STAZIONE IN LINEA, IL PD E E IL SINDACO DI CHIUSI AGGIUSTANO IL TIRO. MEGLIO COSI’
CHIUSI . Il Pd di Chiusi fa marcia indietro e torna sui suoi passi, rispetto alla stazione in linea per l’alta velocità. Con una nota sulla pagina facebook del partito, la segretaria Simona Cardaioli precisa meglio il senso dell’iniziativa dei sindaci (i 7 dei comuni che si trovano sulla Chiusi-Siena) del 7 novembre a Firenze e soprattutto il senso della partecipazione del sindaco di Chiusi.
Correggendo il tiro rispetto al documento firmato dai sindaci e rilanciato nei giorni scorsi da alcuni di loro, oltre che dalla stampa, compresa primapagina, il Pd chiusino afferma che il 7 novembre i sindaci andranno a Firenze, sotto le finestre di Rfi, a manifestare “per rivendicare la necessità di avvicinare i territori periferici alle grandi città e non lasciarli sempre più isolati, in particolare per chiedere l’ammodernamento della tratta che li collega al capoluogo di provincia e soluzioni immediate per il collegamento con l’AV sulla stazione di Chiusi”. E ricordando le varie iniziative dell’estate scorsa promosse insieme al Pd del Trasimeno parla della necessità di costituire “un comitato di appoggio all’azione dei sindaci, che coinvolga cittadini, sindacati ed associazioni di categoria per la tutela dei collegamenti sul territorio ed il completamento di quelli mancanti”.
Eccola la nota firmata da Simona Cardaioli:
Compito della politica è quello di raccogliere le esigenze dei cittadini e dei territori e dare gli indirizzi politici; sta poi agli amministratori ai vari livelli trovare le migliori soluzioni in termini economici, tecnici e di pari opportunità.
Un tema caldo di questi giorni riguarda il trasporto ferroviario. Encomiabile l’iniziativa dei sindaci della linea Siena-Chiusi che il 7 novembre manifesteranno per rivendicare la necessità di avvicinare i territori periferici alle grandi città e non lasciarli sempre più isolati, in particolare per chiedere l’ammodernamento della tratta che li collega al capoluogo di provincia e soluzioni immediate per il collegamento con l’AV sulla stazione di Chiusi.
Sulla scia degli incontri promossi da PD di Chiusi e del Trasimeno dobbiamo costituire un comitato di appoggio all’azione dei sindaci, che coinvolga cittadini, sindacati ed associazioni di categoria per la tutela dei collegamenti sul territorio ed il completamento di quelli mancanti.
È indubbio che la questione dell’Alta velocità sarà decisa a livello nazionale. Il Partito Democratico di Chiusi ha coinvolto i propri parlamentari, così come il PD del Trasimeno, e l’assessore regionale ai trasporti perché le istanze del territorio vengano ascoltate e siano sensibili alla soluzione dei problemi contingenti con tempi e soluzioni che non comportino spreco di risorse pubbliche a favore di campanilismi o autoreferenzialità.
Simona, segretaria UC PD Chiusi.
Nel documento dei sindaci che annuncia l’iniziativa del 7 novembre, tra le varie richieste da presentare a Rfi figura anche la stazione in linea per l’Alta Velocità da realizzarsi nella zona Montallese-Tre Berte, comune di Montepulciano (precisamente a Salcheto) “come previsto dal Piano dell’Unione dei Comuni per i fondi del Pnrr” e collegata a quella richiesta ce n’èanche un’altra: un casello autostradale, sempre lì nei pressi, il che ovviamente comporterebbe la chiusura di quello di Chiusi-Chianciano.
Nella nota della segretaria del Pd chiusino la stazione in linea non c’è. E neanche il casello. Anzi, c’è il richiamo alle iniziative congiunte con il Pd del Trasimeno dove uscì con forza l’indicazioe di puntare sulla stazione attuale di Chiusi e c’è anche la sollecitazione a trovare “soluzioni che non comportino spreco di risorse pubbliche a favore di campanilismi e autoreferenzialità”. Stesse cose le ha dette il sindaco Sonnini in un video pubblicato sulla pagina fb del Comune.
