BALOTELLI, I CORI RAZZISTI, I ROGHI DEI LIBRI… E I FASCISTI CHE SI SENTONO SDOGANATI E PROTETTI

Succede che a Verona, allo stadio Bentegodi, un giocatore del Brescia, tale Mario Balotelli (nome da metalmeccanico della Breda) ma famoso top player ex Inter, Milan, Manchester City, Nizza e Marsiglia, viene fatto oggetto di cori razzisti. Sì perché è italiano, ha giocato 36 partite in nazionale (con 14 gol) e ha nome e cognome da metalmeccanico della Breda , ma è nero. E secondo il capo ultras del Verona “non potrà mai essere del tutto italiano”. Perchè è nero. Balotelli ferma la palla, la calcia in tribuna, come fece Boateng in una amichevole del Milan, l’arbitro stoppa per qualche minuto la partita… Si riapre il dibattito sui cori razzisti.
Il capo ultras in questione si chiama Luca Castellini. Ma non è solo un capo ultras. Proprio oggi alla Camera dei Deputati, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha annuciato che “Luca Castellini, esponente di Forza Nuova e ultras del Verona, è stato deferito all’autorità giudiziaria per la violazione della legge Mancino”. Che è una legge del 1993 che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Il ministro dell’interno Salvini lo avrebbe fatto?
Lo stesso Castellini intervistato da una radio aveva detto: “Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la ‘Commissione Segre’, perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?”
Ecco la commissione Segre. Già, Liliana Segre, 88 anni, reduce e sopravvissuta ad Auschwiz. Con ancora il numero tatuato sul braccio. E’ senatrice a vita ed è costretta a girare con la scorta del carabinieri, perché oggetto di messaggi intimidatori e minacce. Anche 200 al giorno. In quale altro Paese un ex deportato deve circolare con la scorta alla soglia dei 90 anni, perché rischia la vita? E rischia la vita perché racconta cosa ha vissuto nel lager, cosa è stata la Shoa, cos’è stato il nazismo?
L’equazione Castellini, l’ultras-Forza Nuova e il clima contro la Segre è facile facile. Non ci vuole di essere dei geni in matematica per farla.
Martedì sera, verso cena, a Roma c’è stato un omicidio, o meglio: è morta una persona. Zona Cinecittà.
Un tentativo di rapina ad un bar finito male, da parte di due malviventi. Così dicono le cronache a caldo. Ma non si capisce chi abbia sparato, se il titolare del bar per difendersi, o il complice della vittima, per errore. Fatto sta che uno dei due rapinatori rimane ucciso. Il titolare del bar ferito.
Non è il primo caso del genere, ma in altre circostanze abbiamo assistito a trasmissioni fiume in Tv, apertura dei Tg e dei giornali,invocazioni della pena di morte, gente che urla e vorrebbe farsi giustizia da sola… Stavolta niente. Al massimo una breve in cronaca di Roma, pagine interne. Strano. Come mai?
La risposta forse sta tutta qui: il titolare ferito del bar si chiama Zhou Chao Kang, cinese.
Il morto è Ennio Proietti (69 anni), il complice Enrico Antonelli (58), italiani.
Sempre a Roma due giorni fa succede un’altra cosa. Va a fuoco la libreria “La pecora elettrica” in via delle Palme, zona Centocelle. La libreria avrebbe riaperto i battenti proprio oggi, dopo mesi di chiusura dovuti a un altro incendio di origine dolosa avvenuto il 25 aprile scorso. Data forse non causale.
E il 9 ottobre era stata data alle fiamme la pizzeria di fronte, oscurando, di fatto, le uniche due luci accese di sera in quel tratto di strada.
Ieri sera circa duemila residenti hanno sfilato a una “marcia di solidarietà e di autodifesa”, con i cartelli a forma di pecora: “Da stasera ci mettiamo per strada perché ci pensano i cittadini, non le istituzioni o i politicanti, a fare la difesa del nostro quartiere”.
La Pecora elettrica, incastonata tra il parco del Forte Prenestino e la Palmiro Togliatti, è diventata un punto riferimento per tutti i residenti anche per il lavoro svolto con il comitato di quartiere nella riqualificazione del parco antistante. E per essersi posto come luogo sempre aperto e pieno di vivacità culturale. Capace di offrirsi come spazio libero di coworking, così come di organizzare centinaia di eventi.
