VENEZUELA: NO AL GOLPE CONTRO MADURO! SE LO DICE ROGER WATERS…

Ciò che sta accadendo in Venezuela, al di là dei giudizi su Maduro e su Guaidò, ricorda altre vicende sudamericane. Così come le prese di posizione drastiche degli Usa e dell’Europa ricordano altre ingerenze, nella politica dei paesi latino americani. Certe discese in campo a favore dell’autoproclamotosi presidente ad interim Guaidò, sono apparse quantomeno frettolose. E le contromanifestazioni di piazza, il richiamo alla difesa, anche armata, da parte del popolo fatto da Maduro fanno capire che non tutto il popolo venezuelano è contro il governo. E sembrano gratuite e forse affrettate anche certe definizioni del governo Maduro “come l’ultima dittatura di sinistra” (parole di Salvini)…
Non abbiamo sufficienti elementi per dire se abbia ragione Maduro o abbia ragione Guaidò. Di certo le prese di posizione dell’Europa e degli Usa suonano come una pesante ingerenza esterna La minaccia di un intervento armato da parte degli Usa, ventilata dal presidente Trump una forzatura delle regole internazionali. Sembra di capire che più che la democrazia in Venezuela e e la situazione economica dei venezuelani, all’Europa e agli Usa interessi il petrolio venezuelano, e anche altre cose, come il litio, il colthan e varie materie prime di cui il paese caraibico è ricco.
Non abbiamo sufficienti elementi di conoscenza, dicevamo. Ma ci fidiamo di certe persone. E di altre meno. Così, se Macron o la Merkel o il presidente canadese Troudeau, o Donald Trump, Bolsonaro e perfino Matteo Renzi dicono che la dittatura di Maduro va spazzata via, ci viene spontaneo fare la tara a tali esternazioni. Se invece sulla questione interviene uno come Roger Waters e uno come Roger Waters dice che serve “una mobilitazione generale per protestare contro le aggressioni degli Stati Uniti (USA) nei confronti del governo e del popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela”, allora i dubbi aumentano. Perché, detto tra noi, ci fidiamo più di Roger Waters che dei personaggi di cui sopra. L’ex bassista e leader dei Pink Floyd, noto per le sue posizioni di sinistra e per le sue battaglie ecologiste e per la giustizia sociale. “Vogliono il petrolio venezuelano, giù le mani dal Venezuela, stop al colpo di stato di Trump in Venezuela!” così il musicista britannico ha lanciato la sua campagna social contro l’ingerenza “occidentale” sul paese latino americano. Non è la prima volta che Waters si espone su questioni politiche rilevanti. Lo ha fatto per esempio anche per la causa palestinese invitando artisti e rock band a non andare a suonare in Israele…
Roger Waters è un grandissimo della musica. E’ un “compagno”, come avremmo detto un tempo, che pur essendo una star mondiale non si è mai fatto e non si fa contagiare dalla dittatura del denaro. E’ sempre stato al fianco dei più deboli e della giustizia. Ora, se Roger Waters grida anche lui al golpe contro Maduro e contro il popolo venezuelano, a noi qualche dubbio in più viene.
Perché Roger Waters non è Marco Rizzo. Forse è comunista pure lui (in passato lo è stato, come suo padre, morto nello sbarco di Anzio nel ’44), ma non può definirsi un nostalgico dei tempi che furono. E’ una mente lucida che con la musica ci ha raccontato cose straordinarie. Magari prendiamo un abbaglio, ma noi crediamo più a Roger Waters che a Trump, a Macron e a Renzi.
M.L.
E’ tutto vero, quello che scrivi. Così come è fuori di dubbio, che Manduro non è il Ché o Fidel, non è nemmeno Alliende. Oltretutto quando uno sta a governare uno Stato, ritengo che aprire il dialogo con quanti più possibile sia la cosa più intelligente da fare. Insomma la crisi del Venezuela inizia molto prima di Trump. Che quest’ultimo cerchi ora di fagocitare tutto, trasformare l’America Latina nuovamente nel cortile di casa degli USA, è un rischio che vedo anch’io. Ma insomma Lula in Brasile travolto dagli scandali. Suo figlio un semplice impiegato, che in pochi anni, mette su una delle più grandi fazende agricole del Paese Carioca. Ho potuto osservare con i miei occhi i cantieri edili dove si stavano costruendo grandi impianti per il turismo, bloccati, messi sotto sequestro. Lì dietro ci stavano i soldi della compagnia petrolifera del Brasile, che ha elargito tangenti a carrettate. Insomma, quando la sinistra va al governo e si trincera dietro gli ideologismi, quindi non parla con nessuno, neanche con il proprio popolo. Oppure non fa le riforme che una sinistra dovrebbe fare, è naturale che venga travolta. In Europa la sinistra verrà travolta dai sovranisti, semplicemente perché ha smesso di produrre pensiero critico, nei confronti di una globalizzazione, di un liberismo. Peggio: si è limitata a scimmiottare.
