SALVATE IL “SOLDATO” BERLUSCONI? IL PD DICE NO.

domenica 25th, agosto 2013 / 15:52
SALVATE IL “SOLDATO” BERLUSCONI? IL PD DICE NO.
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Il deputato PD Gianni Cuperlo alla Festa democratica di Siena: “Terremo la barra dritta!”. La Serracchiani: “ Ignoriamo Berlusconi!”.

SIENA – Negli ultimi venti anni, il PDS prima, i DS poi ed ora il PD, volenti o nolenti, si sono dovuti confrontare con Berlusconi.  Sono passati venti anni e siamo sempre lì. Dialogare con il Cavaliere o affossarlo? Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta dalla mancata approvazione di una legge sul conflitto di interessi e dalla “storica” visita di D’Alema agli studi Mediaset. Ma siamo sempre lì. E’ inutile girarci intorno. Il dilemma dell’estate “piddina” è questo: salvare Berlusconi o no? Le questioni congressuali e delle regole sono certamente all’ordine del giorno, ma la questione della decadenza del Cavaliere turba i sonni del Partito Democratico. In ballo c’è non solo la tenuta del Governo Letta, ma anche il dover rispondere agli elettori in caso di salvataggio del Cavaliere di Arcore il 9 Settembre.

A sentire gli interventi di diversi esponenti PD non ci sono dubbi: il Pd non salverà Berlusconi. Negli ultimi giorni della Festa democratica in corso a Siena anche l’Onorevole Gianni Cuperlo ed il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, sono stati chiari e netti. Non ci sono spiragli.

Cuperlo, intervenuto ieri sera alla festa democratica ha affermato: “  “In questi giorni – ha detto – sulla questione della condanna di Silvio Berlusconi alcuni editorialisti hanno ironizzato sull’unità inaspettata della posizione del Pd. Non c’è da meravigliarsi, siamo di fronte a una questione di principio e nessuna motivazione può mettere in discussione il principio di legalità e dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Berlusconi è stato condannato per un reato grave e in ragione di questa condanna il Senato della Repubblica, di cui è membro, dovrà votare la decadenza dalla sua carica di senatore. Terremo la barra dritta, perché è un principio e perché siamo convinti che il consenso dei cittadini non può essere subordinato ad altri poteri. Voteremo per la decadenza consapevoli delle conseguenze ma vogliamo vivere in una democrazia vera. Penso che dobbiamo avere fiducia e che saremo in grado di spiegare al Paese le ragioni della nostra posizione, riuscendo anche a ridare alle persone la fiducia nella politica”.

Anche la Serracchiani, intervenuta stamani, ha dichiarato: “Freghiamocene di Berlusconi. Le riunioni che fanno ad Arcore a porte chiuse sono fatte per parlare sempre e solo dei suoi problemi e non dei problemi del Paese. Il PD deve rinnovarsi e cambiare e pensare ad altri problemi!”. Vedremo come andrà a finire. Il Governo Letta è alla fine? Ci sarà una nuova maggioranza o le elezioni?

Certo è che, in questi giorni, la questione congressuale sembra essere caduta di interesse, di fronte alla questione della decadenza di Berlusconi.

Proprio sulla questione del Congresso PD, Cuperlo ha dichiarato: “  Tornare a pensare a come realizzare una società più giusta, e non solo efficiente. Deve essere questa la domanda alla base del congresso che ci attende nei prossimi mesi.  La stagione delle feste ci dice che c’e un Pd attivo e vivo, che ha voglia di partecipare e di confrontarsi. Il congresso è un’opportunità per affrontare la discussione della cultura politica e dell’identità del nostro partito, e per ricollocare il nostro progetto nella società dei prossimi anni.  “Spero – ha aggiunto Cuperlo – che il nostro sia un congresso partecipato, vivace, vivo dal punto di vista del dibattito, ma dove ciascuno si senta libero di scegliere la piattaforma politica che ritiene più idonea per il Partito democratico. Questo momento di libertà deve essere anche l’elemento che guida la scelta delle regole. Non credo che un partito possa essere ridotto alle dimensioni delle sue regole. Un partito politico è la funzione che si candida a svolgere in un paese, il senso di comunità che riesce a costruire. Abbiamo dato vita a un’identità complessa che oggi è chiamata a definire se stessa. Dobbiamo fare un congresso non solo per eleggere un nuovo segretario ma per raccontare al Paese chi siamo, e per fare questo è necessario partire dalla giusta premessa, chiedendosi dove siamo oggi. Siamo al sesto anno della crisi più grave dell’ultimo secolo e dalla crisi si esce con un cambiamento profondo. La domanda per un partito politico non è se la crisi finirà, ma quale mondo uscirà da questa crisi. Se per anni la politica rimanda le decisioni a domani e quel domani non arriva mai, non ci si può stupire se subentra un sentimento di rabbia e di esasperazione. Penso che dobbiamo partire da qui se vogliamo mantenere un legame con il nostro popolo, parlando delle questioni sociali ed economiche veramente importanti per i cittadini. Solo mettendo  questi temi al centro del congresso potremo recuperare l’identità del Pd, ridefinire il ruolo della politica e ridare forza alla democrazia”.

Sulla stessa questione, la Serracchiani ha dichiarato: “ Dobbiamo diventare concreti. Basta di discutere di regole e di statuto. Dobbiamo rinnovarci. E’ il momento di dare la responsabilità ai giovani.  La vittoria del Pd alle recenti Amministrative, dopo la nostra sconfitta alle Politiche, dimostra che il PD è e deve essere radicato sul territorio”.

David Busato

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