KOMBAT MEDIA, SE LA GUERRA UCCIDE PURE IL GIORNALISMO
BOMBE SULLE STAZIONI: CHIUSI 1943, KRAMATORSK 2022, COSA E’ CAMBIATO IN 80 ANNI?
CHIUSI – Ciò che è successo ieri alla stazione di Kramatorsk nel Dombass, dove un missile ha fatto 50 morti e più di 100 feriti tra i civili che stavano aspettando un treno per scappare dalla guerra, ricorda molto ciò che avvenne alla stazione di Chiusi il 21 novembre del ’43. Anche allora c’erano dei civili in attesa del loro treno, quando i bombardieri alleati scaricarono sui binari 27 tonnellate di bombe… I morti civili furono 8, alcuni ferrovieri, viaggiatori e donne colpite dalle schegge per strada… La guerra è bastarda, uccide anche chi non c’entra niente. Dicevo che il bombardamento di Chiusi e il missile di Kramatorsk in questo si somigliano, nonostante i quasi 80 anni di distanza. In 80 anni è cambiato poco.
Qualche differenza tra i due fatti però c’è. La prima è che alla stazione di Chiusi, in quel momento non c’erano solo civili in attesa di un treno, c’era anche un convoglio tedesco fermo, pronto a partire verso nord, carico di rifornimenti per le truppe. Quello era l’obiettivo delle “fortezze volanti” anglo-americane, oltre ai binari e alla stazione in quanto tale, che andava distrutta per interrompere le linee di comunicazione e rifornimento del nemico. A Kramatorsk no, non c’erano, a quanto pare, obiettivi militari precisi. La seconda differenza sta nel fatto che il bombardamento di Chiusi si sa benissimo chi lo fece. Il missile di Kramatorsk invece non si sa, con certezza, chi lo abbia sparato, né come mai sia caduto proprio lì.
Il frammento che tutte le tv hanno ripreso dice che trattasi di un Thotcka U, missile terra terra di fabbricazione sovietica in dotazione sia all’esercito russo che all’esercito ucraino. Solo che i russi dicono che loro quel tipo di arma non la usano più e sostengono che sia stato sparato dagli ucraini e che sia esploso sopra la stazione o perché colpito o perché sfuggito al controllo… La guerra è anche propaganda e conflitto mediatico. Zelensky parla di ennesimo crimine di guerra da parte degli assedianti russi, i russi danno la colpa alla resistenza ucraina che sparerebbe sui civili per non farli scappare via e usarli come scudi umani…
Mentre tutti i media mainstream diffondono le immagini della strage di Kramatorsk e quelle di Ursula Von del Leyen davanti alle fosse comuni di Bucha, mentre nei talk show si parla di un esercito russo in difficoltà e per questo più incattivito, anche e soprattutto contro i civili, circolano sul web anche video e reportage di altro tenore. Ce n’è uno in cui si vedono militari ucraini che giustiziano in modo sommario dei soldati russi catturati, c’è n’è un altro realizzato dal reporter italiano Nicola Rangeloni e visibile su youtube, nel quale parecchi cittadini di Mariupol parlano dei russi come di “liberatori” e di violenze inaudite da parte dei nazisti ucraini che avrebbero sparato anche alla gente in fila davanti ad un pozzo per l’acqua. Il video dura quasi 10 minuti ed è girato nelle strade di Mariupol ridotte a un deserto, tra carcasse di auto e mezzi militari bruciati, macerie, tombe improvvisate, scavate nella aiole e nei giardinetti… Altri video e altre testimonianze parlano di reparti speciali border line, da entrambe le parti. Non solo i famigerati e sanguinari ceceni di Kadyrov al fianco delle truppe russe, o i filonazi del battaglione Azov con gli ucraini, si parla anche di altro: mercenari islamici, ceceni anti russi…
A tutto ciò va fatta, come sempre, la tara… se una cosa è emersa chiaramente in questi 45 giorni di guerra, è che di vero e chiaro ci sono solo i morti e le macerie. E’ evidente che la propaganda russa tenda a minimizzare, ad addebitare ad altri le responsabilità, a tenere all’oscuro la sua popolazione anche sulle perdite subite; è evidente che senza l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia cominciata il 24 febbraio, tutto ciò che è successo dopo non sarebbe successo, questo deve essere tenuto presente. Però va fatta la tara anche all’informazione “univoca” di parte occidentale che non solo esaspera i toni in un solo senso e bolla come propaganda filoputin tutto ciò che non sia perfettamente allineato e coperto, guardandosi bene dal mostrare i video e le testimonianze che dicono cose diverse…
Per esempio quante Tv hanno riproposto l’intervista del giornalista italiano Giorgio Bianchi alla ragazza ucraina simbolo del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol? Molti media internazionali, quando la giovane ha ritrattato la versione iniziale, dicendo che non c’era stato nessun bombardamento dal cielo e che erano stati gli ucraini ad occupare l’ospedale, sostennero che era stata rapita dai russi e costretta a dire quelle cose… Bene, Bianchi, facendo quello che dovrebbero fare tutti i giornalisti, l’ha cercata e l’ha intervistata, non l’ha trovata prigioniera dei russi. La ragazza ha confermato a Bianchi pienamente la radicale smentita delle versioni della prima ora, quelle difese con le unghie e con i denti da da tutti i grandi media.
