CITTA’ DELLA PIEVE, CANNONI SCHIERA LA CAVALLERIA: DOMANI ARRIVA ELLY SCHLEIN. MA RISINI E LUCIA FATICHENTI TENGONO BOTTA
CITTA’ DELLA PIEVE – La campagna elettorale amministrativa entra nel vivo. E il centro sinistra che sostiene Marco Cannoni mette in campo l’artiglieria pesante. Domani, martedì 21 maggio a Città della Pieve proprio per sostenere Cannoni arriva la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein. L’orario è un po’ anomalo per una iniziativa politica. Ma i politici di prima fascia in tour vanno presi quando passano, come i treni. L’intervento di Elly Schlein è previsto nella Sala Grande di Palazzo della Corgna alle ore 14,30. Non è la prima volta che accade: nel 2021 a Chiusi per sostenere Sonnini venne Enrico Letta. Per le regionali umbre del 2019 a Città della Pieve calarono prima Salvini poi Zingaretti… L’incontro con Elly Schlein servirà a parlare anche un po’ di Europa e di europee, non solo delle comunali pievesi anche se probabilmente quella dela segretaria nazionale del Pd sarà una “toccata e fuga”.
In ogni caso al di là della calata dei big nazionali, la campagna elettorale pievese va avanti in modo piuttosto vivace, e soprattutto con una buona partecipazione.
Cannoni alla presentazione della sua lista a Palazzo della Corgna ha riempito la sala (c’era anche gente in piedi). E lo stesso hanno fatto il sindaco uscente Risini che poi ha replicato con successo anche a Ponticelli e Lucia Fatichenti che tra i due “litiganti” cercherà essere lei a godere del risultato, portando via voti all’umo e all’altro. Risini mostra una certa sicurezza, quasi la certezza di mantenere il timone del Comune, Cannoni sembra deciso quantomeno a dare battaglia per riconquistarlo. Lucia Fatichenti per ora ha il ruolo di terzo incomodo. Ma il “fattore rosa” (è l’unica donna dei tre) potrebbe anche incidere sull’esito del voto.
Le elezioni comunali pievesi non saranno solo una partita fra esponenti politici e coalizioni più o meno ampie, ma anche tra le frazioni del comune: Cannoni è forte a Moiano, dove vive ed è cresciuto, all’ombra della famosa Casa del Popolo inaugurata da Togliatti e colpita dalla bomba fascista del 1974… Lucia Fatichenti invece ha la sua roccaforte a Po’ Bandino che è la frazione più in crescita. E la meno… pievese. Risini è più radicato nel centro storico, ma anche a Ponticelli ha una buona base di consenso.
Il sindaco uscente ha il supporto, come nel 2019, del centro destra, ma la Lega che all’epoca era sulla cresta dell’onda, adesso è poca cosa (però è cresciuto parecchio il partito di Giorgia Meloni) e non ha più, almeno ufficialmente l’appoggio dei 5S. Cannoni può contare sul Pd e su poco altro, ma sembra aver ridestato un certo entusiasmo e una certa voglia che sembrava sopita. Lucia Fatichenti è l’outsider, l’incognita che può scompaginare i giochi. E’ vero che a partecipare alle iniziative politiche di persone under 50 se ne vedono poche e quelle poche sono quasi esclusivamente i candidati e le candidate. Ma questo è un fatto generalizzato che non riguarda solo Città della Pieve ma tutti i paesi e le città, dalle Alpi a Capo Passero.
Come abbiamo già scritto in altri precedenti articoli, la partita elettorale è aperta, nulla è scontato, Con tre liste e tre candidati in campo può succedere di tutto. La vittoria di uno o dell’altro può arrivare anche per una manciata di voti. Conterà molto anche la partecipazione al voto. E conteranno parecchio anche i “voti in sottrazione”: Lucia Fatichenti nel 2019 era in lista con Risini, stavolta è contro; il M5S appoggiava Risini, stavolta no… Il Pd aveva dalla sua forze alla propria sinistra che adesso sono alquanto aleatorie anche a livello nazionale. C’è poi da vedere se ci sarà un effetto trascinamento delle Europee, dove il voto sarà proporzionale, quindi più “ideologico”, di “appartenenza”. Chi vota per Giorgia Meloni e per la destra voterà automaticamente anche per Risini? E i voti dei 5S (400 circa alle politiche 2022) come si divideranno? Alle comunali, si sa, pesano anche altre dinamiche di tipo localistico, amicale, di categoria, di vicinato…
Si dice sempre che contano anche i programmi, e certamente è vero, però in tempi di “polarizzazione” e di impoverimento del dibattito politico, ridotto spesso a tifo da stadio, non sempre la gente vota basandosi su cosa i candidati propongono e i programmi poi, alla fine si equivalgono tutti. E si somigliano pure. Le differenze sono labili.
Per Città della Pieve i temi caldi sono sempre gli stessi da anni: la questione sanitaria-ospedaliera; la politica turistica; le politiche di area da un lato verso gli altri comuni del Trasimeno e dell’orvietano, dall’altro con Chiusi e la Toscana; l’attenzione alle frazioni.
