CAPODANNO DI CELEBRAZIONI PER IL NAZISTA BANDERA IN UCRAINA. VA TUTTO BENE?

lunedì 02nd, gennaio 2023 / 17:26
CAPODANNO DI CELEBRAZIONI PER IL NAZISTA BANDERA IN UCRAINA. VA TUTTO BENE?
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Ieri, 1 gennaio a Ivano Frankivsk, a Leopoli e in altre città dell’Ucraina si sono tenute delle celebrazioni. Si è celebrato il 114° compleanno di Stepan Bandera, considerato eroe nazionale ucraino, nazionalista. In realtà fu un collaborazionista dei nazisti tedeschi e tra il 1941 e il 1945 recluto gruppi paramilitari che affiancarono i nazisti in funzione antisovietica. Mirava ad uno stato ucraino indipendente, anche se dichiaratamente allineato al progetto nazista… Arrestato dagli stessi tedeschi e internato, fu rilasciato nel 1944 affinché conducesse azioni di sabotaggio contro l’avanzata dell’Armata Rossa. Partecipò e contribuì a rastrellamenti e deportazioni di ebrei e altri civili nei campi di prigionia e di sterminio.

Durante le celebrazioni, militari, civili ed esponenti religiosi hanno intonato la canzone “Nostro padre Bandera, nostra Madre Ucraina”, un inno dedicato all’eservito collaborazionista ucraino che aiutò i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Le cerimonie si sono tenute davanti a monumenti a Bandera. Quello di Ivano Frankivsk, dietro la statua del nazionalista, presenta una grosse e inequivocabile “Croce di ferro”, simbolo di una delle massime onorificenze del regime e dell’esercito nazista di Hitler e Goebbels.

Non solo: nelle medesime manifestazioni celebrative, per il compleanno di Bandera, presenti anche le bandiere rossonere dell’UPA, l’esercito collaborazionista di cui sopra e quelle del partito neonazista Svoboda, uno dei pochi che l’Ucraina di Zelensky non ha messo fuorilegge (sono 14 le formazioni politiche messe al bando).

Ecco, l’Italia, l’Unione Europea, la Gran Bretagna, gli Usa stanno fornendo armi per milioni e milioni di euro alla resistenza ucraina, contro l’invasione e i bombardamenti russi. In linea di principio la scelta di sostenere l’aggredito di fronte all’aggressore, si può comprendere, anche se più armi si mandano e più morti ci scappano… Quello che è meno comprensibile (e non sostenibile) è che ad usare le armi, i sistemi di difesa e in sostanza la montagna di soldi dell’Occidente sono anche forze che inneggiano e celebrano, senza vergogna alcuna, anzi con orgoglio, personaggi che sono stati vicini al nazismo, al male assoluto, contro il quale l’Occidente combatté (insieme ai russi) dal 1940 al 1945…

E’ vero che la guerra in Ucraina è pressoché scomparsa dai media e i Tg e notiziari danno conto solo degli attacchi russi e qualche volta delle controffensive ucraine, ma è singolare (e sospetto) che nessun Tg, nessun talk show, parli delle celebrazioni del nazista Stepan Bandera che sono andate in scena nella giornata di Capodanno. Se qualcuno sui social prova a dare questa informazione viene subito “fucilato sul posto” come propagandista filorusso.

Come primapagina ci sembra giusto dare la notizia. Far vedere a chi mandiamo armi e munizioni. Questo giornale non è mai stato filorusso, nemmeno filosovietico, ritiene quello di Putin e dei suoi oligarchi un sistema politico autoritario, poliziesco e reazionario all’interno e imperialista in politica estera. Un regime dispotico, ammantato di sovranismo e di suggestioni zariste, neanche parenti con la guerra patriottica contro il nazismo degli anni ’40, con l’Internazionalismo Proletario degli anni successivi…

Detto questo, però ci sembra un autogol clamoroso finanziare e armare (anche) gruppi neonazisti, emuli dei nazisti d’antan come Bandera, in nome del diritto alla difesa di chi si trova sotto attacco. E ci sembra un autogol perché certo non favorisce la ricerca di una strada verso la pace che passi per negoziati seri e trattative eque tra le parti in conflitto, ma al contrario offre il fianco alla propaganda russa (la denazificazione) e spinge verso l’escalation dei bombardamenti che di fatto è già in atto. Sembra quasi una provocazione.

m.l.

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