LA BATTAGLIA SULLA STAZIONE: UNA LEZIONE PER TUTTI
CHIUSI – La battaglia contro la stazione in linea per l’alta velocità e per la valorizzazione delle stazioni esistenti di Chiusi e Arezzo, al di là di come andrà a finire, qualche risultato lo ha già ottenuto. E soprattutto ha insegnato alcune cose. Ha insegnato per esempio che in politica si può cambiare idea e posizione e non è una vergogna. Come hanno fatto i sindaci della Valdichiana senese e qualcuno anche dell’aretino, come hanno fatto esponenti importanti del Pd e della Regione Toscana. Ha insegnato anche ad avere pazienza, come l’ha avuta il Comitato Opzione Zero, che ha tenacemente tenuto il punto e alla fine ha portato dalla sua parte anche i sindaci, la Regione, diversi partiti, anche quelli che inizialmente erano schierati per la Media Etruria. Ha insegnato a tutti che si possono fare battaglie comuni anche partendo da posizioni diverse e lontane, anche politicamente opposte. E che si può continuare a non essere d’accordo su molte cose, ma se su una cosa l’accordo c’è, su quella si può procedere insieme senza guardarsi in cagnesco e magari rimando distanti sul resto.
Mi spiego meglio: su questa vicenda dell’alta velocità, della stazione in linea e delle stazioni esistenti, noi di primapagina, per dire, siamo SEMPRE stati da più di 10 anni a questa parte contro la stazione volante, ovunque fosse ubicata e a favore dell’utilizzo e del potenziamento delle stazioni esistenti, potenziando anche le altre connessioni e infrastrutture sia ferroviarie che stradali. Ebbene su questo non abbiamo avuto (e non abbiamo) problemi, per esempio, a fare fronte comune con comitati e singole persone con cui qualche anno fa ai tempi della vicenda Acea ci trovammo in rotta di collisione. Non tanto sull’impianto in sé, che così come era stato presentato convinceva poco anche noi, quanto sul metodo, sui toni e sulle finalità di quella battaglia. Parlo di persone come Romano Romanini, Paolo Scattoni o Luca Scaramelli o Bonella Martinozzi.
Su questa vicenda della Media Etruria e contorno, siamo tutti d’accordo e allora si procede insieme. Hasta la victoria… direbbe Che Guevara. Così si fa. E se nel termine “insieme” sono compresi anche i sindaci, il Pd, alcune liste di opposizione, il M5S, i Podemos e il resto della sinistra dispersa, ma anche le liste civiche a trazione destrorsa e partiti di centro destra tanto meglio.
Certe battaglie hanno maggiori possibilità di successo se lo schieramento è ampio, variegato, composito, se abbraccia un arco largo di forze e di sensibilità. Si può insomma rimanere in disaccordo su molte cose, ma se su una cosa c’è unità di intenti e visione comune, in quel caso l’unità va sottolineata, esaltata, perché è un valore aggiunto che non era scontato e quindi pesa di più.
Devo dire – e la cosa mi fa piacere – che la stessa unità di visione e di intenti registrata sulla vicenda alta velocità e trasporti, si è registrata negli ultimi due anni, anche in altre occasioni: sulla guerra in Ucraina e l’invio di armi, sul caso di Julian Assange, sul genocidio in corso a Gaza… Mi piacerebbe se si riscontrasse anche in altri ambiti di discussione: quando si parla ad esempio di teatro e gestione-fruizione degli spazi culturali, di eventi, di politiche promozionali del territorio, di scelte urbanistico-ambientali-abitative…
Magari alle prossime europee e alle comunali (laddove si voterà anche per il Comune) voteremo diversamente, ma il fatto che su alcune questioni specifiche ci si possa trovare di nuovo in sintonia, dopo aver litigato e non poco e pur mantenendo ognuno le proprie convinzioni, a me personalmente non dispiace. Tutt’altro. Non disperdiamo questo patrimonio ritrovato.
