SAN CASCIANO: LA TERRAZZA DEI VIP (MA E’ QUELLA LA CULTURA GIUSTA?)
SAN CASCIANO BAGNI – Non ce ne voglia la giovane neo sindaca di San Casciano, Agnese Carletti. Politicamente l’abbiamo sostenuta. E crediamo che possa far bene alla guida del paese termale più a sud della provincia di Siena. Ma gli incontri della “Terrazza” che echeggiano da lontano quelli della Versiliana, ci sembrano un po’, come dire? Provincialotti.
San Casciano Bagni, da qualche tempo è la meta Vip numero uno del sud senese. Un tempo era Cetona. Ora, soprattutto per le terme, è San Casciano. Non c’è niente di male, ovviamente, nel programmare eventi cultural-mondani in piazza. Ma il provincialismo e una certa sudditanza emerge, quando vedi che a parlare, dalla “terrazza” è Carlo Cracco. Ovvero un cuoco. Per carità, in Tv ci sono 15 trasmissioni al giorno in cui cuochi e chef si sfidano, si raccontano, danno lezioni… Ma che cosa può raccontare al mondo e ai sancascianesi Carlo Cracco? come si friggono le patatine San Carlo senza far passare l’olio di cottura?
Poi certo, lui fa parte del jet set e il jet set ama parlarsi addosso, da sempre. Certo, anche un cuoco o chef che dir si voglia, è a suo modo un “campione” se è titolato. Come un calciatore, un politico di rango, un giornalista di grido. Chi lo nega? Ma, se la vogliamo dire tutta, i cuochi quello che hanno da raccontare lo raccontano nei ristoranti. In pubblico, in “terrazza”, è piuttosto banale parlare di come si frigge una zucchina o come si fa una tartare… Ed è banale tutto ciò che vi si costruisce intorno..
E’ cultura anche quella, per l’amor di di Dio, chi lo mette in dubbio? Però… Però, esaltare i cuochi alla Cracco, come fossero i novelli mètre à pensér dell’epoca moderna, beh, forse è esagerato. Vorrei vederli Cracco e i suoi colleghi Bastianich, Bottura, Beck, Alajmo ecc. ad “appiciare” i famosi pici di Celle…
La ‘cultura materiale’ è quella di Cracco & C. o quella delle massaie cellesi? Tutte e due probabilmente, ma nessuno porta le massaie cellesi a parlare e a raccontarsi sulla “Terrazza”. Qui sta il problema. E il nodo. Ovvero la sudditanza culturale, politica e psicologica allo star system. All’informazione mainstream. Alla moda del momento.
Ecco, forse Agnese Carletti si è affidata, per allestire e gestire l’evento, a figure esperte nel ramo, che però fanno riferimento a quella cultura lì. E lei che non è stata neanche renziana quando Renzi volava, qui ha fatto un piccolo passo falso. Niente di grave o irreparabile, ci mancherebbe. Magari Cracco è stato pure simpatico. Come lo saranno Brunello Cucinelli (altro esemplare primario della medesima cultura, che io prenderei comunque con le molle e belle lunghe) o Sabrina Impacciatore o Andrea De Gortes, detto “Aceto” che da giovane vinceva a ripetizione il Palio di Siena a cavallo di un caval…
Occhio insomma, Agnese, a dare un’immagine di San Cascano come il borgo dei Vip, dove tutto ruota intorno ai Vip, dove la cultura è quella dei vip che impongono anche la loro idea di cibo e di cucina, solo perché vanno di moda e si fanno pagare a peso d’oro due zucchine due, trifolate e presentate in un cucchiaio di crema di carciofi e 1 mirtillo a dare colore…
A San Casciano, precisamente ai “vasconi” con l’acqua termale, anche 40 anni fa venivano i Vip romani a fare il bagno nudi di notte (e a farsi le canne) nell’acqua calda. Ricordo, se la memoria non mi inganna Luca Barbarossa, Mario Castelnuovo, Bianca Berlinguer ma anche molti altri, giornalisti, attori del cinema e della Tv, scrittori, pittori… che nessuno invitava però a parlare in terrazza. Come le “piciaie” cellesi.
A noi piace mettere i piedi nel piatto. E’ un po’ il nostro mestiere. E se il piatto costa quanto un collier non proprio di bigiottera, ce lo mettiamo anche più volentieri. Siamo fatti così. Scusa la franchezza, compagna Carletti…
Marco Lorenzoni
Avresti preferito un festival del Teatro Nô? Oppure una rassegna di cori dell’alta montagna? In questo caso parleremmo di cultura anzi, Cultura, ma rivolta a chi? Troppo spesso ci si dimentica che la cultura è fatta dell’evento e degli strumenti per interpretare il gesto tecnico che ci passa davanti. Ormai, se non si fa la sagra della lasagna arrosto, credo che sia stato tutto visto e programmato. Purtroppo, non si fa più politica culturale ma si affida a un “impresario” il compito di organizzare spazi di svago – più o meno svaganti, d’accordo -. Probabilmente, la Carletti ha ereditato una programmazione precedente. Ma questo non toglie che, seppur lontanissimo dai miei interessi, una serata con un Cracco non possa essere interessante o istruttiva. Ad es., io ho avuto modo di leggere tempo fa un articolo di Chef Rubio a proposito di tutela della biodiversità alimentare in America Latina: mi ha lasciato basito per la profondità delle argomentazioni e per la ricchezza di conoscenze che denotava. Da allora, se posso, ne guardo tutte le trasmissioni unte e camionabili che fa. Quindi, anche Cracco avrà (avuto) i suoi argomenti. In ogni caso, credo che le serate siano più di richiamo che di contenuto: uno va lì, si siede in mezzo ai vari volti più o meno noti, ha modo di misurare la sciccheria della tizia o la cafonaggine del tale e la democrazia è salva: si sentirà vip tra vip. Finita la serata non smetterà il suo abito di mini-piccolo-medio borghese: domani è sempre un altro giorno. E in più si sarà pure divertito.
