LA BATTAGLIA SULLA STAZIONE: UNA LEZIONE PER TUTTI

lunedì 01st, aprile 2024 / 17:02
LA BATTAGLIA SULLA STAZIONE: UNA LEZIONE PER TUTTI
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – La battaglia contro la stazione in linea per l’alta velocità e per la valorizzazione delle stazioni esistenti di Chiusi e Arezzo, al di là di come andrà a finire, qualche risultato lo ha già ottenuto. E soprattutto ha insegnato alcune cose. Ha insegnato per esempio che in politica si può cambiare idea e posizione e non è una vergogna. Come hanno fatto i sindaci della Valdichiana senese e qualcuno anche dell’aretino, come hanno fatto esponenti importanti del Pd e della Regione Toscana. Ha insegnato anche ad avere pazienza, come l’ha avuta il Comitato Opzione Zero, che ha tenacemente tenuto il punto e alla  fine ha portato dalla sua parte anche i sindaci, la Regione, diversi partiti, anche quelli che inizialmente erano schierati per la Media Etruria. Ha insegnato a tutti che si possono fare battaglie comuni anche partendo da posizioni diverse e lontane, anche politicamente opposte. E che si può continuare a non essere d’accordo su molte cose, ma se su una cosa l’accordo c’è, su quella si può procedere insieme senza guardarsi in cagnesco e magari rimando distanti sul resto.

Mi spiego meglio: su questa vicenda dell’alta velocità, della stazione in linea e delle stazioni esistenti, noi di primapagina, per dire, siamo SEMPRE stati da più di 10 anni a questa parte contro la stazione volante, ovunque fosse ubicata e a favore dell’utilizzo e del potenziamento delle stazioni esistenti, potenziando anche le altre connessioni e infrastrutture sia ferroviarie che stradali. Ebbene su questo non abbiamo avuto (e non abbiamo) problemi, per esempio, a fare fronte comune con comitati e singole persone con cui qualche anno fa ai tempi della vicenda Acea ci trovammo in rotta di collisione. Non tanto sull’impianto in sé, che così come era stato presentato convinceva poco anche noi, quanto sul metodo, sui toni e sulle finalità di quella battaglia. Parlo di persone come Romano Romanini, Paolo Scattoni o Luca Scaramelli o Bonella Martinozzi.

Su questa vicenda della Media Etruria e contorno, siamo tutti d’accordo e allora si procede insieme. Hasta la victoria… direbbe Che Guevara. Così si fa. E se nel termine “insieme” sono compresi anche  i sindaci, il Pd, alcune liste di opposizione, il M5S, i Podemos e il resto della sinistra dispersa, ma anche le liste civiche a trazione destrorsa e partiti di centro destra tanto meglio.

Certe battaglie hanno maggiori possibilità di successo se lo schieramento è ampio, variegato, composito, se abbraccia un arco largo di forze e di sensibilità. Si può insomma rimanere in disaccordo su molte cose, ma se su una cosa c’è unità di intenti e visione comune, in quel caso l’unità va sottolineata, esaltata, perché è un valore aggiunto che non era scontato e quindi pesa di più.

Devo dire –  e la cosa mi fa piacere –  che la stessa unità di visione e di intenti registrata sulla vicenda alta velocità e trasporti, si è registrata negli ultimi due anni, anche in altre occasioni: sulla guerra in Ucraina e l’invio di armi, sul caso di Julian Assange, sul genocidio in corso a Gaza…  Mi piacerebbe se si riscontrasse anche in altri ambiti di discussione: quando si parla ad esempio di teatro e gestione-fruizione degli spazi culturali, di eventi, di politiche promozionali del territorio, di scelte urbanistico-ambientali-abitative…

Magari alle prossime europee e alle comunali (laddove si voterà anche per il Comune) voteremo diversamente, ma il fatto che su alcune questioni specifiche ci si possa trovare di nuovo in sintonia, dopo aver litigato e non poco e pur mantenendo ognuno le proprie convinzioni, a me personalmente non dispiace. Tutt’altro. Non disperdiamo questo patrimonio ritrovato.

Marco Lorenzoni

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×