Due le piste seguite dagli inquirenti: 1) un’azione di avvertimento di matrice neofacista, il “rogo dei libri” è una prerogativa della cultura mussoliniana che sta rialzando la testa; 2) un’azione della malavita organizzata, contro dei locali, che con le luci accese e la presenza di persone fino a tarda notte, costituiscono un ostacolo allo spaccio di sostanze stupefacenti e traffici illeciti. Ma per chi frequenta la libreria la prima ipotesi è la più probabile… Perché in certi casi le equazioni sono fin troppo semplici. E i neofascisti – qualcuno si è presentato in divisa nazi anche a Lucca Comics – si sentono sdoganati e protetti. Liberi di agire, perché sanno che buona parte del paese non solo li tollera, ma li sostiene addirittura…
E anche fuori dai confini italiani la situazione non è migliore. A Dresda, città martire della seconda guerra mondiale, in Germania, è stata dichiarata una sorta di “emergenza nazismo“. Il consiglio comunale della città ha approvato una risoluzione nella quale si denuncia che “idee e azioni antidemocratiche, antipluraliste, misantrope e di estrema destra, compresa la violenza, avvengono con sempre maggiore frequenza”.
Poi dicono che i fascisti, i nazisti oggi non esistono, che sono un’invenzione dei comunisti. Possono pensarlo forse i democristiani della Cdu di Dresda che hanno votato contro l’odg del Consiglio Comunale, ma noi no. Troppi fatti incresciosi e inquietanti, di fronte ai quali bisogna fermare il pallone come ha fatto Balotelli. E denunciare. Anche nel ’22, e nel ’38 e nel ’43 c’era gente che minimizzava e faceva finta di non capire…
m.l.
Marco,mi spieghi perché questo succede solo a Balotelli ? Nel campionato Italiano hanno giocato decine di ragazzi di ” colore ” ! Nel Milan,nell’ Inter ,nella Roma,moltissimi veri e propri campioni anche di simpatia,perché questo succede in particolare a Balotelli ?,perché è un arrogante,presuntuoso,borioso,ignorante e lo dimostra in ogni occasione lo ha dimostrato anche come ” professionista ” un vero flop ? Litiga con lo spogliatoio,con l’allenatore,con la dirigenza,con i tifosi sia in Italia che all’estero,le squadre di élite non lo vogliono,vuoi mettere Balotelli con Gullit,con Weha,con Pelé, con Okaka,Babacar,giocatori seri bravi professionisticamente. Succede solo a lui perché ?
,con la dirigenza
Ma non é vero, é successo a molti giocatori di colore in Italia (Koulobaly, Kean e via dicendo) per non parlare della serie minori dove è all’ordine della domenica o sabato. Il problema come scritto nell’articolo è che anni fa nessuno si sarebbe sognato di insultare per il colore, ed adesso pochi molti pochi si indignano quando qualcuno insulta. Esempio pratico: campionato di Eccellenza Umbra Pievese-Pontevecchio, un giocatore di colore della Pontevecchio espulso per una spinta/gomitata e dagli spalti un paio di Pievesi iniziano con i classici insulti razzisti…be sempre dalla parte Pievese i tre (compreso me) che si sono arrabbiati per quelle parole ignobili sono state sommersi di insulti dalla stessa tifoseria locale…no non solo Balotelli caro mio ma decine e decine di casi ogni weekend
Premetto che per me il calcio anche se non esistesse non bisognerebbe di certo inventarlo e che non sono uno di quelli che sfoga le proprie ansie su di esso e che se non esistesse non andrei di certo in depressione come succede invece a parecchi che sembra che vivano per tale sport.E’ uno sport come tanti, un bello sport spettacolare come tanti ma posso dirlo?: rovinato come parecchie altre discipline dai soldi ai quali è assoggettato tutto, comportamenti, speranze di carriera ecc ecc senso dell’arricchimento ecc, dove intorno si assiste alla nascita di fatti mediatici e di discussioni che sembrano importanti per la vita delle persone ma che non lo sono di certo ed anche di faziosità. Da non dimenticare che intorno ad esso girano economie