X Renato. Una domanda : mi sà spiegare il motivo per il quale in tutte le televisioni ed in tutti i media occidentali non si parla mai e non è stato mai fatto il riferimento al fatto che la povertà dove si dibatte il Venezuela sia dovuta al fatto che sin dall’epoca di Chavez il governo eletto dal popolo in maniera regolare e con libere elezioni aveva fatto sloggiare le multinazionali del petrolio che succhiavano l’oro nero al paese arricchendo se stesse e poche famiglie di privilegiati ? E che la politica statunitense guidata dagli interessi di tali multinazionali abbia giurato al Venezuela ed al suo governo una guerra continua fatta di blocchi, di abbassamento del prezzo del petrolio per ridurre il Venezuela in quello stato in cui oggi si trova per farlo schiantare dall’interno grazie alla rivolta di un popolo affamato ? Con l’introito del petrolio- e lo sanno tutti- nel Venezuela Chavista e poi Maduro hanno costruito case e scuole per i diseredati e per la popolazione più povera, alzando il livello di istruzione e dando la possibilità di una vita più decente di quella che le classi subalterne avevano sotto i precedenti governi ingrassati dai signori del petrolio che hanno le loro sedi a Wall Street ed Amsterdam.Ma una guerra spietata è stata fatta dall’interno e dall’esterno con tutti quegli strati di popolazione di diverse classi sociali che adesso insieme anche a quelle più basse hanno grossi problemi di sussistenza e di fame.Non è grosso modo la stessa storia di quanto è successo in Cile nel 1973, a Panama precedentemente,in Guatemala ed in tanti altri stati del sud america? Quando ci si libera con la volontà popolare dallo strozzino affamatore ci si deve aspettare che questi voglia rientrare in casa che non è la sua o con la ragione(quella sua) o con la forza o con la provocazione.Spesso il lavoro sporco gli USA l’hanno fatto fare ai loro servi (la parola è quella giusta e non è abusata) perchè hanno istituito con la forza del denaro elites negli stati confinanti un anello sanitario armato che è pronto in caso di necessità ad intervenire quando lo decidano loro.E nella politica internazionale assistiamo all’Europa del bon ton ma che ha anche al suo interno milioni di poveri, che grida al comunista da considerare senza se e senza ma come un delinquente affamatore del suo popolo. Perchè avviene questo ? La risposta è nella sostanza la stessa, quella che l’europa non sia un europa dei popoli ma un continente dove la politica della finanza e del sistema dei soldi distorce le responsabilità ed acceca chi le possa evidenziare. Difatti nessuno ne parla se non a senso unico.Io non dico che ne dovrebbe parlare a favore la nuova Democrazia Cristiana del PD, quella si capisce di chi faccia gli interessi ma Leu, la Boldrini, Fratoianni che si vestono da progressisti quando fanno le passerelle sulle navi e che dicono di stare dalla parte dei poveri cristi, anzi di più, vediamo che questi si aggiungono al coro dei ricchi per dire che Maduro se ne debba andare, Chissà se c’è qualcuno che possa sussurare ad un orecchio a Fratoianni ed a Bersani e Speranza che se continua così nel Venezuela ci si re-insediano le multinazionali che pompano il petrolio in casa di altri e che si dividono a fine anno i profitti di quelle fonti di energia di cui il Venezuela abbonda. Il giorno dopo succederebbe questo. Gli aiuti umanitari che gli stati uniti e l’Onu inviano e fermi alle frontiere del Venezuela non sono destinati al Venezuela ed ai suoi legali rappresentanti, ma vorrebbero che fossero consegnati a chi dall’interno fomenta la rivolta. Questa secondo i nostri amici della sinistra non è intromissione negli affari interni di uno stato ma rappresenta un fatto di solo umanitarismo ben sapendo che una volta che fosse