CHIUSI: VENERDI’ 28 APRILE, ADELMO CERVI PARLA DI SUO PADRE ALDO E DEI SUOI SEI FRATELLI FUCILATI DAI FASCISTI NEL ’43

CHIUSI: VENERDI’ 28 APRILE, ADELMO CERVI PARLA DI SUO PADRE ALDO E DEI SUOI SEI FRATELLI FUCILATI DAI FASCISTI NEL ’43
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APPUNTAMENTO ALLE ORE 18,00 ALLA SALA SAN FRANCESCO

CHIUSI – Domani, 28 aprile, nell’ambito delle celebrazioni per il 25 aprile, si terrà la presentazione del libro “I miei sette padri”. L’autore, che sarà presente, è Adelmo Cervi, figlio di uno dei “sette fratelli Cervi” fucilati dai fascisti alla fine del ’43 a Reggio Emilia, con l’accusa di essere partigiani. E in effetti lo erano. Adelmo Cervi oggi ha 80 anni, aveva 3 mesi quando suo padre Aldo e i suoi fratelli Gelindo, Antenore, Ferdinando, Agostino, Ovidio e Ettore furono portati davanti al plotone di esecuzione. Il più grande, Gelindo aveva 41 anni, il più giovane, Ettore, solo 22. Aldo era il terzo, classe 1909. L’unico che era comunista. Lo era diventato in carcere. Che a quei tempi era una sorta di… università. La famiglia Cervi era di orientamento cattolico-popolare, attratta se mai dal socialismo umanitario di Camillo Prampolini… Nel ’43 subito dopo la caduta di Mussolini il 25 luglio e poi l’8 settembre la famiglia Cervi divenne una vera e propria “banda partigiana” costituita anche da soldati russi e sudafricani evasi dai campi di prigionia in Italia… Furono presi e fucilati per questo. 

Nel 1968 sulla vicenda dei fratelli Cervi uscì anche un film, diretto da Gianni Puccini, con Gian Maria Volontè che interpretava proprio Aldo padre di Adelmo. Altri attori: Riccardo Cucciolla, Don Backi, Gino Lavagetto, Renzo Montagnani, Duilio Del Prete, Lisa Gastoni e Carla Gravina…

Lo abbiamo conosciuto qualche anno fa Adelmo Cervi: nell’ottobre del 2019 partecipò ad un incontro a Villastrada. Si presentò in pantaloni corti di jeans e maglietta rossa, perché lui come il padre è stato e si dice ancora comunista. E non è un né un fine dicitore, né un funzionario di partito, è un uomo del popolo, che ha fatto il contadino con il nonno Alcide e le donne della famiglia rimaste senza mariti da quel dicembre del ’43. E’ cresciuto così, in una famiglia decimata a cui erano venute a mancare anche le braccia per lavorare il podere, non solo l’affetto e la guida dei sette fratelli trucidati.

Lo ha fatto per tutta la vita, ma da qualche anno a questa parte Adelmo fa il “testimone” itinerante. Il testimonial della memoria, non solo di suo padre e dei suoi sei fratelli, ma anche dei valori e dele idee che li animarono e che li spinsero a mettersi contromano rispetto al regime, anche a costo della vita. Parla in modo semplice, come parlano i contadini reggiani, Adelmo Cervi. Ma si fa capire e non le manda a dire, neanche alla sinistra che ha venduto l’anima al diavolo e che è capace solo di dividersi… Parole sue.

La memoria che va in giro a tramandare, Adelmo l’ha fissata in due libri “Io che conosco il tuo cuore” dedicato al padre Aldo, che lui non ha mai conosciuto, scritto a 4 mani con Giovanni Zucca e appunto “I miei sette padri” più recente.

Adelmo è emiliano e c’è un filo rosso che lega Chiusi all’Emilia, quando si parla di Resistenza e lotta di liberazione. Ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, nella battaglia del Senio dell’aprile ’45, cadde il soldato chiusino Mario Morgantini, medaglia d’oro e medaglia d’argento al valore. Morgantini era un militare della Divisione Cremona, che dopo l’8 settembre continuò a combattere, ma a fianco degli Alleati. Ad Alfonsine nel museo della Battaglia del Senio c’è esposta la pistola Enfield a tamburo, di fabbricazione inglese, con cui Morgantini tentò l’estrema difesa…  Il 10 aprile scorso una delegazione del Comune di Chiusi e dell’Anpi ha fatto visita alla città romagnola e la sezione Anpi “Tiradritti” di Chiusi si è gemellata con la sezione di Alfonsine…

La presenza di Adelmo Cervi a Chiusi rafforza quel legame. Quel filo rosso. Bene ha fatto l’amministrazione comunale ad invitarlo.

E noi invitiamo i nostri lettori a partecipare all’iniziativa: l’appuntamento è per le ore 18,00 alla sala San Francesco a Chiusi città.

M.L.

Nelle foto: in alto la famiglia Cervi; al centro il manifesto del film di Gianni Puccini del 1968; in basso, Adelmo Cervi (maglietta rossa) all’incontro di Villastrada del 2019.

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