ZEFFIRELLI, UN MAESTRO DEL CINEMA OPPURE NO?
Si sono tenuti questa mattina a Firenze i funerali di Franco Zeffirelli, sceneggiatore, regista, attore scenografo di fama mondiale. Aveva 96 anni. La Toscana ha reso omaggio ad un suo figlio illustre. Ma anche figura controversa. E’ stato un maestro del cinema oppure no?
Ecco due giudizi un po’ diversi:
Nato a Firenze nel 1923 ma romano d’adozione, si forma all’Accademia di Belle Arti dove affina il proprio stile figurativo, la qualità pittorica tipicamente toscana e impara i valori plastici del design e dei colori. Già giovanissimo viene apprezzato nel panorama teatrale fiorentino soprattutto come scenografo, i suoi bozzetti e schizzi sono dei veri e propri affreschi della realtà, vengono definiti come “dotati di parola”; raccontano la scena ancor prima dei personaggi, essi stessi rispecchiano l’anima delle figure che poi li andranno ad abitare. E’ proprio grazie a questa raffinata capacità di rappresentare il vissuto con una scena ricca di particolari e dettagli vezzosi che Zeffirelli si erge ad imperatore incontrastato della tecnica scenografica destinato a durare in eterno. Fu proprio l’incontro determinante con Luchino Visconti nel 1940 ad aprirgli le porte verso la fama internazionale e durante la preparazione della prima assoluta in Italia di Un tram chiamato desiderio, dramma di Tennessee Williams, che il sodalizio dei due geni sfocia in una relazione sentimentale che si protrarrà per diversi anni. Dotato di un sentire particolarmente intenso e malinconico, egli ha sempre prediletto temi che si riversano “nel pianto depuratore”, come ha affermato lui durante una delle sue ultime interviste. Il pianto è fondamentale, è lo strumento attraverso il quale avviene la raffinazione dell’anima ed è infatti il climax assoluto ed incontrastato di ogni sua opera. Dopo il dramma di Williams, suo trampolino di lancio, Zeffirelli percorre un cammino professionale che lo fa diventare uno dei registi di opere teatrali più famosi al mondo: Otello, Amleto, Boheme,Tosca, Traviata sono soltanto alcuni dei suoi capolavori più rappresentativi portati successivamente anche sul set cinematografico. Il successo sul grande schermo arriverà però nel 1969 con Romeo e Giulietta e nel 1972 con Fratello Sole e Sorella Luna che gli valgono due David di Donatello; decide di ambientare entrambi i set nella sua amata Toscana e sceglie di girare le scene tra Pienza, la Val d’ Orcia e Sant’Antimo. L’attaccamento ai suoi luoghi d’infanzia si manifesta anche nel film Un tè con Mussolini (1998) girato tra San Gimignano e Firenze e sarà proprio questa città che lo ha visto nascere e formarsi, che domani lo accoglierà ancora una volta a braccia aperte e per sempre. Nel palazzo di San Firenze, il vecchio tribunale, è stata allestita la sede della sua Fondazione che ospiterà sia la collezione di opere che materiali appartenenti alla vita artistica del maestro; c’è inoltre l’auspicio che diventi sede di una grande scuola internazionale per le arti e lo spettacolo affinché tutti possano godere dei lavori di questo grande uomo ed imparare dalla sua genialità e dal suo talento. (Paola Margheriti).
