MOZIONE BIBARTISAN IN REGIONE RIAPRE IL FRONTE PER L’OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO. CITTA’ DELLA PIEVE, L’OPPOSIZIONE CHIEDE LO SCREENING DI MASSA, COME A CHIUSI
PERUGIA – in sede di Consiglio regionale è stata approvata all’unanimità la mozione presentata in modo trasversale dai Consiglieri regionali Rondini, Fora, Squarta, Meloni, Pace e Peppucci che impegna la Giunta a riprendere in mano il progetto dell’ospedale unico del Trasimeno. Naturalmente è solo un primo passo, ma un passo significativo che può, forse, riaprire i giochi. Nello specifico, la mozione presentata dai consiglieri di maggioranza e di opposizione, chiede alla giunta di impegnarsi a:
– prevedere nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, il completamento del sistema del Poli unici territoriali previsti nel Piano Sanitario 2009-2011, attraverso la realizzazione del Polo Unico del Trasimeno;
– integrare la rete ospedaliera con il costituendo sistema di elisoccorso al fine di ridurre i tempi di accesso alle strutture sanitarie;
– ad assicurare, nelle more della realizzazione del Polo Unico del Trasimeno, la piena funzionalità e completamento dei lavori dell’Ospedale di Castiglione del Lago in termini di strutture, dotazioni strumentali e di personale nonché la presenza di un presidio di area disagiata all’Interno della ex struttura Ospedaliera di Città della Pieve, e nel contempo, a provvedere all’avvio del processo di potenziamento dei servizi territoriali dei diversi comprensori, sulla scorta della proposta che verrà presentata dall’Unione dei Comuni in funzione di Comitato dei Sindaci.
Il sindaco pievese Fausto Risini commenta così la mozione: “E’ motivo di grande soddisfazione che venga riconosciuta a quest’area la parità di diritti che gli era stata negata. Ora a livello ufficiale l’impegno c’è, attendiamo fiduciosi i prossimi step”.
Intanto a Città ella Pieve il gruppo consiliare di minoranza, prendendo spunto dallo screening di massa effettuato a Chiusi la settimana scorsa, e che ha rilevato una trentina di “positivi asintomatici” residenti in altri comuni, Città della Pieve in primis, chiede che anche nella città del Perugino venga promosso di concerto con Regione, Anci e Asl, un identico test, proprio per scoprire “eventuali asintomatici, ovvero coloro che diffondono il virus senza saperlo”. Il gruppo di opposizione chiede anche all’amministrazione comunale di “adoperarsi nelle sedi opportune, per accelerare l’ancora lungo percorso verso la vaccinazione di massa, impegnandosi per rendere ancor più capillare la somministrazione dei vaccini nel territorio, senza dimenticare che Città della Pieve doveva essere il punto di riferimento per le attività distrettuali nell’area sud del Trasimeno”. Insomma il “caso-Chiusi” viene preso a modello anche a Città della Pieve, che con Chiusi confina e da sempre intreccia rapporti robusti in campo economico e scolastico e anche sul piano dei rapporti familiari…