CITTA’ DELLA PIEVE, NASCE UN PRESIDIO DI ART.21 PER LA DIFESA DELLA LIBERTA’ DI STAMPA E DEL PENSIERO CRITICO
CITTA’ DELLA PIEVE- Ieri, alla presenza di Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale Giuseppe Giulietti, si è costituito un “presidio” di Art.21, l’associazione che si batte per la tutela della libertà di espressione, di stampa e del pensiero critico. Ovviamente partendo, lo dice il nome stesso dell’associazione, dall’articolo 21 della carta Costituzionale.
E’ una battaglia che va avanti da tempo e che oggi, con una nuova legge bavaglio all’ordine del giorno in Parlamento, assume ancora maggiore forza, urgenza e attualità.
Come i lettori sapranno, il 19 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato una modifica del Codice di procedura penale per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare.
Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana di cui Giulietti è stato presidente fino al 31 dicemnre scorso, le associazioni regionali di Stampa e i comitati di redazione, il provvedimento in discussione rappresenta l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che uno squilibrio del nostro sistema giuridico e costituzionale. Se anche il Senato dovesse approvare il testo, ci troveremmo di fronte a un provvedimento che va al di là delle disposizioni europee, viola l’articolo 21 della Costituzione e compromette l’autonomia dei giornalisti. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare una legge con una norma di questo tipo.
Articolo 21 nacque dopo il famigerato “editto Bulgaro” con cui Berlusconi cacciò dalla Rai Enzo Biagi e Daniele Luttazzi, nel 2002. Io Beppe Giulietti lo conosco ancora da prima. Precisamente dal ’94, quando fu eletto per la prima volta in Parlamento nelle file dei “Progressisti”. Era già noto come sidacalista dei giornalisti Rai. Primapagina era già incappata in un paio di querele intimidatorie e stava cercando, insieme ad altri giornali locali sparsi in varie parti d’Italia di fare rete, di metter su una sorta di sindacato delle piccole testate autogestite e indipendenti. Giulietti si mise a disposizione, partecipò a varie iniziative organizzate da primapagina (una molto partecipata con Rosy Bindi e Maria Lina Marcucci all’epoca assessore alla Regione Toscana). Come Art.21 diede una mano al Forum Nazionale Cronache Italiane che come giornale organizzavamo proprio a Città della Pieve. Cinque edizioni, tra il 2007 e il 2011 compresi, che videro la partecipazione di centinaia di testate e di giornalisti ed editori, insieme a volti noti della cultura, dello sport, del giornalismo. Ricordiamo tra gli altri l’autore radiofonico e televisivo Enrico Vaime, lo scrittore Gianluca Morozzi, Gianni Rivera e Franco Balmamion, Luca Cardinalini, Giovanni Impastato (fratello di Peppino), Sandro Baldoni (fratello di Enzo Baldoni ucciso in Iraq nel 2004), Silvia Costa, Fabrizio Bracco, Claudio Carnieri… Quello che Beppe Giulietti e Art.21 facevano su scala nazionale, noi, nel nostro piccolo, cercavamo di farlo nel territorio.
Oggi purtroppo la crisi dell’editoria cartacea, seguita all’esplosione dell’informazione via Web e social media ha falcidiato quel tessuto diffuso di piccoli giornali tenaci e radicati nelle loro areee di inflenza. Molti si sono riciclati diventando on line e abbandonando la carta e le edicole, che nel frattempo hanno chiuso pure loro…
Con Cronache Italiane Città della Pieve è stata per 5 anni una sorta di avamposto di una battaglia a tutela della libera informazione, perché, questo va detto, gli attacchi e una certa idiosincrasia verso la stampa libera e non irreggimentata, da parte del potere, sia quello centrale che quello locale, c’è sempre stata, anche quando in Italia e nelle regioni governava il centro sinistra. Oggi il governo Meloni che si fonda su una maggioranza che ha come gamba principale il partito erede del Msi, quello con la “fiamma che arde sulla tomba del Duce” nel simbolo, sta un po’ esagerando, e sta per sferrare l’ennesimo colpo per demolire i dettami della Costituzione, tra premierato, legge bavaglio alla stampa, impunità per chi fa il saluto romano ecc, ma non è che i governi precedenti e gli altri partiti sia di centro destra che di centro sinistra non abbiano mostrato insofferenza verso le inchieste scomode, verso quei ficcanaso dei giornalisti. E forse non è un caso che lo stesso Beppe Giulietti, eletto nel ’94 con i Progressisti, poi con il Pds-Ds e con l’Italia dei Valori (fino al 2013), oggi è anche lui “un senza partito” che voterebbe a scatola chiusa, “un partito che avesse nel programma la difesa della Costituzione e 4-5 parole forti estratte dalle cose che dice Papa Francesco”. Un orfano anche lui, come tanti di noi, insomma.