Un maestro del cinema? No. I maestri del cinema italiano sono altri. Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Dino Risi, Mario Moncelli, Pietro Germi, Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Ettore Scola, Federico Fellini, Franco Rosi… Zeffirelli non è neanche nella top ten. Per esempio tra il suo Gesù di Nazareth con Robert Powell e il Vangelo secondo Matteo di Pasolini ci corre quanto tra il giorno e la notte. Da una parte una bella fotografia, ma immagini che sembrano i santini del catechismo, dall’altra le facce segnate dalla povertà dei contadini di Matera… La fonte di ispirazione è la stessa, il Vangelo di Matteo, ma la resa totalmente diversa. E anche tra Fratello Sole, Sorella Luna di Zeffirelli e il Francesco di Liliana Cavani (soprattutto il secondo, quello del 1989) c’ è differenza e c’è differenza pure con il Francesco giullare di Dio di Rossellini del 1950… Zeffirelli ha diretto film ben fatti e di spessore, ma piuttosto melensi. E senza scosse. Cattolico e fieramente anticomunista, oltre che parlamentare berlusconiano, Zeffirelli si è battuto per decenni contro la critica a suo dire egemonizzata dalla sinistra, dicendo di essere stato bistrattato, proprio per il suo non allineamento alla cultura dominante. E’ una baggianata. Probabilmente se non si fosse eretto a vittima sacrificale della sinistra, non avrebbe avuto nemmeno il successo che ha avuto. Gli è servito fare il bastian contrario… Certamente è stato un cineasta e un artista di valore, per carità, ma i film di altri suoi contemporanei come appunto Antonioni, Visconti, Risi, Monicelli ecc. hanno lasciato un’impronta diversa. A mio modestissimo avviso più profonda, più robusta… Meglio secondo me lo Zeffirelli regista di opere liriche, sebbene non sia il mio genere. Non lo dico perché io sono di sinistra e Zeffirelli no. Lo dico da spettatore. Ho visto i suoi film e non me ne è piaciuto uno… Neanche quelli girati a Pienza e in Valdorcia. Di Zeffirelli una cosa però ho apprezzato: il tifo sfegatato per la Fiorentina. Su quello mi trovo d’accordo. Riposi in pace. (Marco Lorenzoni).
Spesso la onnicomprensività e la sensibilità nelle persone travalicano l’apparteneza politica anche se quest’ultima non ne viene intaccata per questioni di merito qualsiasi essa possa essere.Non posso esprimere giudizi totali sui suoi lavori o dire che è meglio riuscito in certe forme espressive od in altre poichè alla fine non è questo che credo possa valere per misurare la sua personalità, ma vorrei dire come tutti coloro che sono stati fruitori delle sue opere,che certamente è stato un soggetto che ha saputo- con l’aiuto di altri- declinare la sua storia creativa, interpretare la realtà oggettiva e visuale che aveva intorno e legarla alla storia e quindi perchè no anche ai valori.Politicamente non l’ho mai ritenuto un soggetto che sapesse ben interpretare la realtà politca e gli aspetti positivi e negativi di questo paese italia ma ho creduto di ravvisare nel suo animo una profonda onnicomprensiva reattività a quello che lui stesso chiamava ” culturame catto-comunista” aggettivo in grande inflazionamento soprattutto da coloro che guardano distaccati la realtà e la interpretano da scranni che si autoritengono di natura quasi superiore per pensieri, conoscenza ed azioni,e che forse dovrebbero essere più osservanti le questioni di carattere e natura psicologicamente formativa freudiana , scevri dai bisogni terreni di tanti e con una coscenza limitata alla comprensione materiale del sacrificio e della subalternità umane.Tutta tale miscela spesso si trasforma in un complesso reattivo di rifiuto del mondo siffatto proprio perchè l’animo di tale formazione riflette una coscenza prettamente individualistica che fa approdare a concezioni semplicistiche di come il mondo possa funzionare e la frattura verso il mondo esterno si allarga, ponendo l’autore di tale pensiero in una posizione critica tutta speciale senz’altro e per questo interessante per taluni aspetti,soprattutto comuni ad una cultura liberale ,ma negatori tendenziali alla fine dell’affermarsi temporale di una cultura sociale.Ecco, per me Franco Zeffirelli ” genio compreso ed incompreso” questo è stato.L’onda della sua disinibita accettazione politica su tali questioni si è riflessa nell’accettazione della partecipazione politica al partito del cavaliere, forse al fondo delle cose- ma è una interpretazione solo mia- più per un fatto reattivo alle manchevolezze di questa Italia siffatta, quasi una sfida a darne conto al pubblico esaltando una diversità cercata e che forse non ha mai trovato nel mondo esterno che potesse suggellare il proprio io, difeso strenuamente pur sapendo che alla fine la sua stessa impostazione per certi aspetti risultasse perdente.Gli accostamenti comuni alle vicissitudini di vita e soprattutto di pensiero di Oriana Fallaci che tanti spesso hanno voluto vedere negli ultimi anni riflessi valorialmente nella sua vita ,non credo possano essere portati ad esempio sul tema della partecipazione politica. Credo in definitiva che la lente d’ingrandimento posata su di lui evidenzi una reattività densa e sempre presente di un personalismo non affatto umile ma esistenzialmente sofferenziale.Ed è stato lui stesso credo fedele interprete di tutto questo nella propria vita. E’ un messaggio,per molti aspetti controverso come è stata controversa la sua personalità.E spesso dentro ai ” i cosiddetti grandi ” convivono in contraddizione indissolubile l’affermazione individuale delle libertà liberali e personali in contrasto al mondo dove si trovano ad esercitare tali funzioni e che spesso fanno fatica ad interpretare.
