In un video di Fratelli d’Italia, uscito durante la campagna elettorale per le elezioni europee di maggio 2019 si vede Giorgia Meloni che fa benzina in  un distributore e, guardando in camera, critica duramente il peso delle tasse sui rifornimenti di carburante: “Quando voi fate 50 euro di benzina, 15 vanno nel serbatoio e al benzinaio, 35 vanno allo Stato, tra Ina e le famose accise, tasse in alcuni casi vecchissime, certe ce le abbiamo da quado hanno inventato il motore a scoppio. 35 euro su 50 vanno allo Stato Italiano ed è una vergogna! Non solo noi chiediamo che non aumentino le accise sulla benzina, come è previsto dalla manovra di questo governo… noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato compromettano così la nostra economia. Quando io faccio 50 euro di benzina il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato!”
 Aveva pure ragione Giorgia Meloni tre anni e mezzo fa. Non è giusto che quando uno fa il pieno alla macchina sia più quello che spende in tasse che in carburante.
Anche Salvini era per l’abolizione delle famigerate accise, all’epoca… E nel 2019 la benzina ai distributori self service non costava ancora 1,732 euro al litro e il diesel 1,794 come adesso… Prezzo del 2 gennaio.