Un frammento, l’intervista di Bianchi, che ci dice che nulla può essere preso per oro colato quando c’è una guera. Invece la verità è fondamentale. Altrimenti ci faranno credere non solo che la guerra è giusta, ma che è pure ineluttabile che si allarghi. Ci faranno credere, come ha cominciato a fare pure il presidente Draghi, con la domanda sui condizionatori, che non c’è alternativa alla guerra e che dobbiamo prepararci al peggio, o nella migliore delle ipotesi, ad una lunga stagione di sacrifici e di penuria… Lo stanno già facendo in tanti e paradossalmente le parole più caute sono ancora quelle dei generali: Mini, Bertolini, Tricarico. Ascoltate ciò che dicono e noterete la differenza con i nostri politici e i nostri commentatori Tv che come al tempo del covid erano diventati tutti virologi, adesso sono tutti esperti di strategie militari e di geopolitica…
L’alternativa alla guerra c’è, si chiama pace, si chiama negoziati, si chiama diplomazia, e si chiama pure informazione corretta. In questa assurda guerra nel cuore dell’Europa sono già morti molti soldati, molti volontari e molti, troppi, civili. Ma è morta anche una bella fetta di verità e di giornalismo, purtroppo.
m.l.
Come ho avuto modo di dire all’iniziativa di Primapagina sulla guerra, qualche settimana fa, in questi anni non sono mai stato daccordo con questo giornale sulla linea tenuta rispetto alle vicende locali, ma voglio esprimere ancora il mio sostegno e il mio totale accordo riguardo a quanto esprimi da sempre riguardo alla guerra e soprattutto riguardo alla morte dell’informazione, vittima innocente della propaganda,insieme a tanti civili vittime incolpevoli di un modo incosciente di governare il mondo, incoscienza che non ha colori.
Ti ringrazio, si può non essere d’accordo su tutto. E’ normale che ciò avvenga. E’ importante essere d’accordo su questioni come questa, che non sono a mio parere negoziabili…
Anche io sono d’accordo su tale questione dell’informazione con quanto esprimi,ma dico anche una cosa però oltre a quella che ho sempre detto nei miei pur interminabili scritti ed è quella che addentrandosi in tali campi non possiamo accanto alla realtà vera dell’invasione pensare che di punto in bianco uno stato decida di invaderne un altro e che uno stato come è la Federazione Russa non abbia osservato e pianificato tale iniziativa anche dal punto di vista della ”moralità o non moralità della guerra” che secondo me può essere anche morale quando sia una guerra di difesa ma amorale quando vi sia la volontà di una situazione che serva all’altro per provocare chi debba essere il proprio contendente che lo faccia al punto che entri in casa d’altri e prendersi conseguentemente la colpa della guerra che possa ricadere su di lui per screditarlo di fronte alla comunità internazionale e per poi finire di annientarlo al punto di produrre un crollo di regime. Tutto questo è comune ai due contendenti e se l’un principio vale per la Russia l’altro vale anche per l’Ucraina in questo caso,rea questa o sfortunata di aver sopportato più di mezzo secolo fa il fatto di essere stata accorpata ad altri stati che comprendevano anche la Crimea divenuta parte del suo territorio-decisione presa sotto l’egida di Kruschev segretario generale del PCUS all’epoca dell’URSS, ma la cosa comunque era un po’ diversa e non la stessa che infischiandosene delle conseguenze e facendo leva sulla forza su quella che mettevano in essere gli inglesi nell’ Africa da loro stessi dominata, tracciando linee rette o perpendicolari per dividere gli stati e la loro sovranità,non tenendo presente chi fossero e come fossero organizzate le popolazioni di quei territori.A quella non si assisteva a nessuna reazione internazionale perchè l’informazione soprattutto era quella che era a que tempi e soprattutto non mobilitava una reazione internazionale; in Ucraina invece c’erano popolazioni omogenee ed anche disomogenee ma facevano tutte parte dell’Unione Sovietica,mentre in