CITTA’ DELLA PIEVE: SE A SORPRESA TI TROVI AD UN CONCERTO CON UNO DEI PIU’ GRANDI FLAUTISTI DEL MONDO…

lunedì 20th, novembre 2023 / 18:44
CITTA’ DELLA PIEVE: SE A SORPRESA TI TROVI AD UN CONCERTO CON UNO DEI PIU’ GRANDI FLAUTISTI DEL MONDO…
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CITTA’ DELLA PIEVE – Ieri, domenica 19 novembre al teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve si è tenuto un concerto della Polifonica pievese diretta dal maestro Carlo Pedini, per celebrare Santa Cecilia, patrona dei musicisti. Un concerto che è stato anche un omaggio a Piero Vannucci detto Il Perugino con brani dedicati all’Adoraziione dei Magi, alla deposizione della Croce di Città della Pieve e al San Sebastiano di Panicale, opere note del “Divin pitttore” di cui si celebra quest’anno il cinquecentenario della morte. La Polifonica pievese, che annovera anche coristi e coriste di Cetona e di Chiusi, è una delle eccellenze in questo campo del territorio. E il maestro Pedini idem.

Ma ieri, il concerto pievese ha avuto due “special guest” di eccezione: il pianista Fabio Afrune e Roberto Fabbriciani, considerato uno dei migliori flautisti al mondo. Un virtuoso dello strumento, allievo di Severino Gazzelloni, con alle spalle concerti nei più importanti teatri del mondo, da Londra a New York, da Mosca a Tokio…  Trovarsi, quasi di sorpresa, ad assistere ad un concerto gratuito di Roberto Fabbriciani in un teatro splendido, ma piccolo come quello di Città della Pieve, non capita tutti i giorni. Diciamo che una presenza del genere avrebbe meritato forse maggiore pubblicizzazione.

Non è la prima volta che Fabbriciani si esibisce con il suo flauto nella zona. Del resto è di Arezzo, che non è distante. Nei primi anni ’80 Roberto Fabbriciani fu il direttore artistico e principale animatore e star del “Festival Inernazionale di Flauto” che si svolse per alcune stagioni a Chiusi, prima che l’estate chiusina diventasse il Festival Orizzonti nel 2002. Quel festival che portò a Chiusi artisti di tutto il mondo e tentò anche ardite contaminazione tra generi musicali diversi, dalla classica al jazz, al rock (memorabile una performance dello stesso Fabbriciani con Tullio De Piscopo), ebbe purtroppo poca fortuna, perché forse troppo avanti rispetto agli standard recepibili dal luogo. Un po’ la stessa cosa che è successa più recentemente con il festival Orizzonti targato Andrea Cigni.

Fabbriciani, sull’onda anche del Cantiere Internzionale d’Arte di Montepulciano, portò a Chiusi la musica conteporanea che pochi, però, erano in grado di apprezzare, al contrario molti storcevano il naso di fronte a performance difficilmente digeribili dal pubblico di massa.

Fatto sta che il Festival Internazionale di Flauto diretto dal maestro Fabbriciani durò poco e venne presto accantonato, anzi cancellato dall’agenda, per lasciare spazio a produzioni ed eventi più nazional popolari. Chiusi buttò al macero una grande intuizione e una grande occasione. Pochi oggi se lo ricorderanno, d’altra parte son passati 40 anni… Fabbriciani allora era un giovane flautista in grande ascesa, oggi è un musicista 74enne apprezzato e noto in tutto il mondo. Ma il concerto di ieri, con i 4-5 brani eseguiti da Fabbriciani a Città della Pieve, ce lo ha fatto rammentare quell’errore che Chiusi non è mai riuscita a riparare.

m.l.

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