STAZIONE DI CHIUSI E TRENI TAGLIATI: LE STRANE AMNESIE DELLA POLITICA
CHIUSI – Con molto e colpevole ritardo e dopo lunghe amnesie la politica comincia ad accorgersi del delitto che si sta perpetrando, per mano delle Fs, sulla pelle della stazione di Chiusi-Chianciano Terme e di un intero territorio. La soppressione annunciata delle due fermate del Frecciarossa e di due Intercity, tra l’altro molto utilizzati, sono solo l’ultimo tassello di una strategia partita molto tempo fa, e che negli ultimi 4 anni, però, sembrava essersi invertita…
Adesso, dopo il governatore toscano Eugenio Giani, i sindaci e il Pd che hanno minacciato l’abbandono del tavolo tecnico sulla Medio Etruria, proprio per protestare per il “tagli” annunciati da Fs sull’orario estivo che entrerà in vigore l’11 giugno, anche in Parlamento si leva qualche voce a sostegno della stazione di Chiusi. Quella, per esempio dell’on. Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.
Scrive Simiani: “La soppressione alla stazione di Chiusi di tutti i treni ad Alta Velocità e di due Intercity diretti a Roma penalizzerà non solo la provincia di Siena ma tutta la Toscana del Sud ed in particolare le aree interne di Grosseto; queste riduzioni, decise unilateralmente da Trenitalia nel silenzio assoluto del Ministero, riguarderanno non soltanto i moltissimi pendolari che utilizzano le tratte ogni giorno ma anche i flussi turistici che stanno tornando a livelli precovid. Condividiamo pienamente le preoccupazioni dei sindaci interessati”
Lo stesso Simiani chiede al Ministro dei Trasporti Salvini “di occuparsi di questo problema, che non avrà sicuramente ripercussioni mediatiche altisonanti come altre grandi opere, ma che riguarda la qualità della vita di migliaia di persone e lo sviluppo sociale ed economico di molte zone”.
Come già hanno fatto i sindaci Pd, anche il deputato Simiani insomma chiama in causa direttamente il Ministro. Come è giusto che sia.
Ma forse avrebbe fatto bene, Simiani, a ricordare che la fermata del Frecciarossa alla stazione di Chiusi fu istituita nel 2019, quando Salvini era vice premier del governo giallo-verde di Giuseppe Conte (Lega e M5S). Che nel 2020 ad inaugurare la “navetta” per Perugia venne il consigliere regionale umbro Eugenio Rondini, Lega anche lui.
Sia Salvini che Rondini, come l’allora senatore Briziarelli (quindi la Lega che all’epoca aveva il vento in poppa) riconoscevano il ruolo della stazione di Chiusi-Chianciano. Così come la riconoscevano allora i dirigenti, i deputati e i consiglieri regionali del centro sinistra che poi si sono imbarcati armi e bagagli nella battaglia fuorviante per la stazione in linea a Salcheto -Tre Berte.
Lo stesso sindaco di Chiusi dell’epoca, Bettollini, non perdeva occasione per ribadire che il Frecciarossa era una conquista di tutti, che non era né di destra, né di sinistra e non a caso si mosse – e non poco – per tessere contatti e relazioni con l’Umbria già amministrata dalla Lega. Molti ricorderanno una conferenza fatta insieme al giornalista Franco Bechis direttore del Corriere dell’Umbria, molto allineato con la giunta Tesei..
Anche Salvini si è fatto ingolosire dalla stazione volante, come quelli del Pd, ma se lui personalmente forse non si è mai interessato del problema, prima di diventare Ministro per le infrastrutture, adesso che lo è, ci sembra giusto ricordargli che i suoi quattro, tre e due anni fa si sono impegnati per rafforzare la stazione di Chiusi e non per affossarla.
La storia a volte è buffa: Bettollini, quando portò il Frecciarossa e ogni anno inaugurava la fermata in pompa magna, veniva applaudito dal Pd e sbeffeggiato dalle opposizioni che ne criticavano la tendenza al taglio dei nastri con porchetta e ritenevano il Frecciarossa un risultato minimo e insufficiente rispetto al più generale tema del trasporto ferroviario. Oggi le opposizioni di allora sono schieratissime (e meno male) nel chiedere il mantenimento della fermata e la valorizzazione della stazione di Chiusi-Chianciano sia per l’alta velocità, che per gli altri treni, mentre il Pd che applaudiva si è infilato nel cul de sac della stazione a Salcheto e non riesce ad uscirne, cosa questa che non solo non ha una logica, ma ha oggettivamente impoverito il potere contrattuale di Chiusi, della sua stazione e del territorio.
