TAVERNELLE, FESTA MULTIETNICA IN PIAZZA

martedì 20th, giugno 2023 / 17:14
TAVERNELLE, FESTA MULTIETNICA IN PIAZZA
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“Essere Insieme festival”, così titolava il volantino. Ed è stata una domenica trascorsa all’insegna dello stare insieme davvero quella di domenica scorsa a Tavernelle. Una giornata contraddistinta da diversi incontri di carattere culturale, di giochi popolari provenienti dalla diverse etnie. E a vedere le tante persone dai mille tratti somatici, si è riusciti a capire meglio quanto siano numerose le comunità “straniere” che vivono in Val Nestore. Comunità ancora folte, nonostante che la crisi economica che attanaglia il territorio da anni, abbia costretto molti ad andarsene.

Piazza Mazzini gremita fin dalle prime ore della mattinata di ragazzi e ragazze, ma anche di più attempati cittadini provenienti da ogni parte del pianeta terra. Una giornata iniziata con i saluti istituzionali del Sindaco di Panicale Giulio Cherubini, che ha ricordato come da sempre in Val Nestore la presenza di famiglie provenienti da altri continenti non sia mai stata un problema, ma al contrario una risorsa. Ne sono testimonianza le tante imprese artigianali e professionali che si sono sviluppate nel corso di questi ultimi decenni.

Dunque il lavoro e lo studio come condizioni indispensabili per l’integrazione, per la costruzione di una comunità inclusiva. L’esatto contrario di quello che va predicando il governo di Destra guidato dalla Meloni e sullo sfondo l’ultima tragedia del mare, davanti alle coste greche, con i sui settecento morti e l’odioso scarica barile che ne è come sempre scaturito. A seguire un dibattito sulla “Fatica scolastica e difficoltà di apprendimento”, presenti numerosi giovani e famiglie. Le relazioni sono state svolte da Beatrice Gallai, esperta in neuropsichiatria infantile; Erika Bastianelli, tutor dell’apprendimento. La comunità albanese è sicuramente la più numerosa e la più antica, la più integrata nel tessuto socio economico, tanto che sono anche diversi i nuclei familiari che si sono formati tra Italiani e albanesi. E così ai giardini pubblici è stato presentato il libro “Donne d’Albania in Italia”, presenti gli autori Rando Devole sociologo, Claudio Paravati, direttore della rivista Confronti, ma che ha visto anche la partecipazione al dibattito di altre figure intellettuali, quali Camilla Urso direttrice di “Arteterapeutica”, della fotografa Renilda Zajmi, Albana Muco docente universitaria.

Nel tardo pomeriggio poi piazza Mazzini ha assunto un aspetto quasi magico. Le sonorità arabe, hanno riempito la piazza e sul palco sono apparse delle ragazze e subito è stata danza del ventre, a esibirsi la compagnia “I fiori del Sahara”, poi una intrigante sfilata di costumi tradizionali. Tramontato il sole, calata la sera, il finale che tutti aspettavano con un certo entusiasmo: la grande cena interetnica. Disposti i tavoli sono iniziate ad arrivare tante donne, ma anche giovani, alcuni dal centro Africa e tutti con le loro grandi pentole. Pochi minuti e la piazza si è riempita di profumi intensi, piccanti, diffusi dai tanti ingredienti in grado di spigionare mille alchimie organolettiche e sapori ai più sconosciuti. Cucina brasiliana vegetariana, con il budino di cocco e prugne, del Perù con le sue marmellate, piatti del Bangladesh. Poi piatti della cucina albanese, Bjzer a base di spinaci, quella cinese, la tortilla spagnola, il cus cus della Tunisia che ci tengono a precisarlo le belle ragazze che lo stanno distribuendo, è diverso da quello del Marocco, il loro è a base di pollo e verdure, l’altro è con il manzo. Infine il concerto con musica andina, sonorità che riportano alla memoria le musiche degli Intiillimani cileni. “Questa festa – dichiarano i musicisti – ci fa sentire un po’ più a casa nostra”…

 

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