Marco Lorenzoni
Sul far fronte comune riguardo a questioni specifiche, in modo da dare maggiore forza a certe rivendicazioni, sono daccordo. Non liquiderei però con la semplicità con cui la metti nell’articolo la questione relativa all’improvvisa conversione dei Sindaci e del pd. Innanzitutto nessuno, nè a titolo personale nè a nome dell’amministrazione o del partito che rappresenta ha speso una parola per spiegare i motivi della conversione. Al momento non c’è nessun atto amministrativo che supporti il cambio di opinione, la stessa lettera aperta dei sindaci chiede fermate dell’alta velocità ma non rinnega la mediaetruria. Del resto sappiamo bene che la retromarcia è avvenuta quando è stata individuata Creti come scelta per la stazione in linea, a tale scelta è seguito il no del presidente della regione Giani e da lì quello dei sindaci, a dimostrazione della poca o nulla indipendenza di giudizio dei sindaci stessi. Cambiare opinione non è un reato ma in questo caso dimostra la poca lungimiranza di chi amministra i comuni della Valdichiana e la scarsa capacità politica nel ricoprire il loro ruolo per cui sono stati eletti.
Visto dall’esterno mi sembrerebbe più che un patrimonio ritrovato, un velo di copertura che cerca di non far apparire le differenze di chi si è messo sotto l’ombrello altrui per ripararsi dalla pioggia.Anche se l’hai detto tu ed in maniera convincente e concordo che sia migliore l’unione chè la divisione(su questo non ci piove)mi sembra che rimanga inalterato il fatto della credibilità politica.Quest’ultima non è un prodotto che lo si possa scontare oppure vendere sotto costo quando non c’è.Se c’è rimane inalterata di fronte ad ogni evento,anche quelli negativi, eventi soprattutto anche futuribili su qualunque argomento che si possa presentare ed il fatto preciso a cui accenna Luca Scaramelli che condivido pienamente resta come oggetto di valutazione da parte dell’elettorato di quel partito . Io direi che il non parlarne e nel non fare autocritica nel modo che possa essere evidenziata la posizione sull’argomento del quale parliamo ,anche solo per fare storia e che rimanga evidente nelle documentazioni che propendevano per la stazione in linea e sull’accettazione di qualsiasi tesi che gli si fosse proposta, è stato un gesto anche che ha mostrato un certo grado di arroganza.Il non parlarne da parte di tutti i componenti ha un significato oppure sono io che vado a cercare le cose che non esistono ? La politica la fanno le persone e le persone è normale che possano sbagliare, ma la politica di fronte ai cittadini è fatta anche di umiltà e questa mi è sembrata che non abbia trovato molto spazio all’interno di tale compagine.Secondo te,tutto questo ”partiticamente e politicamente parlando” reca danno al partito oppure reca vantaggio ? Rammentati la storia del cacciatore di frodo col cervo sulle spalle che se lo stava portando via, come rispose il nostromo alla forestale, poi dimmi se valorialmente la cosa sia da apprezzare.Il fatto è caro Marco che mi sembra che il telo che forse è eccessivo chiamarlo con l’aggettivo di pietoso- ma poi mica proprio proprio eccessivo- venga tirato e spiegato da molte parti affinchè non mostri ciò che ne stia sotto…e tale fatto spesso trovo che faccia scattare un timore quasi riverenziale verso un parlar chiaro sulla politica da parte del complesso mediatico, ma forse mi sbaglio ma proprio per la famosa ” teoria del dubbio” è bene parlare anche di ciò che sembra….perchè queste sono cose serie e dalla credibilità dipende tutto sennò si fà come diceva Roberto Benigni quando va in banca a chiedere il mutuo al Direttore che gli dice ”Vede Signor Direttore, io di lei mi fido”….perchè secondo Benigni era lui che si doveva fidare del Direttore e non il Direttore che dava i soldi e che doveva fidarsi di lui…
Prima avevamo ragione, ma la politica faceva finta di non sentire. E la battaglia era impari. Ora che anche la politica, i sindaci, i consiglieri regionali si sono spostati su posizioni più
consone, continuiamo ad avere ragione con qualche possibilità in più di portare a casa il risultato. Questo sul tema specifico relativo ad alta velocità e stazioni. Ma il ragionamento credo che possa valere anche per altri frangenti. Le lezioni secondo me vanno assimilate.