Troppo patinato come cineasta: in linea con la sua idea di cultura come pasticcino. Però come regista lirico è stato davvero un grande. Ho in mente soprattutto la Carmen con la Domashenko (Carmen), la Dashuk (Michaela) e un enorme Marco Berti (Don José). Se quest’ultimo, con i suoi chiaro-scuri vocali, Bizet l’avesse avuto disponibile a suo tempo, la prima avrebbe avuto ben altro esito 🙂
Sicuramente il ” maestro ” Zeffirelli paga,ha pagato e pagherà sempre la sua adesione a Salò! Come l’ha pagata Albertazzi ! Ora che un personaggio ” qualunque ” si metta a criticare ” Gesù di Nazareth “, ” Fratello sole,sorella luna ” è semplicemente presunzione !
Zeffirelli non rientra nella ” top ten ” perché non rientrava nelle grazie della cultura di sinistra che ha sempre cercato di emarginare tutti quelli non ” allineati “. Zeffirelli,solo grazie alla sua bravura,cultura e grande capacità si è fatto onore ugualmente,fregandosene altamente della critica ” RADICAL-CHIC “.
Fateve e una ragione ,la cultura non è appannaggio della sinistra ! La cultura è cultura a prescindere! Basta co ste polemiche come quella sulla statua dedicata a d’Annunzio ! Zeffirelli non ha mai rinnegato il suo passato come Albertazzi,Walter Chiari,Raimondo Vianello e tanti altri che si sono guadagnati onore sul palco scenico da soli contro tutti e tutto ! Capitò anche a Lucio Battisti negli anni ’70.
Altri hanno rinnegato il passato come Scalfari,Napolitano,Togliatti,la Jotti,Fo’,e tantissimi altri.
A prescindere dal colore della giubba,Zeffirelli va annoverato tra i grandi come gli è stato riconosciuto in tutto il mondo!
Scusa Niccolo, dove avrebbe rinnegato il passato Palmiro Togliatti ? Al di là delle controversie interne avute nel suo stesso partito, che io sappia non ha rinnegato per nulla il proprio passato.Era fra i fondatori del PCI ed è morto da Segretario del PCI dopo aver guidato in grandi battaglie una gran parte del proletariato italiano, insegnandogli qualcosa di importante.Durante il suo soggiorno in Unione Sovietica è stato anche spettatore dei processi di Mosca da parte di Stalin come li si voglia chiamare, ma non sempre è redditizio pensando al futuro entrare nei processi e nelle diatribe interne di quello che al tempo era l’URSS di Stalin preso fra le vicende interne e quello che sarebbe stato poi l’intervento hitleriano contro l’Unione Sovietica.Li se si tergiversava o si veniva schiacciatoi o si andava davanti al plotone di esecuzione anche se si era capo del Comintern; non sò se mi spiego. Ma che io sappia non ha mai rinnegato il fatto di essere stato comunista…..forse ti sbagli con Veltroni prima che approdasse alla fondazione del PD …..era altra gente quella da questa di adesso Niccolò….