milionarie, e quando girano tali economie il comportamento dell’ etica umana viene stravolto.Punto. Detto questo e non volendo difendere nessuno credo che prima di aprire bocca da parte dei media occorrerebbe pensare che non debba essere giusto mettere tutto alla stessa stregua anche nei riguardi di un comportamento deprecabile come è il razzismo. Con questo voglio dire che la reazione della gente spesso parte da pulsioni di rabbia ed i tifosi ultras(altra categoria secondo me di natura demenziale spesso sostenuta dalle squadre per mere ragioni economiche e non altro-quindi anche lì se uno volesse andare a scavare credo che si rileverebbero non solo atteggiamenti ma anche sostanza da essere messa all’attenzione della giustizia ) il fatto di contestare una persona di colore non sempre può rivestire un fatto di natura razziale ma per quanto passa adesso nella società viene letto come ”razzismo”.Con tutto questo volevo dire che anche da parte dei calciatori di colore talvolta vi sono comportamenti non sportivi e densi di non umiltà poichè la loro cultura con l’aiuto mediatico è cambiata da quella d’origine e vivendo in italia dove le attenzioni per il calcio vengono ritenute spesso più importanti di quelle della salute o dell’economia, parecchi si ritengono come degli Dei in terra, ed in tale sottocultura ci zuppano i media a tutta randa.Non sò se questo sia il caso di Balottelli che è di nazionalità italiana come tante persone di colore ma sò nello stesso tempo una cosa ed è quella che spesso culturalmente parlando, i soldi diano alla testa e si riflettono nei comportamenti, che in quello sport li vediamo tutti i giorni quali possano essere. Il razzismo può prendere spunto anche da tali comportamenti per manifestarsi ma prima di parlare occorre da ambedue le parti essere giusti giudici di ciò che sia razzismo e di ciò che non lo sia e ciò che siano gli atteggiamenti ed il vociare da parte di folle di persone che inveiscono verso i giocatori. Che frange al limite della delinquenzialità facciano parte di squadre che con i loro cori facciano venire la pelledoca è verità assoluta, ma è anche verità assoluta che in questa fase che noi viviamo nel nostro paese ogni aspetto ed ogni comportamento viene preso come un fatto di razzismo e c’è anche chi se ne approfitta.E francamente sarebbe l’ora di finirla perchè ci sarebbero da riempire molte colonne di giornali su tante questioni e stati di disperazione della gente, che badare al calcio ed alle sue elocubrazioni da parte dei media, per gente fatta diventare milionaria perchè sà dare i calci al pallone meglio di altri.E’ il fatto che si perde il giusto senso di equilibrio e di tutto questo la prima responsabilità è della politica ma anche dei media.Si censurano tante cose che servirebbero ad arricchire la critica e la conoscenza, mi chiedo perchè si dia tanto risalto a fatti come questi, che se non venissero messi in evidenza parecchi come me dormirebbero ugualmente..
L’articolo ovviamente non è sul calcio. Cita l’episodio di Balotelli perché è successo anche quello come l’incendio alla Pecore Elettrica o le minacce a Liliana Segre. Quanto a Balotelli, più volte il ragazzo ha avuto comportamenti sopra le righe, diciamo pure da coglione. Ma non per questo deve o può essere insultato perché nero. E non si può dire che siccome è nero non potrà mai essere italiano come ha affermato il capo ultras del Verona che è anche un fanatico nazifascista e va allo stadio con la bandiera con la svastica. Il problema, di cui si parla in questo articolo è il fascismo che si sente sdoganato dalla politica e rialza la testa, non quello dei soldi che avvelenano il calcio e altri sport o i comportamenti da coglione di tanti campioni o presunti tali. Carlo, se ti soffermi solo sul calcio mi fai pensare che tu abbia letto il titolo e guardato solo la fotografia, senza leggere il resto.