Salve Sig. Enzo. Piacere di leggerLa.
Analisi “quasi …giusta la Sua.Tranne il suo Commento sullo Chef Rubio, che forse lei conosce solo attraverso i media ; pompato oltre modo.
lo ho conosciuto….un vero millantatore. BIODIVERSITA? ALIMENTARE????No ,oggi parlare di tali argomenti fa chic e tendenza, salvo scoprire che molti, troppi apprendono solo attraverso media e qualche “INFLUENCER !!!! La prego , la supplico, legga qualcosa di “vero ” su Gabriele Rubino. Poi lo citi anche… ma a giusta ragione.
Tanto, cortesemente Le dovevo.
Marco Forneris
P.S. : sono figlio di un “vero genetista agrario”, ed ho letto e studiato assai.
X Marco Lorenzoni. Sono d’accordo con il senso che hai voluto dare al Post chiedendoti se quella sia la cultura giusta, ma ugualmente ed altrettanto sarebbe bene farsi la domanda dell’impostazione e della concezione degli avvenimenti che ti hanno fatto dire a proposito del Lars Rock che ”CHIUSI DA PAESELLO AD OMBELICO DEL MONDO” come del resto anche in altri interventi.Ma scherziamo veramente ? Perchè sempre di cultura si parla, no ? Vedi Marco, secondo me credo che si debba dare il giusto metro alle cose e criticarle con quanto abbiamo intorno e raffrontarle a quelle che viviamo tutti i giorni, senza tendedere nè alle sopravvalutazioni valoriali che non esistono od esistono solo nella testa di chi in certi campi ci lavora e che noi stessi siamo portati ad esaltare per nostra lecita e spesso incondizionata passione ed irrazionalità.Ma espressa in quel modo è una sopravvalutazione che attribuisce un valore che non esiste oggettivamente ma che esiste solo nella capoccia di chi ci lavora e di chi la descrive in quel modo.E’ un po’ il male della nostra epoca questo di affibbiare valori di grande considerazione alle cose che quel valore non hanno ed è proprio questo lo scoglio contro cui cozzano tutti coloro che perdendo i riferimenti sono portati ad attribuire grandezze alle cose che quelle grandezze non possiedono.Così come credo anche il sindaco di San Casciano che tu stesso in qualche modo hai criticato se pur benevolmente. La cultura non è solo la conoscenza e lo studio dei comportamenti umani ma è soprattutto la facoltà di poterli classificare e valutare anche in vista di un processo evolutivo della storia umana ed oggi chi parla di insalata mista a pomodorini e cipolla e crema di mandorle è bene che non riceva anche secondo me quelle attenzioni soprattutto dagli organismi pubblici che i media gli dedicano,ma anche e cosi deve essere fatto per tutto quel mondo di concezioni e di cose che ruota intorno allo spettacolo,anche se riceve le attenzioni di un pubblico crescente e certamente più numeroso anche proprio e perchè mancano altri tipi di manifestazioni culturali e la musica chiaramente non è la sola, ma oggi il complesso mediatico privilegia quasi esclusivamente solo quella.E questo secondo te cosa vuol dire se nel territorio di tante eccellenze se ne glorificano solo una o due, appunto il cibo o la musica rock? Ma parlando di musica non c’è mica solo quella rock che fà percepire anche il livello culturale degli spettatori e da cosa questi siano attratti ? Ma la musica sinfonica o la musica lirica perchè non hanno lo stesso livello di utenza anche e solo guardando il livello culturale ed i comportamenti degli spettatori durante tali manifestazioni ? Non voglio denigrare con questo il Rock ma spesso veramente nella critica a certi tipi di manifestazioni siamo portati ad esagerare nel modo più sconsiderato e sottoculturale ed innalzare al settimo cielo valori che secondo il mio avviso tali manifestazioni non posseggono.Se si facesse una indagine del livello di istruzione dei partecipanti a tali tipi di concerti ma anche alle manifestazioni individuali al cospetto di quella tipologia di musica e raffrontata con altre manifestazioni canore,credo che scaturirebbe un discreto livello di differenziazione.Per spiegarmi meglio e ” tagliato parecchio con l’accetta”- come si dice da noi- ma mi dici come mai non vedi mai o quasi mai a tali manifestazioni figli o rampolli della media-alta borghesia, studiosi, o gente che ricoprono cariche istituzionali che si agitano con la bottiglia di birra in mano ma vedi più che altro i figli del popolo che spesso tanto sobri non sono quando escono da tali concerti? Non ti sembra tutto questo un meccanismo con il quale il sistema controlla la gente, la faccia sfogare nel nome di una cultura