Non mi sbaglio per niente e ti dirò di più furono ” voltagabbana ” anche :Amendola,Carlo Argan,Enzo Biagi,Romano Bilenchi il regista Blasetti,Carlo Bo,Bobbio,Bocca,Arrigo Boldrini,Vitaliano Brancati,Paolo Bufalini,Luigi Comencini (nonno del fenomeno Calenda),Giuseppe d’Alema,Zavattini,i fratelli de Filippo,Alcide de Gasperi,Don Sturzo,Toaf e potrei continuare con una sequenza ad oltranza.
Se vuoi, puoi andare su Youtube e vedere ” furono fascisti “,li trovi i loro curricola dettagliati con tanto di dichiarazioni e devozioni al fascismo !
che c’entra tutto questo? La domanda è Zeffirelli si può considerare un maestro del cinema italiano oppure no? Secondo me no, perché ci sono registi migliori, perché non ha fatto film memorabili (come Antonioni o Risi o Pasolini..), ma solo film patinati e ben confezionati, ma melensi con iconorafie da santini da catechismo.. Io i film di Zeffirelli li ho visti tutti e non me ne è piaciuto uno. Questo è il mio punto di partenza. Il resto (la politica) in questo caso, mi sembra secondario e fuorviante. Dalla politica Zeffirelli – ribadisco – ci ha solo guadagnato…
Non mi pare che qui sia stato criticato o “osteggiato” Zeffirelli per le sue idee, né che si sia preteso un “primato” della sinistra sulla/della/nella cultura. La domanda se uno considera Zeffirelli un grande o no si aspetta una risposta. Potrebbe anche essere una risposta viziata da pregiudizio, ma, come tale, si taglia le gambe da sola. Non credo di avere preconcetti. Ad es., considero un grande, grandissimo in certi suoi film, un regista notoriamente schierato “a destra” come Clint Eastwood e trovo però inguardabili alcuni film di Squitieri e non certo perché era di AN. Alcune cose di Moretti mi lasciano perfettamente indifferente o addirittura arrivo a smettere di guardarle, mentre trovo notevoli alcune (poche) cose di Mel Gibson. Insomma, quasi sempre apprezzo molto di più un reazionario intelligente che un rivoluzionario stupido. Non è mica questione di primati.
Mi dispiace Niccolò ma su Togliatti non sono d’accordo perchè tutta la sua vita parla in un certo senso.Quando succedono i grandi trapassi della storia poi per ragioni prettamente politiche c’è una revisione finalizzata alla conclusione che ”tutti dicono bene ma razzolano male”.
Togliatti non era fra questi , nonostante Robotti,le purghe Staliniane ed i silenzi sugli Italiani in Russia.E’ tutta la sua storia personale che parla in un altro modo da quello che dici tu.E per gli altri che nomini credo che non vada tagliata la storia delle persone con l’accetta anche se la mano sul fuoco per certi non ce la metterei. Anche nel nostro territorio, Chiusi, Moiano,Città della Pieve ed in tutti gli altri luoghi a noi circonvicini li abbiano conosciuti coloro che prima erano in un modo e poi sono stati in un altro ma questo non vuol dire che si debbano tacciare tutti di ”voltagabbana”.Conosco personalmente la storia di persone a Moiano che prima erano aderenti al PNF e per poter mangiare con le loro famiglie avevano accettato la tessera del partito fascista abbassando la testa e che dopo la liberazione hanno militato come attivisti nel PSI e nel PCI. Ed allora ? Non erano momenti come lo sono oggi e persone a centinaia di migliaia si sono trovate di fronte a delle scelte ed alla scelta della sopravvivenza.Talune di queste possono essere certamente biasimabili perchè hanno abbracciato scelte opportunistiche ma altre si sono trovate a far fronte con il mitra in mano ed anche a pagare di persona perchè sono state spazzate via. Quando cambia violentemente un regime queste cose succedono e sono all’ordine del giorno anche perchè le convinzioni delle persone dentro non sono salde e c’è da dire che il cambio di gabbana spesso è stato anche fatto per la paura che non succedesse qualcosa alle loro famiglie.Ci sono state altresì persone che pur essendo notoriamente fascisti e legati per interessi e per etica politica al regime non hanno mai fisicamente torto un capello a nessuno ma