CONCERTI ROCK NEI SITI ARCHEOLOGICI. SI COMINCIA DOMENICA 10 A CHIUSI. POI SARTEANO, SAN CASCIANO BAGNI…

CHIUSI – Il rock secondo Ernesto Assante è una delle ragioni (lui diceva addirittura l’unica) per stare a questo mondo. Sicuramente Assante voleva fare una provocazione. Ma il rock è molte cose. E quando incontra altre cose diventa davvero un mix straordinario. Negli anni ’60-70 ha incontrato spesso i movimenti pacifisti, quelli contro la guerra del Viet Nam, contro i colpi di stato sanguinari come quello del Cile, contro le violenze contro i neri americani o le minoranze cattoliche in Irlanda (Sunday bloody sundey…) il rock ha raccontato meglio di tanti saggi accademici le grandi migrazioni, le crisi industriali e la deindustrializzazione (si pensi a Bruce Springsteen), ha scritto “manifesti” universali contro la minaccia atomica, l’apartheid, lo sradicamento (dall’Africa o dal sud Italia)… Insomma il rock ha incrociato spesso la sua strada con quella della storia. E delle storie, anche quelle minime di persone in lotta per la sopravvivenza come caprioli in un mondo di lupi.
A Chiusi il Lars Rock Fest ha portato il vento arroventato dell’inghilterra thatcheriana proponendo alcune storiche band del punk e post punk britannico. Ha fatto ascoltare atmosfere australiane e americane.
In questafine inverno-inizio primavera 2024, in attesa e in preparazione del festival di luglio il Gruppo Effetti Collaterali (GEC), quello che organizza il Lars Rock Fest, farà incontrare il rock addirittura con l’archeologia. E con i luoghi dell’archeologia di cui il territorio della Valdichiana è ricco. Location inusuali, addirittura inusitate per dei concerti rock.
Si comincia domenica 10 marzo da Chiusi, sede del Gec, ma anche antica “capitale” prima etrusca, poi anche longobarda con un ceoincertto dell’americaca Scout Gillet, presso gli ex Lavatoi di Porta Lavinia. Appuntamento alle ore 18,00. Si prosseguirà poi con altri eventi a Sarteano, necropli della Pianacce e a San Casciano Bagni nel sito del “Santuario ritrovato” del Bagno Grande luogo del più grtade ritrovamento di epoca etrusco-romana.
La cosa non appaia fuori luogo, il gruppo GEC non per caso ha usato come marchio identificativo del suo Festival Rock il nome “Lars” in omaggio alle radici etrusche, a Lars Porsenna, il lucumone che giunse a sfidare la potenza di Roma… e se non fosse stato per Orazio Coclite forse la storia avrebbe preso un’altra piega…
E il tentativo di coniugare musica rock con la storia, anche quella lontana, non è neanche una novità assoluta. Lo fecero i Pink Floyd a Pompei per esempio. E, nel nostro piccolo ci abbiamo provato di recente anche noi di primapagina con lo spettacolo allestito nell’estate scorsa e che ancora sta girando per la zona “Tradire! La notte prima dell’assedio”, dove una colonna sonora rock accompagna la narrazione su un fatto avvenuto nel 1554 (a Chiusi, ma questo è un dettaglio). Con una band che fa parte del GEC peraltro (ma anche questo è un dettaglio).
Comunque è bello vedere un sodalizio giovanile -anche se ormai i promotori non sono più giovanissimi, ma tutti fra i 30 e i 50 – che cerca contaminazioni e prova a proporre cose fuori schema. E’ tutta ricchezza. E sarà probabilmente un arricchimento anche per gli artisti che verranno a suonare e cantare nei siti archeologici della Valdichiana, soprattutto se verranno dagli Usa, dove di archeologia non è che ne abbiamo molta.
La rassegna si intitola “Suoni dal labirinto” e prima di ogni concerto gli artisti e le artiste saranno accompagnati alla scoperta del patrimonio archeologico del paese ospitante. L’esperienza diventerà un prodotto video realizzato dalla cooperativa Anonima Impresa Sociale, che sarà proiettato durante l’undicesima edizione del Lars Rock Fest, che si svolgerà dal 5 al 7 luglio ai giardini pubblici di Chiusi Scalo e messo a disposizione per la promozione del territorio. E anche questo è un fatto positivo. Promuovere il territorio usando luoghi antichi e linguaggi nuovi.
