VOLLEY, VITTORIA MUTILATA. LA VITT CHIUSI FEMMINILE RINUNCIA ALLA B2: TITOLO VENDUTO A MARSCIANO

lunedì 24th, luglio 2023 / 12:16
VOLLEY, VITTORIA MUTILATA. LA VITT CHIUSI FEMMINILE RINUNCIA ALLA B2: TITOLO VENDUTO A MARSCIANO
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VANIFICATA LA CAVALCATA TRIONFALE DELLE RAGAZZE DI PIPPI E STRANO. CAMPIONATO VINTO INVANO

CHIUSI- E’ passato poco più di un mese dal trionfo nella finale Play Off contro Marsciano, con il palasport gremito e tutti gli appassionati di volley a far festa per la promozione in B2 delle ragazze della Vitt Chiusi. Ma la festa è durata poco. Neanche il tempo di pensare a come rinforzare la squadra per la categoria superiore che è arrivata la doccia fredda. Freddissima. Gelata. La società Vitt Chiusi ha infatti venduto il titolo sportivo per disputare la B2, conquistata sul campo. E ad acquistarlo è stata proprio la Media Umbria Marsciano, la squadra battuta 2-1 in finale dopo un campionato dominato dall’inizio alla fine. La conferma l’ha data proprio a società umbra, con un comunicato rilanciato da Pianeta Volley, la “Bibbia” della pallavolo umbra: “Con immenso piacere annunciamo l’acquisizione del titolo di B2 da Chiusi che ringraziamo per la disponibilità dimostrata nell’operazione”…

Fine dei giochi e fine dei sogni per Chiusi. Marsciano – lo scrive nel medesimo comunicato – “ha sfruttato l’occasoione che si è presentata, per salire di categoria, nonostante la sconfitta”. Succede. Non è la prima volta. Chiusi è anche recidiva. Già due anni fa dopo aver conquistato una faticosa salvezza, la Vitt femminile rinunciò alla B2 ripartendo dalla C. E in C ha vinto il campionato un mese fa. La rivista on line Pianeta Volley parla di “incoerenza” e di “mancanza di programmazione”. Fatto sta che il prossimo campionato di B2 lo giocherà Marsciano e non la Vitt Chiusi.

La notizia che la società chiusina non ha ancora diffuso, ha lasciato ovviamente tutti di stucco, soprattutto le ragazze che la B l’avevano conquistata sul campo. Solo il 1 luglio, tre settimane fa la Vitt aveva festeggiato la vittoria, on tanto di torta e saluto del sindaco di Chiusi.

Signori, abbiamo scherzato. Nello sport non c’è niente di peggio che tarpare le ali dell’entusiasmo. Che vanificare le vittorie. Che trasformare un sogno in un risveglio sudato e amaro, nel solito… lunedì, magari piovoso

Il passo indietro, con la cessione del titolo sportivo di B2, rimetterà forse a posto le casse della Vitt, ma sportivamente parlando è una debacle. Un “tradimento”. Anche perché non annunciato, ma perpetrato sottotraccia, dopo aver fatto finta di festeggiare. Nel libro “Voce del verbo tradire” (edizioni primapagina, 2021) c’è un capitolo dedicato a certi spareggi ‘con il tarlo’ del Chiusi Calcio, anche lì si parla di passaggi di categoria evitati a cose fatte o quasi, per la paura di fare il passo più lungo della gamba. Ecco, nella prossima edizione, quel capitolo sarà aggiornato con la retromarcia inusitata della Vitt.

Da osservatori, come giornale che ha seguito la cavalcata delle ragazze della Vitt, dispiace assistere ad un esito del genere, che anche per la città di Chiusi non è un bel biglietto da visita. Dopo aver costruito una squadra da primi posti e dopo aver esaltato e sbandierato (giustamente) la vittoria del campionato, la scelta di rinunciare alla B2 è un cazzotto nello stomaco. Il presidente della Vitt Chiusi Massimiliano Barbanera e il consiglio della società la dovranno spiegare e bene. Intanto avrebbero dovuto comunicarla e non rimanere in silenzio, facendo sì che gli sportivi chiusini lo sapessero dal comunicato dell’acquirente Marsciano.

E’ chiaro che se è stata presa una decisione del genere, non sarà stata presa a cuor leggero. E ci saranno stati motivi concreti: disponibilità delle giocatrici, non tutte forse disponibili al salto di categoria, sponsor che saltano, tempi ristretti per allestire la  nuova rosa… Ci sta tutto. E qualcuno nella società pallavolistica fa notare che la dimensione della Vitt non è quella d un campionato nazionale, ma il settore giovanile, il sociale e i campionati regionali alla portata… E anche questo era ed è più o meno evidente. Ma allora perché allestire una squadra forte come quella della scorsa stagione? perché giocare i play off come se non ci fosse stato un domani e cercare la vittoria come è stato fatto?

Così è solo la fotografia di una città e di una società sportive inchiodate al “vorrei ma non posso”. Non è una bella immagine.

Situazioni del genere sono abbastanza frequenti (anche in altri sport diversi dalla pallavolo), ma quando succedono, i vertici societari sono i primi a ritrovarsi messi in discussione. Dovrebbero farlo da soli. Per coerenza e buon senso. Per aver illuso una piazza e non aver potuto o saputo dare seguito al sogno. Poi, dopo ampia e serena discussione, se la platea conferma la fiducia, possono continuare a stare in sella. Altrimenti no. Perché adesso la domanda è: con quale spirito giocheranno le atlete Vitt nella prossima stagione, sapendo che tanto anche se vincono in B2 non ci andranno?

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