della quale per anni se non per decenni è stata fatta una sopravvalutazione valoriale di ogni genere? Non è anche questo aspetto forse proprio un ” blocco culturale” quale impedimento affinchè la gente rivolga le proprie attenzioni ad un insieme di idee che non danno nulla e che sono occasione per altri di speculazione tramite la circolazione mediatica di cose create ad hoc ? C’è chi dice che se si eliminasse per legge il calcio l’italia scoppierebbe e farebbe la rivoluzione.Forse questo tutto falso non è, e se non è tutto falso, la cosa non ti dice forse a quale punto di cottura sia la gente ? E su tale piano il giudizio di cosa sia cultura non è tutto cosa univoca, come tanti vorrebbero far credere.Le cipolline con i pomodorini e l’insalata come il rock o come altri tipi di manifestazioni, certamente non solo queste,non sono altro che il boccone dolce dato alla gente perchè si sfoghi e perchè domani ritorni al lavoro(per chi ce l’ha) a capo basso. Poi se una cosa piace od uno spettacolo piace è lecito e normale andarlo a vedere,ma una riflessione sull’impatto sociale e sul fatto dell’appartenenza di classe ( oggi molto più economica che culturale perchè non è mica detto che chi si possa permettere di pagare a peso d’oro un piatto di un cuoco famoso sprizzi cultura da tutti i pori della pelle ) che anche tu hai fatto nel caso del Sindaco io credo che andrebbe sempre fatta e tenuta presente,soprattutto dalla politica.Ma purtroppo tutto questo è semprepiù una speranza.
Caro Carlo non c’è nemmeno lontanamente paragone. Perché le due cose (i masterchef e il rock) sono cose diverse. Molto diverse. Qui c’è, se vuoi una piccola spiegazione… Pertinente: https://www.primapaginachiusi.it/2019/07/calcio-rock-le-due-religioni-laiche-che-cambiano-il-linguaggio-anche-il-nostro/
Poi, volendo si può anche dire che una iniziativa (quella con Cracco) è una cosetta per pochi intimi di taglio mondano, che fa leva sulla cultura televisiva e mainstream, tutta interna ad un capitalismo magari aggiornato e dal volto più umano ma sempre con la fregatura e comunque mondo per ricchi (come le cene da Cracco e i maglioncini di Cucinelli); il Lars Rock Fest invece è stato un evento di massa, con migliaia di persone come pubblico e più di 100 a darsi da fare per farlo funzionare. Con musica non mainstream, ma di ottima qualità e proposta in modo gratuito, in un ambiente plastic free, con ristorante con piatti tipici locali, mercatini del vinile, di gadgets e disegnatori di livello che in questi giorni puoi trovare alla Galleria Nazionale dell’Umbria.Per dire. Roba che raramente si può vedere e ascoltare a queste latitudini e men che mai in Tv. Quindi da un lato una cosa dal mio punto di vista criticabile (e infatti l’ho criticata) e dall’altro un evento raro, di gradissimo impatto anche mediatico, e di taglio se non proprio antagonista, di sicuro in linea con il pensiero ecologista e di sinistra. La gratuità, ad esempio non è uno scherzo. Una band inglese, due anni fa, rimase talmente colpita da questo aspetto che ancora ne parla in giro per l’Europa… P.S. detto questo ti ricordo anche che uno degli ideatori e “artefici” principali del Lars Rock Fest è Giannetto Marchettini, che ha passato la cinquantina, fa l’imprenditore, dirige la Cassa Edile ed è negli organismi nazionali di Confindustria.
Si sbaglia signor Sacco, pur essendo la Sua una lucida analisi della società in cui viviamo e che in parte condivido. Ma si sbaglia. Ho fatto l’università, lavoro nei musei, ho più libri che abiti e si, ho più concerti visti che soldi in banca. E i concerti che ho visto non sono solo quelli rock. Ma anche quelli classici, lirici, l’opera. E tutto ma proprio tutto mi ha sempre dato lo spunto per crescere, per pormi delle domande, per cambiare, a volte, anche il mio punto di vista. Chi va ai concerti rock non va solo per bere birra e ciondolare. La musica mi ha fatto avvicinare alla politica, al mondo dell’associazionismo, mi ha fatto conoscere persone che mi hanno dato e lasciato tanto. Tutto quello che si fa nella propria vita, se vissuto con intelligenza e spirito critico può aiutarci a crescere. Quindi si sbaglia signor Sacco io non voglio e non posso essere considerata come una persona che “ciondola e beve birra”. Sono molto ma molto di più di tutto questo e lo sono, come me, tante altre persone. La cultura non è una sola ma tante facce di essa. Un saluto signor Sacco.
