrà.
Ma che c’entrano le dichiarazioni del sindaco in tv, con gli articoli di primapagina? Se vogliamo discutere gli articoli discutiamo di quello che c’è scritto. Se no parliamo d’altro. Non so perché il sindaco ha aspettato 8 mesi (se così è stato). Posso azzardare un’ipotesi e cioè che abbia aspettato l’iter di quelle osservazioni e dunque anche le “integrazioni” che Acea poteva produrre e a quanto pare non ha prodotto o ha prodotto in modo insufficiente. Cosa questa certificata dal verbale della Conferenza dei Servizi del 31.10, oltre che dal dibattito in sede di Inchiesta Pubblica. In alcune dichiarazioni e interviste il sindaco aveva dichiarato che avrebbe aspettato i pareri di merito e che era opportuno aspettarli… probabilmente solo ora ha avuto la certezza che il progetto Acea fosse effettivamente “fallace”… Ma è un’ipotesi
Paolo Scattoni non comprendi perchè il Sindaco abbia aspettato 8 mesi ? Ci vuole altro per trarre le considerazioni politiche? Solo chi non le vuol vedere non le trae fuori e si meraviglia come dici te! Eh scusami Paolo ma le fai tirare fuori di bocca con l’uncino le cose, abbi pazienza. Ma come? Dopo tutti questi mesi di contrasti, di ricerche spasmodiche nelle quali c’è voluta la volontà imperterrita anche e soprattutto tua ed anche certamente di altri per arrivare ad avere documentazioni in mano che cantassero in un modo ,ora tu ti meravigli ? Un punto di vista poi a te che diverse volte hai scelto la non pubblicazione dei miei interventi( posso capire il ”fuori tema”mio tendenziale ma quello è un fatto mio anche caratteriale e lo posso anche capire, ma quando ti invio interventi su aspetti politici locali dai quali faccio derivare anche cose vicine e non ”da massimi sistemi” come tu li definisci o che li definici ”fuori tema” vedo e tocco con mano un tuo limite di natura democratica e comportamentale permettimi, nel non pubblicare e cosi nel non evidenziare anche il pensiero di altri che riguardi il partito al quale sei iscritto, e così sinceramente molte volte ho scritto ma ho cancellato il mio parere e non ho inviato nulla, facendone a meno, e magari liberandoti dagli impegni a pubblicare),e come vedi sono costretto a farlo e dirlo da queste colonne perchè tu gli interventi che non gradisci li censuri mentre sò bene che Lorenzoni al di là che si possa essere in accordo o disaccordo con il suo pensiero, pubblica tutto.Mi hai invitato più volte a farlo ed a creare un blog dove possa dire ciò che penso ma come avrai letto ciò che penso lo dico anche su Primapagina che piaccia o non piaccia sia a Lorenzoni sia ad altri.E mica si può essere d’accordo su tutto ! Quindi mi sembra che anche questa non sia la prima volta che te l’ho detto ma tu continui a cestinare i miei interventi che certamente non ti possono piacere dal punto di vista politico ma gli ultimi due essendo sul localismo non sono davvero come tu hai detto sempre riguardanti ”i massimi sistemi”non li hai pubblicati e non erano offensivi verso nessuno bada bene ! Detto questo, finisco col dire che non ci sia nulla da meravigliarsi su questa storia che dicevamo perchè chi si meraviglia vuol dire che gli prema battere coloro che lui stesso considera avversari e che sono in tal modo ed il perchè di questo l’ho sempre detto apertamente e che si può riassumere in un giudizio di insufficienza di cultura politica ed anche di rabbia che si possa nutrire verso gli altri del nostro stesso partito,ma anche coloro che si sono adoperati per andargli contro nel tempo e che abitano nello stesso partito, secondo il mio modesto pensiero sono esattamente al loro stesso livello di coloro che combattono e dopo tutta l’acqua che è passata sotto i ponti fino alla passata settimana hanno criticato fino all’ossesso- ed hanno fatto bene- ma non hanno senz’altro dichiarato ciò che Luca Scaramelli ha segnato che mancava un altro passo e che l’ha spiegato molto bene il perchè. Ed è il passo per il quale si comprenda che si deve chiedere le dimissioni, sennò vuol dire che vengano indette le cose ma ci preme non mettere in mezzo la politica perchè si ritiene che la controparte non abbia fatto politica a sua volta.Ed una compagine tale cosa ha fatto se non politica? Perchè siamo tutti capaci di vedere le insufficienze ma poi una decisione deve seguire dopo tutto questo e se non segue vuol dire che si punti solo a disarcionare il cavaliere che si è disarcionato da solo in questo caso di cui parliamo ma a rimanere dentro lo stesso recinto perchè si pensa che qualche cavallo montato nel buio della notte e ripresentato possa fermare l’emorragia dei consensi. Ed allora