No. L’articolo logicamente l’ho letto tutto e sono d’accordo con quanto dici.la mia risposta era incentrata solamente su Balottelli e difatti il mio intervento è cominciato prendendo spunto dallo stesso che citi.Quello che mi premeva far notare è il fatto che in questo clima ogni cazzata demenziale è buona per mettere l’accento sul tema del razzismo. Io non seguo detto sport ma quello che dice Niccolò mi sembra una cosa sensata quando fà il paragone con altri giocatori di colore che non ricevono insulti. Quando vediamo che viene messo tutto alla stessa stregua-tipo il discorso che ha fatto il Sindaco di Predappio( che chiaramente non c’entra nulla col discorso del razzismo) ma si paragonano temi come le foibe od il comunismo e dice che pagherà il viaggio allo studente quando sarà stabilito che le visite non debbano essere solamente ai campi di sterminio nazisti ma anche ad altri campi che a seconda del suo pensiero sono campi di sterminio anche quelli, prescinde dalla volontà della conoscenza storica degli avvenimenti e rende un giudizio totalizzante sulla storia, cosa secondo me di grande sottocultura che manifesta una volontà di affrontare i temi con un pregiudizio che rende sensibili agli avvenimenti prescindendo dalle cause per le quali quei fatti che sono anche di sangue certamente siano accaduti.Andiamo fuori tema adesso ma sarebbe bene aprire un bel dibattito su tutto questo ma purtroppo non è facile rendere una equilibrata visione quando la storia ha registrato morti e tragedie da ambedue le parti, e questo ,lo si deve anche a cosa ha prodotto la scuola nel nostro paese e quale tipo di educazione abbia dato alle generazioni della fascia di età del sindaco di Predappio ma soprattutto anche a quelle più giovani di lui.Quelle più giovani fra una ventina di anni saranno in età da poter contare e pesare, nella politica così come nell’economia e nei rapporti umani, ed è così che si riperpetuano le ingiustizie, non dicendo le verità e facendo apparire che la società moderna e le idee della sinistra camuffata ed intesa ”di sinistra” siano i veicoli per riproporre e far riformare l’ingiustizia.Questa è la funzione delle distorsioni, cosa che abbiamo visto emergere in maniera scandalosa nel Parlamento Europeo sul giudizio di equivalenza fra Nazismo e Comunismo.E questo metodo di mettere tutto e tutti alla stessa stregua è LETALE, ed è LETALE soprattutto per la democrazia, perchè la sua finalità è quella di parlare alla pancia delle persone e non alla mente delle stesse.E tali persone sono quelle che in massima parte in buona fede hanno il rigetto della politica perchè mettono tutto e tutti alla stessa stregua.Ma ragioniamo un momento sulle responsabilità di tutto questo oppure anche se le sappiamo ci rifiutiamo di vederle?
Di quale colore sono stati i governi che per 70 anni hanno governato ,anzi sgovernato, e quale sia stata soprattutto la natura dello sviluppo che hanno imposto al paese e quindi anche alla formazione del pensiero delle persone? Troppo difficile riflettere su questo? Troppo difficile capire che in esso ha sede la distorsione per la quale oggi masse umane nel nostro paese sono al limite di entrare in un terreno di reazione e che vengono affilate le armi per rivalse di questo tipo? Allora vediamo chi sia chi difende chi e quali siano le idee che si contrappongano a tutto questo,senza scivolare nelle cazzate che definire una persona ”Negro” sia cosa offensiva. Io ho studiato nel dopoguerra perchè nato nel 1946 ed all’età di cinque anni sui libri di scuola(te li posso far vedere poichè li ho serbati tutti fino all’ultimo,anche quelli delle medie e delle scuole superiori e quando si parla e si definiva la razza africana veniva scritto ”razza nera” o ”negroide”.Oggi è diventato un termine offensivo al punto che anche dove una vlta si esercitava veramente la separazione razziale e la segregazione, venivano esposti cartelli che assegnavano l’uso di strutture pubbliche alle differenti razze: in Sud Africa ma anche nell’East Africa non è più in uso il termine ”negro” ma ”coloured” già da dopoguerra.Chi ha decretato che sia offensivo il termine ”negro”? L’abbiamo decretetato noi occidentali a nostro uso e consumo dando l’impressione che chiamare un essere umano ”negro” possa essere disdicevole,mentre magari siamo stati sempre noi l’impedimento al fatto che si potessero innalzare economicamente ed abbiamo represso le loro lotte per l’indipendenza, soggiogandoli, però non si potevano chiamare ”negri”.Quindi tutto questo se lo vai a spiegare ad un tifoso ultras del calcio è fatica prima di farglielo entrare in testa su come l’occidente abbia agito comprimento la libertà di centinaia di milioni di africani.A quell’ultras non frega nulla, non interessa nulla di tutto questo, vede solo il fatto che un giocatore del tipo di Balottelli si inalberi perchè sente un coro di imbecilli che lo contestano ed è portato al rifiuto di tale situazione e condizione.Ma quello che vale in tale giudizio lo determinano i media nelle menti delle persone, che sono spessissimo spinti ad evidenziare il fatto ma a non risalirne alle cause.Comunque in tutti i casi è evidente che la nostra società abbia abdicato alla formazione di un corretto pensiero e che abbia fatto pesare nella maggior parte dei casi nell’amministrazione della scula e nella formazione,le istanze POLITICHE dei governi che in 70 e più anni sono successi in Italia.E qui stà la differenza fra il nostro paese e quelli dove da decenni ed anche da un secolo e mezzo-diciamolo pure- è in atto una integrazione di natura civile di altre popolazioni dovuta soprattutto