Scusa la mia limitatezza di pensiero ma tutto quello che mi hai risposto che vuol dire che se hanno lavorato 100 persone per far funzionare un concerto e se il contesto è ”plastic free” sono riferibili a concetti di sinistra tali cose e tali fatti ? Ma se l’amico Marchettini ( che è anche amico mio fra l’altro) è dirigente nella Cassa Edile ed è negli organismi nazionali di Confindustria e se il lars Rock l’ha ideato lui cosa vuol dire?
Estendere tutte queste cose e fatti ed interpretarli come contenuti culturali di sinistra ma passami la battuta ma che ci si prende per i fondelli o si fa colazione col vino invece che con il latte? Oggi è tutto un fatto mediatico artificiale quello che viene così evidenziato,non è basato su nulla e non significa nulla rispetto ad idee di sinistra che ancora dopo molto tempo se ne parli in giro ”per il mondo” come dici te da parte di una banda musicale. Ma te lo figuri ?….come qualcosa che cambiasse le coscenze od il pensiero della gente !!! Io credo che occorra invece che si risponda alle domande che ho posto al riguardo del modo di pensare e della conoscenza, ed anche dell’osservazione sociale di chi frequenti tali manifestazioni senza spirito di voler denigrare nessuno ed ancor meno i ceti popolari (questo è bene premetterlo), ma oggi caro Marco della cultura e della possibilità di fruirne non sono purtroppo i ceti popolari come una volta quando eravamo giovani noi che si poteva pensare e sperare ( e che fra l’altro tale speranza era abbastanza solida perchè rispondeva a criteri anche sociali )ma oggi in tale tipo di manifestazioni non si respira tanto uno spirito sociale e politico ma soprattutto un sentimento di rivolta tutto individuale e personalistico, quasi talvolta eversivo( ecco perchè qualche volta il rock è stato anche battezzato con tale aggettivo) anche tale tipo di manifestazioni dove mi sembra che si dia più spazio a sentimenti individuali che a sentimenti sociali (tranne in alcuni casi ovviamente)e sono rivolte ed umori che nella coscenza individuale di chi è spettatore nulla o poco lasciano proprio per tale natura culturale. E bada bene che nessuno nega che anche queste siano manifestazioni culturali,ma secondo me tutto viene snaturato portandolo all’esagerazione, montato artificialmente e che fra l’altro non lascia niente dietro di se una manifestazione tale,se non quella-lecita certamente- di aver divertito per un momento qualche centinaio di giovani.Tutto apprezzabile, ma gli osanna che facciano diventare Chiusi l’ombelico del mondo poi no davvero , ma nemmeno della Val di Chiana di certo.E non dico questo per stupido spirito di contraddizione perchè il Rock a me non piace; ci sono tante cose e tante discipline che non sento e non per questo credo che occorra denigrarle o sminuirle, ma nemmeno innalzarle al settimo cielo come fai tu quando parli di band che rappresentano chi ? Loro stessi ? Perchè credo che culturalmente non si costruisca un futuro con tali cose e manifestazioni ma tali cose servano più che altro a far sballare elementi già per la maggioranza predisposti allo sballo che sfogano le loro valvole esistenziali riequilibrandosi in quel modo.Che poi tutto questo venga espletato nell’ordine e nella correttezza nessuno lo mette in dubbio anche se non sempre è così perchè qualche volta si è portati anche all’eccesso.Diversa la cosa è nei confronti di altri tipi di manifestazioni musicali ma ripeto che queste tanto spazio e tanti osanna non ne ricevono.E non mi sembra proprio giusto, anche perchè lo studio, l’impegno per la formazione e l’abnegazione, in certe materie non è poi proprio lo stesso che caratterizza i componenti di una Rock Band e del loro concerto.Ma in epoca di mero consumo, il sistema dei soldi in genere premia più che altro chi urla più forte invece di chi fà buona musica.Ma la critica se pur doverosa è bene che tenga presente che non tutte le discipline possono essere apprezzate e questo dipende anche dalla formazione e dalla conoscenza del pubblico degli ascoltatori.
Bravo Marco ! Hai proprio ragione !