Il salto andrebbe comunque spiegato. Bastano pochi minuti.
Sempre la solita storia di mancanza di trasparenza
X Marco Lorenzoni.Scusa per la noia e se ritorno ancora sull’argomento, ma vorrei sapere da te dal momento che dici che le lezioni vadano assimilate se nel tuo discorso è contenuta la comprensione comportamentale-come mi sembrerebbe che sia- per ciò che è successo.L’abbiamo detto tutti che meglio così che in un altro modo e che di fronte a tali problematiche la maggior parte delle volte occorra il pragmatismo che anche tu invochi e che mi trova d’accordo, ma non vorrei essere giudicato fra coloro che amano affondare il coltello nella piaga: ma di cosa parli visto che negli ultimi anni qualcun altro che abbia assimilato le lezioni a cui ti riferisci ? Parlo per tutti eh ? Sia maggioranza chè opposizione. Al tempo di Bettollini mi sembra che lui di fronte al rifiuto ragionato del suo partito e spiegato con parole chiare dal segretario mi sembra di ricordare che non rinnovò l’iscrizione e se ne andò.Di quali lezioni si parla ? Ma credi davvero che questa politica impari a campare ed a comportarsi facendo riferimento alle lezioni ed alla propria storia ? Magari se fosse così’….A me sembra che l’opportunismo politco dilaghi e sia presente in ogni atto dal momento che anche in un affare come questo del quale stiamo parlando ci siano riposizionamenti(in questo caso a favore del Comitato Opzione Zero) per il semplice motivo che l’opzione Creti sia stata rifiutata e si sale sul cavallo che passa davanti in quel momento ma con un occhio che giuoca a biliardo e l’altro che conta i punti, pronto a guardare al futuro se passi qualche altra opzione decisa da chi sia più in alto nella scala gerarchico-politica. E allora per quale motivo si deve vendere la lana al posto della seta ? Ha detto bene Paolo Scattoni: non hanno guardato e preso nemmeno l’occasione per fare quall’autocritica che li avrebbe resi credibili e la cosa si sarebbe probabilmente fermata lì,anche con una attenzione ad guadagno in termini di credibilità per un partito che ormai il credito è una speranza da inseguire. Invece no, si continua a fare da gnorri ed a gettare la polvere sotto il tappeto. Mi chiedo fino a quando…ma forse sono io che non sono abituato a ragionare in termini di realismo e che mi aspetterei le cose in un altro modo… se la domanda è ”fino a quando ?” la risposta può essere benissimo .”fino a quando la gente non li vota più” ma credo che per Chiusi conoscendo le storie e la storia si possa parlare di sepolcri imbiancati nella via del tentativo della redenzione: ”Dead man walking” in pratica e forse è solo questione di tempo, ma certo un bel servizio anche tutto l’apparato politico-organizzativo e burocratico del partito di maggioranza, all’intorno non l’ha fatto.E termino dicendo che non l’ha fatto per il semplice motivo che hanno anche loro contribuito fortemente e pesantemente a creare una condizione per la quale non si ragiona più in termini di opportunità politica perchè cambiata la genia degli elettori sono cambiati anche i modo di concepire la politica e non si ha nemmeno il coraggio di abbracciare ciò che invece servirebbe che è quella condizione che dovrebbe assumere un partito nei confronti dei cittadini che amministra.Ma se i cittadini-nel senso etico- non ci sono, di quale condizione si parla? E allora diventa un cane che nel tempo-anche ristretto- si morde la coda…è per questo che non amano l’autocritica, perchè culturalmente e consapevolmente la considerano inutile,sennò l’avrebbero fatta….comprendendo che sarebbe servita in primis a loro stessi e poi a tutto il resto.Dei ”Tavoli della Cultura”-quella politica- ci sarebbe vero bisogno, altro che la cultura della musica e del rock…