Bene, sono le cose che diciamo anche noi da sempre. Ci fa piacere che sia arrivata questa precisazione. Se anche il Pd e l’amministrazione comunale di Chiusi faranno la battaglia NON per la stazione in linea a Montallese-Tre Berte, ma per valorizzare la stazione di Chiusi come hub per l’alta velocità, magari aumentando le fermate e per migliorare tutti i collegamenti esistenti, dagli intercity e regionali, all’ammodernamento della Chiusi-Siena, al collegamento stradale Chiusi-Perugia, saremo tutti dalla stessa parte della barricata.
E’ vero, come dice Simona Cardaioli, che la questione alta velocità-stazione in linea sarà decisa a livello nazionale, ma qualcuno sta spingendo forte anche a livello locale: qualcuno per Farneta e qualcun altro per Salcheto compresi esponenti e sindaci del Pd della Valdichiana. Molti dei pasdaran della stazione in linea, con i sindaci di centro destra dell’aretino e di Siena in prima fila, speravano in Salvini ministro delle infrastrutture. Da questo punto di vista sono stati accontentati. E una prima mossa l’aveva già fatta il ministro uscente Giovannini che ha istituito il tavolo tecnico due giorni prima di lasciare il ministero… Un po’ di lavoro a Salvini lo ha fatto trovare già pronto…
Chiusi è il comune che da un’opera del genere ha solo da perdere e ha da perdere più di qualsiasi altro Comune, perché ne uscirebbe impoverita e marginalizzata. Dalla valorizzazione della stazione attuale – che è “quasi in linea” ed è idonea alla fermata dei frecciarossa (già operative dal 2019) ed ha tutte le connessioni sia con la linea di Siena sia con la Firenze-Roma, ha le autolinee, i taxi, i posteggi e tutti i servizi collaterali – e da una battaglia unitaria con i comuni umbri, Castiglione del Lago e Città della Pieve in testa, ha solo da guadagnare e parecchio. Con l’alta velocità alla stazione di Chiusi sarà più facile spuntare anche l’ultimo tratto della Pievaiola, che consentirebbe il collegamento Perugia-Chiusi in meno di mezz’ora e sarebbe anche più facile, crediamo, chiedere il raddoppio e l’elettrificazione della Chiusi-Siena, oggi ridotta a ferrovia da far west. A proposito della Chiusi-Siena, ni rimaniamo dell’idea di trasformare il tratto Sinalunga-Montepulciano-Chiusi in una sorta di metropolitana di superficie con navetta da Montepulciano Stazione all’ospedale di Nottola. Con il raddoppio dei binari anche questa opzione diventerebbe più semplice e fattibile. Treno per Nottola, ma anche turistico integrato e connesso con ciclovie e percorsi del turismo slow…
Tornando alla politica, la precisazione della segretaria Cardaioli evita al Pd di Chiusi di ritrovarsi con il cerino in mano, isolato rispetto al sentire comune della comunità locale e probabilmente eviterà, almeno su questo tema, che non è tema da poco, frizioni pericolose con le altre forze di maggioranza, già in fibrillazione per altre questioni. Una mossa intelligente e non autolesionistica, come ne ha fatte tante negli ultimi tempi.
m.l.
Nelle foto: in alto una iniziatica elettorale del Pd a Chiusi. Sotto, l’iniziativa congiunta Pd Trasimeno-Chiusi, sui trasporti tenutasi a settembre a Po’ Bandino.
Riepilogando:
1) Mantenimento della stazione AV già decisa dalla politica e già funzionante a Chiusi Scalo (SIENA) che è costata circa 6,3 milioni di euro.
2) Richiesta del raddoppio e della elettrificazione della ferrovia Chiusi – Siena.