Africa ci si doveva confrontare con popolazioni nomadi o stanziali ma che comunque facevano parte di stati esistenti di emirati,sultanati,o dipendenti ed amministrati da Ras locali sotto l’egida e l’accondiscendenza dei paesi coloniali che se la intendevano con gli Inglesi od in misura minore con i francesi.Con questo discorso volevo dire che pur rimanendo fermo il fatto che dovrebbe essere proibito reagire con la forza delle armi anche alle provocazioni che possano sconfinare in vere e proprie guerre fra stati, dovrebbe esserci all’altezza di poter determinare la risoluzioni dei conflitti una forza internazionale riformata e che tenga presente la variazione dei diritti di veto, perchè tali diritti equivalgono perlopiù a nascondere problemi enormi dietro un dito e di farli continuare nel tempo e che le cose possono dar adito alle superpotenze di approfittare per portare avanti la loro politica fruendo appunto di tale diritto di veto.Lo abbiamo visto questo negli ultimi decenni sia della guerra fredda chè della guerra calda.Non c’è ragione che possa essere data ad uno stato che ne possa invadere un altro ma non c’è ragione che l’altro non possa spingere le proprie azioni belliche su un territorio dove esiste una popolazione che voglia separarsi dallo stato in cui stà usando mezzi democratici quale le elezioni ed il riconoscimento di una autonomia di una maggioranza. Dopo il 1947 alla dichiarazione di indpendenza dell’india almeno 150 milioni di persone la maggior parte di religione musulmana in meno di due anni sono affluite nel territorio del Pakistan dando origine ad un altro paese diverso dallo stato indiano.Tale migrazione ha prodotto contrasti non eliminabili ed odii profondi fra India e Pakistan fino a produrre una guerra guerreggiata che si protrae tutt’oggi facendo migliaia di morti e ferite quasi insanabili alle comunità.Ma lì non è uno scontro fra due superpotenze anche se dietro beninteso possano valere i principi delle alleanze internazionali.Nel caso della guerra fra Russia ed Ucraina invece c’è in effetti lo scontro di superpotenze anche nucleari perchè soprattutto la questione della guerra era in atto dal 2014 mietendo più di 15000 vittime nei territori russofoni che avevano chiesto la loro indipendenza dall’Ucraina, vuoi appoggiata dalla Russia, vuoi ostacolata dagli Ucraini con ogni mezzo ed esisteva fino a Marzo una guerra civile, soprattutto che vedeva l’uso di battaglioni nazisti come l’Azov ed altri contro la russia immpiegati ed assunti dentro l’esercito regolare Ucraino.Da notare che l’Azov è entrato e riconosciuto ufficialmente come parte dell’esercito statale ucraino e tale battaglione non ci è andato tanto di scartina nel trattamento dei russi ed anche di ucraini che risiedevano nel Donbass e limitrofi, come tanto di scartina non ci sono andate le milizie Cecene alleate dei russi durante questa guerra in Ucraina.Queste sono le notizie che si conoscono e che ripeto sono ed appaiono essere PLAUSIBILI che avvengano in ogni luogo purtroppo colpito dalla guerrae e non lo dico come elemento giustificatorio delle stragi che ci fanno vedere e delle colpe che cadano dalla parte dell’esercito russo.Personalmente anche in un contrasto simile credo che bisognerebbe prima di parlare e di far parlare i canali tramite i corrispondentidi guerra il poter accertare in maniera veriteria e non di parte la verità la quale seppur morta e seppellita dalla propaganda delle parti viene detta, usata e produce i suoi effetti materiali, emozionali e conseguenziali ed economici sulle nazioni che non sono mai esenti-nel caso di questa guerra- dal non seguire gli interessi del padrone di turno.Fra questi ci siamo anche noi, presi per i capelli e facenti parte di una alleanza che non abbiamo mai contestato minimamente sin dal momento della creazione ma della quale siamo stati i più ligi e fedeli esecutori.Oggi il mondo e soprattutto il punto di vista degli avvenimenti non è più quello bipolare ma sono entrate