D come DOTTORI

venerdì 30th, settembre 2022 / 13:33
D come DOTTORI
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Con la rubrica del Comitato Art32 oggi parliamo di dottori (e poi parliamo di medici e infermieri)

Da un sondaggio, realizzato da Cimo-Fesmed, a cui hanno risposto 239 professionisti
(su 2100) che lavorano nelle strutture sanitarie della regione Umbria, risulta che i medici ospedalieri sono stanchi, rassegnati e pronti alla fuga.

FUGA DALLA SANITÀ PUBBLICA
Il 77% degli intervistati vorrebbe continuare a svolgere la professione medica, ma
soltanto il 26,4% resterebbe nella sanità pubblica. Il 17% preferirebbe lavorare nel privato, il 21,9% andare all’estero, il 15,1% svolgere la libera professione e il 19,6% anticipare il pensionamento. Non solo, al 31 dicembre 2021 secondo le proiezioni delle ASL, in Umbria mancano 285 medici ospedalieri, di cui 69 primari.

CONDIZIONI DI LAVORO INFERMIERISTICO
A gennaio c’è stata una mobilitazione, organizzata dalla sigla infermieristica Nursind,
davanti alla sede della regione Umbria. Il sindacato ha denunciato che le condizioni di
lavoro sono diventate inaccettabili: a fronte del rapporto previsto di un infermiere ogni sei pazienti nei reparti ospedalieri, in Umbria un infermiere si occupa in media di 12 pazienti. Non solo, essendo costantemente sotto organico, c’è preoccupazione per gli infermieri neo assunti (anche tramite le agenzie interinali), perché non vengono affiancati da colleghi più esperti.

CLIMA DI BENESSERE ORGANIZZATIVO
A pagina 15 del nuovo Piano Sanitario Regionale, proposto dalla giunta Tesei, c’è un
paragrafo intitolato “ATTENZIONE PER IL PERSONALE” in cui si parla di “crescita del
personale” e “formazione”, di promuovere un “clima di benessere organizzativo”, di un
“rafforzamento dell’organico”, di “qualità del rapporto di lavoro”. Ma per avere un
rapporto di lavoro “normale” deve essere approvato un PSR?

LA BARZELLETTA SUI MEDICI DI BASE
E per finire una barzelletta sui medici di base raccontata da Giorgetti, allora
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri in quota Lega, che nell’agosto del 2019 disse: “Nei prossimi 5 anni mancheranno 45mila medici di base, ma chi va più dal medico di base, senza offesa per i professionisti qui presenti. Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha meno di 50 anni va su Internet e cerca lo
specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito”.
Ecco a noi Giorgetti non ci ha fatto ridere…

 

Immagine di copertina: Fausta Molina
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