3) Superstrada Chiusi – Perugia.
Se su queste posizioni, la maggioranza, dovesse convergere convintamente e fattivamente tutto bene!
Questa è la posizione di “Chiusi Futura”, espressa su queste colonne, il 22/03/2022 sintetizzata nei 3 punti di cui sopra:
https://www.primapaginachiusi.it/2022/03/stazione-linea-lalta-velocita-chiusi-perugia-linea-siena-la-posizione-di-chiusi-futura/
Per quanto riguarda il collegamento con Perugia due sono le possibili soluzioni. La prima quella di ristrutturare radicalmente l’attuale mulattiera asfaltata detta strada del Fornello, che da Po Bandino conduce a Piegaro e quindi alla Pievaiola. Quest’ultima arteria stradale è stata ristrutturata e a giorni partirà l’ultimo lotto dei lavori e verranno tolte altre tre curve piuttosto pericolose, sostituite da un nuovo rettilineo e una rotonda. Insomma per raggiungere da Chiusi Perugia su gomma, non c’è bisogno di fare nessuna super strada. Poi c’è l’altra opzione, ma direi che l’una non esclude l’atra, quella del ripristino del tronco ferroviario Perugia Tavernelle smantellato nel 1965 e giungere finalmente a Chiusi. Come ha elaborato in un progetto la stessa Regione Toscana. Un percorso che dovrebbe constare di appena 32 chilometri, molti meno degli 85 della Perugia, Terontola, Farneto, per andare con il Freccia Rossa nella sola direzione Nord. Per la direzione Sud, la differenza chilometrica è ancora più marcata, 120 sono chilometri della Perugia, Foligno, Orte. Da tenere presente che le due direzioni sono attraversate de autentiche mulattiere ferrate, dove il treno veloce deve necessariamente percorrerle a velocità bassa. Insomma per dirla con l’Assessore umbro ai trasporti Melasecche, il problema vero è come far raggiungere nel più breve tempo possibile Perugia alla linea dell’Alta Velocità, visto che come sostiene, il Freccia Rossa a Perugia, costa 4 milioni di euro l’anno ai cittadini umbri. La stazione di Chiusi, recentemente adeguata e potenziata proprio in funzione dei treni ad Alta Velocità come lo si può intuire facilmente, se non ci fossero veti di carattere campanilistico, assolverebbe al meglio questa funzione. In essa sono previste entrambi le direzioni, e soprattutto non c’è da spendere un solo euro. Di questi tempi, in cui tutti parlano di crisi e della necessità di risparmiare denaro pubblico, è senza dubbio la soluzione più idonea. E allora perché tutti i detrattori di questa ipotesi, sollecitati in tutti i modi di motivare il loro NO al progetto, scompaiono? La risposta è una sola: i loro NO poggiano su motivazioni inconfessabili, come gli interessi elettorali dei propri collegi, come è quello di Terni Orte per Melasecche. Così di un campanilismo miope, che da sempre costringe Perugia a rimanere isolata, quello rappresentato dal territorio folignate. Un grosso bacino elettorale indubbiamente, che viene sbandierato ad ogni ipotesi di far risparmiare ai perugini notevoli tempi di percorrenza, non transitando più per Foligno, ma per Chiusi. Durante la trattativa per la riconversione della centrale Enel di Pietrafitta, si arrivò ad un passo dalla realizzazione del tracciato ferroviario, i denari erano ballanti sopra il tavolo. Non ci si riuscì, bisogna pur dirlo, anche per sbagli politici commessi dai dirigenti della Val Nestore. Concludendo, va denunciato il fatto che di un problema così strategico per il futuro di intere aree territoriali, se ne discuta tra pochi all’interno di stanze, lontani da sguardi indiscreti. Il merito di Primapagina, è stato quello di cercare di rompere questa logica da talpa, e portare il dibattito tra la gente. Come giornale pensiamo di aver svolto un compito importante, quello poi riconosciuto dalla nostra Costituzione: essere i guardiani dei diritti e delle libertà.