Tra le questioni aperte c’è senza dubbio quella relativa alle infrastrutture e all’alta velocità ferroviaria. Risini si è speso contro la stazione in linea e a favore dell’utilizzo e potenziamento della stazione di Chiusi, anche per l’AV, mettendosi di fatto in rotta di collisione con la presidente della Regione Tesei e con le stesse forze di centro destra che lo sostengono. Su questo tema ha avuto coraggio e non si è nascosto. Lucia Fatichenti e Marco Cannoni, se dovesse vincere uno di loro, manterranno la stessa linea? Faranno bene a farlo sapere, perché Città della Pieve è una cittadina turistica e non può prescindere da una stazione ferroviaria vicina. Così come avrebbe tutto da guadagnare da un collegamento più rapido tra Perugia e Chiusi con lo sfondamento della Pievaiola tra Piegaro e Moiano e anche dal rilancio del centro intermodale merci se non esattamente laddove era stato previsto e avviato a costruzione, comunque nella zona industriale condivisa da Città della Pieve e Chiusi. Anche sulle politiche culturali e scolastiche il rapporto con la sponda toscana è fondamentale e consolidato. Ma va comunque coltivato… E infine, anche se non riguarda specificamente le comunali, il tema dei temi è quello della pace e della guerra e dei rischi che il mondo sta correndo con l’escalation militare. Anche Elly Schlein dovrà comiciare ad essere un po’ meno evasiva…
m.l.
A me sembra che dalla posizione di Risini da come tu ne hai parlato appaia una certezza, ormai consolidata, che risponde all’interesse del territorio,anche e soprattutto quello Pievese.Difatti Risini è stato chiaro nell’apporre la sua firma alle sollecitazioni del Comitato ”Azione Zero” e di questi tempi-come stiamo vedendo- la chiarezza è merce rara. Con la stessa chiarezza mi sembra che gli altri non si siano espressi ma che invece come altri sindaci,non tutti per la verità- operanti attualmente nei comuni circonvicini della toscana siano in fase di attesa nonostante le parole di solidarietà con gli intenti del comitato che hanno speso. E’ la solita solfa fritta e rifritta : ”signori siamo con voi” e si dichiarano a favore del potenziamento della stazione di Chiusi ma nello stesso momento non mollano la possibilità della Stazione in Linea. Hanno due porte aperte davanti a loro,che si sono strategicamente voluti mantenere,pronte a varcarle in qualsiasi direzione si manifesti il problema.L’interesse pubblico quind è evidente che venga dopo quello dell’appartenenza politica,pronti ad indossare le mutande di lamiera autoproteggenti e nello stesso tempo a cercare consensi per la politica dei loro partiti. Sarebbe l’ora-secondo me- di potergli dare un bel segnale.
la stazione in linea che avrebbero voluto è quella di Tre Berte-Salcheto, che non è stata neanche presa in considerazione dal tavolo tecnico interregjonale, quindi chiunque si balocchi ancora con quela ipotesi non lascia aperta nessuna porta, perde solo tempo e mena il can per l’aia sapendo di giocare una partita persa e quindi giocando di fatto per l Re di Prussia… (ovvero per i NEMICI del territorio). Come si solecirta nell’articolo Cannoni e Lucia Fatichenti si dovranno per forza di cose (anche per la posizione di Risini) esporre un po’ più marcatamente su questo tema. Io spero che lo facciano entrambi, perché il tema non è secondario per Città della Pieve che da una stazione in linea lontana decine di km e da un depotenziamento della stazione di Chiusi è uno dei paesi che avrebbe più da rimetterci. Se non lo faranno, lasceranno la scena a Risini che su questo terreno è stato coerente e coraggioso…
Non sò se dico giusto, ma forse sottovaluti un po’ le persone, per il semplice motivo che pensi che la ”strategia” dei due dovrebbe essere un po’-come dici- più incisiva e dare segnali di più forza. Pensi forse che da politici questo aspetto lo abbiano sottovalutato? Non li conosco nel loro operato politico ma personalmente non crederei che non si rendessero conto di poter fare quanto tu li sproni a fare. Se fin’ora non l’hanno fatto i motivi di certo ci sono e ce li hanno, e riguardano soprattutto i rapporti loro, del loro entourage con i vertici un po’ più alti dei loro partiti e se è vero ciò che dici tu e cioè che sull’argomento ti appaiono piuttosto cauti, credo che un motivo ci sia,e forse detto fino in fondo è lo stesso in sostanza che ha rispecchiato l’atteggiamento di qualche sindaco del nostro territorio, che a parole sono decisamente raggianti per la rivalutazione della stazione di Chiusi ma che dall’altra stanno attendendendo il segnale che passi il cavallo del non mollare la stazione in linea.In tutti i casi, vinca chi vinca credo che questa che hai evocato come condizione di debolezza sull’argomento sia una condizione perdente per lo sviluppo del territorio e Risini secondo me in questa fase del problema ha mostrato quella faccia propria della rappresentanza di una coalizione civica vera ed indipendente e non dipendente da nessun partito,cosa questa che gli si addebitava e faceva audience contro di lui per pregressi tagli delle torte o simili in cattive compagnie….Io credo che se gli intenti sono seri come ha saputo dimostrare spendendo la propria persona per una causa che ha ritenuto giusta di fronte a tutti e che non ha tentennato come tanti potrà avere la giusta ricompensa e riconferma. Le altre alternative sulla piazza personalmente mi lasciano molto dubbioso proprio perchè marcatamente più politicizzate e marcatamente molto più scevre dalla componente civica, e questo lo dico pensando anche alle peculiarità politiche di Città della Pieve dove storicamente hanno pesato e continuano a pesare realtà di invasione del campo della politica laica che possa avere una lista civica da parte di altri tipi di politica che di laicismo non esprime nemmeno l’ombra.