Le due ex opposizioni chiusine, insieme ad una parte delle opposizioni attuali (Podemos, M5S, Chiusi Futura, esponenti sia di altre formazioni di sinistra che di destra) fanno parte del Comitato Pro Stazione, il Pd invece osserva a distanza con molti militanti che vorrebbero aderire, ma non lo fanno, per paura di mettersi in rotta di collisione con il partito. Il classico “vorrei, ma non posso”. Il che la dice lunga su cosa sa diventato il Pd. Neanche ai tempi dei carrarmati in Ungheria la gente aveva paura ad esporsi, come adesso…
Difficile pensare che possano aderire anche i sindaci, che pure avrebbero motivi per farlo, perché dai tagli Fs subiscono un danno diretto. E’ normale che restino nel loro ambito, che non aderiscano direttamente al Comitato. Però possono parlare, possono intervenire. Ed è questo che dovrebbero fare: a partire da quelli delle cittadine più danneggiate come Chianciano, Città della Pieve, San Casciano dei Bagni, Cetona. Saremo degli ottimisti, ma contiamo che Andrea Marchetti, Fausto Risini che non sono del Pd, ma anche Agnese Carletti, Roberto Cottini e altri loro colleghi che guidano giunte di centro sinistra escano presto allo scoperto. D’altra parte in questa partita sono parte lesa, come Sonnini. Ma se restano sotto coperta rischiano di passare o di essere percepiti come amici e sodali dei sicari… Anche utilitaristicamente parlando, a chi conviene una cosa del genere?
m.l.
Come Chiusi Futura, siamo stati la prima forza politica (ed unica fino a pochi mesi fa), di questa consiliatura, ad esprimerci a favore della esistente stazione AV di Chiusi Scalo ed apertamente contro qualunque ipotesi di stazione AV in linea.
https://www.primapaginachiusi.it/2022/03/stazione-linea-lalta-velocita-chiusi-perugia-linea-siena-la-posizione-di-chiusi-futura/
Ci siamo anche, per primi, adoperati alla costituzione di questo comitato che deve essere dei cittadini e non dei partiti.
Osserviamo con piacere le adesioni di altre forze politiche che erano in maggioranza fino a poco tempo fa e che, per fortuna, stanno oggi remando nella giusta direzione per il nostro territorio.
le amnesie, se non fosse chiaro, sono quelle della Politica nazionale e regionale: da Giani a Salvini, dai deputati ai consiglieri regionali sia umbri che toscani.
Ho sempre evitato di intervenire su Primapagina per non creare interferenze con chiusiblog che copre in parte lo stesso “campo”.
Questa volta faccio un’eccezione.
Direi che è del tutto inutile se non deleterio cercare la primogenitura dell’iniziativa. Soltanto per citarne uno c’è stata una forte presa di posizione di Possiamo nella scorsa consiliatura. chiusiblog non è ovviamente un partito, ma ha ospitato contributi questione da una decina di anni e sui numerosi post ci sono stati commenti anche di appartenenti di diverso orientamento politicoi. Più volte in quella sede è stata posta la necessità della costituzione di un comitato che si è finalmente costituito e in pochi giorni ha conseguito una adesione che nessuno poteva immaginare. Il merito è di tutti quelli che hanno aderito, chi più e chi meno, ma non c’è bisogno di utilizzare il bilancino.
Sono molto d’accordo con Paolo Scattoni il quale conosce anche bene il terzo principio della dinamica dove si spiega che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Alla spicciolata ci stanno arrivando tutti, sindaci e pd sono però sempre un giro indietro,vincolati dai diktat della Regione e del partito piuttosto che essere attenti agli interessi dei cittadini che amministrano.
Il commento di Gliatta è un ossimoro perché da un lato afferma che il comitato deve essere dei cittadini e non dei partiti e dall’altro non perde occasione per sostenere la primogenitura di Chiusi Futura sul comitato. Ora Gaetano è una persona troppo seria e attenta alle vicende locali per dimenticare che quando nel 2013 Stefano Scaramelli per primo partorì l’idea della stazione in linea in zona Biffe, La Primavera si oppose fieramente e della Primavera facevamo parte praticamente tutti quelli che poi hanno continuato la loro esperienza politica locale con Possiamo. Gaetano non dimenticherà certo la mozione sui trasporti presentata da Possiamo nel 2016, così come Gaetano non può certo ignorare che i punti cardine della battaglia del comitato siano stati elaborati da Possiamo e sottoposti all’approvazione delle altre forze politiche e dei cittadini. Tutto questo per chiarezza e correttezza,continuare a voler fare i primi della classe non serve a nessuno, serve investire tutte le energie in una battaglia dura ma che come insegnano le esperienze del passato può essere vinta. Il comitato si è dotato di un coordinamento da lì devono uscire risooste chiare alle dichiarazioni che giornalmente leggiamo da parte di chi fino a ieri sosteneva a prescindere la costruzione della stazione in linea.
La stazione in linea era idea giusta, ma senza fare chiudere le attività interne alla stazione,esistente, perché i pendolari che giornalmente utilizzano i treni per le varie città comprese nella tratta Firenze Roma,non credo che siano interessati ad usufruire giornalmente delle Frecce e di Italo, a meno che il costo dei biglietti sia pagato dagli enti pubblici dai quali sono stipendiati Regione e Camere deputati e senato,e profumatamente.