rivoltato il governo il giorno dopo ci sarebbero in casa coloro che il petrolio continuerebbero a succhiarlo per loro.Se fosse stato il Mozambico od il Biafra al posto del Venezuela probabilmente Trump capo del sistema delle libertà neanche avrebbe preso in considerazione il problema. Ed allora se si debbano portare degli elementi di conoscenza minimi che sono quelli che ho scritto si vedrebbe che la gente potrebbe invece considerare Maduro il Presidente continuatore di Chavez invece che il tiranno che opprime il suo popolo.Ma certo, troppa grazia sarebbe, le televisioni sono asettiche quando ogni sera ci presentano la situazione di miseria e di sbandamento e ci fanno vedere il popolo che protesta ma non si parla del perchè avvenga. E tutto questo corrisponde ad un principio che è meglio essere schiavi e mangiare una volta al giorno e raccatare ciò che cade dalla tovaglia del padrone che essere indipendenti e mangiare cio che produce l’orto di casa e dare un calcio nel culo a chi da sempre ha sfruttato il popolo a beneficio di se stesso avvalendosi della presenza di classi alle quali economicamente conveniva che le multinazionali del petrolio rimanessero nel loro territorio. E’ per questo che nel recente passato di qualche anno fà criticando gli Stati Uniti d’America come potenza imperialista- perchè nella sua storia si è sempre comportata in tal modo con il terzo mondo e l’ha sempre assoggettato alle sue politiche- ha detto che ” gli stati uniti nel mondo non hanno amici, od hanno servi e schiavi oppure hanno nemici”. Prima Chavez poi Maduro appartengono alla seconda categoria. Questo lo sappiamo ma non lo dice nessuno, nemmeno il Papa,che invita alla tregua sociale, ma tace sulle cause di quella miseria.Questo è quanto. E non c’è davvero bisogno di un bassista musicale per far inquadrare il problema agli europei ed agli italiani, basterebbe usare quello che si ha sotto i capelli e che la sinistra da molto tempo ha rinunciato a farlo funzionare.Non interessa esaminare le condizioni per le quali la fame e la miseria esistono e si affermano, anzi diventa dannoso dare un calcio in culo a chi ti sfrutta, è bene tenerselo in casa oppure se non proprio questo far comandare il popolo che si ribella e mettere alla sua testa un governo fantoccio che assicuri che il flusso di petrolio continui come sempre e chi si metta di traverso possa venir eliminato, meglio se dall’interno ma se non ci si riesca anche con l’intervento militare.Vi ricordate le balle di farina e di riso con sopra il simbole delle due mani che si univano in segno di aiuto e con scritto in caratteri azzurri”US AID” tanto presenti ancora oggi nel terzo mondo? Ecco siamo davvero andati avanti da 30 anni fa su questo piano? Lo dico a coloro che parlano di umanitàrismo oggi ma che stanno zitti quando le bombe cadono sulle nazioni del mediterraneo e non scendono mai in strada per protestare. Di chi fanno gli interessi ? Mi pare che sia il tempo di ricominciare a parlare proprio di ” interessi ” o questi non esistono e sono solo una invenzione dei soliti comunisti per rivoltare il sistema?
É paradossale che la scelta sia tra due ossimori viventi: da un lato un dittatore eletto, dall’altro un democrata golpista. Ed é veramente tragico il fatto che tutto si risolverá con una guerra civile, con centinaia di morti e milioni di bossoli a terra marchiati Russia e USA.
Ho anch’io questa paura. Un grande spargimento di sangue- Per il momento l’esercito si è schierato con Manduro, questo perché ancora a questa Casta di militari, Manduro riesce a garantire privilegi. Benefit, che non tarderanno a finire, e allora saranno dolori. La politica non può essere un continuo sfoggio di muscoli, si finisce per perdere. Ritengo che cerano altre strade da percorrere.
