CITTA’ DELLA PIEVE, FRAZIONI “ASSEDIATE” DAI LADRI. E SPUNTANO LE RONDE VOLONTARIE
MOlte abitazioni e villette hanno sistemi di allarme e videosorveglianza, che sono utili, ma non sempre efficaci per individuare ladri e scassinatori, “perché questi il più delle volte sono incappucciati o le auto su cui viaggiano sono rubate” dice il sindaco aggiungendo: “Serve un controllo della zona dettagliato e preciso. E purtroppo il personale delle Forze dell’Ordine, anche se aumentato dalla Prefettura, resta insuficiente a coprire tutto il territorio comunale, che è molto esteso”.
In effetti la gente è preoccupata. Sembra quasi che i malviventi più che fare bottino vogliano soprattutto impaurire le persone. E sembra anche che siano sicuri di farla franca. Non si spiega altrimenti il fatto che in molti casi abbiano agito in orari in cui la gente è in casa, per esempio tra le 18,00 e le 21,00. Pochi sono al lavoro in quell’orario. Ciò aumenta il senso di impotenza dei cittadini e alimenta anche pensieri e atteggiamenti razzisti e di diffidenza verso gli stranieri, additati spesso a sproposito come possibili colpevoli.
A livello politico c’è chi coglie nell’iniziativa di Risini e nelle “ronde volontarie” un tentativo di forzare in qualche maniera l’imminente campagna elettorale amministrativa, puntando sul tema “sicurezza” e sulla paura della gente, per assicurarsi visibilità e accrditarsi come “sindaco sceriffo”. Il tema è caldo da anni. La Lega che nel 2019 appoggiò Risini ne ha fatto per anni uno dei suoi cavalli di battaglia arrivando a teorizzare l’opportunità di avere un’arma in casa per potersi difendere e magari farsi giustizia da soli… Risini, per formazione personale e politica e per indole, tutto è meno che uno “sceriffo”, in questo caso ha voluto rimarcare la sua vicinanza alla popolazione allarmata. Che lo abbia fatto anche in funzione elettorale ci sta, ma non è reato. Annunciando la vigilanza volontaria da parte di gruppi di cittadini, forse ha un tantino esagerato, rischiando di soffiare sul fuoco, invece di tenerlo sotto controllo. Un eccesso di zelo.
Giusto l’appello rivolto sia dal sindaco che dai carabinieri a tenere accesi i sistemi di allarme, a tenere chiuse le porte di casa, a segnalare eventuali movimenti e figure sospette…
Trattandosi di Città della Pieve non è mancato chi ha fatto notare che forse le Forze dell’Ordine sarebbe meglio impiegarle il più possibile nel pattugliamento del territorio e non per fare la guardia al cancello della villa di Mario Draghi, ma anche questo fa parte – diciamo così – della normale dialettica politica e anche delle chiacchiere da bar (che per fortuna a Città della Pieve ancora ci sono e sono pure frequentati. Altrove mancano anche quelli…).
m.l.
Una volta, tanti anni fa, un postino di Chiusi scrisse sul muro una frase :”Aumenta tutto, anche la fame”.E questo è uno di quegli argomenti che non giustificano affatto i furti e la delinquenza, però è anche un fatto reale che è allo stesso tempo strettamente connesso al periodo che viviamo. Una delle reazioni che si innestano automaticamente a tale situazione è anche l’aumento della delinquenza.Ci sarebbe da disquisire mesi su tali argomenti,sull’educazione e l’etica del nostro sistema,ma di certo il fatto di grandi sperequazoni economiche nel corpo sociale che producono in certe circostanze temporali questi fatti sono elementi che non si possono ignorare anche perchè predispongono essi stessi alle condizioni per le quali si arrivi allo sfociare nella delinquenza ed ancor peggio a non sentirsi protetti dalle istituzioni,che poi è tutto questo l’impasto che produce il sistema per il quale si possa arrivare all’aberrante comportamento che ognuno si posa fare giutizia da solo.E’ quindi il sistema economico e delle relazioni umane che produce tutto questo, che nella storia c’è sempre stato e non è cosa di oggi ma che si acuisce ancorpiù nei momenti di bisogno che oggi viviamo. Mettendo gli occhi al sistema e criticandolo per questo, potremmo dire che vengano espressi ed abbiano origine forniti da questo sia la causa sia la repressione del fatto delinquenziale da una parte e tendenza a non curarsi delle cause di quanto succeda dall’altra, ma che anche quest’ultimo dualismo faccia parte strutturale del sistema.
