CONTRO L’IDIOZIA NON SI VINCE
Mi è costato fatica acchiappare questo pensiero, ma mi arrendo all’evidenza: a me la stupidità mi spiazza. Trasecolo proprio. I neuroni sensitivi vanno in tilt, il cervello annaspa, le parole si smaterializzano. Non so come affrontarlo un commento cretino. Non ho gli strumenti, la forma mentis, il bagaglio adeguato. Ci deve essere un know how della cretineria applicata che non ho acquisito.
Quindi, ecco. Ogni volta vado in affanno, invoco frasi altrettanto banali da obiettare, concetti abbastanza cretini da opporre. Ma non produco nulla di replicabile, la nebbia resta lì, incollata alla corteccia cerebrale. Dopo, sempre dopo, qualche barlume di replica mi sfiora. Fatta eccezione per Travaglio e Carofiglio, che hanno sempre la battuta pronta (‘tacci loro), al resto dell’umanità la frase azzeccata viene sempre anni luce dopo.
Ma poi no. La frase azzeccata nasce da un ragionamento, un’analisi, un’idea, una tesi, un pugno di dati. Tutta roba che con la cretineria stride peggio di una frenata secca. E si sgretola. Allora alzo le mani. Contro l’idiozia non si vince.
Chi non capisce, non patisce, mi dice un amico che glielo diceva sua nonna. E infatti il cretino non capisce, per lui (o lei) quella carenza di controbattute è direttamente proporzionale all’ insufficienza di argomenti. Che a lasciare interdetti sia la cretinaggine, e non la levatura, delle sue osservazioni non ci arriva. Così alla fine la cretina sono io. E mi ci sento pure. Gli anni sono passati invano. Ogni volta è uno stupore rinnovato.
Giuro che ho tentato più volte di decifrare gli arcani labirinti dell’idiologia, ma no, non sono capace. Forse ci vuole una formazione specialistica. E molta pratica, immagino.
Che poi, a lasciarmi interdetta non è tanto la sostanza (si fa per dire) dell’enunciato quanto la consapevolezza che la cretineria non ammette il dubbio. È l’universalizzazione di una realtà circoscritta, delimitata dalla percezione dei propri sensi. Dogmatica come solo la fede sa essere. E contro la fede cosa vuoi argomentare.
Io, anzi, quasi quasi li invidio gli idiologisti. La fede è un porto sicuro, una narrazione rassicurante del mondo dove tutto ha un senso. Loro sanno sempre cosa dire. Io no, evidentemente. E poi, io dubito di tutto.
A proposito di cretineria, la scienza vocifera che il livello d’intelligenza dei paesi sviluppati sia in fase calante. La crescita dell’incretinimento sarebbe iniziata nel nuovo millennio generando l’Effetto Flynn capovolto. James Flynn è lo scienziato neozelandese che ha rilevato l’aumento di valore del quoziente intellettivo medio delle popolazioni nel corso degli anni.
Lo studio di Flynn, pubblicato nel 1987, osserva e annota il Quoziente Intellettivo dei ragazzi nell’arco di 25 anni, ( 1947- 1972), riportando un aumento di 8 punti. Orbene ( mi piace orbene), agli albori del duemila si è scoperto che ogni anno il QI diminuisce con una media dello 0,25-0,50. Come già rilevato altrove, stiamo diventando più stupidi.
Ma non sono sicura che sia una cattiva notizia
effetto Flynn, James Flynn, QI