Il mio è esplicitamente un riferimento a questa consiliatura dove una certa maggioranza allora composta da un nutrito numero di partiti (ve li lascio enumerare), “votò non a favore” rispetto ad una nostra mozione (di parecchi mesi fa) che, prima di qualunque altra forza politica, mostrava chiaramente, come ‘punti cardine’ il favore alla esistente stazione AV di Chiusi e contro qualunque ipotesi di Stazione AV di Linea.
Detta maggioranza costruì e votò a favore, una inedita mozione (al volo) in probabile violazione del regolamento del consiglio comunale, dove si lasciava la porta spalancata alla stazione di Linea di Tre Berte.
Il riferimento alla stazione volante di Stefano Scaramelli è anacronistico in quanto superato dall’opera meritoria di Bettollini che favorì, nel 2014, un importante investimento (circa 7 milioni) per rendere la stazione di Chiusi Scalo adatta all’AV.
Gli appetiti a favore della stazione di linea si sono risvegliati di recente (dopo la pandemia) ed è per questo che il caso è tornato di attualità.
Della costituzione del comitato ne stiamo parlando da quasi un anno con Marco Lorenzoni, che potrà confermare, con il quale concordammo da subito la natura popolare della iniziativa dove le forze politiche (all’epoca eravamo soli) avrebbero fornito solo un appoggio per partire ma che poi avrebbero partecipato esclusivamente a titolo strettamente personale.
Dunque nessun ‘ossimoro’ ma ‘fatti ed atti’ molto chiari, documentati ed incontrovertibili.
Detto ciò non replicherò oltre.
Per colmare tutte le amnesie ricorderei anche l’inserimento, nel piano strutturale intercomunale della previsione di una zona dove costruire una stazione dell’Av, precisamente in zona Salcheto-Tre Bertè. Piano strutturale che ha visto l’avvio del procedimento nel 2019.
Dimenticavo,anche nei pochi mesi in cui Possiamo ha fatto parte della maggioranza mai ha cambiato pozicione relativamente a questa vicenda.
In tutta la vicenda relativa ai trasporti e in particolar modo alla stazione in linea, appare evidente, a mio avviso, una concezione della politica e della pubblica amministrazione volto a tutelare interessi di partito e quindi di consenso sui territori. Assente completamente la programmazione e la condivisione delle scelte, tra chi ricopre ruoli tecnici(Ferrovie dello stato, Rfi, Trenitalia ect) e gli altri organismi deputati ad indirizzare le scelte (Ministero, Governo centrale e giù scendendo fino agli enti territoriali) con la politica che dovrebbe essere il principale propulsore delle scelte. Nel 2012 si è partiti con la stazione volante alle Biffe, per arrivare alle comiche attuali dove di settimana in settimana, il presidente Giani dice cose diverse in base al pubblico che si trova davanti, ad Arezzo dice che la stazione sarebbe meglio farla a Rigutino, poi, cambia rotta e dice che non parteciperà a nessun tavolo tecnico, con la scusa che Trenitalia ha tolto le fermate intercity, quando in realtà è preoccupato dalla nascita del comitato che rivendica la centralità della stazione di Chiusi. Sorvolando su Salvini. Mi chiedo quale sia la strategia di tutte le forze politiche relativa ai trasporti e alle infrastrutture?
P.s. Non mi risulta che le fermate del Frecciarossa siano state sminuite da qualcuno, senz’altro è stata una battaglia a senso unico anche quella, fatta dimenticando tutte le altre istanze del territorio. Mentre sulla banda e la porchetta per la fermata non ho dubbi, è roba da Cetto La Qualunque
Concordo in tutto quanto esposto nell’articolo , aggiungerei, per dare maggior risalto alla stazione di AV a CHIUSI, considerando la spesa minoritaria per l’adeguamento, ispetto alla ralizzazione ex nuovo della
ipotetica media Etruria, che forse i primi a non volerla sono proprio i responsabili di RFI. Osservo che in tutta la rete AV d’Italia esistono solamente 2 stazioni in linea: Porta Susa a Torino, ed Afragola a Napoli. Dunque non credo che RFI voglia costruire la stazione di Rigutino-Arezzo.La stazione di CHIUSI dà e darebbe ancora di più con l’AV una grossa mano per risollevare le sorti di un vasto territorio interno, che intressa l’Umbria e la
Toscana, che va dall’Orvietano, dal Trasimeno, il Pievese, il Senese, l’Amiata, la Valdichiana, la Val Nestore, ecc. E’inoltre importante dare vita al COMITATO PRO STAZIONE AV A CHIUSI, partecipato da cittadini che appartengano in modo trasversale a tuttii i partiti,e movimenti,la stazione sarà utile per tutti!
Ma se il bravo Gliatta è un anno che ne parlava com’ë che non lo ha creayo il comitato? E comunque ora che il comitato c’è basta continuare con questo ritornello che è stato il primo, credo che questo faccia male soprattutto al comitato stesso.