ce ne sono state anche altre soprattutto nell’italia settentrionale e nell’Emilia che erano state le spie dei fascisti repubblichini e dei nazisti la soprattutto ndove dominava il latifondo agrario e per tale loro attività sono stati uccise molte persone.Se queste persone -fra cui come ben sai anche religiosi- hanno pagato con la vita le loro delazioni che hanno causato la morte di altri innocenti presi e messi al muro, sarà la storia e solo quella che potrà assolverli o dichiararli colpevoli anch’essi e non certo la propaganda di revisione che non ha mai cessato di esistere dal dopoguerra ad oggi ed ancora continua.I conti con la storia prima o poi devono essere saldati e fatta chiarezza affinchè la popolazione nel msuo insieme dovrebbe rendersi conto che le guerre le pagano in prima persona i poveri. Invece oggi anche a sinistra si resta spesso indifferenti e silenti quando i governi italiani hanno partecipato ad operazioni di guerra e di bombardamenti al di fuori del territorio nazionale.
Carocarlo,se vuoi ti mando un documento dove potrai vedere con i tuoi occhi chi ci ha governato fin oggi !
La storia che ” erano costretti ” non attacca ! Il nostro concittadino detto ” Beppe del Rossino ” fu antifascista fin dal 1921 e nessuno fece nulla contro di lui ! Per citarne un’altro ” mio nonno ” fu fscista ed è morto fascista nel 1983,non mise mai la camicia nera,tutti lo hanno rispettato fino all’ultimo ! Altri sono diventati antifascisti subito dopo la guerra ma,erano gli stessi che applaudivano sotto palazzo Venezia quando Mussolini ( scelleratamente ) fu costretto a entrare in guerra !
La storia la scrive chi vince !
WINSTON CHURCHILL, il giorno dopo la caduta del fascismo disse : non sapevo che gli Italiani fossero 90.000.000. Fino a ieri c’erano 45.000.000 di fascisti,ora ci sono 45.000.000 di antifascisti !
X Niccolò Martinozzi. Se parliamo della stessa persona” detta il Rossino” ti dico subito per verità storica,- al secolo tale Oreste Venturini- che fu confinato politico quindi se parliamo della stessa persona credo che ti possa sbagliare poichè dal regime fu perseguitato eccome ! Tale Oreste Venturini fu il primo sindaco socialista di Chiusi che amministrò la città fino all’avvento del fascismo, inviso agli agrari poichè la sua attività politica mobilitava i contadini contro la proprietà del latifondo e li faceva reclamare diritti.Girava le campagne a raccogliere le pelli dei conigli e si era reso ben conto di come vivevano i contadini.Concordo con te che nel dopoguerra ci fu chi saltò il banco e divenne aderente ai partiti di sinistra più per timore di essere emarginato socialmente e quindi economicamente e sottoposto a violenze( per chi le aveva fatte ad altri durante il regime qualcosa aveva da temere senza meno ).Ritengo comunque che la storia come la interpreti tu non sia per niente realistica e che non spieghi come e perchè le persone prima erano in un modo e poi sono state in un altro modo.Non mi nascondo nella critica dietro la ”complessità dell’animo umano” ma chi ha creduto nelle idee, ha affrontato le avversità a viso aperto fermi restando i principi da rispettare sui diritti umani che quasi sempre dai regimi non sono stati ottemperati e rispettati ed oggi le cosiddette democrazie vengono ritenute democrazie non pensando a quello che hanno prodotto nemmeno tanto lontano nel tempo verso le popolazioni nel resto del mondo, Italia compresa.Ma spesso sono proprio quelle colonie che oggi non dimenticano quello che hanno dovuto subire.Ed hanno tutte le ragioni.Chi si piena la bocca di libertà oggi dovrebbe passare in rassegna al proprio passato, ma purtroppo sia la storiografia sia i media non amano tanto andare indietro nel tempo e dire alla gente che oggi l’attualità è proprio questa perchè ieri è stata quell’altra.Ed allora questo sottintende che di fantasmi negli armadi ce ne siano parecchi, soprattutto da parte di chi dominava il mondo ed ancora continua a dominarlo e che non vuole che la gente sappia.