Ieri, nell’incontro pievese, organizzato da Arci Note e Arci San Litardo, Giulietti ha parlato dei vari modi per mettere il bavaglio alla stampa. Palesi, come la legge che la maggioranza vorrebbe approvare, e meno palesi, come le querele intimidatorie.
Al sottoscritto, in quanto direttore di Primapagina è successo 11 volte di finire in Tribunale per aver scritto o pubblicato articoli non graditi, ritenuti diffamatori. Ne sono uscito sempre indenne, talvolta anche con “encomio” della Corte per aver portato all’attenzione dei cittadini questioni di rilevanza e di interesse pubblico. Nella maggioranza dei casi chi querelava sapeva in partenza che avrebbe perso la causa, ma sapeva anche che costringere un giornale con le spalle poco robuste come Primapagina a sostenere spese legali, pagare avvocati, poteva significare anche chiudere bottega. O a pensarci bene la volta successiva prima di scrivere qualcosa del genere… E quante volte giornali come primapagina si son sentiti accusare di “denigrare il paese”, di fare “pubblicità negativa” se parlavano di un femminicidio o della desertificazione commerciale e sociale galoppante dei centri storici o di paesi un tempo più fiorenti come Chiusi Scalo? Tante volte, in passato e anche di recente. Ai tempi del caso Acea a Chiusi subimmo attacchi frontali inusitati anche da comitati e movimenti che avevamo sempre sostenuto, solo perché non eravamo del tutto d’accordo con una battaglia che si basava più sulla paura che non su dati oggettivi. E questo prima che emergessero i dati oggettivi e le falle tecniche e burocratiche del progetto.
Tutto questo non è imputabile al governo Meloni. Forse ad una cultura di destra sì, una cultura di destra che da tempo però alberga anche nella sinistra. Una cultura che è tifo da stadio, o con me o contro di me, una cultura che esclude il confronto, privilegiando invece la diffidenza, il sospetto, la chiusura a riccio, l’arroccamento dentro i propri fortini…
Lo abbiamo scritto di recente a proposito della chiusura di una storica edicola di Chiusi (presente nello stesso punto dal 1929) e lo ribadiamo anche adesso: le edicole, i giornali grandi e piccoli sono presidi di libertà, di democrazia, di cittadinanza consapevole. Ogni volta che ne chiude uno/a è un pezzetto di libertà, di democrazia, di cittadinanza consapevole che si perde. E il web non rimpiazza tutto questo. Il web è una fonte inesauribile di informazioni, ma è anche un tritacarne che macina tutto a velocità supersonica, dove è sempre più complicato distinguere notizie vere da notizie “fake”, un’opinione autorevole e informata dalla cazzata del primo che passa.
Quindi ben venga il presidio di Art. 21 a Città della Pieve. Se i promotori vorranno, ci troveranno al loro fianco. Ci siamo già da più di 30 anni su questo fronte e finché durano le forze ci resteremo. Se ci sarà da collaborare per qualche iniziativa lo faremo volenteri, come abbiamo fatto con altre associazioni per il caso Assange o sulla guerra in Ucraina per esempio.
Mi ha fatto piacere ri-incontrare Beppe Giulietti e con lui Giuliano Santelli, ieri a Città della Pieve. Ritrovarci ancora al pezzo, a difendere la Costituzione come trent’anni fa. Certo siamo tutti un po’ invecchiati, ma la situazione oggi è addirittura peggiorata, non si può abbassare la guardia.
m.l.
Ma, difendere la costituzione da chi è da che ?
Faccio presente che la Rai ,fino a ieri, era occupata da giornalisti e personaggi,solo ed esclusivamente,di sinistra !
Quando politici di destra andavano ,ospiti, per qualche i tervista,non erano interviste ma, inquisizione e dileggi!
Una per tutte la Annunziata ! Per non parlare di Augias o di Santoro !
La sinistra non sa più dove arrampicarsi !
Fascismo, bavaglio dell’ informazione, aggressione delle minoranze !
