Si legge sui giornali di questi giorni che la Toscana è stata scelta per installare un rigassificatore nel porto di Piombino, sul golfo di Follonica e davanti all’isola d’Elba, e per costruire una cittadella militare di 440.000 metri cubi di cemento nel parco di Migliarino San Rossore. Due notizie collegate tra loro dal fatto che entrambe sono legate alla guerra in Ucraina e ale conseguenze del conflitto, sia sul piano economico-energetico, sia su quello militare, per quanto riguarda l’Europa e la Nato.
In attesa di approfondire meglio, cresce dentro di me una forte opposizione a queste decisioni governative, sia come cittadino sia come ex presidente di una regione che tra le prime ha fatto un rigoroso piano paesaggistico”, così scrive Enrico Rossi, ex presidente della Regione Toscana fino al 2020, ma anche esponente del partito di maggioranza in Toscana. Rossi infatti dopo essere stato tra i fondatori e promotori di Leu è rientrato nel Pd. Lo stesso Rossi, a sostegno della sua tesi contraria ai due progetti, fa notare che “la Toscana già ospita al largo di Livorno uno dei tre di rigassificatori esistenti in Italia e che il Parco di Migliarino San Rossore è tutelato fin dal 1979 come area naturale protetta con legge regionale”. Insomma, il grido di allarme di Rossi è un “Giù le mani dal Parco di Migliarino San Rossore e dal Golfo di Follonica”.
Quello al largo di Livorno è uno dei tre rigassificatori nazionali. Un altro è a Ravenna e uno in Liguria.
“Non è giusto caricare ancora una volta la costa della Regione Toscana”, scrive ancora Rossi, che in Toscana e nel Pd non è l’ultimo arrivato e non è sceso dalla montagna con la piena…
Adesso il governatore Giani, successore di Rossi, dovrà spiegare e dire cosa pensa di questi due progetti. E soprattutto cosa intende fare.
Questa storia ricorda, abbastanza da vicino, quella del sito per il deposito delle scorie radioattive che dovrebbe sorgere tra Pienza e Trequanda, nel senese. La Toscana sembra attirare come il miele le mosche strutture e progetti discutibili, anche se è la regione più celebrata d’Italia, come modello di buon vivere e di tutela ambientale. Quanto alla base militare da realizzare nel parco di Migliarino-San Rossore (dove c’è anche la tenuta della presidenza della Repubblica) vale la pena ricordare che a poca distanza c’è già la base Nato di Camp Darby, situata nella Tenuta di Tombolo, del comune di Pisa, che è una base militare dell’Esercito Italiano dove sono stanziate ed operano unità militari statunitensi. Poi ci sono il deposito di Livorno e il deposito munizioni di Pisa dello Us Army. A Grosseto c’è un aeroporto militare classificato come Mob (Main Operating Base) ed è sede del 4 Stormo dell’Aeronautica Militare e base dei Caccia intercettori Eurofighter Typhoon.
Da toscani, si può dire che abbiamo già dato e che la costa grossetana, il “mare nostrum”, ci piace di più come meta turistica che come territorio militarizzato?
m.l.
M’ah?….io ho una impressione e che – beninteso una impressione da uomo della strada- ed è quella che prima di decidere queste cose i governi tastino il polso ai territori per poi regolarsi. In tal caso vista la debolezza latente di chi fatica terribilmente a dare risposte politiche-sia che riguardino quelle localistiche sia ancorpiù quelle generali- i governi non crediamo che siano distratti dall’osservazione di tale latente debolezza ma che invece stabiliscono sempre ” il grading” delle possibili risposte che possano essere fornite da territori amici totalmente o quasi, da quelli un po’ meno amici o retti da forze che non sono tutte fondamentalmente unite nell’azione di governo, anche se formalmente debbano dare questa impressione.Le scelte credo che debbano tener presente anche questo che ho espresso oltre che quelle tecniche,logistiche ed economiche e di attuale status della realtà intesa come concentrazione di strutture già esistenti sula costa in questo caso Toscana.Il fatto che un ex governatore della regione si possa opporre-sebbene facente parte e rientrato all’ovile- è un segnale da valutare che dentro a quel partito reggente ci sono forze che tirano l’una da una parte e l’altra dall’altra, ma che alla fine convergano sempre su decisioni
che le vedano in certi momenti pur essere opposte.Credo comunque, ahimè, che se sia decisa tale iniziativa , la battaglia che potrà scatenarsi venga strategicamente e mediaticamente deviata verso ”toni bassi” dalla stessa politica di partito.Questo per ragioni di opportunità politica, di aderenza alla politica generale prettamente schierata a favore dell’atlantismo e pronta a creare falsi agnelli sacrificali e fondamentalmente consenzienti interni al partito per fornire
l’impressione strategicamente politica che siamo in presenza di un rassemblement dove si discuta e questo venga fatto fino a rischiare la perdita di consensi che di certo credo che possa non mancare e che subito verrà riequilibrata sia con l’aiuto mediatico sia con la concessione di spazi ad altri partiti che voteranno le iniziative. ! Ma in pratica mi chiedo: c’è forse qualcosa di nuovo sotto il sole di quanto già non si fosse intuito nell’andazzo dell’italia e del suo partito egemone della democrazia cristiana che rimane sempre egemone anche quando possa mettersi al rischio di perdere voti ? E allora ” ad ognuno il suo….”.Di più è difficile immaginare, ma tutto questo- visto il pregresso- non mi sembra molto irreale a pensare che non si possa dispiegare e raggiungere gli obiettivi che vengono prefissati. O no ?