Il primo evento di Suoni dal Labirinto, previsto per domenica 10 marzo agli Ex Lavatoi di Porta Lavinia a Chiusi con ingresso libero, vedrà protagonista, come dicevamo, la cantautrice americana Scout Gillett che presenterà il suo album di debutto solista “no roof no floor”. I promotori la presentano così: “Il concetto di “casa” è difficile da individuare per chi è costantemente in movimento. Scout Gillett lo sa bene, ma da quando si è trasferita da Kansas City nel 2017, ne ha trovata una nella scena DIY di Brooklyn, suonando in diverse band dal vivo e persino avviando la propria società di booking, Road Dog Booking, per organizzare spettacoli e tour locali. Il suo album di debutto da solista è una meditazione audace e vivace, ma allo stesso tempo calda e intima, sulla fiducia, l’abbandono e ciò che rappresenta una casa. Registrato in un grande fienile di legno con le porte spalancate, “no roof no floor” trasmette il senso di spaziosità del titolo. Anche gli arrangiamenti, che vedono il contributo di Ellen Kempner (Palehound), David Lizmi (MS MR) e Kevin Copeland (The Big Net), riflettono le radici rurali di Scout e il suo spirito indie; una fusione di melodie in levare, guidate dalla chitarra, e strumentazione folk/country come pedal-steel, armonica e banjo tenore. Tutti questi elementi sono sostenuti dalla caratteristica voce svettante e vellutata di Scout e dal suo lirismo aperto”.
Il progetto è promosso dall’associazione GEC Gruppo Effetti Collaterali, in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese ed è realizzato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese e la partnertship con “Archi’s comunicazione” agenzia pubblicitaria perugina diretta da Daniele Pampanelli e Anonima Impresa Sociale. Quest’ultima una impresa di comunità che promuove ed organizza eventi culturali finalizzati alla rigenerazione urbana, come la riapertura del cinema PostModernissimo di Perugia restituito alla cittadinanza dopo 15 anni di inattività, grazie ad un processo partecipativo che ha visto la nascita del primo cinema di comunità d’Italia.
Cose buone che fanno squadra mischiando le carte di qua e di là del confine umbro-toscano. Non è poco. E’ molto.
m.l.
Interessante l’ accostamento di questo evento con il Live At Pompei dei Pink Floyd, magari porta ugualmente bene a quest’ artista, del resto loro all’ epoca non erano ancora quelli che nel 1989 si presentarono a Venezia. Tra l’ altro proprio oggi è il compleanno di David Gilmour.
Condivido pienamente anche le considerazioni sulla potenza del rock nel veicolare determinati messaggi, cosa che certi detrattori non afferrano del tutto : tant’è che se un Bono o un Bruce Springsteen chiedono udienza al Papa o a un potente capo di stato, spesso e volentieri gli viene concessa. Questo qualcosa vorrà pur dire.
Certo che qualcosa vuol dire ! Principalmente vuol dire una cosa nei riguardi del potere visto che il rock appunto è detto che sia diretto contro il potere, ed è quella che finchè il potere fà e determina i fatti ed i sottoposti suonano le chitarre, stia tranquillo Giangiacomo che di inviti ai suonatori saranno piene le segreterie dei controllori del potere….E non è il mio caso di essere detrattore di un genere di musica perchè certe cose possono piacere o non piacere ma non è questo il punto ,ma sono detrattore per il fatto che gli venga data l’importanza che gli viene data; basta per questo sentire con quale enfasi si esaltino le cose e le funzioni,distorcendo i significati, avvalorando aspetti senza rendersi conto che tutto questo quasi sempre è veicolato ad uno scopo che è quello del controllo delle menti perchè tutti i poteri di questo mondo tendono a far esaltare cose nelle quali la mente e lo spirito umano sfogano le loro tensioni e se le sfogano in una direzione non le sfogano contro il potere. La musica Rock e non la ”musica che si possa intendere genericamente” spesso rappresenta bene uno di questi mezzi, ma logicamente non è oil solo mezzo, cve mne sono anche altri molto più pesanti e presenti nella quotidianità. C’era una battuta che circolava quando eravamo ragazzi che ogni tanto ci si scontrava o nei campi di calcio od in altre discipline sportive (personalmente non l’ho mai fatto ma c’era chi lo faceva tale scontro) ed allora tanto per ridere si diceva la battuta: ”lui mi strappava i capelli ma io dalla rabbia strappavo l’erba”…. Non