Pensino a risollevarsi con qualcosa di concreto ! Ora come ora,ovunque VADANO ” son prunnelle ” !!
Niccolò, sarebbe l’ora di vedere le cose da un punto di vista un pochino più alto. Non dico di no sul fatto che quando governava la sinistra gli intervistatori che hai nominato facessero la parte di conduzione delle trasmissioni ma in contrapposizione a loro c’erano le tanto liberalmente democratiche voci di Bruno Vespa che per più di 30 anni hanno fatto il loro lavoro in Rai ed hanno fatto opinione e come se non bastasse c’erano anche le TV di Berlusconi a dare un bel rinforzino allo ”strapotere della sinistra”.Comunque sia è vero abbastanza ciò che dici tu,ma ti inviterei a contemplare il panorama un po’ più dall’alto e questo con le vicissitudini che sono passate in italia, quelle cioè che hanno fatto storia.Secondo me si è esagerato anche nei termini a definire come tu definisci l’occupazione della RAI perchè di fatto si raggiunge lo stravolgmento delle questioni dicendo che la RAI sia stata predata dalla sinistra allo stesso modo di come coloro che parlano di massimi sistemi hanno detto e fatto opinione che l’Italia fosse una appendice del comunismo internazionale,eppure tale concezione e visione è passata all’interno dell’opinione pubblica ed ha fatto in maniera larvata e silenziosa milioni di adepti stravolgendo la realtà.Mi dicessero costoro quali governi abbia avuto l’Italia se non quelli dominati dalla DC per più di 70 anni e spartiti con gli altri partiti di centro e della stessa sinistra come il PSI e PSDI tutti sfegatatamente anticomunisti ed al soldo degli Stati Uniti d’America, anzi non anticomunisti ma anti PCI che hanno paventato sempre in ogni occasione la paura dell’orso comunista della lontana cortina di ferro. La cosidddetta ”via italiana al socialismo” di Enrico Berlinguer era forse accattivante dagli anni ’70 in poi verso la politica nazionale ed internazionale dell’URSS ? Mi sembrerebbe proprio di no ed a distanza di 30 anni da allora si è riscoperta l’unicità e la peculiarità della visione di detta via, autonoma dalla politica dell’URSS.Solo le menti ”ebedded” guidate dalla politica più retriva del Vaticano hanno pesato per rallentare e defenestrare la possible partecipazine del PCI al governo dell’Italia e questi caro Niccolò del peso l’hanno avuto, altro che la TV dominata dalla sinistra.Quando la sinistra era sinistra, essa era nel cantuccio di casa propria anche se venivano costruite le basi di una presenza sindacale molto estesa nel paese e nelle fabbriche ed in tutte le istituzioni e luoghi produttivi perchè la destra non aveva spazio nella società.Quindi questa favoletta che poi ho riconosciuto che non è stata ”più favoletta” dandoti una parte della raguione, si è concretizzata solo quando la sinistra(in pratica solo il PCI arrivato al suo massimo storico in percentuale di voti dopo la morte di Berlinguer) non ha fatto più paura ed è cominciata la sua presenza nell’establishment mediatico.Quando i vari Santoro and Co. Grillo compreso ma anche altri hanno costituito uno sconfinamento al pericolo della sinistra che invadesse il campo occupato da un settantennio, l’establishment ha creato le condizioni per cacciarli questi personaggi di cui si parlava ed infatti si sono rivoli alle TV private.Quindi di quale egemonia culturale si parla ? Forse confondi l’egemonia culturale con l’emergere delle esigenze del paese e la risposta che occorresse dare e non è stata data, perchè poi anche all’interno della sinistra sono emersi i vari Prodi, Letta, Renzi and Co. che hanno avuto un credito incredibilmente largo in tutta l’italia datagli dai media ma era sinistra quella oppure centro, e questa forse l’hai concepita tu come tantissimi altri come ”sinistra”?. Lo sò che fà rabbia sentire la realtà di come si evidenziano i problemi da parte di certi speaker alla Santoro perchè siamo abituati culturalmente a sentire i vari Vespa, ed i giornalisti delle TV di Berlusconi che come si vede anche oggi sono sfegatatamente ad indorare il piatto della Meloni quando la sinistra è stata fatta a pezzi dai vari dirigenti del PD che in cuor loro non aspettavano altro ed hanno detto ”missione compiuta” quando Renzi è divenuto segretario ma anche quando non lo è più