Pienamente d’accordo Carlo Sacco. Ma questo condurrebbe alla necessità di un governo che avesse come obiettivo migliorare le condizioni di vita della popolazione. Eppure la storia racconta che questa azione non premia chi la pone in essere, meglio affamare, impoverire e ridurre la sicurezza. Infatti è sufficiente accordarsi tra forze politiche e quindi passarsi il testimone perché con questo sistema si ridurrà, attraverso l’insicurezza e la paura, l’aspettativa popolare fino a rendere la società come un gregge.
Due pattuglie sarebbero molto più utili in strada che davanti ai cancelli di draghi . credo che siano inutile anche per la sicurezza della famiglia di draghi.se vogliono arrivano dovunque.grazie
Ma non è che qualche istituto di vigilanza sponsorizza la cosa? in questo modo la gente chiede è paga l’assistenza di una società privata. Anche nei paesi della Toscaana vicini a Città del Pieve come Chiusi Cetona Sarteano, usano gli stessi metodi.
Quello che più dà fastidio è proprio il fatto che entrino, pur sapendo benissimo che ci sono persone in casa, in quanto ciò dimostra che sono disposti A TUTTO. Il problema maggiore è che abbiamo un sistema giudiziario colabrodo che di fatto non esercita alcuna azione repressiva e quindi deterrente, e giustamente nell’ articolo è sottolineato che i malviventi sono mossi dalla percezione di sostanziale impunità : qui tra sospensione condizionale, pene alternative e benefici vari, di fatto è diventato quasi impossibile finire al gabbio. Inoltre, l’ istituto della pena detentiva per certe categorie di criminali è diventato del tutto inadeguato ed obsoleto : andava bene una volta, quando per la gente l’ onore e la dignità erano tutto, non certo per migranti, sbandati, alcolisti, tossici e derelitti, che non hanno nulla da perdere. Per dissuadere soggetti simili, l’ unico sistema potrebbero essere le pene corporali. A sapere che per un simile reato si rischia ad esempio 50 frustate o il taglio della mano, probabilmente uno ci penserebbe su prima di commetterlo.
X Stefano. Certamente, questo sistema si chiama in un solo modo: CAPITALISMO ed in tale parola ci sono contenute le sue prerogative ma anche chiaramente le sue conseguenze per la società e gli individui che ne fanno parte. Il discorso che fai tu nella parte finale del tuo intervento è relativo al fatto che il governo per mantenere tale stato di cose che poi è come dici tu:”… fino a rendere la società come un gregge” necessita di essere-detto in termini moderni- gattopardesco nel senso che deve far vedere alla masse che lavora per loro ma nello stesso momento si interessa di riportare all’indietro qualsiasi istanza che sia progressista della condizione umana, in pratica ciò che è stato il moderno ” riformismo” a cui fanno riferimento anche le sedicenti sinistre poichè sanno bene che la gente si riporta indietro con tali metodi (un passo avanti e due all’indietro)e nel prossimo ciclo si ricomincia tutto daccapo promuovendo l’illusione e la speranza ma creando tutti quei gangli sociali che riportino la situazione indietro:”facciamo le riforme basta che non cambi nulla”, questo è il loro motto al quale aderiscono pure i poveri che hanno un minimo di istruzione. Nel percorso dove fai riferimento ai governi si evidenziano tutte le circostanze per le quali chi è costretto a vivere solo del proprio lavoro trovi delle mura davanti a sè che parlano di inflazione, costi della vita crescenti, consumismo,ed iniziativa privata che ti dia lavoro solo nel caso in cui nel tuo lavoro ci trovi un profitto diversamente il lavoro non te lo dà. Allora una società organizzata in tal modo ha dentro se stessa le basi del suo fallimento e difatti è quello di cui stiamo spettatori via