Per Renato:
un collegamento efficiente per collegare Chiusi a Perugia, a nostro avviso, non passa solo attraverso la sistemazione di quella che giustamente definisci una “mulattiera”.
L’attuale impervio tracciato, prevede di scendere a sud, verso Piegaro (parallelo ~42°50 N), per poi risalire a nord, verso Perugia (parallelo ~43°10 N), attraverso la Pievaiola.
La frazione Moiano (parallelo ~43°01 N) si trova, come longitudine, addirittura più à a nord di Tavernelle (parallelo ~43°00 N); si tratterebbe si studiare come attraversare, orograficamente, il monte Pausillo tramite uno o più tunnel (a 4 corsie) che potrebbero essere, complessivamente di 8 / 10 km.
Raggiunta l’area di Tavernelle si potrebbe procedere con il raddoppio delle corsie fino a Perugia.
I tempi di percorrenza risulterebbero sorprendentemente bassi ed il beneficio per il territorio, a nostro avviso, altissimo.
Il tutto si raccorderebbe con la già esistente e funzionante stazione AV di Chiusi e con la rete A1 ottimamente servita nel nostro territorio.
Se poi raddoppiamo ed elettrifichiamo la Chiusi – Siena questa zona potrebbe trovarsi di fronte ad un vero e proprio rinascimento socio economico.
Naturalmente queste sono idee embrionali che andrebbero confrontate con un serio studio di fattibilità ma visto che gli prudono le mani per spendere e spandere i soldi del PNRR facciamo, almeno cose che servono visto che perlopiù saranno denari a debito.
Io non sono un ingegnere, tanto meno esperto in costruzione di tracciati stradali e meno ancora di parallele. Quale sarà la migliore soluzione lo decideranno appunto gli addetti, gli ingegneri. Noi come giornale, poniamo la necessità di collegare Chiusi a Perugia, perché questo darebbe uno sbocco all’industria e al turismo delle rispettive città. Ovviamente anche la Val Nestore, attualmente un imbuto, si trasformerebbe in corridoio, con tutti i vantaggi che una simile soluzione comporterebbe per il territorio periferia di Perugia. Insomma la stazione di Chiusi, potrebbe divenire anche la stazione di Castel del Piano, Capanne, Tavernelle, che si troverebbero a pochi minuti di auto.
Pur non essendo un tecnico del traffico, delle percorrenze e nemmeno un economista ma un semplice ciitadino ed ” uomo della strada” vorrei spingere tutti coloro che hanno risposto a questo post ed anche i lettori stessi ,ad una breve riflessione.Tutti parlano di incremento della produttività dovuta alla velocità di circolazione e di mettere in evidenza i punti nodali di tale circolazione,magari collegati fra loro con una rete percorrible più ad alta velocità e quindi di intensità. Se facessimo per un momento la fotografia della situazione che riguarda il grado di sviluppo economico del territorio di cui si parla vedremmo che sia una fotografia di allargata recessione economica tranne alcuni casi che riguardano una industrializzazione produttiva di aziende ad un buon grado di alta tecnologia ed innovazione.Tutto il resto è residuale e proviene dagli anni ’70 ed ’80 sia come investimento sia come produttività che serve solo marginalmente ad una esportazione ma che riguarda il consumo dei prodotti nel territorio locale ed allargato, tutto italiano insomma. Mi domando-dal momento che sento tutti protesi alla ricerca di nuove vie e nuovi modelli economici e più che altro che intenderebbero seguire le direttive del comparto politco che mi sembrerebbe avesse comunque già deciso la direzione verso cui andare e cioè quella della spesa a tutti i costi, si riaprirebbe il discorso di un tema già abbondantemente chiuso che possa riguardare interventi del tpo che abbiamo visto al riguardo della TAV in Piemonte collegata a nazioni come la Romania in connessione con la Francia e passando per l’italia.La domanda è quella che in tempo di recessione -scusate la battuta- non si affretti lo sviluppo economico trasportando tecnologia ad alta velocità(sempre relativa però) ma invece trasportando ”carote”. Perchè Sissignori, si trasportano prevalentamente carote ad alta velocità ed è anche come si trasportassero ”carote umane” che fin’ora si sono servite del pendolarismo ampiamente dimenticato ed insoddisfatto.Il conforto a questa mia ammissione và applicato all’osservazione della stagnazione presente ed a quella futura che purtroppo farà la fine identica alla fine che hanno fatto tutte le strutture costruite ed innalzate con grande foga e con grande enfasi nei nostri territori e che spesso anche riguardano l’economia non della produzione di beni ma la sperata economia dei servizi e del tempo libero immateriale come è successo con lo Sport, dove si è pienato il territorio di strutture che sono costate un occhio della testa ma che restano in gran parte utilizzate, dove peraltro nessun ente pubblico le gestisce direttamente ma le affitta a privati intrallazzati con la politica a prezzi ridicoli per ripagarne i costi che sono stati sopportati dal portafoglio pubblico.E’ una ubriacatura questa dalla quale credo occorra uscire perche-è lo ripeto- bisogna che teniamo presente le necessità vere che riguardano il territorio proprio per i tempi in cui viviamo, che non hanno bisogno di guadagnare mezz’ora nella percorrenza fra nodo e nodo, soprattutto quando intorno esiste una economia asfittca che tutti gli indicatori nazionali ed internazionali ci dicono che diventerà ancora più asfittica, dove le industrie più grandi avranno la tendenza ad accorparsi e ad essere assorbite da strutture multinazionali e dove le banche al mattino quando ci risvegliamo avranno cambiato ragione sociale perchè accorpate con altre banche…manca solo i soldi che spariscano dai c/c ma se continua così arriveremmo anche a questo,contrassegnato dalla asettica giustificazione che”sopravviva chi sà unirsi” con il conseguente danno però ai piccoli, alle piccole aziende che fanno l’ossatura produttiva della nazione e dei nostri territori. Allora, queste due cose e condizioni mi sembra che siano contrastanti alle quali una principale se ne aggiunga, che è quella ormai diventata sistemica del contesto dove viviamo dove la fotgrafia -e mi ripeto- è quella che la politica e di partiti una volta raschiato il fondo del barile si debbanovo inventare nuove soluzioni e nuove iniziative manipolando le condizion del quadro dove si giuoca, che sono quelle che attraverso il comparto mediatico si faccia diventare utile quello che utile non è, ed allora giù a decine di milioni di euro a creare nuovi snodi di percorrenza, nuove iniziative per le quali si dia l’impressione che lo sviluppo possa ripartire. Ma una domanda non se la fà nessuno a questo punto su come siamo arrivati a tutto ciò che abbiamo intorno a noi se non applicando le direttive ed i modi di agire che sono quelli che ho da sempre ed anche da poco fa detto ? Ed ancora insistiamo a pensare che sia utile guadagnare mezz’ora di tempo data dalle velocità promuovendo lo sviluppo e la costruzione di strutture il cui ”moltiplicatore economico” viene usato come mezzo di paragone per dimostrare lo sviluppo. Uno sviluppo che non è mai stato tale, figuriamoci oggi. Si risparmi invece non dando adito a tali iniziative ed investendo in cultura che è la base di ogni iniziativa futura per le generazioni che verranno e non creando disposizioni che hanno abbracciato tutto il mondo produttvo di questi ultimi anni dove è stata a tavolino volutamente creata la povertà con il lavoro precario e con i contratti taluni fatti da mese a mese,ricattando con questo tutto e tutti. Questa è la povertà produttva del sistema che va cambiato ed a cui ha anche pesantemente concorso la sinistra