CHIUSI, PRESO IL GIOVANE CHE DEVASTO’ IL GREEN BAR

sabato 10th, giugno 2023 / 12:26
CHIUSI, PRESO IL GIOVANE CHE DEVASTO’ IL GREEN BAR
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CHIUSI SCALO –  Non è stato esattamente come quello del 2 maggio 1980, quando un intero quartiere di Chiusi Scalo fu setacciato casa per casa dagli agenti della Digos in assetto da guerra. Ma c’è mancato poco. Nell’80 i poliziotti cercavano un brigatista rosso (che riuscì a sfuggire all’operazione), due sere fa, in al Green Bar gli agenti in divisa erano meno come numero e tutti senza casco, giubbotti antiproiettile e mitraglietta in mano, ma si è trattato comunque di un blitz. Non cercavano un terrorista, ma semplicemente il giovane “colored” che la settimana scorsa aveva messo a soqquadro il locale, seminando il panico tra  avventori e dipendenti e facendo anche un bel po’di danni.

Controllo documenti a tappeto a tutti i presenti (il bar era gremito), qualche accenno di reazione scomposta  da parte di qualcuno, subito sedato… Un po’ di sconcerto e, diciamolo pure, di paura tra gli avventori che  non capivano bene cosa stese succedendo. Non  c’erano stati episodi scatenanti o sospetti… “Controllo di routine” spiegavano gli agenti, ma la gente seduta ai tavoli continuava a non capire… Un po’ insolita come routine. Non era mai successo prima. Non di recente almeno…

Il giovane che i poliziotti stavano cercando nel bar però non c’era. Non era insomma tornato nel luogo del delitto. Lo hanno individuato e preso, non senza qualche difficoltà, poco lontano, nell’area di pertinenza della stazione ferroviaria. E lo hanno, come si suol dire “assicurato alla giustizia”. Adesso dovrà rispondere in tribunale del “macello” che fece la sera del 28 maggio.

Anche il blitz della Polizia, due giorni fa, si è svolto intorno alle 23,30, almeno 8 gli agenti impegnati, decine i documenti controllati.  Purtroppo – come abbiamo già scritto a suo tempo – a Chiusi Scalo di tipi strani o problematici ne sbarcano tanti, non c’entra niente il colore della pelle o l’accoglienza troppo blanda e permissiva. C’entrano se mai il disagio sociale, l’uso e l’abuso di alcool e droghe, la povertà diffusa, la solitudine, l’emarginazione, la facilità con cui si fa ricorso alla violenza sia verbale che fisica, lo sdoganamento di atteggiamenti e valori sbagliati.

In un quadro del genere il lavoro delle forze dell’ordine non è semplice, neanche in realtà periferiche e tranquille come Chiusi Scalo che di notte somigliano più ad un dormitorio, ad una ghost town, che al Bronx… E’ facile equivocare  e scambiare un controllo di routine, per una vessazione ingiustificata da parte dei poliziotti. In queste zone non c’è l’abitudine a certe cose… Ed è difficile farcela.

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