sò se mi sono spiegato.E quanto al fatto che ci siano i detrattori che non riconoscano l’importanza del Rock quando si ripete che abbia contribuito a cambiare il mondo-proprio per raccordarsi al fatto della incresciosa valutazione dell’importanza che gli viene attribuita- mi permetta una provocazione sarcastica : pensi lei se non ci fosse stato il Rock tanto per portare un esempio della guerra del Vietnam o di altre zone della terra che si sono liberate dal giogo dell’oppressore,queste sarebbero ancora sotto il suo tallone di ferro….chiudo con una constatazione:gli americani e l’americanizzazione della società e del modo di pensare che noi oggi riscontriamo essere nella presenza e dentro le delle persone fino a definirle con l’aggettivo di ”embedded” non proprio da oggi ma da moltissimo tempo a questa parte è stato un percorso facile degli americani sia dei loro mezzi quello di riuscire a trasformare ciò che possano annusare come un probabile pericolo per il loro sistema mondiale a farne invece un loro strumento di implementazione e di espansione a favore del loro sistema.L’accettazione di questa tipologia di strumenti da parte della maggioranza e nel contempo la sua esaltazione non è che la riprova della centratura del bersaglio dietro al quale si nasconde l’interesse delle classi dominanti.A riprova palese di tutto ciò che ho detto si guardi se si riesca ad individuare qualche rampollo della classe dominante che ballonzoli con una bottiglia in mano ad un concerto Rock dal momento che ce ne sono tanti e che sembrano tutti dagli atteggiamenti e dalle movenze essere fatti con lo stampino.I rampolli delle classi dominanti non li vedrete avere certi tipologie di comportamenti ed allora ci si chieda perchè tali comportamenti siano più comuni nelle categorie sociali di estrazione proletaria anche e soprattutto nell’accettazione della tipologia di musica? Perchè la musica lirica per esempio rappresenta un livello culturale partecipato e seguito da soggetti sociali culturalmente di più alto livello di coloro che seguono la musica Rock? Sarà casuale questo oppure c’è una spiegazione ? Li avete visti mai i figli degli Angnelli e dei Barilla o dei Ferrero dimenarsi di fronte ad una band di musica Rock oppure li avete qualche volta visti ad un concerto di musica lirica od al teatro dell’Opera? Il mio discorso chiaramente non è un discorso ”classista” ci mancherebbe, ma è un discorso che tende a far comprendere che certi tipi di musica siano maggiormente apprezzati ed incontrino tendenze, gusti ed accettazione da parte di un pubblico molto più colto mentre il Rock è uno di quei generi di musica riservata a coloro che difficilmente sono portati a fare osservazioni di carattere musicale di livello.Basta comunque fare una considerazione che è quella che nel ”genere di consumo” della nostra società al rock sia riservata una posizione di larga diffusione e questo socialmente qualcosa credo che possa certificare.Una breve asserzione tanto per parlare dei ”soliti noti” e delle loro funzioni sociali nel mondo moderno tanto per comprenderne il livello dell’esistente contraffazione latente comune a tutti i mezzi sociali di informazione: Gli americani hanno sterminato almeno 100 milioni di indiani…e sono riusciti a convincervi con qualche film western che ”i cattivi” fossero gli indiani ! Pensate a cosa possono farvi credere oggi nell’accettazione del loro modo di pensare, di vivere e di considerare le cose che vi passano accanto ! Spegnete la TV ed accendete il cervello !! Questo vorrebbe essere un messaggio a parecchi !
Non so come risponderà Marco, ma lo posso immaginare. Assimilare il mondo del rock alla TV della De Filippi come “mezzo di distrazione di massa delle menti”, solo perchè non è appannaggio del pubblico più “colto” dell’ opera (e poi che ne sappiamo che i figli dei Ferrero o dei Barilla non vadano ai concerti rock…) in tutta franchezza rasenta il più becero qualunquismo. Una cosa è certa, delle questioni sollevate da molti artisti rock (giusto per fare un esempio, la cancellazione del debito, che diversi stati africani se non fosse stato per Bono l’ avrebbero vista col cannocchiale…), il pubblico dei colti (e ricchi) parrucconi che assiste alle opere ed esibizioni dell’ orchestra di Von Karajan, se ne frega bellamente.
Uno dei grandi del rock ha preso il premio Nobel per la letteratura. Stop.