X Niccolò.Scusa Niccolò dove starebbe tale ragione ? Nell’esaltazione di cosa? Può darsi che mi sbagli nei miei giudizi come no, ma vorrei capire se ci fosse da dare dei riferimenti valoriali su cosa sarebbe tale ragione…dal momento che ho cercato a mio modo di spiegare quello che sento e che immagino,vorrei tener presente la critica a ciò che ho espresso perchè quella che mi dà in risposta Marco non la ritengo per nulla sufficiente a spiegare quello che ho detto poichè in quell’argomento non ci si vuol entrare volutamente almeno mi sembra e si continua a spargere fumosità cercando di legare aspetti di natura ricreativa, musicale che se pur leciti e doverosi con riferimento ad aspetti sociali facendo intendere direttamente ed anche fra le righe che siano quelli a comunque dare un apporto al cambio di una politica che non ci piace.Secondo me non è così,od almeno si esercita una supervalutazione su quanto avviene intorno a noi. E personalmente è questo che man mano che il tempo passa che non mi riesce facilmente ad intendere ed anche più a sopportare, perchè mi viene da legarlo ad aspetti deteriori di come invece dovrebbe essere intesa la vita.Vedere masse che si esaltano al suono del Rock, che compiono comportamenti tutti univoci, bevendo birra e compiendo con il corpo trasportato da ritmi musicali che non appartengono alla nostra cultura più profonda, mi verrebbe da dire a tali persone a mo’ di Vernacoliere:” ma il tuo babbo o tuo nonno ma che facevano in codesto modo ?”.Ed allora se osserviamo il tutto purtroppo viene fuori un aspetto che avvolge tutto, dalla cultura, ai comportamenti, al modo di pensare che chiamerei ”Plagio” e chi si adopera per diffonderlo ne è direttamente od indirettamente responsabile.Perchè quasi mai è vero che la gente voglia questo, la gente sceglie quello che gli si sottopone-ormai la storia lo ha determinato con sicurezza questo- e questa per davvero è una questione culturale e di massima importanza, altro che gli ”ombelichi del mondo”….. e dicendo questo non vorrei passare per negazionista dell’evoluzione del divertimento o della non accettazione del cambiamento nelle sue diverse forme, perchè non è così.Perchè credo che sia proprio anche e soprattutto la non consapevolezza che ci porta tutti come società al ritorno indietro mentre si crede che sia proprio la ”novita” intesa in tal modo come il veicolo del cambiamento.Quando diciamo che non sappiamo più nei nostri discorsi dirimere e vedere dove stanno gli interessi anche in queste questioni e ne perdiamo l’orientamento e che tutto ci sempbra normale non facciamo altro che predisporci all’accettazione incondizionata di quello che ho già detto più volte e che corrisponde alla teoria ”della rana bollita”.
Carlo, ormai parliamo lingue diverse. Ti ostini a fare le bucce a pensieri (anche banali) che non capisci proprio. O non vuoi neanche provare a comprendere. E allora su cosa stiamo a litigare? Ti invito a guardare il video “Santa muerte” dei Becoming X realizzato al Lars Rock Fest. Ti invito a venire a vedere la replica di On the road. Again che faremo il 12 ottobre a Città della Pieve. E magari anche da qualche altra parte. Ti invito ad andare ad ascoltare i Buena Vista Social Club alla Festa della Musica di Chianciano e a seguire il festival rock di Acquaviva a cavallo tra fine agosto e primi di settembre. Certe cose possono essere istruttive e possono aiutare a capire anche ciò che si scrive sulla stampa… Credo che anche al festival Orizzonti ci siano cose da vedere e ascoltare con attenzione… Poi, certo, parlare di cultura, di modelli culturali giusti o sbagliati (come nell’articolo su Cracco) e poi dover fare i conti con un governo fatto da Salvini, Di Maio e Toninelli, beh, cascano le braccia… E non mi dire che Renzi era peggio. Perché Renzi ha fatto una marea di cazzate, ma non era peggio di questi: gente che traffica coi missili, che tratta coi russi e combatte (con le armi vere) a fianco degli ucraini contro i russi, che fa il filo a Trump, ma allo stesso tempo tempo fa accordi coi nemici della Nato… Poi dicono che i fascisti non ci sono, che sono una invenzione. Fortuna Roger Waters, fortuna il rock, fortuna il teatro caro Carlo… Ma fortuna davvero…
Credo proprio di si, che parliamo due lingue diverse, ma come quando tu mi dici che non rispondo alle tue domande anche tu vedo che non scherzi affatto perchè non ne hai risposto a nessuna, soprattutto al senso che dò alla mia impostazione ed alla mia critica quando parlo di cose e di valori ed aspetti precisi, dal momento che sei tu che parli di sinistra e che forse non ti accorgi in mezzo a cosa sei caduto a forza di voler far tornare i conti e farli tornare per forza al fine di rimanere sempre in piedi ( e non sono il solo che te l’ha detto mi sembra proprio da parte di quelli che tu definisci compagni di una vita e che non ti spieghi dove siano caduti….ed è possibile che sono o siamo tutti prevenuti, bendati,barrati e che sputano sentenze a prescindere o che abbiano finalizzato le loro critiche per motivi di supremazia e/o di arrivismo ?) Penso proprio che se non tutta verità una parte di verità oggettiva vi sia su tali giudizi.oppure no? Comunque è meglio finirla qui tanto non si produce niente perchè io vedo che da diverso tempo a questa parte sui tuoi modi assumo la figura di quello che ti riporta sui valori e sugli aspetti valoriali e per te questo viene preso a pretesto che si facciano