X Joseph Aritz. Purtroppo devo darle ragione, ma credo che le cause fondamentali per le quali ci saranno quei proiettili in terra penso che abbiano una sola origine: quella che ci sia tutta una serie di convenienze internazionali per mettere le mano sulle ricchezze di un paese.Che una parte del popolo possa morire in seguito a tutto questo interesse nei conti dei falchi non ha significato ne’ spazio e quei falchi sono coloro che in questi momenti cercano di fare entrare i camion con i viveri guidati tutti da militari fuoriusciti da quando Chavez fu regolarmente eletto. Dico questo perché alla fine è questo che interessa e non altro.Se il Venezuela non avesse il petrolio di Maracaibo e di altre località probabilmente sarebbe una di quelle nazioni che mangerebbe tutti i giorni.La domanda è dunque se possa essere giusta la politica per cercare di svincolarsi da chi si arricchisce col sangue di altri i cui atti contrastano sono tutti finalizzati a ristabilire l’ordine
dei soldi sconvolto da chi se li è voluti riprendere e chi è stato al tempo allontanato dalla greppia farà di tutto per rientrare dove si trovava prima e continuare più sicuro di prima di non essere più allontanato.Per raggiungere tale scopo userà strumenti già collaudati in altre parti del mondo che a memoria andando indietro nel tempo lontano riportano i nomi di Mossadeq per l’Iran, Salvador Allende per il Cile, Ernest Lumumba per il Congo,ma a guardar bene c’è ne sarebbero molti altri anche recenti di morti provocati dalle cosiddette primavere arabe in Tunisia ma soprattutto nella Libia di Gheddafi dove la Francia dopo aver smembrato la nazione di Gheddafi è entrata a pieno titolo dividendo con altri, Italia inclusa, il ricco bottino.Tutte le grandi potenze non tollerano ai loro confini e nelle loro sfere di influenza che vengano messe in forse le loro forme di democrazia del dominio.Il manto dell’umanitarismo con il quale si fa vedere al mondo che si corra in soccorso delle popolazioni stremate non sono altro che le lacrime di coccodrillo che l’occidente con i suoi lacchè mette in atto per ritornare in possesso della torta col minimo spargimento di violenza possibile ma col massimo di ipocrisia dei suoi governi.Delle popolazioni e del loro destino in effetti non è mai interessato a nessuno per il semplice fatto che serve dimostrare al mondo che chi crea i problemi sono le popolazioni che si ribellano non coloro che le sfruttano.Questo non appare mai sulle nostre reti televisive ma appaiono invece a iosa le storie degli italiani infoibati dai partigiani di Tito ma non quello che l’esercito fascista di Mussolini e di Roatta ed altri compari ha compiuto nei territori yugoslavi.Se ne guardano bene dal dirlo i nostri telegiornali e le nostre rubriche storiche.Di questo mai si parla,anzi vengono fatte celebrazioni solo che comprendano l’esecrazione dei nostri morti, non dei morti da noi provocati.Daltronde cosa si pretende da una Italia subalterna ad ogni volere straniero da sempre e da un popolo che di queste cose non glien’e’ fregato mai nulla e che quel poco se l’ è dimenticato subito ,una volta riacquistata la propria libertà ma solo di parola.
X Il Sig.Renato. Si altre strade da percorrere cioè far rientrare di nuovo le multinazionali allontanate.Magari con i contratti più favorevoli di prima per togliere di bocca alla gente le energie economiche e finanziarie come hanno fatto prima di Chavez per ritornare magari anche in possesso degli interessi bancari persi….Non vedo altre strade se non quelle degli accordi per farle rientrare nel paese.A loro interessa solo quello e magari sono disposte anche col loro governo a far ritornare la democrazia….ma veramente apparirò spocchioso o non so’ cosa , ma tante volte si vive senza avere memoria oppure se si ha è come se non si avesse.Ma vorrei sapere da lei Renato perché di questo fatto delle multinazionali non se ne parla mai e perché non se ne parla mai dell’anello “economico-sanitario” che i paesi vicini hanno fatto attorno al Venezuela. Non è per caso per piegare la resistenza di un governo che ha allontanato chi succhiava risorse? Certo , partendo dalla situazione odierna che si presenta come vediamo, Maduro è il tiranno che ha programmato
l’eliminazione per morte fisica del suo popolo che oggi si ribella perché non mangia.E dico di più, perché non sono in questo caso uno di quelli che dice che le colpe sono sempre degli altri ma sul come rappresentare le situazioni e che abbia successo l’accettazione mediatica finalizzata a dimostrare al mondo che la civiltà combatta la barbarie è un mezzo col quale da sempre noi occidentali portatori di libertà siamo stati maestri ma per fortuna è un mezzo sempre più screditato anche se con questo abbiamo sempre dominato il mondo come ci pareva.