via che andiamo avanti e tale fallimento si può arrestare solo ad una condizione: creando le condizioni per la guerra, che poi è sempre guerra fra poveri.Finchè la gente non saprà organizzarsi per porre fine a tutto questo il sistema sarà strutturato per mietere vittime senza distinzione di sorta nelle fasce sociali più deboli e che contano la maggioranza degli individui.Tale sistema non è organizzato ai fini della sopravvivenza ma per il profitto e la cultura che sparge intorno a se ha nei suoi fondamenti tutta la struttura perchè funzioni in tal modo e raggiunga i fini che stiamo vedendo. I governi che si sono succeduti in Italia ed anche in Europa questo orto l’hanno annaffiato e non un altro orto ed hanno avuto dalla loro parte spesso anche i poveri perchè disillusi dall’impreparazione di chi li avrebbe dovuti portare fuori dall’imbraca hanno contribuito anch’essi tramite la corruzione della sedicente sinistra sempre presente e figlia oggi di questo sistema a parlare bene ed razzolare male.Tutto qui, ma non mi sembra davvero poco…. PER ELIO:
Il problema non è la scorta alla casa di Draghi, il problema è come vengono usate le forze dell’ordine.In un bilancio dello stato misurato in soldi, le risorse umane costano e l’indirizzare risorse per controllo del territorio costa perchè tali presenze sono sempre insufficienti. Uno stato che si rispetti investirebbe sulla prevenzione dei reati allargando le possibilità di lavoro e punendo chi si sottrae e chi creda di poter campare senza lavorare.Daltronde il danno sociale all’interno del sistema dove non esiste piena occupazione è anche quello che ho detto.Investire aumentando la repressione dei reati non è una politica per la quale si potrebbero raggiungere risulati larghi e sicuri. I reati così si restringerebbero moltissimo se a tutti fosse data l’opportunità di lavoro come fattore per procurarsi da vivere dal momento che si ha bisogno di mangiare due volte al giorno e di abitare in una casa e non in una capanna di bandone.C’è gente che affronta questo problema e lavora per andare avanti e procurarsi da vivere mentre ci sono altri che non sono disposti a farlo.In un altro sistema che è crollato 30 anni fa non per la delinquenza ma per la corruzione del potere e la sua incapacità di guidare le cose, esisteva lo stato che ti dava lavoro a seconda di come avevi studiato ed a seconda di quante energie economiche lo stato aveva investito su di te, ma chi rifutava il lavoro era destinato a vivere ai margini perchè se fottevi lo stato andavi al fresco per diverso tempo poi capivi che per vivere occoresse lavorare.Qui invece se riesci ad organizzare il lavoro di altri puoi campare col reddito dell’attività che hai creato e se fotti lo stato spesso sei considerato furbo ed anche più spesso se ti beccano che hai fottuto lo stato sembra cosa giusta ed etica che tu abbia evaso le tasse,quindi il nemico è lo stato che si contrappone all’individuo ed alla sua libertà. Capito cosa passa nella mente ? Non è sufficiente la cosiddetta ”anarchia della produzione” per la quale io possa produrre ciò che voglio e ciò di cui la società non ha bisogno alcuno ma anche con il mio comportamento influenzare il corpo sociale.Tale comportamento è consentito dal ”dio mercato” dove puoi trovare una miriade di oggetti prodotti l’uno simile all’altro ma che ti dicono che soddisfino interessi i più disparati.Ed ad sempio: hai mai pensato a quanti prodotti di saponi diversi esistano in un supermercato ? Eppure il loro scopo è uno ed è quello di togliere lo sporco ed invece di 30 saponi diversi ce ne sarebbe stato bisogno di produrloi solo 3 o forse 4 e di conseguenza hai mai pensato a quante unità lavorative vengano impiegate per arrivare