le bucce mentre tu neanche tanto abilmente scantoni le risposte. Ed allora è meglio che ognuno resti della propria idea sia sul concetto di sinistra sia sugli avvenimenti e se per te sugli aspetti valoriali che esprimi come tu dici voglia dire fare le bucce su aspetti ”banali ” allora bisognerebbe cambiare il vocabolario della lingua italiana o consultare gli aggiornamenti della Treccani per vedere chi sia e cosa sia più banale ,ma credo che non ci sia nemmeno il fatto di scomodare la cultura di sinistra senza stare a scomodare Gramsci ed altri di nostra conoscenza- che secondo me non ha nulla a che vedere nè con il Rock e con tutta una gamma di praticanti musicali dei quali l’effettiva misura etica si può misurare solo con il conto in banca,e che in contemporanea esprimono concetti generali di cultura di sinistra in maniera del tutto strumentale.Roba da far rizzare i capelli ad un calvo se ci si pensa bene.Ed allora di cosa stiamo a ragionare se la gente per opportunismo cavalca le ragioni fittizie per farsi apparire validante nuove idee che nulla contengono ma che sono solo il mezzo per rimanere a galla sia nel mercato delle idee sia in quello della quotidianità economica e che non vuol parlare mai o quasi del sistema che li fotte. Di cosa parliamo Marco ” di Chiusi come ombelico del mondo” mentre non ci accorgiamo che andiamo alla deriva e si definisce questa critica sulla cultura che faccia le bucce su aspetti banali ? Forse hanno ragione gli altri che ti dicevo prima ed anche coloro di quel parere che la pensano in tal modo ma che non amano scriverlo e che sostanzialmente la pensano come la penso io e che hanno lasciato perdere perchè ormai-come si dice a Chiusi- sono rimasto il solo a ” mettersi a pittinicchio”, e forse, anzi sicuramente hanno ragione loro.E la sola ragione per la quale io abbia continuato non è senz’altro quella di doverti convincere, ma perchè ho sempre creduto che la gente che legge le idee degli altri possa fruire e capire e formarsi opinioni soprattutto nella battaglia delle idee.Ma probabilmente mi sbaglio e mi sbagliavo su tale utilità visto, dove vanno i figli del popolo se si pensa a cosa resti dentro di loro e dentro le loro anime , dentro le loro intenzioni e dentro i loro progetti di vita.
Allora organizza una serata che ne parliamo a voce, anche in pubblico, così ci spieghiamo una volta per tutte. Mettersi “a pittinicchio” qui non ha molto senso, rischiamo solo di sfinire i lettori. Si può fare anche uno contro tutti, cioè io contro quelli che – come dici – la pensano come te. Domande libere, risposte libere e birra per tutti. Io sono pronto e disponibile. Fammi sapere posto, giorno e orario… Ci sarò. Non c’è bisogno di essere Cracco per fare una cosa come “la terrazza” di San Casciano.
Ma figurati se organizzo la una serata per parlare di quello che stia dietro al rock, non siamo mica ai duelli all’alba dietro la cattedrale….o come ti vengono in mente certe cose ? Io ne ho parlato sulle righe del tuo giornale e su quanto dici quando credo che ci siano degli aspetti criticabili ed anche fortemente criticabili.Non me la prendo- e questo è da chiarire -con coloro i quali il Rock lo amano,piace e partecipano ai concerti, loro sono liberissimi di andarci e se provano soddisfazione sono liberi di fare tutto quello che intendono fare ma devono nello stesso tempo accettare le critiche di altri.Io me la prendo con coloro che esagerano dei concetti, che spingono la gente a vederci livelli valoriali talmente alti da far proferire vere e proprie cose inesatte per non dire peggio…e figurati se vengo a discutere del rock se fa bene o male alla gente, ne parlo dalle righe del tuo giornale ma la sensazione comunque se vuoi che te la dica papale papale è quella che parlandone in un certo modo che tu non condividi poichè te ne dimostri contrariato fino al punto di sentire che ti vengano ”fatte le bucce”, spesso mi sembra che ti saltino i circuiti fino al punto di dire come stai dicendo ”io contro tutti”.Ma dove ti immagini che siamo siamo all’ OK Corrall ? Ho solo detto che non condivido per nulla di come tu intenda la cosa e ne ho spiegato dettagliatamente ed analiticamente i perchè,almeno mi sembra di essere stato chiaro anche se prolisso come al solito.Poi se la gente come tu dici si sfinisce perchè deve leggere è cosa che non riguarda me ma la stessa gente che a seguire i concetti si stanchi o si annoi .Le tue risposte sono state quelle ” di vatti a vedere questo e vatti a vedere quest’altro e poi parla ”.Vorrei per un momento- ma non ne ho gli strumenti- fare una indagine a quanti ascoltino un concerto e poi far loro la domanda di cosa abbiano detto il cantante o la band e quale valore esprimessero le loro parole accompagnate da quella musica.Secondo te quanti darebbero risposte plausibili ed in linea con l’etica di quella musica che tenga presente i riferimenti sociali ed i valori da rappresentare ? Credo pochi, ma mi posso senz’altro sbagliare.Io credo che la maggior parte delle persone sia presa dalla derivazione di un grande fenomeno mediatico,culturalmente unidirezionale,con il quale si instauri un metro di misura per tutto, e tale metro venga portato anche a misura di ogni aspetto della vita e della critica.E personalmente questo lo considero deleterio.Poi senza meno chiaramente chiunque è libero di andare a vedere le manifestazioni musicali che gli aggradino, su questo non ci sono dubbi.Tutto qui.
