CHIUSI, SABATO 2 DICEMBRE AL MASCAGNI LA PRESENTAZIONE DEL PODCAST “CLANIS”. LA STORIA DIVENTA RACCONTO A PIU’ VOCI

mercoledì 29th, novembre 2023 / 17:41
CHIUSI, SABATO 2 DICEMBRE AL MASCAGNI LA PRESENTAZIONE DEL PODCAST “CLANIS”. LA STORIA DIVENTA RACCONTO A PIU’ VOCI
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CHIUSI – A Fabro Scalo c’è, nella via principale, una agenzia immobiliare che si chiama “Muro Grosso”. A Fabro Scalo, evidentemente sono ancora orgogliosi del Muro Grosso. Che, dal punto di vista degli orvietani fu un’opera imponente e decisiva. Un’opera che cambiò, è il caso di dirlo, il corso della storia, perché con quello sbarramento di terra, pietre e mattoni eretto intorno al 1100 gli orvietani bloccarono il corso del Clanis, la via d’acqua navigabile utilizzata prima dagli etruschi poi dai romani che si immetteva nel Tevere e arrivava fino a Roma, favorendo commerci, approvvigionamenti e spostamenti di truppe…

La conseguenza del Muro Grosso fu l’innalzamento del livello del Clanis e l’impaludamento della sua valle, da Fabro, appunto, fino ad Arezzo. Tutto ciò a danno soprattutto di Chiusi che era stata una capitale Longobarda e  incuteva timore… E da allora Chiusi cominciò il suo declino citato anche da Dante nel Canto XVI del Paradiso della Divina Commedia. Il Clanis da autostrada ante litteram divenne una palude mefitica fonte di malaria e carestie fino alla grande Bonifica della fine del ‘700. Sei secoli di palude con in mezzo le guerre di confine con Perugia, la Guerra di Siena contro Firenze, il Papa e gli imperiali, la congiura di Magione contro Cesare Borgia, la Pasqua di Sangue chiusina, la battaglia di Sannagallo e la fine dela Repubblica di Siena, la  nascita del Granducato di Toscana… Gran parte della storia della Terra di mezzo, quella con la S maiuscola e quella minima, materiale, della povera gente è passata lungo il Clanis…

Ed è giusto, doveroso, importante conoscerla questa storia. Noi, come primapagina, nel nostro piccolo qualcosa abbiamo raccontato di recente con lo spettacolo teatrale “Tradire! la notte prima dell’assedio”. E sabato prossimo 2 dicembre al Teatro Mascagni di Chiusi, a partirte dalle 10,30 verrà presentato un podcast (racconto audio) realizzato con voci d’eccezione, che si intitola proprio Clanis.

Si tratta “di una serie audio in 3 episodi dedicata alla Valdichiana Senese. Il podcast parte proprio da ciò che dicevamo poc’anzi: “la storia della Valdichiana Senese è segnata dallo scorrere di un fiume, il Clanis, che ha dato forma e nome alla valle. Un fiume che è scomparso, ma che è rimasto vivo nella percezione locale”.

La produzione è di Chora Media, in collaborazione con la DMO Valdichiana Living e l’Ambito Turistico Valdichiana Senese.

l’intento del podcast “Clanis” è quello valorizzare la proposta culturale della Valdichiana Senese, proponendo un viaggio dalle origini ancestrali del territorio fino alle espressioni artistiche contemporanee, attraverso la voce narrante dello storico dell’arte e divulgatore Fabrizio Federici.

Il percorso, attraverso i 9 Comuni della Valdichiana Senese: le tracce del passato etrusco prendono vita nelle parole degli archeologi che si sono resi protagonisti di alcune delle più rilevanti campagne di scavo locali. Il direttore scientifico dello scavo del Santuario Ritrovato di San Casciano dei Bagni, Jacopo Tabolli, racconta il rinvenimento dei bronzi che hanno fatto il giro del mondo. A scavare con lui, anche l’archeologo Mattia Bischeri, che, dalla sua città natale di Chiusi, disegna un quadro che ci riporta a quando la Valdichiana Senese era Etruria.
L’agro che si sviluppava intorno a Chiusi, una delle dodici dodecapoli, comprendeva infatti tutto il territorio circostante, tra cui le località di Chianciano Terme, Sarteano e Sinalunga. In questi luoghi, le comunità locali si sono organizzate in gruppi di volontari, capaci di riportare alla luce preziosi reperti: questa la testimonianza diretta di Ada Salvi, funzionaria archeologa della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto.

Passa il tempo, si susseguono i secoli e la storia della Valdichiana Senese procede di pari passo con la sua bonifica: un percorso fatto di studi e tentativi, che ha conosciuto fasi di vero e proprio impaludamento. Intanto, la vita nei borghi affacciati sulla valle va avanti. Tra Quattrocento e Cinquecento, la Valdichiana Senese ispira le opere di Domenico Beccafumi a Sarteano e del Sodoma a Trequanda, ma non solo. E’ lo storico dell’arte Tomaso Montanari a rivelare come un magnifico bassorilievo realizzato da Donatello sia giunto a Torrita di Siena. Il filo rosso del Rinascimento ci conduce dunque a Montepulciano, città ideale, perla del Rinascimento,  ma anche buer retiro di Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione.  Ad accompagnarci nella narrazione di questa vicenda, la storica Silvia Calamandrei, nipote del giurista.

Le espressioni culturali che disegnano il volto attuale e in costante evoluzione della Valdichiana Senese raccontano ancora oggi di un territorio che si fa “valle di artisti”. Ci sono le testimonianze della designer giapponese Kaori Shiina, che ha scelto di fare di Petroio (Trequanda) la propria casa, e della regista e drammaturga Laura Fatini, che ha conosciuto da vicino il poeta torinese Guido Ceronetti durante la sua lunga permanenza a Cetona. Sempre da Torino, arriva il fumettista Max Frezzato, che vive e crea le sue opere a Montepulciano. Sono lui e l’editore Mauro Paganelli a ricordare un altro celebre fumettista italiano che ha abitato ed è morto a Montepulciano: Andrea Pazienza. A chiudere il racconto delle tante sfaccettature culturali del territorio, è la cantautrice Rachele Bastreghi, componente dei Baustelle, rock band nata proprioa Montepulciano.

La voce narrante Federici e altri protagonisti del podcast saranno presenti al Mascagni, a moderare l’incintro sarà l’autrice del progetto Anita Franzon.  L’incontro è aperto al pubblico. Per confermare la presenza, è possibile registrarsi attraverso il link a seguire:  https://bit.ly/presentazioneClanis

 

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