ad uno scopo finale che è uno(parlavo dei saponi ed a cosa servano) ed è quello di togliere lo sporco ? Tutto questo non ti sembra uno spreco consentito da una attività libera lasciata all’individuo e che si possa sottrarre risorse che potrebbero essere indirizzate con la produzione verso altre parti e settori più socialmente ed economicamente più proficui ? Questo non succede perchè l’individuo ci hanno detto che non possa essere ingabbiato e limitato nella sua libertà, in primis quella dell’iniziativa individuale ed è in base a tale libertà che si possono produrre cazzate, impiegare centinaia di operai salariati facendo loro produrre cazzate oppure anche armi e cose veramente inutili ma che il comparto sociale debba avere anche la possibilità di poter fruire dell’inutile. E chi lo dice che tutto questo sia inutile se questo viene acquistato e viene ritenuto utile da chi lo acquista ? Non ti sembra un fatto culturale questo da dove derivi l’abitudine e la normalità di ritenere l’inutile come utile e che per farlo ritenere utile ci sia intorno un mondo che ti parla e ti faccia vedere che tu di quel prodotto non ne puoi fare a meno ? A te le considerazioni se tutto questo necessiti di essere cambiato oppure di rimanere sulla stessa linea di come viene considerato oggi soprattutto dai difensori di quella certa produzione che se ne avvalgono e che non ti diranno mai che siano cose inutili quelle che loro stessi producono.Ma un discorso etico su tali temi, mai ? Io credo che occorra avere il coraggio di dire già al momento della produzione di certi beni di consumo che si stia creando un danno sociale irreparabile nella mente di chi possa essere acquirente di tali beni perchè questo è il percorso per il quale si arriva all’intendere utile un prodotto che non lo sia e che siamo disposti a comperarlo perchè lo riteniamo utile.Il plagio delle menti nel consumo esiste e miete milioni di vittime, anche perchè noi prima siamo assuefatti da tutto questo e ci sembra normalità tale da nemmeno porci il problema.Anzi,assistiamo soprattutto da parte delle classi meno abbienti ad ogni sacrificio pur di poter acquistare i beni che vengono pubblicizzati poichè anche il possesso di tali beni ed il loro uso è entrato a far parte di uno ”status sociale” come metro di misura delle cose ed anche della persona e della sua personalità. L’idiozia del sistema irrazionale permette che passi pure questo nella mente dei
” poveri”: l’inutile che diventa utile e per il quale valga la pena di fare ogni sacrificio. Allora le pecore non sono forse quelle che percorrono tale pastura ? Il cervello umano è una gran macchina….. PER MAURO COTTINI : Non mi meraviglierei perchè tutto può essere , ma in genere la sera è meglio mangiare leggero….Per GIANGIACOMO ROSSI : sI il sistema penale colabrodo può produrre anche ciò che dice lei ma negli stati dove vige la cosiddetta ” legge del taglione” certe forme delinquenziali sono presenti in maniera altrettanto numerosa anche se lì la repressione non scherza.Ho spesso assistito a pestaggi della polizia in Asia che se fossero avvenuti in italia alle sbarre ci sarebbero contraventori e poliziotti insieme, ma guarda caso tali violenze sono tipiche tutte quante di regimi dove l’individuo non conta o conta pochissimo (forse sarà per la quantità di popolazione che la polizia usa la maniera forte poichè per reggere uno stato con miliardi di abitanti faccia si che le garanzie spariscano fino ad estinguersi ).L’india sotto questo aspetto è micidiale eppure è ” reputata la più grande democrazia del mondo” ma se uno mette gl occhi sul come vengano trattati i poveri quando minimamente scantonano c’ è di che inorridire.Durante le sommosse popolari,almeno quelle di