Carocarlo, proprio lui ! Ebbe fra le tante cose una lettera,scritta di suo pugno,da Benito Mussolini, che diceva di stare tranquillo e che nessuno in nessun modo lo a rebbe,eventualmente,toccato ! Anche questa è storia ! Te lo dico alla ” Chiusina ” informiti meglio !
Sai comunque che è sempre un piacere parlare con te !
Carocarlo,ti correggo,quello che girava le campagne a raccogliere le pelli era il fratello ,Barbato, lui faceva il sarto e aveva la bottega in via Porsenna,davanti all’arrotino,aveva una moto Guzzi che ad ogni scoppio faceva girare tutta la ruota ! Era un personaggio ! La figlia,bravissima persona,faceva l’infermiera all’ospedale .
Dalla polemica politica attuale e da Zeffirelli si passa alla storia locale…. Non ho ben compreso dal momento che tu rispondi ”proprio lui” e del quale io parlo che si chiamava Oreste Venturini detto ”il rossino”a causa della sua barba a pizzo di colore rosso;primo sindaco di Chiusi al quale tu dici che non è stato torto un capello. A me risulta che fu inviato al confino e che era lui che girava in bicicletta a raccogliere le pelli. Barbato-come dici tu e confesso la mia non conoscenza- non l’ho mai nominato nè l’ho mai sentito.E se si parla di invio al confino mi sembra che tanto rispetto il regime non glielo serbasse, lettere di Mussolini a parte….Fra l’altro il Comune mi sembra che gli abbia dedicato anche una strada.Se vai su google e clicchi ”Toponomastica:Oreste Venturini primo sindaco socialista di Chiusi” appare un post a mia firma su chiusiblog del 5.11.2011 dove presento oltre ad altri documenti una cartolina a lui spedita da mio nonno Sacco Benito(mio nonno si chiamava come mio padre) che fu intercettata dai carabinieri che tenevano d’occhio sia il Venturini sia mio nonno, dove ci sono i saluti e la dedica ”saluti affettuosi tuo compagno per la vita” con l’effige a disegno proveniente da una foto del parlamentare socialista Camillo Prampolini(che apparirà nel dopoguerra anche sui francobolli della repubblica italiana) e datata 1903.E per terminare dico che il tutto che riassume la questione(ma Zeffirelli e la cultura di sinistra non mi sembra che c’entri nulla e credo che il mio intervento su di lui che appare sul post- col quale si può essere d’accordo o meno chiaramente-ma delinei una personalità dell’artista molto eclettica, vivace ma anche per un certo verso sofferenziale quando rifugge consapevolmente dalle discrasie del mondo che ha intorno.) sia il fatto che oggi la concezione dello stato autoritario non sia molto cambiata,ma occorrerebbe ben riflettere sulla natura del sistema che contempla i diritti umani ma che sostanzialmente rimane uno stato autoritario anche nella sedicente democrazia.Per rispondere a questo si pensi che con l’evoluzione della società solamente in senso consumistico si è allargata la possibilità della conoscenza e quindi della cultura, ma rimane ancora oggi ben salda la base del sistema economico- etico- morale per la quale se si possiede si è liberi e se non si possiede non lo si è.Bisogna che la gente rifletta su questo e trovi un modo per cambiare direzione. Ma così come vedo intorno a me ho paura che i tentativi per risolvere questo problema spingano ai contrasti ed anche alla violenza perchè ci sono intere popolazioni che non hanno nulla e sono prese in ostaggio dai più forti e dai più dotati.Ed allora è un mondo dove la democrazia c’è per chi possiede.Per gli altri no davvero.
