VENEZUELA: NO AL GOLPE CONTRO MADURO! SE LO DICE ROGER WATERS…

martedì 05th, febbraio 2019 / 18:04
VENEZUELA: NO AL GOLPE CONTRO MADURO! SE LO DICE ROGER WATERS…
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Ciò che sta accadendo in Venezuela, al di là dei giudizi su Maduro e su Guaidò, ricorda altre vicende sudamericane. Così come le prese di posizione drastiche degli Usa e dell’Europa ricordano altre ingerenze, nella politica dei paesi latino americani. Certe discese in campo a favore dell’autoproclamotosi presidente ad interim Guaidò, sono apparse quantomeno frettolose. E le contromanifestazioni di piazza, il richiamo alla difesa, anche armata, da parte del popolo fatto da Maduro fanno capire che non tutto il popolo venezuelano è contro il governo. E sembrano gratuite e forse affrettate anche certe definizioni del governo Maduro “come l’ultima dittatura di sinistra” (parole di Salvini)…

Non abbiamo sufficienti elementi per dire se abbia ragione Maduro o abbia ragione Guaidò. Di certo le prese di posizione dell’Europa e degli Usa suonano come una pesante ingerenza esterna La minaccia di un intervento armato da parte degli Usa, ventilata dal presidente Trump una forzatura delle regole internazionali. Sembra di capire che più che la democrazia in Venezuela e e la situazione economica dei venezuelani, all’Europa e agli Usa interessi il petrolio venezuelano, e anche altre cose, come il litio, il colthan e varie materie prime di cui il paese caraibico è ricco.

Non abbiamo sufficienti elementi di conoscenza, dicevamo. Ma ci fidiamo di certe persone. E di altre meno. Così, se Macron o la Merkel o il presidente canadese Troudeau, o Donald Trump, Bolsonaro  e perfino Matteo Renzi dicono che la dittatura di Maduro va spazzata via, ci viene spontaneo fare la tara a tali esternazioni. Se invece sulla questione interviene uno come Roger Waters e uno come Roger Waters dice che serve “una mobilitazione generale per protestare contro le aggressioni degli Stati Uniti (USA) nei confronti del governo e del popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela”, allora i dubbi aumentano. Perché, detto tra noi, ci fidiamo più di Roger Waters che dei personaggi di cui sopra. L’ex bassista e leader dei Pink Floyd, noto per le sue posizioni di sinistra e per le sue battaglie ecologiste e per la giustizia sociale. “Vogliono il petrolio venezuelano, giù le mani dal Venezuela,  stop al colpo di stato di Trump in Venezuela!” così il musicista britannico ha lanciato la sua campagna social contro l’ingerenza “occidentale” sul paese latino americano. Non è la prima volta che Waters si espone su questioni politiche rilevanti. Lo ha fatto per esempio anche per la causa palestinese invitando artisti e rock band a non andare a suonare in Israele…

Roger Waters è un grandissimo della musica. E’ un “compagno”, come avremmo detto un tempo, che pur essendo una star mondiale non si è mai fatto e non si fa contagiare dalla dittatura del denaro. E’ sempre stato al fianco dei più deboli e della giustizia. Ora, se Roger Waters grida anche lui al golpe contro Maduro e contro il popolo venezuelano, a noi qualche dubbio in più viene.

Perché Roger Waters non è Marco Rizzo. Forse è comunista pure lui (in passato lo è stato, come suo padre, morto nello sbarco di Anzio nel ’44), ma non può definirsi un nostalgico dei tempi che furono. E’ una mente lucida che con la musica ci ha raccontato cose straordinarie. Magari prendiamo un abbaglio, ma noi crediamo più a Roger Waters che a Trump, a Macron e  a Renzi.

M.L.

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