sotto l’aspetto politico sia civico delle cose, l’acqua si intorbidisce.Quando ho detto il mio parere dicendo ”A CASA” ho spiegato anche perchè e come me l’hanno spiegato meglio di me anche altri.Una volta lo si faceva per molto meno, ma perchè la gente era portata per propria condizione a partecipare. Oggi che la natura della partecipazione è basata solo quasi esclusivamente sul fatto dei rischi che personalmente si potrebbero correre da attività reputate insalubri o sperimentali ci si incazza e ci si mobilita perchè le negatività ci possono toccare personalmente da vicino e sono dirette, ma guarda caso non ci si mobilità per contenuti che possano riguardare altri aspetti che contengono le ragioni sulle quali un partito si comporta in un dato modo che ho evidenziato in molti scritti. Allora cosa si nasconde dietro? C’è una libertà di essere se stessi anche di fronte a cose che possono contrastare le impostazioni nostre personali? A me hanno insegnato a fare politica parlandone delle cose e non a nasconderle sotto una coperta, e parlandone di fronte a chiunque senza nessuna remora o ritengno pur che non siano offensive della dignità.Mi sembra che la strada sia molto in salita su questi temi ed anche per parecchi.Ti ricordi chi diceva una volta che il personale era politico e che poi nella piena della restaurazione il personale era una cosa e la politica un altra ? sai cosa vuol dire questo? E’ la scissione storica e morale degli intenti per i quali si voleva una volta cambiare il mondo e che dopo grazie al fuoco incrociato hanno poi visto la prevalenza del loro contrario. Ed oggi paghiamo i frutti perchè chi diceva che voleva cambiare il mondo è stato cambiato da quel mondo che voleva cambiare ed oggi marcia ed afferma esattamente il contrario e va contro i deboli che usati non comprendono il perchè.Allora a chi si tira la volata ? Si critica Lorenzoni -che secondo il mio giudizio le critiche se le merita tutte- poi si resta sempre all’apposchio di cartate di vasellina da poter spalmare sul tergo di chi per una vita si è dichiarato di difendere ?A conferma di questo-e la finisco- vedi chi sia dentro il governo del paese che vuole che la corda non venga tirata e che tutto o quasi ritorni a come era prima ma che sia presentato tutto questo come cambiamento.La storia è vecchia caro Paolo……
Quindi il sindaco avrebbe deciso ancora una volta da solo di fare un grande parco Fotovoltaico senza chiedere il parere a nessuno compreso consiglio comunale o forse lo ha chiesto a Lorenzoni?
Repetita iuvant dicevano i latini. Allora ripetiamo. È il Consiglio comunale titolato a decidere sulla variante. Punto. Occorre stare attenti perché ACEA ha già detto che insiste perché è già abituata alle contestazioni. Allora vediamo cosa si porterà in discussione nei prossimi due consigli comunali. Il sindaco ha detto che ce ne saranno due prima della fine dell’anno.
No Alessandro, io la proposta del parco fotovoltaico l’avevo fatta nel 2016. L’annuncio dato dal sindaco sabato mi ha colto di sorpresa. Ma ha detto che la proposta è contenuta in una lettera inviata ad Acea e alla Regione da parte dell’Amministrazione comunale. Non è dunque una sortita personale, ma una posizione ufficiale che a questo punto mi pare precluda ogni ripensamento sia riguardo al parere che il sindaco dovrà dare sul progetto, sia riguardo alla Variante. Salvo suicidio politico… Così come le dichiarazioni del sindaco (e le Pec del Comune), mi pare che anche il verbale della Conferenza dei Servizi del 31.10 lasci pochi spazi di manovra ad Acea, che per ora tiene botta, ma non è riuscita in 6 mesi ad “integrare” e superare le osservazioni e le prescrizioni che Arpat, Comune, Provincia ecc. avevano espresso a marzo e aprile. Questo è emerso nella seduta del 30 novembre dell’Inchiesta Pubblica.
Oltre la proposta del comune sul parco fotovoltaico, ce n’è già un’altra sul tappeto, per guardare oltre. Forse sarebbe bene cominciare a farlo. https://www.primapaginachiusi.it/2019/12/caso-acea-la-carica-dei-salvatori-della-patria-lavvio-del-dibattito-sulle-soluzioni-alternative/
No Marco, forse non hai capito. Non credo che una Pec ufficiale di questo tipo, visto la situazione ma anche no, sarebbe dovuta passare dal consiglio comunale. Ipotizziamo che ACEA accettasse la proposta del parco Fotovoltaico e poi il consiglio comunale la bocciasse. Errare è umano perseverare…….
Errata corrige: non è “non credo” ma “CREDO”
Prima di spedire la PEC il sindaco e la giunta si saranno accertati quantomeno dell’appoggio della maggioranza. Credo (se non altro per non rischiare di farsela bocciare).