Io non intendevo un confronto su “ciò che sta dietro al rock”, ma su tutto quello che non ci trova d’accordo. Quanto alla musica, ai concerti, agli spettacoli, non è vero che la gente che ci va non sa di cosa parlano le canzoni, i cantanti o gli attori. Il più delle volte ci va apposta. Ti faccio un esempio: nello spettacolo On the road. Again abbiamo proposto una chiave di lettura di fenomeni epocali come le migrazioni o la deindustrializzazione attraverso le storie e le canzoni di tre giganti del folk rock americano (uno per inciso anche premio Nobel per la letteratura). Lì è emerso chiaramente di cosa si stesse parlando anche ascoltando le 20 canzoni riproposte dai Dudes. Avevamo pure uno degli attori a fare il traduttore simultaneo, in italiano, per facilitarne ancora di più la comprensione. Lo stesso discorso si può fare per altri spettacoli o concerti. Quindi secondo me hai detto una cazzata. E per di più anche leggermente offensiva nei confronti del pubblico. Che è meno irreggimentato, meno “bue” di quanto si pensi. Salvo eccezioni naturalmente: vedi i 5 Stelle che dicono tutto, poi il contrario di tutto, ma sempre in linea con ciò che dice il capo. Per fortuna al mondo non ci sono solo i 5 Stelle…
Guarda Marco smetto di discutere ed anche di scrivere e ti libero dalla mia insistenza di spingerti a fare riflessioni,cosa che avrei dovuto fare anche prima anche e dal momento che se non ci si rende conto che ciò che dici su un punto di attualità politica quale le migrazioni e che queste debbano venir proposte nelle chiavi di lettura attraverso la musica allora proprio possiamo smettere di discutere, poi la stessa musica può proporre e mettere la lente d’ingrandimento certamente sull’ l’etica di certi avvenimenti ma ti sembra che sia sostanziale tutto questo facendolo passare dentro un concerto ed avvalorando che tutto questo e che porti ad una presa di coscenza della gente oggi come oggi( e ripeto oggi come oggi ?).Io penso proprio di no perchè se lo fosse la gente non se lo farebbe passare di dosso come acqua sotto la doccia…. Andata ad ascoltare un concerto dove vi sono le cose che tu dici che vi siano, torna a casa e tutto continua come prima, quindi su quali coscenze incida e come incida lo pensi e lo ritieni tu, non io.Io ho già espresso il mio parere che senz’altro ti sembrerà scarno e grossolano, da persona insensibile e che rifiuti caparbiamente di aprirsi al mondo, ma il valore di quello che dici secondo me -e te lo ripeto- è quantomento strumentale,aumentato a dismisura rispetto al suo valore effettivo,che si misura con l’oggettività dei valori e della politica, non con il tifo e che oggi molti di coloro verso i quali tu dici che sia stato offensivo, scambiano e confondono alla bisogna dentro la loro menti tali aspetti valoriali.Ma se oggi funziona così,perchè in effetti la maggior parte delle volte così funziona, buon per chi dà loro consenso se si sentono di gradire.Qual’è il problema ? Ti saluto.
Ti rispondo con una riflessione a margine di un fatto politico rilevante: https://www.primapaginachiusi.it/2019/07/le-migrazioni-di-ieri-di-oggi-il-razzismo-di-trump-lipocrisia-sovranista-che-ci-fa-tornare-scimmie/
X La Sig.ra Lucia. Apprezzo la sua risposta Sig.ra Lucia e sono contento che lei non è fra coloro che ”ciondolano e bevono birra” se pur ce ne siano diversi a quel genere di concerti,e da adulto sono anche certo tanto per non fare di tutta un erba un fascio che fra coloro che ho descritto come spettatori ci siano anche persone che culturalmente hanno avuto l’escursus che lei riferisce di se stessa e le relative esperienze di cui parla,come no ! Di questo sono sicuro, non ho mai generalizzato, ma dal momento che lei dice od almeno la musica ed in tal caso di cui si parla anche il Rock che l’ha fatta avvicinare ai problemi della politica e della vita, se permette rimango un po’ perplesso, non negando nè la passione nè la voglia di partecipare ad una cosa od avvenimento che attrae.Sono anch’io da parte mia in quel modo per carattere verso gli aspetti delle manifestazioni che mi interessano ed è chiaro che quasi sempre queste non siano a 360 gradi poichè vi sono aspetti e cose che interessano ed aspetti e cose che interessano di meno,e quindi in quel senso sfonda una porta aperta e non mi sembra che così dicendo io ritorni sui miei passi affatto.Se lei legge bene il mio intervento la mia critica è stata rivolta soprattutto verso le esagerazioni mediatiche tanto per fare ”scena” e questa è anche un po’ la storia che ho osservato negli ultimi anni poichè sono stato spettatore del degrado della politica e del comportamento sociale soprattutto delle giovani generazioni, che a mio avviso è dovuto a moltissimi aspetti ma anche a quelli che il sistema mediatico da cui dipendiamo e da cui dipende il nostro modo di pensare e che ha fatto e continua ad indirizzare masse di giovani verso aspetti ricreativo-culturali e pseudo culturali (da come sono intesi dai più) che spesso nulla producono se non lo scarico adrenalinico a cui tiene tanto il sistema.Sono miei sogni e visioni queste ? Non credo proprio! Da