SALVATE IL “SOLDATO” BERLUSCONI? IL PD DICE NO.

Il deputato PD Gianni Cuperlo alla Festa democratica di Siena: “Terremo la barra dritta!”. La Serracchiani: “ Ignoriamo Berlusconi!”.
SIENA – Negli ultimi venti anni, il PDS prima, i DS poi ed ora il PD, volenti o nolenti, si sono dovuti confrontare con Berlusconi. Sono passati venti anni e siamo sempre lì. Dialogare con il Cavaliere o affossarlo? Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta dalla mancata approvazione di una legge sul conflitto di interessi e dalla “storica” visita di D’Alema agli studi Mediaset. Ma siamo sempre lì. E’ inutile girarci intorno. Il dilemma dell’estate “piddina” è questo: salvare Berlusconi o no? Le questioni congressuali e delle regole sono certamente all’ordine del giorno, ma la questione della decadenza del Cavaliere turba i sonni del Partito Democratico. In ballo c’è non solo la tenuta del Governo Letta, ma anche il dover rispondere agli elettori in caso di salvataggio del Cavaliere di Arcore il 9 Settembre.
A sentire gli interventi di diversi esponenti PD non ci sono dubbi: il Pd non salverà Berlusconi. Negli ultimi giorni della Festa democratica in corso a Siena anche l’Onorevole Gianni Cuperlo ed il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, sono stati chiari e netti. Non ci sono spiragli.
Cuperlo, intervenuto ieri sera alla festa democratica ha affermato: “ “In questi giorni – ha detto – sulla questione della condanna di Silvio Berlusconi alcuni editorialisti hanno ironizzato sull’unità inaspettata della posizione del Pd. Non c’è da meravigliarsi, siamo di fronte a una questione di principio e nessuna motivazione può mettere in discussione il principio di legalità e dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Berlusconi è stato condannato per un reato grave e in ragione di questa condanna il Senato della Repubblica, di cui è membro, dovrà votare la decadenza dalla sua carica di senatore. Terremo la barra dritta, perché è un principio e perché siamo convinti che il consenso dei cittadini non può essere subordinato ad altri poteri. Voteremo per la decadenza consapevoli delle conseguenze ma vogliamo vivere in una democrazia vera. Penso che dobbiamo avere fiducia e che saremo in grado di spiegare al Paese le ragioni della nostra posizione, riuscendo anche a ridare alle persone la fiducia nella politica”.
Anche la Serracchiani, intervenuta stamani, ha dichiarato: “Freghiamocene di Berlusconi. Le riunioni che fanno ad Arcore a porte chiuse sono fatte per parlare sempre e solo dei suoi problemi e non dei problemi del Paese. Il PD deve rinnovarsi e cambiare e pensare ad altri problemi!”. Vedremo come andrà a finire. Il Governo Letta è alla fine? Ci sarà una nuova maggioranza o le elezioni?
Certo è che, in questi giorni, la questione congressuale sembra essere caduta di interesse, di fronte alla questione della decadenza di Berlusconi.
Proprio sulla questione del Congresso PD, Cuperlo ha dichiarato: “ Tornare a pensare a come realizzare una società più giusta, e non solo efficiente. Deve essere questa la domanda alla base del congresso che ci attende nei prossimi mesi. La stagione delle feste ci dice che c’e un Pd attivo e vivo, che ha voglia di partecipare e di confrontarsi. Il congresso è un’opportunità per affrontare la discussione della cultura politica e dell’identità del nostro partito, e per ricollocare il nostro progetto nella società dei prossimi anni. “Spero – ha aggiunto Cuperlo – che il nostro sia un congresso partecipato, vivace, vivo dal punto di vista del dibattito, ma dove ciascuno si senta libero di scegliere la piattaforma politica che ritiene più idonea per il Partito democratico. Questo momento di libertà deve essere anche l’elemento che guida la scelta delle regole. Non credo che un partito possa essere ridotto alle dimensioni delle sue regole. Un partito politico è la funzione che si candida a svolgere in un paese, il senso di comunità che riesce a costruire. Abbiamo dato vita a un’identità complessa che oggi è chiamata a definire se stessa. Dobbiamo fare un congresso non solo per eleggere un nuovo segretario ma per raccontare al Paese chi siamo, e per fare questo è necessario partire dalla giusta premessa, chiedendosi dove siamo oggi. Siamo al sesto anno della crisi più grave dell’ultimo secolo e dalla crisi si esce con un cambiamento profondo. La domanda per un partito politico non è se la crisi finirà, ma quale mondo uscirà da questa crisi. Se per anni la politica rimanda le decisioni a domani e quel domani non arriva mai, non ci si può stupire se subentra un sentimento di rabbia e di esasperazione. Penso che dobbiamo partire da qui se vogliamo mantenere un legame con il nostro popolo, parlando delle questioni sociali ed economiche veramente importanti per i cittadini. Solo mettendo questi temi al centro del congresso potremo recuperare l’identità del Pd, ridefinire il ruolo della politica e ridare forza alla democrazia”.