massa- e lì di ” massa” ce n’è tanta, la polizia spara ad altezza d’uomo poi va a constatare il risultato delle pallottole e se qualcuno rimane a terra pazienza.Questo per dire che non è la repressione che possa fermare la delinquenza e nemmeno il suo proliferare ma è il sistema che la genera.Nelle grandi città della Cina le strade pulite all’inverosimile davanti ad ogni abitazione sono affidate alla cura di coloro che ci vivono e la pulizia è organizzata dal Comune con un responsabile investito dal potere pubblico del comune stesso che in dette strade ci abita e che obbliga i residenti a pulire i marciapiedi davanti alle loro case. Non sò e non oso chiedere cosa succede se non puliscano ma il dato di fatto è che le strade sono sempre pulite. A Singapore, tempio del capitalismo asiatico, se si getta una sigaretta per strada ci sono 500 Dollari di multa così come nel porto omonimo. Questo non succede nemmeno in via Montenapoleone a Milano. E’ il senso sociale delle persone che incide anche sulla delinquenza ed anche-secondo me più di ogni altro fattore- l’assenza di bisogni primari.quando ci sono i bisogni primari da soddisfare come cibo,salute, alloggio, gli uomini possono diventare bestie.In certe zone di New York e di Chicago è bene non addentrarsi quando fa buio perchè non è sicuro che si ritorni a casa….Calcutta è peggiore di tanto se paragonata alla condizione umana, ma è difficle che si venga assaliti. Quasi sicuramente anche una cultura diversa pesa e conta.
L’ aspetto culturale è sicuramente importante, tuttavia, non è per essere xenofobi, ma è pacifico che certi reati (furti, scippi, rapine in villa, ecc., che val la pena di sottolineare che sono reati particolarmente odiosi) sono commessi quasi esclusivamente da stranieri che poco o nulla hanno assimilato della cultura dei paesi in cui vivono, tra cui in particolare il nostro. Se lei ritiene che la repressione di per sè non sia la strada più idonea per stoppare la delinquenza, io credo che di rafforzarla varrebbe comunque la pena provarci, ma il problema è che anche se nessun esponente di governo lo ammetterebbe mai pubblicamente (perchè significherebbe ammettere il fallimento), lo stato non è in grado di provvedere efficacemente alla sicurezza e all’ ordine pubblico : se abbondano misure alternative al carcere, non è perchè il potere giudiziario sia clemente e misericordioso, ma semplicemente perchè i posti nelle carceri per quanto sarebbe il bisogno non ce ne sono e perchè tenere una persona in dentenzione costa 500 € al giorno. E se si innescano iniziative di sicurezza e giustizia “fai da te”, che per ovvii motivi non possono essere la soluzione, è proprio perchè il cittadino percepisce che lo stato non è in grado di garantirle. Quanto alla genesi del fenomeno, è concreto che una persona non in grado di soddisfare i propri bisogni essenziali sia disposta anche al peggio, tuttavia molto dipende dall’ attitudine individuale : se io mi trovassi in condizioni di indigenza, chiederei aiuto alla caritas e agli assistenti sociali del comune, non andrei certo a rubare. La verità è che esiste una certa percentuale di individui “storti” a cui piace quella vita là, tant’è che pure un reato “minore” come il furto in abitazione è appannaggio di veri e propri professionisti, in grado di disattivare sofisticati sistemi di allarme e aprire ogni tipo di serratura con un’ abilità davvero stupefacente. E lei crede che se a costoro venisse offerto un lavoro con uno stipendio normale, smetterebbero di fare il loro? Non parliamo poi di molti abitanti dei campi nomadi, dediti a furti, borseggi e scippi, che pure si vantano in pubblico di campare rubando, se intervistati, figuriamoci se si metterebbero a lavorare.