PACIANO, UN ASILO CHE FA SCUOLA

venerdì 23rd, febbraio 2024 / 19:03
PACIANO, UN ASILO CHE FA SCUOLA
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PACIANO – Considerato tra i centri storici più belli e vivibili d’Italia, dove davvero il tempo sembra si sia fermato, Paciano prova ad aggiungere un servizio in più, che punta a rendere lo Stato Sociale ancora più esaustivo nel dare risposte alle esigenze della sua collettività. Si tratta della messa in opera di un servizio educativo 0-6 anni del borgo, considerato già tra gli esempi più virtuosi umbri. Il Sindaco Bardelli: “Progetto che coniuga sicurezza, inclusione e autonomia”. Molte le accortezze contenute nel progetto riformatore della scuola. Colori delle aule diversi a seconda delle attività ospitate; orto didattico nello spazio esterno; refettorio concepito come aula perché anche il pasto è un momento educativo. Senza esagerare, ma davvero si potrebbe dire che in un certo senso “Fa scuola” l’esempio de L’Alveare, il Polo scolastico di Paciano che dal 2022 accoglie bambini da zero a sei anni. L’esperienza dell’innovativo servizio che offre un sistema educativo integrato per la fascia 0-6 è stata tra gli esempi virtuosi di cui si è parlato nei giorni scorsi a Città di Castello, nel secondo incontro formativo di Anci Umbria “Indire” dal titolo “Costruire e ristrutturare scuole del primo ciclo”. Ad intervenire è stato il sindaco, Riccardo Bardelli che ha spiegato come il progetto realizzato a Paciano coniughi le esigenze di maggiore sicurezza con l’inclusione e l’autonomia dei più piccoli. Fortemente voluto dall’Amministrazione comunale in accordo con l’Istituto comprensivo, l’Alveare è stato attivato dopo un intervento di ristrutturazione presso l’edificio “Maria Egiziaca Buitoni Marchettoni”, che già ospitava la scuola secondaria di primo grado. Insomma a Paciano pur nei limiti si tenta di invertire quella logica che da molto tempo viene avanzando in Italia, quella dei tagli a servizi come appunto la scuola, la sanità, che rappresentano i tratti qualificanti del Dettato Costituzionale: i Diritti di cittadinanza. Senza i quali, la comunità tutta scivola verso una regressione sociale e culturale. Alla base di tutto, come ha spiegato l’assessora Cinzia Marchesini, vi è una nuova filosofia che concepisce anche la scuola dell’infanzia “come uno spazio aperto in cui la didattica è al servizio della crescita dei bambine e delle bambine, in cui i piccoli alunni possono vivere liberamente gli ambienti interni e gli ampi e accoglienti spazi esterni”. Il progetto è consistito nella modifica e riconversione degli spazi interni, secondo le esigenze didattiche indicate dalla scuola. In particolare è stato creato uno spazio che mette in connessione tutte le funzioni della scuola; un grande spazio per attività libere e ordinate; uno spazio per attività speciali. Anche il giardino antistante è stato messo in sicurezza per quanto riguarda il confine e adeguato per l’eliminazione delle barriere architettoniche all’aperto; sono state create delle aiuole e sono state divise in modo da abbellire il giardino e al contempo creare spazi di gioco e attività educative all’aperto, come la coltivazione di spezie, orto e fiori. Nell’illustrare a Città di Castello il funzionamento de L’Alveare, Bardelli ha fatto notare come nel Polo di Paciano i bagni siano all’interno delle aule per lasciare maggiore autonomia ai bambini; il riscaldamento sia a pavimento; l’area accoglienza agevoli il passaggio dalla famiglia alla scuola; i colori per le aule siano studiati in base alla tipologia di attività svolte. “L’Alveare – ha spiegato il Primo cittadino – è stato concepito in modo da responsabilizzare i bambini più grandi che a volte guidano i più piccoli, i quali viceversa vengono stimolati dalle attività svolte dai “grandi””. Il prossimo bando di iscrizione sarà pubblicato nel mese di marzo.

Renato Casaioli

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