LA FORZA DEL PREZZO… E QUELLA DEL MANGANELLO

“Mondo Convenienza, la nostra forza è il prezzo”… quante volte abbiamo sentito questo slogan pubblicitario? E quante volte abbiamo sfogliato quei cataloghi che arrivano per posta o visitato uno dei mega store della catena? Beh, a giudicare da quanto accaduto in questi giorni, la forza dell’azienda non è solo nel prezzo. Anche nel… manganello, verrebbe da dire.
Perché i lavoratori del Magazzino Mondo Convenienza di Campi Bisenzio, nell’hinterland di Firenze, in sciopero per protestare contro condizioni di lavoro massacranti, nelle ultime due settimane sono stati più volte sgomberati con la forza e manganellati dalla Polizia. C’è voluto l’intervento del sindaco che a forza di telefonare ha convinto il Prefetto a fermare la repressione violenta delle proteste. E c’è voluto che il Pd si presentasse ai cancelli del magazzino a sostenere e a dare solidarietà ai lavoratori.
Sui social circolano foto e video in cui si vedono le maestranze caricate e spinte contro un muro, senza via di fuga, a manganellate, da agenti in assetto antisommossa. Ora, dicono, si aprirà un tavolo di crisi in Regione Toscana sui facchini, montatori e autisti in appalto, che denunciano insieme al Si Cobas una realtà fatta di turni di lavoro di 10/14 ore per 6 giorni la settimana, con paghe in alcuni casi (pulizie multiservizi per esempio) inferiori ai 7 euro l’ora. Molti di loro sono di origine straniera: magrebini, pakistani, senegalesi. Protestavano facendo dei sit-in, arrivava la polizia e giù botte da orbi. Sui loro corpi lividi, escoriazioni, ferite, causate dalle manganellate. A protestare anche i lavoratori delle pulizie, perché a loro hanno fatto un contratto che prevede paghe inferiori rispetto a quello della logistica… “Si lavora dalle 7 del mattino finché non abbiamo fatto l’ultima consegna. Alcune volte per portare i mobili servono camion piccoli, li richiedono gli stessi clienti, invece ci viene dato il camion più grande e non sempre si riesce ad arrivare vicino al posto dove scaricare, per cui siamo costretti a portare in spalla tutti i mobili o gli elettrodomestici. Un divano può pesare anche 100 chili, e in due dobbiamo scaricarlo dal furgone, salire anche tre, quattro rampe di scale e portarlo in casa del cliente. Un lavoro durissimo, nessuno regge più di due, tre anni”. Così uno di lavoratori in lotta ha raccontato la sua giornata ai cronisti. Mondo Convenienza fattura oltre un miliardo l’anno, e il caso Campi Bisenzio non è il primo: Anche a Bologna, per esempio ci sono state denunce sindacali, a Ivrea è intervenuta la magistratura… L’azienda nega ogni responsabilità e si trincera dietro i sub-appalti: “Rappresentiamo che le rivendicazioni riguardano alcuni lavoratori alle dipendenze di RL2, una srl di Prato alla quale Mondo Convenienza ha affidato servizi con un regolare contratto d’appalto. Anche se estranei alla vicenda, ci faremo carico di promuovere il dialogo tra l’appaltatore e i suoi lavoratori”. Ma i ragazzi che protestano, tutti giovanissimi, lavorano con la divisa di Mondo Convenienza, nel magazzino di Mondo Convenienza e per i clienti di Mondo Convenienza. Filcams e Filt Cgil esprimono solidarietà ai lavoratori insieme alla “preoccupazione relativa ad una diffusa situazione di criticità, più volte denunciata dai sindacati anche in via giudiziale, di tutti i lavoratori diretti e in appalto di Mondo Convenienza”. Sulle cariche della polizia agli scioperanti è intervenuta anche l’Anpi di Campi Bisenzio: “E’ estremamente grave che le forze dell’ordine, in virtù del loro ruolo di rappresentanti dello Stato, anziché lavorare per il rispetto della Costituzione stiano sistematicamente aiutando l’azienda”. Quanto al tavolo di crisi che si aprirà a giorni in Regione, per ora, né Mondo Convenienza né la RL2 hanno risposto alla convocazione. Tutto questo è successo anche nelle ore in cui tutta l’Italia è stata tenuta incollata alla televisione per il lutto nazionale e i funerali di Stato di Silvio Berlusconi e la notizia della cariche della polizia a Campi Bisenzio è passata del tutto sottotraccia. La notizia positiva in questa vicenda è che per una volta il Pd si è schierato dalla parte giusta. (m.l.)