Tutto questo – ribadisco – che ci incastra con Zeffirelli e ilo giudizio sul suo cinema? Però, già che siete scivolati su tutt’altre vicende, a proposito di Oreste Venturini, vale la pena ricordare che il giorno del funerale di suo figlio nel 1922 una squadraccia fascista venuta da Perugia sparò sulla folla e uccise tre persone (c’è una stele che le ricorda a Rione Carducci) e poi si diede a scorribande, con incendi e devastazioni dei poderi dei socialisti in tutte le campagne…. Per dire che i fascisti non sono certo senza peccato.
io il mio giudizio su Zeffirelli l’ho dato col mio primo intervento.Ed è quello che realmente penso.la scivololatura è dovuta al fatto di annoverare e di avere fatto i nomi che ha fatto Niccolò Martinozzi sull’intellighenzia di sinistra al quale intervento ho già risposto.Il fatto che molti di questi personaggi abbiano detto cose che poi vengono anche estrapolate da un discorso in generale ed anche dagli atti della loro vita politica e morale, è come il revanscismo sulle foibe che va tanto di moda.Ma mai nessuno si chiedesse che il fascismo assalì la Dalmazia e che fece 35000 morti nelle popolazioni.Dopodichè si sentono le voci di coloro che per amor patrio ( quello stesso che animava Roatta and Co.) fare la morale ai partigiani titini che si senz’altro gettarono nelle foibe anche chi non c’entrava ed i civili italiani a centinaia ma che nessuno dice che subirono dagli italiani la distruzione dei loro villaggi e l’eccidio in casa loro di gente dalmata a decine di migliaia.La responsabilità di tutto questo di chi è ? Lo domando agli argani dello stato italiano visto che due o tre anni or sono si sfiorò la rottura diplomatica con la Croazia il cui presidente se ben ricordo con una nota vibrande chiese la verità. Ma i media italiani tacquero, quindi come si vede la responsabilità va anche oltre ed investe chi ci governa che permette certe distorsioni.
Anche io ho solo detto e fatto notare,che se il maestro Zeffirelli,fosse stato di sinistra avrebbe avuto più successo e sarebbe stato additato e celebrato come un fenomeno e le sue opere,anche le peggiori (che non ci sono) dei veri capolavori !
Questo ho detto
Io invece, Niccolò, penso – e l’ho scritto – il contrario. Penso che se Zeffirelli non avesse ostentato il suo anticomunismo e antisinistrismo sarebbe stato un registello qualunque. Così si è ritagliato un’immagine e gli è convenuto. E’ vero che i vari Antonioni, Scola, Rosi, Monicelli, Risi, Fellini, Visconti…erano tutti di sinistra, ma sono anche migliori… Almeno secondo me. Il che è un pensiero, non è verità assoluta o vangelo. A proposito, ribadisco: secono e anche il Vangelo è meglio quello d Pasolini che quello di Zeffirelli
Si, comunque in tutti i casi è difficilissimo giudicare quale sia meglio e quale svetti di più perchè il giudizio spesso si basa su valori consolidati dentro chi li emette.E’ molto difficile dire questo è meglio e questo è peggiore di un altro.Si dovrebbe dire di condividerli o non condividerli i lavori, perchè al fondo tutti esprimono un fatto valoriale e se tale fatto è in aderenza ai valori che abbiamo dentro noi tutti tendenzialmente siamo portati ad apprezzare o meno e non dico a denigrare ma sentirli lontani.E così emettiamo dei giudizi, che sono interessanti ma riguardano le persone e le loro storie di vissuto.Si scopre l’acqua calda ma gli stessi giudizi si caratterizzano tali a seconda di come si è formata la nostra cultura e più che altro la nostra conoscenza.E noi interpretiamo gli avvenimenti a seconda della nostra sensibilità.