in scena nuove realtà come è l’Europa, come è la Cina e se con tutto questo non ci piace fare i conti e continuare a far politica come l’abbiamo sempre fatta è inevitabile che arrivi un punto di non più equilibrio, anche delle alleanze e lo si capisce dal fatto che tutti gli sttai europei di fronte ad una minaccia non abbiano altro fatto che invocare la protezione degli stati uniti infischiandosene del costo che dovremmo pagare e che abbiamo incominciato a pagare in termini di economia.la globalizzazione ha allargato i mercati, ha reso le relazioni più vicine fra statie stati, ha contribuito a rendere un po’ il mondo tutto euguale per quanto riguarda l’amministrazione della cultura e dei diritti, ma non appena si priofila all’orizzonte il fatto che non consenta più la possibilità anche remota che venga intaccato un equilibrio economico succede che non si perda occasione per scatenare una guerra, e la guerra in tal caso non è che il modo violento di applicare la politica e spesso in ogniuna delle parti belligeranti esiste il torto ed esiste la ragione.E tutto questo sarebbe da dire e pronuncare in maniera decisa anche all’interno del nostro paese anche se capisco che non sia cosa semplice perchè facciamo parte di una alleanza e non abbiamo tale grado di autonomia nè militare nè politica e questo posso comprenderlo anche con i dovuti limiti, ma che nemmeno quella di poter pensare e divulgare certi modi di porsi e di opporsi alle verità ufficiali nemmeno nei talk show sui temi dell’etica a poter pensare che possa esistere un altro tipo di verità da quella che venga veicolata e che tale iniziativa debba essere contrastata da preposti giornalisti prezzolati al libro paga dei partiti,questo mi rende molto triste, e lo si capisce bene dai discorsi e dalle reazioni di chi conduce le trasmissioni che quando si ”odori” un altro modo che possa condurre a dimostrare verità diverse da quelle ufficiali del governo, chi parli venga fermato di punto in bianco da chi sia preposto al controllo di ciò che venga detto ai milioni e milioni di ascoltatori.Sopra il conduttore esiste l’impostazione appunto politica della struttura che dispone su come debba passare l’informazione e le modalità attraverso le quali questa possa raggiungere la testa della gente. Ed allora quando si pretende il possesso del patrimonio della moralità e dei valori dei quali si sente straparlare contraposti a quelli dell ‘ ”impero del buio” credo che ci si possa incazzare ancora di più, perchè se si capisce che si stia parlando di stati autoritari e della loro censura, in tale campo viene prodotta la stessa cosa e veicolata in maniera molto più sublimale e soft in modo tale che possa raggiungere le menti degi ascoltatori in maniera più soft e sublimale tale da allontanare ogni dubbio sull’etica della libertà e dare a queste l’impressione che vi siano forze contrapposte che militano in due campi diversi, quelli del bene e quelli del male.Chiaramente in quello del bene ci siamo e viviamo noi e gli altri vivono in quello del male e guarda caso che ci si spinge anche a dire che il popolo non ha mai colpa perchè sono i suoi dirigenti ad averne.Sempre. E tale visione succede sempre quando si vuol dimostrare che la nostra società è foriera di verità anche beninteso attraverso le contraddizioni dei sistemi economici e morali che nessuno, nemmeno coloro che li comandano lo negano ma che in definitiva all’interno di noi stessi viga la libertà.In effetti la cosa è come da ogni parte e sfiderei chunque voglia cambiare lo stato di ”libertà”che vige al nostro interno per costruire un altra natura di libertà, una libertà che porti al ripudio della forza da parte degli schemi dei potenti al fine di proibre la guerra- come appunto dice la nostra Costituzione-” quale mezzo per risolvere le controversie umane e fra paesi…”. Sarei curioso di vedere quale sia il punto di equlibrio di un simile cambiamento che possa risultare vincente e che possa mettere in un angolo