CONVERSIONE DI CASTIGLIONE DEL LAGO. IL COMITATO ART32: UN ALTRO PASSO VERSO LO SMANTELLAMENTO SANITARIO
La Giunta Tesei approva il declassamento dell’Ospedale di Castiglione del Lago in Ospedale di Comunità. Pubblichiamo di seguito il Comunicato Stampa del Comitato per il Diritto alla Salute Art32 che denuncia l’assenza di una politica sanitaria e la discriminazione del Trasimeno rispetto ad altre aree dell’Umbria.
Un altro passo verso lo smantellamento dei servizi sanitari del Trasimeno nell’assenza di una politica sanitaria costituzionalmente orientata, che ponga al centro la cura e la salvaguardia della persona umana.
Con riferimento al Piano di Efficientamento e Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1024, apprendiamo con grande sconcerto che Castiglione del Lago “potrebbe essere riconvertito in Ospedale di Comunità mantenendo al contempo percorsi sanitari, quali a titolo esemplificativo l’emodialisi e l’attività chirurgica ambulatoriale.”
L’eventuale conversione sarebbe suffragata da “indicatori che evidenziano come la struttura operi già come ospedale per post-acuti”. Non è chiaro a quali indicatori faccia riferimento il documento regionale in quanto i report ufficiali degli ultimi 3 anni evidenziano l’esatto contrario. Attualmente Castiglione del Lago opera come ospedale per acuti. Con molti sforzi e pochi mezzi in una struttura in cui, secondo il progetto di ristrutturazione, era invece previsto l’ampliamento del Pronto Soccorso.
Ancora una volta, il Trasimeno è terra di smantellamento senza alcuna soluzione alternativa in grado di tutelare il diritto alla salute. Al declassamento di Castiglione, e prima ancora di Città della Pieve, non corrisponde una politica sanitaria efficace, rispondente alle necessità del territorio ma un progetto di realizzazione di strutture para-ospedaliere con un livello di congruità strutturale dell’organico e delle attrezzature che non garantisce servizi omogenei e accessibili ma che, al contrario, rende ancora più evidente la discriminazione dei servizi tra il territorio del Trasimeno e altre aree dell’Umbria.
Quello che viene proposto come “piano di efficientamento e riqualificazione” sembra essere un ritorno al passato nella misura in cui chiude quegli ospedali territoriali nati precisamente con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di salute dei territori e di filtrare l’afflusso ai grandi ospedali. È noto, infatti, che le emergenze sono classificabili in lievi, medie e gravi, e che i casi lievi e medi, di fatto la maggior parte delle urgenze, possono essere gestiti vantaggiosamente in strutture territoriali.
Per aggiungere al danno la beffa, dalla stampa apprendiamo che è stato firmato il Dpcm con previsione di finanziamento da parte dell’Inail di 84 milioni per l’ospedale di Narni-Amelia, il quarto ospedale previsto dal Piano Sanitario regionale 2009-2011. Il Trasimeno si configura dunque come unico territorio a non avere un ospedale distrettuale (SPOKE) né tantomeno un progetto di realizzazione. Proprio il Trasimeno dove si registra un ammanco di 110 posti letto.
In virtù di quanto scritto, si ritiene necessaria da parte della Regione Umbria un’immediata revisione della riorganizzazione sanitaria del territorio del Trasimeno che preveda l’inserimento del Polo Unico nel piano Sanitario Regionale. Nel frattempo, si ritiene doveroso mantenere operativo l’ospedale di Castiglione del Lago con Pronto Soccorso e di realizzare un presidio di area disagiata a Città della Pieve, come previsto dal DM70/15.
Ci auguriamo che l’Unione dei Comuni del Trasimeno si faccia portavoce delle suddette istanze, delineate peraltro nella Mozione presentata in Regione il 18 febbraio 2021 e approvata all’unanimità dai Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti politici.
– Comitato per il Diritto alla Salute Art32 ,Città della Pieve, Email: comitatosaluteart32@gmail.com
– Una rappresentanza dei cittadini di Castiglione del Lago
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