Sulla stessa questione, la Serracchiani ha dichiarato: “ Dobbiamo diventare concreti. Basta di discutere di regole e di statuto. Dobbiamo rinnovarci. E’ il momento di dare la responsabilità ai giovani. La vittoria del Pd alle recenti Amministrative, dopo la nostra sconfitta alle Politiche, dimostra che il PD è e deve essere radicato sul territorio”.
David Busato
Non credo che il dilemma estivo del PD sia salvare o meno Berlusconi. Su quello credo che nemmeno i parlamentari che hanno affossato Prodi abbiano dubbi. Se il PD non votasse la decadenza del parlamentare Berlusconi, semplicemente non esisterebbe piu’ chi lo vota. Il dilemma a me sembra: e dopo? A questo punto pero’ viene prima la sopravvivenza della democrazia, poi la preoccupazione per la situazione economica e sociale. A quel punto credo qualche dilemma se lo troveranno davanti anche i parlamentari grillini.
E’ stato il “travaglio” dell’ex PCI in questi venti anni: antiberlusconismo ad oltranza o no? Vedremo cosa succederà il 9 Settembre. Certo è che comunque vada il PD potrebbe non essere come l’attuale PD, congresso o non congresso. Il dopo? Si ipotizzano altre maggioranze ma molto dipenderà, come dice giustamente Lei, dai grillini, Grazie del commento. Saluti.
…se lo schema difensivo è questo, vuol dire a mio modesto avviso che esso già contiene il salvataggio di Berlusconi, perchè se si frappone il caos a ciò che dovevasi già fare 20 anni or sono mi sembra tutto questo una strategia perdente,soprattutto per il PD, che per 20 anni l’ha attaccato poi ci fa il governo e crea le condizioni-non politiche-ma di etere sparso per salvarlo appuntandosi sul fatto
che senza questo non si governa. Poi lo so bene che la politica non è solo questo ma non si può dire o con berlusconi o con il caos.Tante nazioni hanno passato periodi più terribili che due elezioni in tempi vicini e non si può paventare il crollo economico perchè si ha paura di non soddisfare l’interesse di classi privilegiate che trovano ogni ostacolo al fatto che debbano essere anche loro ridimensionate e che manovrano la politica a loro uso e consumo mandando segnali a chi sa intendere. Per Grillo ? Vedremo, può darsi che se spunta dentro il PD una cospiqua area di progressisti e non di conservatori come ci sono adesso che si appuntano sui giuochi di prestigio per riprendere per i capelli il naufrago che affonda, allora forse avremo fatto un passo avanti tutti.Ma è forse questo che parecchi dentro il PD non vogliono perchè chi non lo avrebbe voluto a suo tempo già se n’è andato in direzione di Grillo, e sono rimasti solo i democristiani dentro quel partito.Sono quelli che puntano alla maggioranza silenziosa perchè ne conoscono bene l’uso e sanno che la cosmesi in tempo di crisi paga !
Io non sarei così sicuro della graniticità del PD sulla decadenza di Berlusconi ( Violante & C). Non è granitico il PDL su questo figuriamoci il PD. Vedremo come finirà il 9 Settembre che, i paradossi della storia a 60 anni di distanza, è vicino, molto vicino, all’8 settembre data dell’armistizio… di un altro armistizio…
Grazie, saluti.
Berlusdoni è stato per 20 anni l’assicurazione sulla vita (e sulla sopravvivenza) di una classe politica intera, compreso il Pd (e prima ancora i Ds, il Pds ecc…) che su Berlusconi ha tirato a campare, cercando i consensi o per sostenerlo o per far finta di combatterlo… Ora che il momento, la fatidica ora x è arrivata hanno ancora dei dilemmi? Ma via, solo in Italia si può stare a discutere di come salvare un pregiudicato condannato in via definitiva per reati comuni cercando di assicurargli una “agibilità” politica… Certo, anche per il Pd, senza Berlusconi sarà più difficile andare a chiedere i voti agli italiani… Il voto utile ha spesso funzionato, ma se non serve più, dovranno inventarsi qualche altra cosa… Vedremo. Ha ragione Battilana: se non votano per la decadenza del Cavaliere, il Pd non avrà più chi lo vota. E già adesso parecchi gli hanno voltato le spalle…
Una visione globale della scena politica italiana mi suggerisce una lettura piuttosto semplice: PD-L e PDL sono complementari, ovvero uno non esisterebbe senza l’altro. Se il PD non salva Berlusconi, ed il PDL crolla, su cosa baseranno la prossima campagna elettorale ? Anime interne al PD troppo diverse e divise (ex-DC, ex-PCI, ex..ex…), accozzate dall’unico gattopardesco intento di sconfiggere Berlusconi “politicamente” (come ebbe a dire Bersani, se non erro…). Fine di Berlusconi, fine del PD. Così, semplicemente.