la libertà dei potenti di poter decidere le loro politiche.E’ proprio intrinseco al tanto osannato sistema liberale essere liberare fino a quando non si possano acuire le contraddizioni e che possano sconfinare in altre modalità di risolverle e vedremo sicuramente che nella storia è stato sempre il sistema liberale dei potenti che abbia prodotto le contraddizioni per approdare alla loro risoluzione in senso antiliberale che portino fino ai sistemi autoritari e ricordiamoci parlando di questa e discussa controversia discussione sulla superiorità dei sistemi che quello che noi abbiamo e chiamato fascismo è nato sul crollo e dal crollo dello stato liberale che era ormai impotente a fronteggiare le contraddizioni ed anche le violenze prodotte sotto l’egida e con i fatti del suo sistema. Da questi e non da altro è nato lo stato autoritario ed allora nche la domanda-visti tempi dove ci stanno portando- siamo proprio sicuri che da tuttoquesto dall’italia e dai suoi partiti e dal governo associato di questi ultimi non si riverifiche la stretta in chiave moderna dell’essenza che si è verificata dagli anni venti in poi ? Visti i fatti, visti i fatti degli altri ed il contesto internazionale dove questi si producono, vista l’interpretazione e la raffigurazione che riceviamo di tali fatti messa in atto dal comparto mediatico tutto, un dubbio mi sorge che il finale non possa che essere quello del 1921-1922 e le conseguenze che ne sono derivate. pensiamo forse che la pancia quando reclama il cibo che manca per tante ragioni e non per una solamente non possa partorire violenza e mistificazione e tragedie che si dipanino per anni ? laguerra dovrebbe essere bandita e se non può essere bandita i grandi ed i potenti dovrebbero essere obbligati nel contesto internazionale a non alimentarla e se si verificasse al primo accenno intervenire per fermarla e non intervenire quando l’incendio sia stato già appicato perchè il fuoco non si ferma, divora la giustizia e con essa anche la verità. Ci pensino anche coloro che credono di porre il mondo restante davanti al dilemma che crea la loro politica del tipo chi sia l’aggressore e chi sia l’aggredito oppure davanti alla pretesa normalità della reazione di poter inviare armi da una parte pensando che se non si intervenga militarmente e direttamente noi non contribuiamo a produrre guerra. Come ci debbono vedere i nostri avversari se non proni di fronte alla potenza decisionale e ricattatoria del nostro padrone ? E allora serve autonomia, autonomia decisionale e la libera scelta del nostro futuro.Le alleanze storiche ormai hanno fatto il loro tempo e se da una parte il capitalismo ha creato la schiera dei produttori-consumatori le risorse del mondo non sono all’altezza di poterlo far campare decentemente tutto ed allora diventa una corsa a poter assicurarsi le fonti di energia e ce le assicuriamo solo in un modo: con la guerra e creando le contraddizioni attraverso le quali il nostro avversario ci fornisca quanto di esiste di nostro bisogno e se non ce lo fornisca lo andiamo a prendere o con le armi oppure facciamo in modo che il nostro avversario sia costretto a cambiare padrone ed il nuovo padrone dia un altro giro di apertura alla manovella e quanto richiesto arrivi a noi a seconda delle nostre priorità ed a seconda dei nostri bisogni… e chi se ne fotte se la gente muore da una pallottola, da un missile o soprattutto di fame.Questa è l’etica del sistema vigente in mezzo al quale ci sono tutti i tentativi di darne una spiegazione sia razionale chè irrazionale purchè la colpa sia sempre dell’altro..ma credo che stavolta a questo ”ricorso storico” il Gianbattista Vico filosofo di turno impersonificato da Draghi e dal suo establishment messo su dove tutti- si dice- abbiano pari dignità-( io di questo ne dubitavo anche prima) -abbia preso un abbaglio…. e gli abbagli di solito fanno pagare prezzi spropositati a coloro che sono gli amministrati. ”Chi vivrà vedrà” disse il cieco….