stato.Ma poi di cosa si parla ? Ho sempre detto che in un paese piccolo come Chiusi quando le liste elettive vengono fatte e prospettate da altri apparati (per loro diretta dichiarazione e non mi scandalizzo affatto perchè conosco il peso che hanno nella pubblica opinione) e tutti ci conosciamo e il PD viene votato anche da chi è stato da sempre DC cosa vuoi parlare di egemonia culturale dei media in italia ? Tale egemonia culturale nel grande ha subito lo stesso snaturamento che ha subito la sinistra nel piccolo e cioè qui da noi ed a chi parla di ”occupazione del potere” risponderei che fino a prova contraria il sistema economico e politico vigente da sempre non è mai stato quello ”comunista” ma quello culturale conservatore e cattolico tipico della Democrazia Cristiana che si è adattata nel tempo magistralmente alle situazioni ed ha saputo coinvolgere i suoi vassalli investendoli del potere elettorale che mai hanno avuto e così si è conservata il potere di governare, fino anche ad assumere il trasformismo che serviva per annebbiare la mente labile dei poveri e della gente comune che si ricorda di votare solo quando goli viene detto.Egemonia significa capacità di trazione verso il proprio terreno fino a prova contraria ed il proprio terreno in questo caso è quello che definito poco fa,- tagliato con l’accetta beninteso- ,ma quello è. Altro che occupazione mediatica.Ricordati che un esimio uomo del Vaticano di nome Giulio Andreotti che ha avuto il maggior numero di incarchi nella storia della Repubblica Italiana pronunciò la celebre frase che contiene una grande verità: ”il potere logora chi non ce l’ha”. E difatti si è visto e si è anche visto che le menti più raffinate in italia sono state quelle che hanno visto il futuro dall’aldilà del Tevere e che hanno fatto storia ,altro che i Santoro….qundi cerchiamo di essere aderenti alla realtà vera anche se nella vita politica e nelle istituzioni ci sono state commistioni che hanno visto la sinistra coinvolta in fatti dal sapore tipicamente e squisitamente democristiano diciamo con franchezza che la storia delle corruttele ha investito tutta la società ma è sempre originariamente venuta e concepita affinche il potere-quello vero- non sfuggisse di mano a quei signori che ho nominato prima e che hanno avuto i loro ”uomini all’Avana” certificati dalla quantità di consensi ottenuti in mille maniere e dei quali e con i quali anche la destra è stata vittima loro perchè anche lei si è cibata delle briciole che cadevano dalla sua tovaglia perchè nel tempo è servita a rinforzare le ruote di quel carro e stai pur tranquillo che nel dualismo destra-sinistra si è visto molto bene nella storia della Repubblica italiana chi delle due avesse preferito la DC per autosorreggersi.Quindi quale egemonia ti sembra che sia passata nelle cose quella della sinistra ? La sinistra fino ad un certo punto e tempo ha fatto ciò che ha potuto, ma la sottocultura degli italiani ha reso possibile quanto oggi è nelle cose.
Carocarlo ,tu dici che la DC governava,ed è vero !
Io sono sempre stato convinto che ci sia stato un patto tra DC e sinistra,PCI prima,tutte le piante possibili poi,per arrivare al PD, l’ accordo era questo : voi governate,noi ci impossessiamo di ogni forma di sistema economico pubblico. Infatti ,ancora oggi,la sinistra è dentro ad ogni società pubblica,dalla più piccola alla più grande ! Società di smaltimento rifiuti,società di distribuzioni energetiche, banche ( il MPS è un esempio lampante ) e chi più ne ha ne metta !
PER tornare al giornalismo ti ricordo che,seppur vero, Vespa era uno gli altri ,erano tutti ! Vuoi Fazio, vuoi tutti i giornalisti di rai 3 ( telekabul) ?
Oggi tutti si ritrovano tra La7 e Skay ,tutti !
Comunque come dicevo nel mio primo articolo,la sinistra deve trovare ,con un ” sac de cul “, la via di uscita da questo ” cul de sac ” in cui si è infilata ! Non credo che con Schlein ne venga fuori,anzi !
Per quanto riguarda il ” sor Giulio ” ne vedremo delle belle se ,Unicredit scalerà MPS !
Secondo la sinistra il giornalismo non è libero se la stampa non è allineata con le loro idee !
Vengono fuori ora con ste storie ,come se da un momento all’ altro fosse tutto cambiato ! Ma Giulietti dove è stato fino ad ora ?