alle caratteristiche e prerogative del sistema economico dove sono immerse le differenze.E’ verso questa forma, utile per certi versi ma anche spessissimo brutale di assuefazione veloce e senza mezze misure, che molte popolazioni sono spinte anche a reagire con violenza
rifiutando di farsi soggiogare da imput quali la globalizzazione e diciamocelo anche francamente che per resistergli e conservare la propria diversità occorre essere dotati di cultura e conoscenza dei problemi, cosa questa che non hanno la maggioranza delle persone che vediamo migrare verso di noi, perchè loro cercano solo di fuggire alla miseria ed alle guerre avendo una visione anche distorta delle regole che vigono al nostro interno.Daltra parte l’uomo è un animale pensante e se tende a soddisfare i suoi bisogni primari che sono essenzialmente quelli dell’accesso al cibo, al coprirsi, al lavorare e non hanno cderte condizioni nei loro paesi provocate queste anche dalla nostra azione occidentale nella storia, credo che non debbano essere disprezzati e condannati ma ricevere da noi un giusto metro di giudizio delle loro vite che naturalmente esprimono.Fuori da questo c’è il razzismo che si diceva, talvolta che si esprime in maniera becera, grossolana e sottoculturale e che non fa ragionare le nostre menti e vedere di chi siano certe responsabilità.Ed allora quando siamo andati nella storia a bombardare, con armate intere ad interferire nei loro mondi provocando tragedie, morte e separazione, nula è scaturito da noi come reazione a tutto questo.Ed allora oggi prendiamoci quanto si è prodotto,ben sapendo che nulla si crea e nulla si distrugge e quanto è oggi è la conseguenza diretta di ciò che è stato ieri.
Niccolò dice una cosa non vera e lo sa. Di casi come quello accaduto a Balotelli se ne contano a decine, tutte le domeniche. Non solo nel calcio. Qualche esempio: Dani Alves, quando giocava nel Barcellona si fermò e raccolse una banana che gli avevano tirato addosso e se la mangiò, sfidando i tifosi razzisti. Boateng, quando giocava nel Milan fece esattamente come Balotelli, fermando il pallone e scaglandolo con forza in tribuna dove erano i tifosi che gli facevano “buuu!”. Ma è successo anche a Kean e ad altri. A Duncan, ad esempio in Sassuolo-Fiorentina di 10 giorni fa (tifosi viola). Ma succede anche ai ragazzini nei campi di provincia a Chiusi o a Città della Pieve (come testimonia un commento qui sopra). A volte un giocatore viene “beccato” perché sbaglia, ma se è nero la razione di fischi è doppia… E dire “zingaro” agli slavi, cosa piuttosto frequente, è la stessa identica cosa. Minimizzare è quello che vogliono i razzisti e i fascisti. Che poi sono gli stessi che non vogliono vedere o insultano i ragazzi che stanno davanti ai supermercati, i “neri” che incontrano sul pullman o in fila alle poste. Fino a qualche anno fa certi insulti non si sentivano, certi atteggiamenti rimanevano piuttosto sottotraccia, perché apparivano comunque sconvenienti, insopportabili. Ora non è più così. E’ vero che le curve degli stadi sono spesso fortini dell’estrema destra, ma il razzismo e il fascismo, come si vede, e come si cerca di dire nell’articolo, non è solo nelle curve. Purtroppo.
Vedi Marco,io dico la verità! Se una partita dovesse essere interrotta perché il pubblico dice cornuto all’ arbitro nessuna partita finirebbe in tempi normali. Se i giocatori ” non di colore ” dovessero smettere ad ogni ” figlio di puttana ” le partite non finirebbero in tempi normali !
Cosa voglio dire,voglio dire che bisogna smettere di essspere ” razzisti ” ma anche bisogna essere più flessibili e non dare peso,come fanno i vari ” Balotelli ” alle ” provocazioni ” ! In poche parole,chi ha cervello lo usi !
Balotelli è un po’ carente,di cervello,di educazione,sa dare solo due calci ad un pallone ! C’era un giocatore dell’Inter,più nero del b.del c. di Ludovico il Moro,del quale non mi ricordo il nome,che si era reso simpatico ai tifosi e al pubblico per quel suo modo di festeggiare facendo delle spettacolari capriole ! Se Balotelli rispondesse agli insulti dimostrando talento e simpatia uniti ad un minimo di cervello nessuno lo offenderebbe. Sapendo tutti che quello è il modo per mandarlo nel ” pallone ” si è fatto la frusta per il suo culo ! ” nero ” !