che oggi pensa di continuare ad alimentarsi spendendo fiumi di denaro per costruire stazioni, stadi sportivi e dove ogni cosa è buona per pescare tramite aziende collegate,cooperativismo,associazionismo e assistenzialismo clientelare, che vediamo nei comuni e dappertutto nella pentola pubblica impoverendo l’economia dove tendenzialmente sempre una parte più larga di persone paga le tasse che sono i percettori di reddito fisso.I soldi del PNNR per gran parte sono a debito e non ci vengono dati in maniera gratuita, ricordiamocene di questo e ricordiamoci che una attività risanatoria dei conti pubblici onde evitare che l’Europa non ci compri più titoli di stato- debba diventare sostanziale e non affidata alla sorte che il debito pubblico venga risanato, diversamente arriverà un momento che ” il botto stia nelle cose”. Prima sviluppo, poi inflazione e quindi stagflation recessiva,guerra sociale e miseria. Queste sono le prerogative di un sistema che si rifiuta di cambiare strada e che si serve di ogni cosa per non farlo, ma alla fine vediamo che a questo ci si arriva e si arriva anche alla guerra per poi ricominciare a ricostruire avendo però prima consumato ogni risorsa che avrebbe potuto essere impiegata per costruire le strutture utili e non quelle inutili che chiede chi sia al tavolo delle decisioni e che ha sempre apertamente o nascostamente operato per applicare tale sistema. Nella nostra regione da più di trent’anni tale partito non è quello di Giorgia Meloni ma è stato creato inizialmente da Veltroni and Co.al quale con gli uomini che aveva nelle file ed in quelle della margherita una febbre è subentrata ed è stata una febbre dalla quale hanno fatto finta di decidere che lo sviluppo fosse infinito. Dalle lezioni della storia questi non hanno capito nulla ed hanno fatto il giuoco della destra che sapientemente è stata all’opposizione e poi ha presentato il conto sia a loro sia al paese. Tanto distante da così non è andata credetemi. Ed allora anche se quel partito è il secondo partito d’italia adesso, si sappia che la sua politica (e lo vediamo anche da ciò che dicono i suoi dirigenti che promettono ” una opposizione dura e senza sconti” che di sicuro questa opposizione non la faranno , perchè mai l’hanno fatta.e non l’hanno fatta perchè diversamente avrebbero dovuto fare opposizione loro stessi perchè sono divenuti in questi anni essi stessi ”il sistema”., anzi sono stati loro che non facendola hanno trasferito il potere ad altri che lavorano anche per loro, camuffati dietro al reagire all’eliminazione e taglio di diritti che di certo non ci sarà perchè se non altro coloro che si sono instaurati ieri al governo della nazione almeno a quanto abbiano fatto trasparire che gestiranno il potere come una pompa aspirante-premente che sarà la personificazione del colpire uniti e del gestire separati. C’è una trasmissione il Giovedì sulla 7 che con Formigli si chiama ”Piazza Pulita”e la dovrebbero tentare di farla davvero (ma è lì che si giuoca tutta la loro crediblità) non spartendo il potere soprattutto mediatico con i bari da saloon che abbiamo avuto fin’ora e che sono inseriti in ogni piega dello stato, nei ministeri, nei tribunali, nell’associativismo e nelle banche. E’ un lavoro immane che gli si richiede al nuovo governo che credo avrà difficoltà a mettere in atto e ad avere un risulato utile e non è questione di destra o di sinistra ma il tutto mi fa ricoradre un manifesto della Spes(la propaganda della DC) nelle elezioni del fronte popolare del 1948 che invitava la popolazione a votare affinchè i comunisti raffgurati come topi sarebbero scappati dai buchi della gruviera e lo scritto sotto che diceva: ” Cittadino il 18 Aprile vai a votare ed i roditori scappano ! ”. Ecco chi invitava a votare sono quelli di oggi che