L come LESSICO

domenica 05th, marzo 2023 / 13:21
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Il linguaggio costruisce la realtà. I termini Azienda e Governance hanno cambiato la sanità. Da servizio pubblico a impresa. Oggi nella rubrica

“La svolta politica arrivò in Italia con il decreto legislativo n. 502 del dicembre 1992, adottato dal governo Amato con Francesco De Lorenzo ministro della Sanità, esponente del Partito liberale, il più ostile all’istituzione del servizio sanitario nazionale e travolto poco dopo dagli scandali per corruzione e tangenti. Il decreto introdusse elementi di pesante rottura rispetto ai principi ispiratori del servizio sanitario nazionale, in tre direzioni: aziendalizzazione, regionalizzazione, privatizzazione.” Così scrive la professoressa Chiara Giorgi.

AZIENDA

Ecco, a noi del comitato ci ha sempre fatto riflettere la parola “azienda”, perché un’azienda, sia essa ospedaliera o una USL o ASL, farà sempre concorrenza alle altre.

Si dirà: è il mercato, però prima la sanità era un servizio, dopo non più. Ed ecco apparire tutta una serie di parole a contorno: governance, benchmarking, best practice, stakeholders. Ma soffermiamoci per un attimo su governance.

GOVERNANCE

Infatti, come ci spiega Alain Deneault: “La governance diventa per l’impresa privata ciò che la politica è per la società nel suo insieme.” E basterà poco perché si giunga a vedere nella politica l’analogo della governance d’impresa. “Introdotta nell’ambito della vita pubblica da Margaret Thatcher all’inizio degli anni Ottanta, la governance darà così giustificazione a un mutamento del ruolo dello Stato. Ma la parola “mutamento” è un eufemismo, che maschera in realtà una vera e propria rivoluzione. Col pretesto di riaffermare la necessità di una sana gestione delle istituzioni pubbliche, il termine designerà non solo la messa in opera di meccanismi di sorveglianza e di controllo, ma anche la volontà di gestire lo Stato secondo modalità di efficienza aziendale (Governance. Il management totalitario, Alain Deneault, Neri Pozza 2018, pg.14,15)

 

GOVERNANCE SOSTITUISCE GOVERNO

E come continua Marco D’Eramo: “Il punto è che ora governance è applicato a tutto l’apparato statale, alla sanità, all’istruzione, alla giustizia (curiosamente solo l’esercito sfugge, almeno in parte, e almeno per ora, alla tirannia della governance). Anzi, governance sostituisce governo. Con questa semplice sostituzione lessicale, tutto l’universo della privata imprenditorialità è trasferito di sana pianta nell’amministrazione pubblica, ma così facendo trasferisce l’accento dalla scelta degli obiettivi dell’azione pubblica alla scelta degli strumenti più economici e più efficaci per conseguire obiettivi non specificati (e di solito assimilati ad obiettivi di mercato): “Quando la governance prende il posto di governo, veicola con sé un ben specifico modello di vita pubblica e di politica(…). La vita pubblica è ridotta a problem solving ed esecuzione dei programmi, una distribuzione delle parti che mette tra parentesi o elimina politica, conflitto, e deliberazione su fini e valori comuni (Cit. Wendy Brown, Undoing the Demos:Neoliberalism’s Stealth Revolution, Zone Books 2017) (Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi, Marco D’Eramo, Feltrinelli 2023, pg.101,102)”.

Per fare un esempio nel Piano Sanitario Regionale pre-adottato della giunta Marini la parola governance ricorreva un centinaio di volte, nello schema di PSR della giunta Tesei, e sottolineiamo schema, compare una ventina di volte. Potenza della Thatcher.

 

Copertina: Fausta Molina
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