CITTA’ DELLA PIEVE, FRAZIONI “ASSEDIATE” DAI LADRI. E SPUNTANO LE RONDE VOLONTARIE

venerdì 23rd, febbraio 2024 / 13:06
CITTA’ DELLA PIEVE, FRAZIONI “ASSEDIATE” DAI LADRI. E SPUNTANO LE RONDE VOLONTARIE
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CITTA’ DELLA PIEVE – Furti a raffica in appartamenti e villette nelle frazioni pievesi. E anche a ridosso del centro storico. In un post affidato alla pagina fb del Comune il sindaco Fausto Risini parla di “assedio” da parte dei ladri, che agiscono non solo in edifici deserti, ma anche con persone all’interno. A qualunque ora del pomeriggio e della notte, provocando danni al patrimonio e pure disagio, ansia, paura e preoccupazione. Qualche cittadino, anche nelle conversazioni via social, parla di frazioni e agglomerati abitativi trasformati in un far west. C’è stato anche qualche inseguimento stile telefilm poliziesco tra Carabinieri e malviventi. Le zone prese maggiormente di mira sono Moiano, Maranzano e il quartiere di Canale sulla strada che dal centro storico porta, appunto alle altre due frazioni citate. Nei mesi scorsi anche Ponticelli.
Non solo personaggi di spicco come Mario Draghi, anche Diabolik semba aver scelto Città della Pieve per le sue attività.
La Prefettura ha accordato una maggiore concentrazione di personale di pattuglia.
Il sindaco ha annunciato investimenti nella video sorveglianza con controllo diretto delle florze dell’ordine per circa 100 mila euro, ma nel suo post parla anche di una iniziativa ancora più eclatante:  un’unità di cittadini volontari destinata al rafforzamento del controllo del territorio. Una sorta di servizio di ronda, insomma che agirà comunque di concerto con le forze dell’ordine.
Si tratta per il momento di una ventina di persone che si sono organizzate autonomamente, riferendo poi quanto visto a carabinieri e sindaco. «Non è qualcosa di organizzato dal Comune – spiega Risini ai media che lo hanno interpellato in proposito – più semplicemente le persone hanno paura e si sono organizzate da sole: vanno in giro, controllano e vigilano. Niente ronde o cose del genere. Ci coordiniamo con gruppi WhatsApp in una sorta di sinergia tra cittadini, Comune e carabinieri. Stiamo riflettendo se istituzionalizzare il controllo di vicinato».

MOlte abitazioni e villette hanno sistemi di allarme e videosorveglianza, che sono utili, ma non sempre efficaci per individuare ladri e scassinatori, “perché questi il più delle volte sono incappucciati o le auto su cui viaggiano sono rubate” dice il sindaco aggiungendo: “Serve un controllo della zona dettagliato e preciso. E purtroppo il personale delle Forze dell’Ordine, anche se  aumentato dalla Prefettura, resta insuficiente a coprire tutto il territorio comunale, che è molto esteso”.

In effetti la gente è preoccupata. Sembra quasi che i malviventi più che fare bottino vogliano soprattutto impaurire le persone. E sembra anche che siano sicuri di farla franca. Non si spiega altrimenti il fatto che in molti casi abbiano agito in orari in cui la gente è in casa, per esempio tra le 18,00 e le 21,00. Pochi sono al lavoro in quell’orario. Ciò aumenta il senso di impotenza dei cittadini e alimenta anche pensieri e atteggiamenti razzisti e di diffidenza verso gli stranieri, additati spesso a sproposito come possibili colpevoli.

A livello politico c’è chi coglie nell’iniziativa di Risini e nelle “ronde volontarie” un tentativo di forzare in qualche maniera l’imminente campagna elettorale amministrativa, puntando sul tema “sicurezza” e sulla paura della gente, per assicurarsi visibilità e accrditarsi come “sindaco sceriffo”. Il tema è caldo da anni. La Lega che nel 2019 appoggiò Risini ne ha fatto per anni uno dei suoi cavalli di battaglia arrivando a teorizzare l’opportunità di avere un’arma in casa per potersi difendere e magari farsi giustizia da soli…  Risini, per formazione personale e politica e per indole, tutto è meno che uno “sceriffo”, in questo caso ha voluto rimarcare la sua vicinanza alla popolazione allarmata. Che lo abbia fatto anche in funzione elettorale ci sta, ma non è reato. Annunciando la vigilanza volontaria da parte di gruppi di cittadini, forse ha un tantino esagerato, rischiando di soffiare sul fuoco, invece di tenerlo sotto controllo. Un eccesso di zelo.

Giusto l’appello rivolto sia dal sindaco che dai carabinieri a tenere accesi i sistemi di allarme, a tenere chiuse le porte di casa, a segnalare eventuali movimenti e figure sospette…

Trattandosi di Città della Pieve non è mancato chi ha fatto notare che forse le Forze dell’Ordine sarebbe meglio impiegarle il più possibile nel pattugliamento del territorio e non per fare la guardia al cancello della villa di Mario Draghi, ma anche questo fa parte – diciamo così – della normale dialettica politica e anche delle chiacchiere da bar (che per fortuna a Città della Pieve ancora ci sono e sono pure frequentati. Altrove mancano anche quelli…).

m.l. 

 

 

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