Alla fine le devo dar ragione perchè i debiti del terzo mondo alla fine si cancellano con la chitarra….mi ha convinto guardi bene e chi si opponga a tale visione dimostra inevitabilmente di non poter afferrare il significato vero e potenziale di come la musica Rock possa cambiare le cose,soprattutto prodotte per risolvere i problemi del terzo mondo in tal caso che si porta ad esempio .Daltronde quando esiste la rozzezza di pensiero queste cose diventano comuni a certi contestatori e quindi la loro posizione rispetto al problema è del tutto fuori misura, sbalestrata ed anzi sà proprio di vecchiume perchè l’impossibilità a comprendere le forze che agiscono e su cui si basi l’evoluzione degli uomini non siano al pari dei tempi e cioè in pratica alla realtà.Vi sono però certi contestatori-sfortuna loro- che insistono sul fatto che i comportamenti umani siano guidati da una faccendina sempre presente che si voglia o meno, e che si possa sempre chiamare INTERESSE che spesso serva da metro di misura a definire i comportamenti umani. Anche perchè- guarda caso- nessuno mi toglie dalla testa che l’interesse che esiste in ogni cosa possa essere anche permesso che passi anche perchè vi sia l’accettazione da parte della stragrande maggioranza della gente e che le armi della ”distrazione di mvassa” siano sempre di diverso stile e che comprendano mezzi diversificati,appunto dalla TV della De Filippis alla ”accensione di massa degli accendini”fatta da un pubblico di migliaia e migliaia di persone che si esaltano sulle note di chi suona il Rock sui palchi. Cosa c’è di più qualunquista sui comportamenti massificati della gente che intendiamoci è lecito che ascolti la musica che più gli aggradi- vorrei vedere il contrario- ma come vede la cosa non finisce lì, perchè poi si devono confrontare col mondo e nel mondo coloro che li contestano diventano i più beceri ed insulsi qualunquisti.Fra l’altro”il più becero qualunquismo” a cui fà riferimento lei-mi potrei sbagliare- ma si esprime nelle reazioni che si hanno da parte di un pubblico avvezzo ad esaltare tali manifestazioni quando si reagisca quando queste vengano a mancare come se venisse meno qualcosa di vitale,” roba da scriversi sulla roccia”data la loro importanza.Credo comunque che imparo sempre qualcosa di nuovo perchè prima d’ora non mi risultava che per esempio uno come Bono-dal momento che si parla di lui- avesse contribuito ad estinguere il debito dei paesi africani o comunque a dargli una bella limata dal momento che abbai venduto con la sua Band si dice più di 200 milioni di dischi. Secondo lei tale fatto a chi è convenuto di più al Burkina Faso oppure a Bono che sapientemente ha saputo sfruttare situazioni che non dipendevano da lui e che lui stesso non aveva mai pensato di creare ? Eppure è un esempio, che strana cosa…. Si parlava di Boccaloni che è un pesce normale come tutti gli altri pesci e come anche pesce è il sottoscritto in tantissime cose perchè tutti viviamo in questo mondo e ne risentiamo, ma mi sembra che siano in crescita almeno nella misura che si intendano come boccaloni cioè pesci che abboccano subito,espressioni proprio della società massificata e che come diceva quel ragazzo che a Firenze pescava sopra un tombino scoperchiato in piazza del Duomo con la canna da pesca a coloro che passavano e che col sorriso sulle labbra gli si rivolgevano urlando :”ragazzo, abboccanoooo ? !” Lui rispondeva ”con te è il ventesimo ! ”.Ma comunque vede Giangiacomo è cosa ardua contestare oggi le tendenze che sono in crescita e che prendono la mente a centinaia di migliaia di persone, forse anche a milioni perchè anche questa è l’espressione di quel mondo creato e sfruttato da coloro che potrebbero anche andare ai concerti Rock anche se si chiamino Agnelli o Barilla od altro, ma credeo che occorra fare attenzione a tutte quelle chiusure mentali naturali tipo il mio pensiero su tale tema perchè penso che non vi sia un interesse palese o nascosto che produca un arma chiamata di distrazione di massa che possa pervadere tanto profondamente le folle.Lei pensa per esempio che il giuoco del calcio che di per se è un bellissimo giuoco se all’improvviso fosse proibito non porterebbe una reazione sociale nei comportamenti umani ? Eppure è un giuoco e come tale l’uomo dovrebbe concepirlo, pensi invece che si arriva anche a spararsi l’uno contro l’altro e ad accoltellarsi…pensi da questo quale fragilità umana si possa esprimere quando esiste la sottocultura di massa.Lo scarico delle tensioni diventa così in ogni luogo non tanto d’ italia ma del mondo un elemento che consente di placare il ribellismo dei sudditi ma questa è una storia della quale quasi mai se ne tiene conto, anzi