ALTA VELOCITA’ E TRASPORTI: IL PD UMBRO TOTALMENTE SPACCATO. IL TRASIMENO GUARDA A CHIUSI, IL SEGRETARIO REGIONALE ALTROVE.

ALTA VELOCITA’ E TRASPORTI: IL PD UMBRO TOTALMENTE SPACCATO. IL TRASIMENO GUARDA A CHIUSI, IL SEGRETARIO REGIONALE  ALTROVE.
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IL CASTIGLIONESE ALESSANDRO TORRINI PRENDE LE DISTANZE DA BORI…

A seguito della iniziativa Pd di Foligno, sulla questione trasporti e ferrovie, di cui si è parlato anche in altro articolo di primapagina, il segretario regionale Tommaso Bori, con una nota stampa diffusa da vari media umbri,  ha precisato il proprio pensiero e la propria posizione:

Bori ha innanzitutto sottolineato l’importanza di promuovere il trasporto su rotaia come parte integrante dello sviluppo economico e sociale dell’Umbria.

Secondo il segretario Pd, “la mobilità non deve essere considerata solo come un mezzo di spostamento, ma come un elemento fondamentale per la mobilità sociale ed economica. L’accessibilità e l’interconnessione tra i territori sono fattori chiave per favorire lo sviluppo sostenibile. L’Umbria, quindi, deve puntare su una maggiore cura delle infrastrutture ferroviarie, oltre al trasporto su gomma”.

Bori ha evidenziato la necessità di un cambio di paradigma nei trasporti. Attualmente – ha detto –  “i treni sono sottoutilizzati e il traffico automobilistico è in aumento, con conseguente inquinamento e incidenti stradali”.

Quanto alla rete ferroviaria umbra il segretario regionale Pd ha parlato di “impoverimento” sottolineando come “da diversi anni, non sono stati realizzati progetti di ammodernamento, nonostante l’esistenza di una direttrice Firenze-Roma attraverso l’Umbria”.

Il  segretario regionale Pd propone una revisione del contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia, sostituendo alcuni treni regionali e Intercity con Frecciargento o Frecciarossa, che potrebbero accedere alla Direttissima. Inoltre, Bori suggerisce l’istituzione di almeno tre coppie di Frecciarossa Roma-Milano e ritorno.

Bori fa notare che le risorse per questi miglioramenti potrebbero provenire dalla rimodulazione degli orari del servizio di trasporto pubblico locale. Tuttavia, critica “l’isolamento dell’Umbria causato dallo stop al progetto Orte-Falconara e la mancanza di progressi nell’infrastruttura ferroviaria della Foligno-Terontola”. Non u cenno da parte di Tommaso Bori alla ipotesi di una stazione in linea per l’alta velocità, la famosa Medio Etruria e nemmeno all’utilizzo della stazione di Chiusi, come aggancio all’alta velocità anche per l’Umbria. Bori ha praticamente ignorato tutte le prese di posizione del Pd del Trasimeno-Valnestore, della maggioranza dei sindaci del comprensorio lacustre.

La cosa non è passata inosservata neanche dentro il Pd.

“Lunedì a Foligno, promossa dal PD, tutta la coalizione di centro sinistra, unita a sindacati ed esperti, ha discusso di mobilità in Umbria rilanciando quella su ferro per far uscire l’Umbria dalla marginalità infrastrutturale che la sta portando ad un lento ed inesorabile declino economico e sociale. Ragionando in termini di area vasta, per l’Orvietano, il Trasimeno, la Val di Chiana e il Senese, va messo il focus anche sulla stazione di Chiusi, per l’interconnessione con l’alta velocità verso sud e verso nord, penalizzata oggi, anche rispetto a scelte positive del passato. Purtroppo tutta l’Umbria sta diventando un’area interna e il Trasimeno sta diventando un’area interna della stessa Umbria, Chiusi può essere una grande opportunità che deve essere colta”. Così scrive Alessandro Torrini esponente di primo piano del Pd del Trasimeno, che evidentemente la pensa molto diversamente da Bori e in maniera molto simile al sindaco castiglionese Matteo Burico e ad altri suoi colleghi (Panicale, Paciano, Città della Pieve).

Il Pd umbro, su questa vicenda si sta dividendo (o polverizzando), con un comprensorio, quello della sponda sud del Trasimeno con la Valnestore e Città della Pieve che guarda da una parte (a Chiusi) e il resto del partito che continua imperterrito sulla strada fallimentare degli ultimi decenni, in questo totalmente in linea con la destra al governo alla Regione.

Nel 2024 si voterà per la Regione e per il ribnnovo di quasi tutti i sindaci e i consigli comunali. Se il Pd si presenterà all’appuntamento in queste condizioni, Donatella Tesei e i suoi possono già mettere in frigo lo champagne.

M.L.

 

 

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