Per una volta.Il chè lascia intendere che se siamo arrivati alla smobilitazione di quanto costruito in 40 anni di lotte che hanno visto la costituzione di un fronte padronale che ha sempre fatto i propri interessi e non di coloro che lavorano con modalità di paghe di fame vuol dire che nella contrapposizione qualcuno e per meglio intenderci ” qualche politica” sia stata con i frati ed abbia zappato l’orto e posto che una parte decisamente e con tutta sicurezza ha sempre fatto i propri interessi,al contrario l’altra parte invece non abbia fatto gli interessi di chi diceva di sostenere.Questo è poco ma è sicuro. Ed allora, se così stannno le cose,si scopre l’acqua calda su chi non abbia prodotto la ”mission” che diceva di sostenere.Ed i conti fatti con l’accetta ritornano tutti quando si parla di Democrazia Cristiana dal nuovo volto.Credo che ormai sia cosa assodata.Ma il nuovo corso che si possa pensare scaturire da questo ultimo avvenimento di Campi Bisenzio di cui parli, non credo sia dovuto alla guida del partito da parte del nuovo segretario Elly Schlein.Dico questo perchè ritengo che Campi Bisenzio sia una enclave speciale che ha conservato nel tempo il ricordo dell’egemonia di un partito che si chiamava PCI e che in quella gente abbia lasciato un segno profondo,difficile da estirpare da una mentalità e da un modo speciale di intendere la politica e le cose ancor oggi dopo tanti anni.Ho vissuto e lavorato in continuità in quell’area per quasi 30 anni e quindi posso capire abbastanza da vicino ed in maniera veritiera e precisa il sentimento di quella gente quando leggo che il PD- come tu dici- si sia schierato dalla parte giusta.Era ora e c’era necessità che desse tale segnale e spero che questo non sia chè l’inizio. E che sia anche l’inizio di una produzione critica di constatazioni sulla vita pubblica e politica anche degli apparati più alti ai vertici dello Stato come la Presidenza della Repubblica che doverosamente ha preso parte ai funerali di Berlusconi quale oggettiva realtà rappresentante e facente parte dello schieramento politico italiano e nome di punta per ben 30 anni, ma abbiamo visto che nello stesso tempo i media che hanno incensato la sua figura se ne sono guardati bene dal dire che Il Presidente della Repubblica sia intervenuto ai funerali di un signore che ha definito la Magistratura -letteralmente parole di Berlusconi- come ”un cancro dello stato”.Senz’altro il Presidente Mattarella non poteva esimersi dall’essere presente ai suoi funerali ma probabilmente avrebbe fatto bene a far intendere a qualcuno che si è lasciato andare in sproloqui incensatori nel comparto mediatico e sul porre l’accento sulla proclamazione del Lutto Nazionale decisa invece dal Governo.Il rimanere in silenzio e non dire nulla di valoriale su tale iniziativa che ha gettato una luce distorta sulle funzioni del personaggio celebrato in quel funerale, ritengo che Il Presidente Mattarella quale primo garante della Costituzione avrebbe dovuto far intendere in qualche modo il proprio pensiero o comunque se non direttamente espresso almeno sarebbe stato meglio che lo avesse fatto capire agli italiani in qualche modo perchè in quel caso trattavasi di intervenire sulla concezione di Lutto Nazionale che avrebbe riguardato una persona che è stata invece profondamente divisiva riguardo alla politica della nazione italiana e non invece inclusiva e comprensiva da meritarsi un generale ossequio ufficiale.Terreno invece in questo caso non battuto se per esempio posso ricordare i funerali di Falcone e di Borsellino che avrebbero invece meritato tale lutto.Cosa questa invece non avvenuta a quel tempo ma avvenuta nel suo contrario oggi ed Indipendentemente dal concetto di equidistanza di funzione di carica di Presidente della Repubblica credo che talvolta forse dare un sommesso segno di proprio parere su di una iniziativa possa essere cosa migliore che tacere per timore forse di entrare a suscitare conflitti istituzionali. E’ il Governo che prende iniziativa per decretare il Lutto Nazionale e non il Presidente della Repubblica come istituzione certamente, ma si dà anche il caso che fra le righe ci si possa leggere in tanti e questo credo contribuisca anche a piazzare un riflettore sul degrado della politica ai giorni nostri.Mi chiedo se invece ci fosse stata una luce diversa accesa su questo fatto se invece si fosse dato un contributo proprio rafforzativo delle istituzioni. Non sò immaginare come e le modalità con le quali tale segnale poteva essere dato ma credo che ce ne fosse stato bisogno pur ottemperando al dovere ed al senso di non interferenza fra i poteri separati dello Stato ed anche se ” l’umana pietas ” di fronte alla morte sia comunque doverosa ad ognuno, un parere di un Presidente di fronte a questo credo che sarebbe rimasta cosa indelebile nella storia di un paese. Ho espresso un mio personale parere sul fatto del Lutto Nazionale, ma su questo punto sarei curioso di conoscere il parere dei lettori.