LA MAGLIA ROSA NON TIRA PIU’. GIRO D’ITALIA SENZA I TOP PLAYERS?

mercoledì 08th, novembre 2023 / 11:02
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LA MAGLIA ROSA NON TIRA PIU’. GIRO D’ITALIA SENZA I TOP PLAYERS?
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IN PROVINCIA DI SIENA LA TAPPA DEGLI STERRATI CON ARRIVO A RAPOLANO. A PERUGIA LA CRONO (DA FOLIGNO)
Quello del 2024 rischia di essere un Giro d’Italia in tono minore. Non solo perché gli oganizzatori hanno deciso di proporre tappe più corte e perché la corsa rosa non andrà più in giù di Pompei, escludendo tutto il sud isole comprese, ma anche perché si profila una serie di defezioni tra i corridori più importanti, più attratti dal Tour e pure dalla Vuelta.
Il percorso sarà di 3.321 km, con 42.900 metri di dislivello, 157 km di media per ogni tappa. Partenza da Venaria Reale (Torino) il 4 maggio e passerella finale a Roma il 26, dopo l’ultimo tappone dolomitico con ascesa e discesa del Monte Grappa da farsi due volte.
La carovana del Giro toccherà anche le province di Siena e Perugia. Precisamente nelle tappe 6-7-8 in programma il 9, 10 e 11 maggio. La sesta tappa è la Viareggio-Rapolano Terme di 177 km. La tappa degli “sterrati”, su alcuni tratti della Strade Bianche (loc. Bagnaia e poi l’inedito tratto di Pievina nei pressi di Asciano. Arrivo in leggera salita. Tappa spettacolare e anche abbastanza dura per i molti saliscendi, alcuni piuttosrt impegnativi lungo tutto il tracciato.
Il giorno dopo, tappa n.7, la tabella di marcia propone la cronometro Foligno-Perugia di 32 km, tutta piatta fino all’ascesa finale all’acropoli di Perugia. Durante il percorso i corridori attraverseranno Spello, Assisi, Bastia e Ponte San Giovanni.
Riparte dall’Umbria anche la tappa n.8, precisamente da Spoleto, per arrivare a Prati di Tivo, in Abruzzo. Tappone appenninico di 153 km con salite importanti: Forca di Cerro, Forca Capistrello, Croce Abbio e salita finale di 14 km al 7% di media.
E veniamo adesso alle possibili “assenze” eccellenti. 
La Soudal Quick Step ha comunicato che Remco Evenepoel non sarà al via della Corsa rosa, ipotesi alla quale il corridore aveva pensato. Per lui Sanremo, Ardenne e debutto al Tour de France. Peccato perché il Giro sembrava disegnato apposta per le caratteristiche di Evenepoel. Stesso discorso per Tadej Pogacar, altro atleta di spicco per il quale il Giro era stato disegnato e che invece molto probabilmente non si presenterà. Lo sloveno ha delegato la scelta alla squadra, ma ilsuo team manager ha già fatto capire che l’obiettivo è il Tour e la sfida con Vingegaard richiede una preparazione specifica. Non una corsa comunque dispendiosa come il Giro d’Italia. Tradotto: niente Giro al 99%.
Certe invece le rinunce del vincitore uscente Roglic, approdato alla Bora proprio per giocarsi le sue ultime carte al Tour, di Sepp Kuss, ultimo vincitore della Vuelta e di Vingegaard trionfatore al Tour, altri tre pezzi da novanta. Quasi certa quella del campione del Mondo Mathieu Van Der Poel, corridore sontuoso, ma non adattissimo alle lunghe corse a tappe. Anche Carapaz sembra orientato a Tour e Vuelta, saltando il Giro, come Egan Bernal. Simon Yates senbra voler puntare dritto al Tour de France. Come il super velocista Philippsen.
E allora chi sarà presente al Giro d’Italia? Probabilmente Vout Van Aert. Forse Geraint Thomas, che però avrà 38 anni,  probabilmente il vincitore del Giro 2022 Jai Hindley, il promettente belga della Bora Cian Uijtdebroeks, autore di una bella Vuelta.
Nomi, questi ultimi che non sono male, tutti corridori di classe e di spessore, ma le “stelle” di prima grandezza potrebbero essere tutte altrove. Evidentemente – come dicevamo – non è servito a nulla neppure disegnare un tracciato soft con lo scopo di convincere Pogacar in primis e gli altri uomini da Tour a ruota a provare il doppio appuntamento.
E’ possibile che da qui a maggio qualcuno ci ripensi e decida di partecipare al Giro, ma al momento il parterre piange…
L’assenza dei grandi nomi e di un superfavorito per la vittoria finale potrebbe rendere la corsa più combattuta e meno “tattica” e potrebbe anche far emergere nomi nuovi, magari qualche giovane italiano… Vedremo.
Intanto però una domanda, ce la facciamo (come tutti del resto): vale davvero la penda disegnare un Giro per alcuni corridori top, senza avere prima la certezza della loro partecipazione? Non ci sono più i Torriani di una volta…
Nella foto (PalermoLive): Roglic brinda per la vittoria al Giro 2023
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