è totalmente inesistente nel concetto del divertimento fine a se stesso.Come forse non frega nulla agli Agnelli di andare ad un concerto di Von Karajan sembra che invece freghi e di molto a milioni di persone andare ad un concerto degli U2.Troppo complicato per la mente umana criticare e pensare che il tutto corrisponda alla pasturazione da parte del pescatore come viene fatto con la tinca al Lago di Chiusi ?E questo indipendentemente dal fatto che il rock possa piacere o non piacere alle persone che come altre discipline vengono apprezzate o disdegnate ma qui si parla di ”qualunquismo dei comportamenti umani” quale conseguenza che la tinca non ragioni sul perchè il pescatore possa offrile la pastura….siamo a questi punti che davvero andrebbero scritti sulla roccia. Mah, è bene lasciar perdere mi creda…di alienazioni al giorno d’oggi è pieno il mondo.Lo sà ? Mi ha fatto ripensare allo scrittore tedesco Michel Ende quando descrive nella storia infinita il dialogo fra Atreiu e Dmork sul tema del perchè la fantasia muoia e le domande e le risposte si rincorrono pressappoco così:
”….perchè la fantasia muore ? Perchè la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni.Perchè il nulla dilaga…”.Cos’è il nulla ? ” E’ il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo ed io ho fatto in modo di aiutarlo”.”Ma perchè?”.”Perchè è più facile dominare chi non crede in niente e questo è il modo più sicuro per conquistare il potere”. ”Chi sei tu veramente?”: ” IO SONO IL SERVO DEL POTERE CHE E’ NASCOSTO DIETRO IL NULLA.” La saluto.
Mi tolga una curiosità, ma lei è no-vax?
dicono pure che la musica di Verdi, nell’800, sia servita per creare la coscienza nazionale italiana contro l’occupazione austriaca… La musica e l’arte in genere sono veicoli fondamentali di idee, da sempre. Il rock, essendo nato come musica di rottura, lo è stato forse un po’ di più. Sarà un caso che a Cuba, dove per anni il rock è stato tenuto fuori dai confini, quando nel 2016 (mi pare) arrivarono finalmente i Rolling Stones fu un’apoteosi?
La contraddizione nel ragionamento di Carlo sta nel fatto che gli artisti rock (come fu per Verdi ai tempi del risorgimento) non assopiscono le coscienze come vuol credere lui, ma semmai le svegliano.
appunto.
No Vax io ? Assolutamente no mi creda ! Per il Covid le ho fatte tre su quattro di vaccinazioni anche se è improprio chiamarle tali.Ho fatto quella dell’influenza e l’antitetanica tre mesi fa, pensi un po ? E’ il fatto che quando ho scritto ”armi di distrazione di massa” ed anche se non l’ho scrito ma credo s’intendesse- ”parlo del processo all’embedment” che quasi sempre procura la natura delle risposte avute con le domande sue e di Lorenzoni portate ad esempio,io credo che da esse e per esse si possa notare gli schematismi che le abbiano procurate.Vede, siccome sicuramente da come io e lei abbiamo iniziato a confrontarci sulle righe di questo giornale sui più disparati argomenti (massimi sistemi,sviluppo,economia e politica ed anche adesso il rock) probabilmente dalla domanda che le è venuta spontanea farmi quale quella se fossi appartenuito ai ” no vax” credo che si possa scorgere il modo di seguire un ragionamento che-mi perdoni- credo che possa essere proprio ”embedded”cioè anche prefabricato, ma prefabbricato ma non da lei, ma dai principi ai quali lei crede che io stesso possa corrispondere.E lo sà perchè ?Cerco di spiegarglielo . E’ che riesce difficile inquadrare le persone che si sono prima dichiarate che abbiano una visione di sinistra scevra da quanto procura il sistema quando questo giunge a conclusioni del tipo del significao ”distrazione di massa” perchè tale visione è consequenziale ad altre fornite nella loro genesi dal mondo attualmente organizzato.E su questo i conti non tornano se si esaminano le cose che da sempre ho contestato.Più di una persona non si capacita di come si possa criticare il capitalismo con tutti le sue negatività e poter allo stess tempo pensare che nel caso esaminato per esempio del Rock,anche tale aspetto possa essere deleterio e servire a far sfogare le persone catalizzando il loro pensiero e la loro reattività nella maniera più improduttiva possibile per far avere una sèperanza percambiare il sistema.Tutto questo fino al punto che si avverta anche il bisogno d scriverlo che il Rock abbia contribuito a rovesciare il debito dell’Africa (detto da lei) da parte di una band che ha venduto 200 milioni di dischi ed anzi sul tale tema non mi ha risposto anzi ha lasciato intendere che dire e pensare questo (cioè le ragioni che il mio discorso adduceva) era sinonimo che i detrattori del Rock non afferrassero tutto quello che ne stava dietro e le potenzialità veicolate.