come lei si esprime e dalle sue esperienze certamente mi sembra di comprendere che lei non abbia bisogno di tutto questo ma è lapalissiano che non tutti siamo fatti della stessa pasta e c’è una sufficiente quantità di persone che sono fra quelli che lei ha definito in quel modo relativo al ”ballanzolare e bere birra”- forse mi consenta- estremizzando gli aspetti, ma poi in fondo mica tanto perchè la vista ancora mi regge.Il suo risentimento mi sembra di capire che sia tutto personale nel senso che si è sentita colpita dalle mie affermazioni poichè lei non si sente e non vuole essere considerata fra questi ed anzi dice di essere certa che i suoi interessi culturali le facciano apprezzare anche il rock (ma ho detto forse il contrario? Lecito e liberissimi di gioire di tutto questo e chi lo nega ? ),ma ci sono anche queste persone che fanno come lei ha detto, e non sono offensivo come ha detto Lorenzoni verso coloro che vanno ai concertii poichè quel comportamento da parte di alcuni è palese.Questo non significa che tutti debbano essere giudicati in quel modo certamente, ma quella che lei riferisce e che sia una mia lucida esposizione forse lo è soprattutto
perchè in tutto questo io ci vedo una veicolazione di interessi che il meccanismo odierno sia morale che pseudo culturale(parlo nel caso di tal tipo di concerti )metta in atto proprio per far scaricare le coscenze ed anche le tensioni,individuali e sociali, che spesso altrimenti potrebbero anche creare altri generi di problemi.(Vedi l’ipotesi del calcio che ho fatto precedentemente…)Ed allora se lei si è sentita colpita ingiustamente da quello che ho detto, sono adulto abbastanza di poter capire che non tutti vadano messi alla stesa stregua( e questo lo sapevo anche prima del suo intervento)a ma sò anche sufficientemente
che non proprio tutti sono come lei dice di essere e con gli interessi e le esperienze di cui lei è portatrice.E per finire ,ribadisco che alle esagerazioni mediatiche fatte irrazionalmente,banali e strumentali anche verso la comprensione politica su questo piano, credo di avere ancora un barlume di intelligenza per capire se proferite in un certo modo con una certa enfasi a cosa possano servire. E’ con questo ” mondo” ed anche con ”tale modo” che non considero affatto modernità e capacità di legare gli avvenimenti culturali o pseudo culturali che credo vi sia necessità di risentirsi, soprattutto quando si insiste in un crescendo di enfasi mediatica nell’affermare che ”chiusi da paesello ad ombelico del mondo” e cose simili dette in altre circostanze. Mi sembra proprio una presa in giro , proprio nei confronti di chi legge e spesso non mi riesce stare zitto.Sono stato zitto molte volte mordendomi le labbra, anche perchè sò che molti non gradiscono ma non per essere il bastian contrario come qualche volta è stato detto da altri, ma proprio per non apparire polemico oltre misura.Non ho nulla contro il Rock come ogni altra musica questo glielo posso assicurare ( e gli esempi portati anche verso le altre forme musicali che ho fatto precendentemente nei miei interventi su questo post parlando di musica lirica, sinfonica ed altri generi lo testimonia)ma le ripeto che non approvo le esagerazioni ed il tentativo di ingrandire aspetti e portarli a sostanza dove la sostanza,almeno quella che si scrive non esiste.E tutto questo credo che non giovi a far luce sui problemi d’oggi soprattutto quando si paragonano con la politica e con gli avvenimenti,anzi ingrassa quella macchina che i problemi li produce,perchè sia quando si scrive sia quando si risponde possediamo tutti una responsabilità.Si può sbagliare, tutti sbagliamo ma il dibattito delle idee serve, ed è per questo che scrivo e nonostante le contrarietà negli argomenti sviscerati che ho avuto con Lorenzoni, ho continuato a scrivere proprio per amore della battaglia delle idee e quando ho a modo mio-magari mal espresso a parole-sentito che gli aspetti delle cose secondo me non quadravano sono intervenuto.Altri invece che la possono anche pensare come me in certi argomenti non intervengono perchè hanno staccato la spina da diverso tempo.Ma è un problema loro.Non sò quanto potrà produrre e cosa potrà produrre il dibattito e l’esposizione di idee diverse-molti si ” sfiancano” a leggere ma è un male d’epoca anche questo ed è indicativo anche questo di ciò che passa dentro la società-ma fino a quanto mi sento di intervenire lo faccio senza remore e senza cercare di offendere nessuno.La saluto.
Errata corrige. La mia risposta deve intendersi come indirizzata alla Sig.ra Elena invece che Lucia. Chiedo scusa.
Vedi Carlo, il 24 maggio scorso, come ho scritto sopra, abbiamo presentato uno spettacolo al Mascagni nel quale attraverso un testo e 18 canzoni si parlava di emigrazione e immigrazione, di muri al confine, di diseredati in fuga verso mondi migliori, di deindustrializzazione e di operai con il problema di arrivare a alla fine del mese… Insomma siccome dici di essere scettico che con la Musica ci si possa avvicinare alla politica, vuoi dire che era meglio se invece di uno spettacolo facevamo un convegno?