Caro Marco, alla fine della lettura di questo pezzo a me sembra che il pendolo sia nel mezzo. E’ il tentativo di un pezzo di sinistra di mostrare una certa equidistanza. Si comincia denunciando i giornali mainstream, i cui giornalisti sarebbero poco credibili a prescindere, per istillare dubbi. Che alla fine producono una condanna più lieve dell’invasione russa. Faccio notare che nel tuo pezzo viene nominato Zelensky, ma non una volta Putin. Che se il 24 febbraio non avesse deciso di invadere l’Ucraina, quelle città ora devastate continuerebbero a vivere in pace. Vogliamo attribuire al fuoco ucraino anche lo sventramento dei palazzi civili e delle città? In un altro pezzo del giornale si commemora giustamente una Medaglia d’Oro della Resistenza. Ti confesso che faccio molta fatica a comprendere lo sfasamento logico di chi, da sempre, esalta il valore della Resistenza e adesso sembrerebbe consigliare agli ucraini la resa. Ma tu che sei un conoscitore delle dinamiche storiche, mi dici concretamente perché quando sono cominciati i negoziati di pace tra russi e ucraini la Russia ha continuato a bombardare? Vuol forse dire che quando i belligeranti si siedono al tavolo dei negoziati, contano anche i rapporti di forza in campo? E l’Ucraina, ora che ha respinto l’assalto a Kiev, ha qualche chance in più o in meno da giocare? Far credere che è per la pace solo chi è contro l’invio di armi agli ucraini, operazione diffusa in certa sinistra, è a mio avviso molto scorretta. Con la stessa scorrettezza si potrebbe dire che chi è contro il riarmo degli ucraini sta solo sperando che la Russia porti a termine il prima possibile “l’operazione speciale”. Anche se so benissimo che questa non è la tua posizione.
No, Lele, non c’è nessuna equidistanza, nell’articolo si dice esattamente di chi sia la responsabilità primaria di quanto sta succedendo e si dice che senza l’invasione russa tutto ciò che è successo dopo, non sarebbe successo. Detto questo, però, non si può far finta di non vedere la propaganda a senso unico dei giornali italiani, di certi politici, che tra l’altro contrasta pure con le posizioni di generali dell’esercito Italianoe della Nato, decisamente più caute anche sull’invio di armi… A me sembra che in troppi stiano tirando la corda (sulla pelle degli ucraini), senza neanche cercare uno straccio di possibilità di negoziato, opera in cui lo stesso Zelensky mi pare faccia l’ariete… invece di cercare spiragli di trattativa per il cessate il fuoco. Porsi delle domande mi sembra del tutto legittimo, anzi doveroso, perché qualcuno sta tentando di farci digerire la guerra come una pasticca ineluttabile e necessaria…
Per fare la pace bisogna essere in due e non mi sembra che la Federazione Russa per ora la voglia…
Se paragonassimo la scena che abbiamo davanti a quella di un cartone animato-ma non è tale poichè muoiono persone-si vedrebbe che -almeno questa è la mia visione grossomodo riassunta-che due adulti se le stiano dando di buona ragione e che un bambino sia nel mezzo, al quale sia stato consegnato un bastone qualche anno prima, abbia iniziato a menar botte da orbi verso uno dei contendenti e sia rinfrancato dall’appoggio di uno dei due adulti al di là dell’oceano,sicuro quest’ultimo che non verrà toccato nè dai profughi, nè dalle bombe e che paga per tenerseli lontani tutti questi grattacapi, interessato come è alla ricostruzione post bellica, come sempre del resto è successo nelle storie e vicissitudini di guerra quasi sempre direttamente od indirettamente da lui stesso provocate mano a mano che diminuisce la sua influenza nel dominio del mondo. L’appoggio formato da armi, da soldi e da consiglieri militari(quindi solo da questo si comprende che vi sia interesse da parte di chi li fornisca e che a noi viene detto che sia l’interesse per la libertà) che hanno riempito la culla del bambino che continuamente chiede armi a chi ha intorno per resistere alle botte dell’altro adulto.Una guerra, come spesso succede effettuata per delega con la mira da parte di uno degli adulti che si è espanso nel tempo vicino la casa dell’altro adulto e che come vediamo da ciò che succede in questi giorni sia