Ora secondo me questo è un vero e proprio discordo risibile, anche perchè io no sono mai stato un detrattore del Rock ma sono per certo un detrattore delle sciocchezze che vengono dette.Quello sì, ed paragoni per classificarle tali li avete fatti sia lei che Lorenzoni,quando poi Marco riassettandosi ha parlato di ”provocazioni” sulle parole di Assante perchè forse ha capito che aveva sottolineato e condiviso una solenne cazzata, che è poi continuata per rimarcare la sua convinzione con il fatto che venisse meritato di incidere le paole su pietra.Quindi per me ho espresso non una contrarietà nei confronti del Rock ma una forte negatività al peso delle parole che sono state dette. Il Rock come tutte le altre tipologie di musica ha le proprie carateristiche, le proprie spiegazioni sul perchè sia nato, sul come è stato portato avanti insieme ad altri generi di musica,sul suo significato.Io mi sono-ma non da adesso- schierato sulle esaltazioni quelle si embedded e sulla proliferazione della non verità quando sono state usate le parole dette da Marco e da chi ha dato credito alle parole stesse.Difatti per queste esagerazioni portate ad esempio sarebbe bastata una intervista a chiunque avesse fatto il riepilogo della storia che emerge anche dallo stesso mondo dei film soprattutto quelli americani che hanno dilagato nel mondo e che involvesse anche lo stesso Rock inteso come metro di alimentare le coscenze alla salvezza del globo validando il sistema americano.Su tale aspetto credo che quasi mai venga ragionato ma anzi lo si viva come elemento di salvezza apioppandole anche un significato ”di sinistra”.Credo che anche da questa riflessione scarna che ho fatto adesso si possa rilevare la pochezza non tanto del Rock in sè stesso(perchè mi ripeto è un genere di musica come tante altre ed ha una sua dignità per questo) ma del sistema che l’ha partorito e ne ha caratterizzato sia l’anima sia i contorni al punto di attrarre le persone e le loro coscenze fino a farle parlare di supporto liberatorio dell’anima.
Ecco, da un punto di vista della realtà sia attuale chè storica tale idea è una incastellatura che chiunque abbia un minimo di conoscenza potrebbe farne crollare le estremizzazioni che sono state fatte.La conquista della conoscenza e la spinta alla liberazione dei popoli fà a cazzotti con la visione imposta alla ” fabbrica degli stampini” con i quali la cultura di oltre oceano ha quasi sempre per non dire sempre usato i termini delle questioni che potevano rappresentare un problema ed un peso, ma che dati in pasto al complesso mediatico quest’ultimo li poteva rivoltare e trasformare a proprio favore per imporli e sostituirli con i propri,non facendo rendere conto ai subalterni che tutto sia merce, tutto abbia un prezzo, passando così dall’uso ortiginario nato ”contro” all’uso attuale espletato e difeso con mano e denti ” per ”. E come vediamo è stata una mossa vincente, per quanto tempo non ci è dato di sapere, ma a giudicare dagli adepti odierni che lo inquadrano in uno dei più grandi mezzi di rivoluzione del mondo ma che non rispondono a quello che ho detto su quando sostenuto da Belzebù(ricordate ?) che di governo delle questioni se ne intendeva : ”voi ballate e suonate che io governo e quindi non mi fate affatto paura, anzi portate acqua al mio mulino”. E quindi pur essendo gran fatica dimostrare che tutto questo non sia avvenuto e non avvenga continuamente,ci sono ancora ”come i giapponesi” della jungla di Saipan che non vedendo e sapendo che la guerra sia finita, sono coloro per i quali il rock diventi quasi una religione, ma vanno ripetendo-bisogna dirlo- preghiere con frasi fatte ed orazioni in suo favore.Come ho sempre detto nei riguardi della religione e dei credenti, alle cose per farle vere bisogna crederci.