COMITATO ART32: “DURANTE LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITÀ DEL TRASIMENO IL PD COMPRENSORIALE NON HA MOSSO UN DITO. ORA SI ERGE A PALADINO DELLA SANITÀ”

mercoledì 17th, marzo 2021 / 17:30
COMITATO ART32: “DURANTE LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITÀ DEL TRASIMENO IL PD COMPRENSORIALE NON HA MOSSO UN DITO. ORA SI ERGE A PALADINO DELLA SANITÀ”
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A febbraio scorso la questione sanitaria del Trasimeno ha registrato una piccola vittoria con l’approvazione in consiglio regionale della mozione sull’inserimento del Polo Unico del Trasimeno nel piano sanitario regionale. La mozione, ricordiamo, è stata presentata in modo trasversale dai consiglieri regionali Rondini, Fora, Squarta, Meloni, Pace e Peppucci.

Tuttavia, tra le dimissioni a un anno dalla nomina del direttore generale della sanità Claudio Dario, le accuse di sperpero di denaro pubblico nell’allestimento dell’ospedale da campo di Perugia, il drammatico aumento dei contagi, la sanità regionale umbra appare fuori controllo.

Lo rileva il PD comprensoriale del Trasimeno in un Comunicato Stampa del 6.3.2021. La giunta regionale di centrodestra, recita il titolo, non dà risposte alle esigenze del territorio. Secondo il PD del Trasimeno, l’Umbria sarebbe in preda alla più totale disorganizzazione con l’aggravante della sospensione di tutte le prestazioni sanitarie non relative al Covid.

In sintesi, il Comunicato del PD urge il completamento dei lavori delle strutture di Città della Pieve e Castiglione del Lago, come da legislazione precedente, l’assunzione di personale medico e infermieristico, l’acquisto di nuove attrezzature come la risonanza magnetica e il potenziamento della medicina del territorio.

Ma il Comitato Art32 di Città della Pieve non ci sta. In un Comunicato Stampa di replica, scrive: ci preme rendere noto che in quattro anni di attività del Comitato, nessun esponente del PD comprensoriale o locale ha mai preso una posizione pubblica in merito alla realizzazione dell’oggi ‘”auspicato” Polo Unico, o sulla condizione sanitaria del Trasimeno in generale. Informalmente, qualcuno si è espresso in termini di campanilismo.

Sul completamento dei lavori di riconversione e ristrutturazione, il Comitato ricorda che a smantellare la struttura ospedaliera di Città della Pieve senza previa realizzazione di servizi sanitari adeguati alternativi, e cancellare dalle mappe sanitarie il Polo Unico, è stata proprio la giunta Marini (PD). E che mentre questo scempio avveniva, prosegue il comunicato, il PD comprensoriale non apriva bocca e non muoveva un dito.

Per quanto riguarda l’urgenza di assumere personale medico e infermieristico, il Comitato sostiene che se è vero che la Giunta Tesei/Coletto ha effettuato un numero di assunzioni insufficiente a coprire le esigenze di organico, con gravi ripercussioni sul personale e su una organizzazione sanitaria caotica, dall’altra parte è vero anche che la questione della carenza dei medici è di vecchia data.

Già nel 2018, scrive il Comitato, si metteva l’accento sulla fuga del personale di emergenza-urgenza, per esempio, verso Lazio, Marche e Campania, dove le condizioni contrattuali e di lavoro erano, e sono, nettamente migliori.

E a questo proposito, il Comitato rileva come la fuga dei medici sia stata al centro delle riflessioni della procuratrice regionale della Corte dei Conti dell’Umbria, Rosa Francaviglia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021: “dovrebbe indurre ad attente riflessioni il fenomeno dell’esodo dall’Umbria di medici specialisti e specializzandi, di tecnici e di infermieri, i quali, peraltro, si sono formati in ambito regionale”.

E ancora: “non si può prescindere da un’attenta analisi dei meccanismi distorti disvelati dall’inchiesta della procura della Repubblica perugina sulla cosiddetta ‘Sanitopoli’ in un contesto in cui la gestione della sanità pubblica regionale è stata lungamente condizionata da un forte e radicato sistema di controllo autoreferenziale, caratterizzato da un coacervo di cointeressenze illecite”.

Non bisogna dimenticare, scrive il Comitato, che in merito ad assunzioni e concorsi, il PD registra attualmente almeno tre pezzi da novanta rinviati a giudizio per manipolazione di concorsi, pratica di cui nessuno sapeva nulla e su cui nessuno è mai intervenuto negli anni in cui accadeva. Anni in cui la sanità andava a ramengo sventolando un benchmark da passerella.

La causa della sanità del Trasimeno, conclude il Comitato, andava perorata con forza e compattezza da tutti i soggetti politici del territorio. Invece è stata ignorata, boicottata,  strumentalizzata, e silenziata per quattro durissimi anni.

e.c.

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