Io credo di non aver mai fatto sconti né ai sindaci, né ai partiti che hanno sostenuto la bufala della stzione in linea, rimarcandone spesso le omissioni, i ritardi, le titubanze, le incongruità ecc. L’ho fatto anche dopo che hanno cambiato posizione. Ma adesso che l’hanno cambiata io saluto questo fatto come un fatto positivo. So benissimo che può essere che il cambio di rotta sia stato indotto da un lato dall’indicazione di Creti, che non soddisfa nessuno, dall’altro dal timore di trovarsi contromano rispetto all’opinione pubblica in un periodo elettorale… ma questo, secondo me è secondario rispetto all’allargamento del fronte contro la stazione in linea e a favore delle stazioni esistenti. La “lezione” cui faccio riferimento nell’articolo è quella che TUTTI dovremmo essere più inclini a valorizzare le cose che uniscono invece di quelle che dividono ed essere più pragmatici, mettendo da parte anche le ruggini pregresse, se ciò può contribuire o favorire il risultato positivo della battaglia. Il che non significa cancellare tutto, ma solo guardare avanti e all’obiettivo da raggiungere. Togliatti nel ’44 accettò il governo Badoglio l’alleanza pure con i monarchici pur di cacciare nazisti e fascisti…
Sono d’accordo con te e con la sostanza di ciò che dici stia davanti a noi.Non sono d’accordo quando tu stesso dici che accettare il pragmatismo- anche da me stesso invocato e riconosciuto utile- non significhi ” accettare tutto”. Questo non lo credo,ma è una idea mia , perchè in tal caso tu commetti un errore di carattere”politico” che è ben diverso dell’esemplificazione che tu fai di Togliatti. Tutti oggi sono pronti a riconoscere che in certi casi- casi estremi- occorra essere pragmatici e vedere di quale colore possa essere il frutto che si possa cogliere.Non c’è bisogno per questo di avere una intelligenza superiore,lo capiscono tutti. Nel caso che esaminiamo io vorrei che tu rispondessi alla domanda che ti ho fatto riguardante il fatto che come tu dici ”non voglia dire accettare tutto”. Mi dici a tale proposito in una realtà da considerare come quella odierna dove una opinione pubblica si dissolve con una facilità incredibile e con una velocità incredibile, cosa possa rappresentare per la stessa opinione pubblica ”l’accettare tutto ?”. Questi(parlo dell’opinione pubblica ai tempi in cui siamo) alla sera non si ricordano nemmeno cosa hanno mangiato a pranzo, figurati se possono dare un giudizio politico di qualche spessore ai comportamenti di chi ci governa avuti nei tempi addietro. ”Il non accettare tutto” rimangono solo parole ed è un mezzo-proprio questo-per dimenticare tutto. Belle parole alla fine ma tutto ritorna nell’alveo del fiume come sempre.Questa secondo me è anche diseducazione a far ragionare i cittadini, tradotto in poche parole.E se lo noto, te lo dico, e non ci passo sopra. Chi è che vorrebbe passarci sopra sono gli altri a cui interessa che la gente non si ricordi, e di questi altri è pieno il mondo ma anche il paese.Perchè l’interesse caro Marco esiste sempre ed è cosa vera che dimenticare serva.Non sono mai stato nè moralista nè moralizzatore, figuriamoci se a me ne venga qualcosa se la gente non si ricordi chi ha preferito per inviare ad essere rappresentata.Poi dopo ci incazziamo se le cose non marciano bene. Eh , ” me cojoni”……troppo semplice.Non sò se ho reso l’idea e cioè che una buona parte delle discrasie odierne del nostro mondo e del fare politica dipendono anche da questo modo di trattare le cose.E ti dirò che questo mi sembra strano che sfugga alla comprensione di coloro che politca la fanno e che soprattutto nei tempi addietro l’hanno fatta.
Marco il cambio di opinione improvviso della politica riguardo alla mediaetruria non è nè secondario nè primario rispetto all’obiettivo da perseguire. Si può salutare con soddisfazione il fatto che adesso anche i sindaci sostengono le ragioni del comitato ma questo non impedisce di fare delle necessarie considerazioni rispetto all’incapacità politica di chi fino a ieri sosteneva la mediaetruria.