cambiando pelle per non essere riconoscibili agli occhi della maggior parte del popolo italiano che è caduto da 30 anni nella tagliola ma non cambiando la loro vocazione di topi, adesso stanno scappando uscendo dai buchi della gruviera fatti e rosicchiati soprattutto da loro ! E allora come concludeva sempre Enrico Berlinguer : ” Al lavoro ed alla lotta ! ” Altra cosa non esiste per vederli scappare dai buchi perchè sono quelli di sempre e con la sinistra nulla hanno a che spartire, perchè sono loro che nella nostra regione imporranno i rigassificatori, imporranno le aziende produttrici di rifiuti perchè conviene a loro e non a noi, perchè imporranno i nuovi grandi esborsi di denaro pubblico traccheggiando un giorno si ed uno no, facendo sì con la testa inchiandosi ed ossequiando i capi, solo apparentemente in alternativa e traccheggiando nei tempi, per il sottosviluppo economico preparato appositamente per la periferia del sistema. Ed eccoci al dunque.Spero vivamente che il nuovo governo inizi facendo piazza pulita di tutti questi e che non subisca ricatti dalla struttura alimentata sapientemente da anni ed anni perchè diversamente sarebbe l’ultimo fallimento, dopodichè la rivolta sociale dilagherebbe e non pensate che le condizioni che la potrebbero generare sarebbero solo quelle portate avanti dalla destra, altrimenti la storia non servirebbe a nulla ed ancor oggi vediamo da quale parte politca venga l’invito a prendere la storia a pezzi, lo vediamo anche con l’ Ucraina. Loro sanno bene come funzioni la testa della gente e sono stati sempre maestri. Sono duemila anni che regnano ed alla fine avete già capito di chi si parli.Quello è il lor partito e di certo se voi foste delle mosche e vi insinuaste nelle cabine elettorali vedreste per chi votavano prima costoro e per chi votino oggi costoro che vengno da così lontano. Ma mica pensate che la storia del mondo venga da solo due o tre secoli fà ? E se sono sopravvissuti per 2000 anni al crollo di imperi qualche ragione ci sarà pure, o no ? Ma se glielo chiedi direttamente tale perchè ti rispondono che sono ragioni tutte legate alla struttura dell’animo umano che non dipende dall’uomo ma da qualcun altro….Capito o no di cosa e di chi si parli ?
Carlo, hai ragione: se si guarda alla struttura produttiva, è evidente che stiamo parlando di un cumulo di macerie che la velocità consentirebbe solo di smaltire piùin fretta. La partita, però, non è oggi su quel che si trasporta, ma sul problema della marginalizzazione dei territori. Se la stazione in linea viene approssimata ad Arezzo, è chiaro che vengono spinte indietro una serie di aree che già oggi scontano una marginalizzazione evidente (le macerie di cui sopra). Occorre riflettere anche sul fatto che sul nodo a Chiusi viene a gravitare Perugia, che ha un bacino potenziale di 170.000 abitanti – l’intera provincia ne conta oltre 600mila – con l’integrazione di servizi aeroportuali: la velocizzazione della tratta Chiusi-Perugia offre ulteriori opportunità (allargamento alle merci dei servizi dell’aeroporto; scambio gomma-rotaia sulla tratta orizzontale Chiusi-Perugia-Fano; altre cose che via via sono apparse su questo giornale). Lo spostamento su Arezzo avrebbe un bacino potenziale di 60.000 abitanti, con disagi sulla tratta Perugia-Farneta-Arezzo (o Rigutino). Insomma, al di là del campanile, sembra di poter affermare che la difesa dell’esistente (e relativo potenziamento di quanto ormai obsoleto – ades., tratta Siena-Chiusi) porta più benefici (in termini di tempi di realizzazione, ad es.) che non problemi. Chiaro che poi la politica deve fare uno sforzo di immaginazione: come riuscire a far “rendere” in termini di ricadute economiche l’infrastruttura. Ma qui si apre un altro capitolo per la partecipazione dei cittadini.