quest’ultimo talmente incattivito che faccia paura al punto che altri vicini alla scena dapprima indipendenti abbiano ceduto alle lusinghe di chi vuol avvicinarsi ”in tutta libertà” alla casa dell’altro,sempre affermando che si tratti della lotta della democrazia contro l’assolutismo. Liberi tutti di credere al cartone animato, che nello svolgimento dell’animazione è animato al punto che vengono rase al suolo città, muoiano persone, ed a proposito di queste non si abbia sentore nell’occidente che rispetta le libertà che nessun dissenso interno esista verso il governo del bambino perchè vediamo solo consenso, eroismo, morte e neonati prelevati dalle incubatrici, famiglie torturate con le dita mozzate,bombe su ospedali lanciati dall’orso cattivo…. La guerra è guerra lo si sà e non ci si stupisce della perfidia umana, ma talvolta di fronte a tutto questo sempre detto da quella parte che sentiamo tutte le sere, non guasterebbe attivare quello che esiste sotto il cuoio capelluto….semprechè ci sia.Lo si vede anche dalle parole che corrono poichè Zelensky lo chiamiamo il Presidente Zelensky e il Presidente Putin col nome di Putin. Talvolta anche nelle parole è racchiusa la ragione dei comportamenti e delle idee che ci formiamo,che chiaramente fra i nostri nessuno mette in dubbio che non fossimo liberi mentre quelli degli altri al minimo ” indotti” o ancor meglio ”forzatamente indotti”. Le bugie hanno le gambe corte e con il sistema che agisce verso tutti e tutto non è facile andare a scoprire la verità, quella oggettiva però…ecco che per cercare di avvicinarvisi basterebbe un po’ di quel fosforo che non facesse parte delle bombe che DICONO che siano state lanciate…poi sempre da capire chi è che in tal caso possa averne il privilegio di parlare di tutto questo poichè scevro da responsabilità dirette od indirette.Basterebbe ricordagli che fra gas e fosforo i 5000 di Falluja ed altri luoghi senza andare tanto lontano per arrvare agli Agent Orange sia tutta una storia.Allora se il Presidente Putin è un macellaio da portare davanti al Tribunale dell’Aja con Obama e Bush cosa facciamo ? Ce li portiamo anche loro ? Perchè a queste parole si storce il naso e nessuno questi aspetti li ricorda ?
C’è un modo per risultare ”democratici” e di perseguire i propri interessi ma allo stesso tempo non dandone visione del lavoro che viene compiuto sotto le coperte, al buio dall’informazione dei servi e guai a chi dica una cosa diversa, non lo si mette in galera come sucede da parte dell’altro adulto dello stato autoritario ma semplicemnente qui da noi tale procedura la si abbuia,organizzando i talk show in modo che quando si parla delle possibili menzogne di una parte non si oda nulla che le possa confermare come tali , contando alla fine sullo sfinimento dell’altro che alla fine possa esplodere, invadere e decidere di far morire i propri cittadini accollandosi le colpe della violenza e della animalesca condizione che abbia portato con i camion dell’invasione anche i forni crematori mobili per distruggere i corpi dei propri soldati morti in battaglia…tutto può essere non mi meraviglierebbe, ma almeno si possa chiedere decenza di una informazione equlibrata e di fatti dimostrati non solo provenienti da una parte sola-ma è difficile lo capisco-talvolta l’odio è talmente alto che le idee-quelle semplici e normali- vanno a farsi friggere e rimangono in essere solo quelle di una parte, guarda caso la nostra.Troppo furbi o troppo sciocchi ? Io direi troppo servili, m’ah sarà la paura ? Una volta si diceva ” male non fare paura non avere” ma qui mi sembra che oltre al male che si faccia inviando anche le armi ed a cancellare e mettere in 12 pagina con articolini di 5 centimetri il giudizio del Papa che ha definito una pazzia l’invio delle armi, ci si procuri anche di condotte che tirar fuori la lingua e leccare il tappeto di dove passi la Nato sia un tutt’uno.E questo la dice lunga sulle manipolazioni del paese e degli imput del suo governo.E la gente stà a guardare…poi magari si risente e scende in piazza quando si tocchino le tasche per petrolio e gas ed energia,ma ogni paese merita il governo che ha…e sono abbastanza sicuro-poi la finisco- che stavolta nemmeno se cadesse un meteorite dallo spazio le cose cambieranno.Forse pensavano di aver trovato davanti a loro una Libia da dividere,od una tipologia di stati come l’iraq da occupare, ma come si ricorda con la Siria hanno fatto male i loro calcoli che avrebbero finito di produrre l’accerchiamento di una nazione già circondata al 70% del proprio confine occidentale-e basti guardare la carta geografica- altro che ”il mito la Grande Russia” nella testa di Putin…..”