27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA: A BETTOLLE TORNANO IN SCENA SANTACCIO DA PISTOIA E ASCANIO DELLA CORGNA. LE GUERRE SONO SEMPRE UGUALI

27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA: A BETTOLLE TORNANO IN SCENA SANTACCIO DA PISTOIA E ASCANIO DELLA CORGNA. LE GUERRE SONO SEMPRE UGUALI
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Si avvicina il Giorno della Memoria che cade il 27 gennaio, data in cui l’Armata Rossa entrò nel campo di Auschwitz. Anche quest’anno ci saranno molte iniziative. Ieri, venerdì 19, a al Teatro di Città della Pieve è andato in scena “Dov’è finito lo zio coso?”, una piece diretta da Manfredi Rutelli con Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan, che tra l’altro ha registrato un buon successo anche a Roma due giorni prima. Si tratta di uno spettacolo amaro, sulla shoa, o meglio sul negazionismo, sulla rimozione storica della tragedia. Una cosa che sembra quanto mai attuale alla luce di ciò che sta succedendo oggi in Terra Santa, con l’esercito dello Stato Ebraico, nato da quella tragedia, che sta perpetrando un massacro di civili che non trova riscontro in nessuna guerra recente. La piece allestita da Rutelli ha qualche anno, è stata scritta ed è andata in scena più volte prima della guerra in Ucraina e della guerra in Palestina. Ma proprio per questo appare come un monito ancora più forte a non smarrire la memoria. Perché quello che nello spettacolo è fiction, sta avvenendo nella realtà, con i media, la politica e anche la gente comune che sembra “rimuovere” le cause dei conflitti di oggi, anche mistificando la realtà delle cose e sottacendo sugli effetti devastanti…

Per lo stesso identico motivo, per non fare la figura degli smemorati torniamo in teatro anche noi, Primapagina & Friends, con “Tradire” La notte prima dell’assedio”. Ci torniamo proprio nel Giorno della Memoria, per ricordare che le guerre sono tutte uguali, sempre. Quelle del passato, che raccontiamo nello spettacolo, e quelle di oggi. Stesse logiche, stesse modalità, stessi effetti devastanti. E ci torniamo per dire anche che è giusto, giustissimo, doveroso, celebrare e coltivare la Memoria di tragedie come la Shoa, ma questo non può impedire di accendere i riflettori anche sulle tragedie attuali. Come quelle dell’Ucraina, di Gaza e della Cisgiordania e dire apertamente e a voce alta che i massacri vanno fermati prima possible.

L’appuntamento è per sabato prossimo, 27 gennaio, Giorno della Memoria, a Bettolle. Sala Polivalente comunale. A partire dalle ore 21,00.

E Bettolle non è una scelta casuale. Lo spettacolo “Tradire! La Notte prima dell’assedio” parla infatti dell’assedio di Chiusi da parte delle truppe fiorentine, imperiali, spagnole e papaline comandate da Ridolfo Baglioni e Ascanio Della Corgna nel 1554. Ebbene Bettolle un anno prima aveva subito analogo assedio, sempre da parte di Ascanio e dei suoi mercenari… Ogni anno a Bettolle si tiene un Palio che rievoca quel fatto sanguinoso e devastante.

Torniamo, quindi in teatro e ancora una volta in uno dei “luoghi del delitto”, dove i fatti si svolsero effettivamente o dove vi furono gli antefatti di quegli eventi. Nella sala polivalente della frazione sinalunghese racconteremo dunque di quella volta in cui Chiusi vendicò Bettolle e le altre roccaforti senesi già messe a ferro a fuoco, come Sinalunga, Torrita, Foiano della Chiana…

Ringraziamo la Pro Loco Bettolle per la collaborazione, il Comune di Sinalunga per il patrocinio, Banca Tema per il sostegno. Ringraziamo per la disponibilità l’assessore alla cultura Gianni Bagnoli e il sindaco Edo Zacchei che in apertura interverrà proprio sulla concomitanza con il Giorno della Memoria. Un breve “prologo” alla serata che ne farà non solo una serata teatrale, ma anche una iniziativa per la pace. E Dio sa quanto ce ne sia bisogno.

Tornano in scena Santaccio da Pistoia e Ascanio Della Corgna, due uomini allo specchio, prima amici poi l’un contro l’altro armato, con la loro tracotanza di condottieri e uomini d’armi e con i loro cattivi pensieri. Con loro Ferruccio di Ugo, un popolano chiusino tirato fuori di galera e arrulolato da Santaccio come fosse un mercenario e il priore del covento dei frati che racconta un furto sacrilego che portò ad un’altra guerra tra Chiusi e Perugia, ma anche a due tra le opere pittoriche più famose al mondo. Una del Perugino e una di Raffaello…

Tutti impersonati dall’attore-narratore-mattatore Alessandro Lanzani, aiutato e spalleggiato dagli “assalti frontali” a suon di rock dei Dudes.  Rock, sì, avete capito bene. Ma scritto apposta per l’occasione dai 4 musicisti sul palco. Produzione artigianale e originale. Testo di Marco Lorenzoni, luci e scene Fabrizio Nenci e Daniele Cesaretti.

Lo spettacolo consente di sapere qualcosa in più su un periodo turbolento che vide Chiusi e la Valdichiana teatro di una quasi guerra mondiale tra le grandi potenze dell’epoca e segnò la fine della Repubblica di Siena e l’avvento del futuro Granducato di Toscana, consente di conoscere in modo tutt’altro che accademico alcuni fatti e misfatti rilevantissimi avvenuti in questo territorio, con protagonisti altrettanto rilevanti personaggi: affiorano qua e là papi e cardinali, Cesare Borgia, Niccolò Machiavelli, Piero Strozzi, Gian Paolo Baglioni oltre a capitani di ventura scaltri, traditori e sanguinari.

Dopo Chiusi, Città della Pieve e Castiglione del Lago, l’assedio adesso si sposta a Bettolle. Nel cuore della Val di Chiana. Le truppe si stanno già muovendo. Con le picche, le alabarde, gli archibugi e le spigarde, le colubrine e i cannoni. Avanzano piano, ma avanzano. Li sentite i tamburi?

Ci vediamo a Bettolle, comune di Sinalunga, sala Polivalente, in piazza Elvio Lucioli 5 (300 metri dal casello autostradale Valdichiana). Inizio ore 21,00. Biglietto euro 10,00. Ingreso libero per under 15. Per prenotare 3484005401 o primapaginaredazione@yahoo.com.

 

 

 

 

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