X Enzo Sorbera. Abbastanza vero ciò che dici, ma a parte lo spirito critico con cui ho trattato superfcilmente la questione, credo che i parametri di giudizio, anzi i confini possibilistici potrebbero essere davvero compresi in ciò che ho detto. Resta oltretutto il fatto-non marginale e da considerare-quello che un bacino di utenza di centinaia di migliaia di persone come il territorio perugino sarebbe da vedere cosa possa comportare come costi nella scelta che venga fatta nel senso della spesa finale della costruenda struttura.In tal caso si darebbe sfogo al servizio reso ad una utenza maggiore ma di rimando si avrebbe ancora una volta lo sviluppo tarpato di Chiusi che si dimenerebbe fra l’avanzamento del deserto dei tartari e ” Chiusi” come participio passato del verbo chiudere.Poi ci mancherebbe anche la scomparsa del casello autostradale,altra cosa che a confronto a Chiusi l’attuale Radicofani potrebbe essere paragonata a Shanghai…..a corollario potrebbe mancare solo l’attivazione della coltura della fagiolina del lago poichè il fertilizzante glielo fornirebbero i rifiuti della mer….di mezza italia.Ma ci vuole ancora qualche altro esempio per far vedere alla gente che a questo punto grazie a chi decide certe cose e che fruisce del consenso intorno al quale si concentra la volontà degli elettori la deriva sia totale ? C’è chi dice che a Milano sia incominciato il ”fuggi fuggi” ma non sò se sia cosa veritiera ma guarda caso nella storia politca d’italia Milano è stata sempre una città antesignana per il resto dell’italia, del tipo tanto per capirci che ha rappresentato il discorso che faceva Tagore quando parlava di Calcutta: ”What think Bengal today India will think tomorrow.”…penso che la Meloni avrà un bel da fare col suo governo e che sarà destinata a vedere un sacco di cose.
Collegando questo che ho detto nell’intervento sopradescritto allora quando parlavo del Governo della Meloni che avrà un gran da fare,ci sarebbe da scrivere parole sulla roccia al pensiero del manifesto della Spes che ho già citato nell’intervento precedente riferito alle elezioni del 1948 .”Gratta Gratta,vai a votare cittadino ed i roditori scappano”, ma i roditori sono in gran parte coloro a raggera larga nelle città e nei paesi hanno sostituito per fila e per segno il sistema che prima e durante le trasformazioni criticavano loro stessi, facendo anche peggio.Quindi quella genia culturale è la loro.Ed a smentita di coloro che vorrebbero deviare dal discorso trovando possibili ”vie di fuga” per dimostrare l’indimostrabile, ricordo che dal momento che viviamo nei paesi dove ci conosciamo tutti da lunga data,lo sappiamo che chi una volta votava DC oggi voti PD in gran parte.E questo-secondo me è anche uno degli specchi di come si possa cambiare forma esterna ma non la sostanza in campo valoriale, e spesso la forma la si cambia per convenienza quando i messaggi sublimali arrivano nella testa delle persone.Il mondo cambia continuamente e cambiano anche le idee sulla politica chiaramente questo lo sò già da me, ecco perchè esiste la gruviera che è un formaggio con i buchi….e chi ha dato la pala ai topi per scavare i buchi ne è il primo responsabile di tutto questo. Sarebbero loro i soggetti dell’epurazione da parte di un governo se questo vuol’ essere credibile, ma ho i miei dubbi e sono dubbi pesanti, perchè spesso in un sistema fradicio ci si accusa l’un con l’altro restando a galla tutti e due e qaundo si ha l’accesso ai media ci si siede in due poltrone ed anche in tre… Il detto napoletano che ”o’ pesce feta da a’capa” è proprio reale e vero…..e meglio l’idea non si poteva rendere.Sono questi i difensori delle libertà dei popoli contro le invasioni barbariche che mobilitano i parchi buoi.