Carocarlo,Ho letto pochi minuti fa che la sinistra è in rivolta perché il nuovo direttore del teatro di Roma non è uno di sinistra ! La Schlein in prima linea a fomentare gli attori di sinistra ! Grande tema che la Schlein porta avanti ! Ma dove vuole andare la sinistra con questi personaggi ?
….si scende ,capolineaaaaa ! Come diceva un noto autista della Sita , che starnazzava !
Si, vero anche ciò che dici ma mi dovresti dire cosa significhi per te ed ha significato per la DC il verbo GOVERNARE,sennò si parla a vanvera.Tre quarti di secolo dalla fine della guerra:l’uso e la costruzione di un sistema economico che ha subito alti e bassi ma poi dopo il crollo della prima repubblica abbiamo visto che gli ”alti” ce ne sono stati sempre di meno ed i ”bassi” sempre di più ed allora bisognerebbe dire che l’illusione è penetrata nella testa di molti e soprattutto è stata quella che lo sviluppo debba essere continuo che è stata l’idea dove molti si sono adagiati ed oggi scontiamo le conseguenze.ma sono conseguenze profondo che tracciano la responsabilità di chi ci ha guidato.. o appunto GOVERNATO, che è il participio passato di GOVERNARE.
In effetti ho sbagliato a dire ” governato ” più che altro ” tirato avanti ” ! A parte il periodo di Craxi, salvando il poro Silvio, per il resto è stata solo fuffa !
Beh, l’hai detto tu mica io, il periodo di Craxi è stato quello che secondo te e le tue parole sia il migliore ? Io credo che peggio di quello nemmeno quello di Tambroni almeno quest’ultimo era meno nocivo perchè si sapeva bene chi era e gli arnesi che avrebbe voluto rispolverare. Ognuno la può pensare come vuole Niccolò ma in quanto a ”prezzolatura” pochi periodi sono stati come quello, tant’evvero che venne anche definito l’elettricista dell’oppresso Berlusconi….pensa te….forza italia si fece le ossa in quel periodo dove bastava dire che la ” magistratura rossa” condannava chi gli si opponeva.Poverini, dopo aver acceso” il conto protezione alla UBS di Lugano” piangevano anche disgrazia di essere stati portati sulla bocca di tutti.Questi comunisti erano proprio ingenerosi….Pensa che Italia che era e cosa si proponevano questi al governo.Ed oggi quell’italia lì è al governo, ma c’era anche prima nei fatti ma si chiamava in altro modo.La Meloni e Fini non rappresentavano la forza che tiene insieme la politica come avviene oggi, ma l’Italia è stata da sempre così, cambiano i modi e le persone ma la sostanza è questa ed è quella che le classi subalterne se hanno goduto dei periodi in ascesa questo è stato per come era organizzata la sinistra e per la politica che questa conduceva.Questo è poco ma sicuro.Ora una cosa del genere non si azzardino nemmeno a pensarla quelli della cosiddetta sinistra….Vero come è vero il partito Democratico degli Stati Uniti sotto i vari progressisti come Obama che la riforma sanitaria gliel’ha fatta intravedere al proprio popolo di 60 milioni di poveri…ma daltronde c’è un proverbio che dice”chi è causa del proprio mal pianga se stesso”…sennò le multinazionali americane chi dovevano finanziare per le elezioni a Presidente chi i soldi li aveva già come i vari Trump oppure i vari Rotschild o l’ultimo in ordine di tempo di nome Elon Musk ? Chiedere a Hillary Clinton e come a lei a tutti gli altri italioti beoti che credono al progressismo di Biden e si facciano una domanda sul perchè la grande illusione del progressismo sia stata spinta a suon di miliardi di dollari dalle più potenti multinazionali del mondo.E vedo che in italia ancora si insiste e solo i poveri non hanno ancora capito la causa da dove provenga tutto questo che si si chiama ”abiura degli ideali” e che sia Trump che Biden sono le due facce della stessa medaglia.E allora dice bene chi urla ”not in my name”,ma sono pochi che lo urlano.E questo serva a capire che cosa significhi EGEMONIA CULTURALE E CHI CE L’HA DA SEMPRE SOSTANZIALMENTE AVUTA basata sull’IGNORANZA DEL POPOLO BUE CHE VIENE DA LONTANO E NON DA OGGI,nonostante si tirino in ballo i vari D’Alema, i vari Primo Greganti, la Magistratura Rossa ed i vari MPS. Tutto il resto è fuffa davvero !