F come FINANZIAMENTO (e definanziamento della sanità)
Secondo la Fondazione GIMBE tra il 2010 e il 2019, fra tagli e minori entrate, il Sistema Sanitario Nazionale ha perso 37 miliardi di euro: “il finanziamento pubblico è stato decurtato di oltre 37 miliardi di euro, di cui circa 25 miliardi nel 2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre 12 miliardi nel 2015-2019, quando alla Sanità sono state destinate meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza pubblica” (la cosiddetta spending review del governo Monti di cui abbiamo parlato qui).
RIDUZIONE SPESA SANITARIA
Non solo, passata l’emergenza covid, ci sarà nei prossimi anni un’altra riduzione della spesa sanitaria. La spesa sanitaria per il 2022 è di 133,998 mld pari al 7,1% sul Pil. La Nadef (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza), approvata dal Consiglio dei Ministri il 28 settembre scorso, conferma il calo nel 2023 con una spesa che scenderà a 131,724 mld, pari al 6,7% del Pil. Calo ancora più deciso nel 2024 dove la spesa scenderà a 128,708 mld pari al 6,2% del pil. Nel 2025 una lieve crescita a quota 129,428 mld pari però al 6,1% del Pil.
Insomma, passato il covid, invece di potenziare il Servizio Sanitario Nazionale si torna alla consuetudine. I comitati che si occupano di sanità dovranno impegnarsi ancora di più per far valere i diritti dei cittadini.
COSTO DEL PERSONALE
In più il personale pergli ospedali e le case di Comunità, che verranno attivati finanziandoli con i soldi del PNRR, sarà pagato come spesa corrente. Come ci ricorda Gianluigi Trianni, medico di Sanità Pubblica, già Direttore Sanitario (Careggi Firenze) e Generale (ASL 1 Lecce): “Nessun Servizio sanitario regionale pubblico sarà in grado di finanziare il suo potenziamento come evidenziato necessario da Covid-19 e vagheggiato addirittura dal PNRR, e ci si troverà ad un bivio: aumentare la pressione fiscale regionale o lasciare via libera all’imprenditoria assicurativa e privata” ed in ambedue i casi si arriverebbe comunque alla “diversità di diritto alla vita in salute”.
Ma i soldi per le spese militari si trovano sempre e comunque...