MONTEPULCIANO: ELEZIONI 2024, IL PD DECIDE DI ANDARE ALLE PRIMARIE. PER ANGIOLINI IL RISCHIO DEL GIOCO AL MASSACRO

MONTEPULCIANO –  Su queste colonne ne parlammo alla fine di agosto. Nei giorni del Bravìo. I “rumors” sul possibile cambio di cavallo da parte del Pd in vista delle prossime elezioni comunali erano già piuttosto insistenti. In quell’articolo scrivevamo che il Bravìo 2023 poteva essere l’ultimo da sindaco per Michele Angiolini. Adesso, a distanza di 3 mesi, sembra che il Pd, dopo una partecipata assemblea dell’Unione Comunale, abbia deciso di andare alle primarie. Di coalizione.  Il che significa che il sindaco uscente Michele Angiolini potrà anche fare il bis, ma la candidatura se la dovrà sudare in una sfida fratricida.

Il Pd è l’unico partito in Italia che sceglie i candidati e i segretari con le primarie, ma il più delle volte le perde, perché vince l’autosuder o lo/la sfidante. A Montepulciano è già successo nel 2009, quando Andrea Rossi ebbe la meglio sul sindaco uscente Massimo Della Giovampaola. E’ successo nel 2014 anche a Città della Pieve, con Riccardo Manganello, sindaco in carica, fu battuto dall’outsider Fausto Scricciolo…

A sfidare Michele Angiolini potrebbero essere Lorenzo Bui e Riccardo Pizzinelli. Bui è stato presidente del Consiglio Comunale, è vicino, ma non proprio organico al Pd, ha forti legami con ambienti giovanili e culturali (circolo Piranha, Live Rock festival di Acquaviva, il Cantiere Internazionale…); Pizzinelli è architetto, esponente della cosidetta società civile è da sempre attivo nella comunità poliziana. La sua candidatura sarebbe stata avanzata dai socialisti, che fanno parte della maggioranza.  Quindi Lorenzo Bui e non Andrea Biagianti (ipotesi che avevamo fatto nell’articolo del 26 agosto); Riccardo Pizzinelli e non Emiliano Migliorucci il cui nome è comunque circolato, almeno per l’area Psi. Oltre a Michele Angiolini. Fra i tre Lorenzo Bui (foto sotto) è sicuramente il più  “descamisado”. Rispetto agli ultimi anni sarebbe sicuramente una svolta in senso “movimentista”, meno establishment. 

Le primarie si terrebbero a marzo. Tre mesi, quasi quattro, in cui Pd e alleati rischiano di massacrarsi tra loro, le primarie sono sempre un massacro che lascia sul terreno morti, feriti dispersi e disertori…

E infatti c’è chi, sui social non nasconde il proprio sconcerto. A margine di un post apparso sulla pagina fb “Piazza Poliziana” proprio sulle vicende di casa Pd, è inervenuto con un commento Alessandro Angiolini,  ex assessore comunale nella giunta Rossi e fratello di Michele Angiolini:  “Il PD poliziano è in mano da troppo tempo al gruppetto dei soliti noti che non gestiscono solo il potere politico ma influenzano anche quello economico. Sì, mio fratello è una brava persona, ma non per questo si inchinerà al “sor padrone’ per lasciargli il campo libero dove possa a suo piacimento piazzare altre ‘pedine’ per continuare a rimanere affacciato alla finestra a badare il pollaio”. Così scrive Angiolini, l’ex assessore. Parole pesanti, che sembrano alludere proprio ad Andrea Rossi. Mai Alessandro Angiolini fino ad ora si era espreso con tale forza a difesa del fratello sindaco.

La cosa non è passata inosservata, tanto che la costituenda e già annunciata  lista civica Futuro Poliziano ha così commentato: “Non capita tutti i giorni di vedere – come oggi –  un pubblico sfogo di un fratello (pure esso con pregressi importanti ruoli amministrativi comunali) di un sindaco in carica, che lamenti sul Primo Cittadino pressioni (restituite al mittente) da parte di un “sor padrone” che sarebbe in grado di “piazzare pedine” per “badare il pollaio”. Se ne ricava che l’attuale sindaco di Montepulciano, o non è stato libero, o non potrà essere libero nel proseguire il suo mandato. E comunque uno scenario, interno al partito capofila di maggioranza, a dir poco preoccupante, deleterio per tutta la cittadinanza. Noi Futuro poliziano chiediamo a tutti i concittadini se non sia veramente giunto il momento di cambiare e riprendere in mano le sorti di questo territorio, svincolati da poteri economici o legami partitici che hanno determinato da un lato un lassismo amministrativo e dall’altro la perdita di visione prospettica. Il nostro gruppo di lavoro è aperto e offre la possibilità, accogliendo a braccia aperte chiunque sia libero o voglia liberarsi da catene invisibili, di partecipare alla costruzione del bene Comune. Futuro poliziano c’è, non per sé ma per l’intera Comunità del territorio, con un progetto che mette in primo piano democrazia e trasparenza in ogni scelta che verrà”.

La bagarre interna al Pd e alla coalizione di centro sinistra potrebbe favorire una spallata. Ma  a contendere la guida dell’amminisrazione al Pd e ai suoi alleati non sarà solo la lista civica Futuro Poliziano che ha già annunciato la candidatura a sindaco di Roberto Maldacea, professore universitario che ha lavorato per alcuni grosi gruppi automobilitici (Bmw, Volvo, Rover) ed è un esperto di comunicazione ed innovazione tecnologica w ga collaborato con diversi comuni italiani per progetti sulla svolta green. Ci sarà anche il centro destra, che difficilmente si accoderà a Maldacea. Una destra (il centro su quel fianco è scomparso) che potrebbe avere come front man Gianfranco Maccarone, attuale capogruppo dell’opposizione.

Si profila dunque una sfida a tre. Per ora. Per quanto riguarda Pd e Centro sinistra però i giochi sono tutt’altro che fatti. Le primarie di coalizione annunciate potrebbero anche saltare qualora il candidato principale, visti i rischi del gioco al massacro, decidesse di farsi da parte, magari in cambio di una… promozione. In tal caso gli altri due potrebbero anche mettersi d’accordo e procedere in tandem senza bisogno del bagno di sangue. Che le primarie siano un fatto democratico, come dice lo stesso segretario Pd di Montepulciano Millacci, è tutto da dimostrare, che siano quasi sempre un bagno di sangue lo dicono le cronache.

m.l.