. ma cosa devono dire di più di quanto dicono ?: Ci sono degli Stati che se non sembrasse possibile l’attualità di risposta militare avrebberò già lanciato i loro missili su Mosca del tipo la Polonia,stati retti da governi clerico-fascistoidi accettati dentro all’Europa e facenti parte della Nato, come di sicuro avverrà con Finlandia e Svezia ai quali il padrone vero di oltre atlantico ha detto che si debbano sentire minacciati e che debbano chiedere il passaggio dalla neutralità a quello di sentirsi protetti sotto l’ombrello della Nato.”Il corridoio di Danzica” fosco ricordo delle armate hitleriane, servì da pretesto per invadere la Polonia ma oggi è cambiato poco.In questi ultimi 30 anni chi ha minacciato la Finlandia e la Svezia ? La Russia ? Chi ha ammesso nel proprio territorio delle repubblica baltiche come Lettonia, Estonia ,Lituania ben 30000 militari Nato armati cn i missili rivolti verso la Russia ? Ricordatevi bene che a tutto quanto ho detto potrete fare anche una tarase non vi sembrasse vero ed oggettivo, ma ciò che è in ballo è il poter costruire giorno dopo giorno una condizione per la quale mettere le mano sulle ricchezze contenute nel sottosuolo della Russia e Biden secondo il mio limitato pensiero è solo un ”mezzo” usato dall’oligarchia di quei 25000-30000 americani nelle mano dei quali è concentrata la maggior parte della ricchezza statunitense (corporations, multinazionali, banche finanziarie, industrie )che non indietreggeranno mai di fronte alla continuazione del rischio della non salvaguardia dei propri interessi e per continuare a controllarli sono disposti a tutto anche alla guerra di provocazione per poi dare il colpo finale.Noi siamo nel mezzo e sarebbe da miopi non capire che oggi il mondo ragiona con un punto di vista che non è più quello del bipolarismo ma del multipolarismo e le idee nostre e che ci hanno ficcato in testa con la propaganda della democrazia dovrebbero in condizioni normali tener conto della visione altrui. E’ questo ciò che si vuole di non far succedere sul campo perchè messi di fronte alla possibile miseria, fallimenti, stato sociale non più controllabile ,è il sistema autoritario allora che prende posizione e che governa le cose e le iniziative. Ed è questo che vogliono.Avvolgerci in un manto e rinchiuderci in una stanza dalla quale non si possa vedere che il loro punto di vista alias quello della Country of Fredom e che non ci liberò dal nazifascismo per purezza di intenti libertari ma per far argine ad un mondo che rischiava secondo loro di vedere la supremazia di un sistema diverso.Quello che avrebbe ridimensionato e ridotto il sistema basato sull’avere e non avere.Ed infatti su tale tema ne sono stati sempre contrari ma non di certo per amore della libertà ma per loro convenienza e salvaguardia.Ed allora-se le cose stanno cosi- l’Europa si dovrebbe svegliare e con essa l’italia.Se continuassimo in questo modo come siamo arrivati fino ad oggi ci assumeremmo anche noi la responsabilità di quello che potrebbe capitarci.A questo giro credo che ci sia un altro che possa far sul serio e forse anche con esso un altro che ci confina ad oriente. Il titlo del libro e del film ”niente di nuovo sul fronte occidentale” verrebbe smentito da quella se pur ancor oggi ”larvata vicinanza” perchè qualcosa di nuovo ci potrebbe essere e nel caso non sarebbe proprio uno scherzo.Quindi occhio, se c’è chi si ”arruola”come avviene in questi giorni o nei prossimi mesi, ci potrebbe essere anche chi costruisce per defilarsi e rendersi nel tempo sempre più indipendente perchè se fosse vera la democrazia ci stà davvero che possa essere il popolo a decidere.